martedì 3 maggio 2011

4 calcoli e la mega festa dei disoccupati

Secondo la CGIL, per avere una visione d'insieme realistica del fenomeno disoccupazione, si dovrebbero conteggiare anche gli inattivi ed i cassintegrati. Ai 2,1 milioni di disoccupati "ufficiali", in altre parole, andrebbero sommati 1,5 milioni di italiani che, sebbene disposti a lavorare, sono ormai tanto scoraggiati in merito alla ricerca di un posto di lavoro da aver smesso di cercarlo. Se questi dati vi sembrano esagerati, si noti che, al di la delle diverse definizioni statistiche di "disoccupato", secondo l'Istat gli italiani che si percepiscono come "in cerca d'occupazione" sono nel complesso ben 4.397.000. Tornando al calcolo della CGIL e sommando a questa triste contabilità anche i 576.000 cassintegrati si giunge infine a constatare che in Italia, il tasso di disoccupazione del 2010 non è un pari all'8,42%, ma raggiunge invece il 18,32%.
Il dato è deprimente ed allarmate, ma è un dato complessivo. Se si differenziano le persone in base all'età, il dato diviene ancora più cupo. Secondo  l'Istat, infatti, come noto, il 28,7% dei giovani è senza lavoro. Quasi 1 giovane su 3 che cerca lavoro non ne trova nessuno. Se è drammatico, ma comprensibile che, in un momento di profonda crisi come l'attuale, si innalzi il livello di disoccupazione tra chi è avanti con gli anni e gode quindi di stipendi e trattamenti onerosi per le aziende, lo è assai di meno pensando alle giovani generazioni le quali, per altro, oltre ad un minor livello salariale scontano anche il peso di un precariato e di una flessibilità mai viste in precedenza.
Se il 1° maggio è l'unico giorno di festa per i lavoratori (anche quando cade di domenica), se ne potrebbero fare altri 364 per i disoccupati. 364 giorni di festa! Una mega festa! Perchè? Così, giusto per ricordare a chi ci governa che c'è un'enorme differenza tra essere ottimisti ed essere ciechi. Una differenza grande almeno quanto quella che corre tra l'essere positivi e propositivi sulle soluzioni rispetto a tendere a minimizzare i problemi o a negarli. Chi pensa che, con questo, il Panda voglia criticare l'attuale maggioranza si sbaglia, così come chi pensasse l'opposto: destra e sinistra sono solo parole, pane e salario no!


Un saluto a tutti dal Panda

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