giovedì 27 dicembre 2012

Costruiremo un Singolarità Tecnologica Benevola – Parte 4

Nella “Parte 1” di questo ciclo di post di Pandemica-mente abbiamo sostenuto che la situazione globale è grave (se non disperata) e occorre quindi agire tempestivamente.

Nella “Parte 2” abbiamo tracciato un affresco sintetico del concetto di Net-Sfera.

Nella “Parte 3” abbiamo accennato al concetto di catalizzatore.


Oggi il vostro affezionato Panda approfondirà un poco il concetto di catalizzatore, ossia di un’entità in grado di accelerare lo sviluppo del Web spingendolo verso la nascita di una Seed-AI al suo interno. Una volta creata la Seed-AI la Singolarità Tecnologica dovrebbe essere assai prossima anche se è di fatto impossibile prevederne tempistiche, evoluzione e modalità. Se l’idea di fondo è (come in effetti è) quella di costruire una Singolarità Tecnologica amichevole che prevenga la nostra autodistruzione oppure la nascita di una possibile Singolarità ostile, ne deriva che il fattore tempo è un aspetto cruciale. Se il tempo è fondamentale per la riuscita dell’operazione, allora anche il catalizzatore è fondamentale dato che la sua principale caratteristica è proprio quello di ridurre i tempi di sviluppo che portano alla Seed-AI.

Ma cosa dovrebbe essere di preciso il catalizzatore di cui stiamo parlando?
Nella “Parte 3” abbiamo accennato alla difficoltà/opportunità di sconfiggere o ridurre il principale limite alla rete globale che forma il web...

venerdì 21 dicembre 2012

Costruiremo un Singolarità Tecnologica Benevola – Parte 3

Nella “Parte 1” di questo ciclo di post di Pandemica-mente abbiamo sostenuto che la situazione globale è grave (se non disperata) e occorre quindi agire tempestivamente.

Nella “Parte2” abbiamo tracciato un affresco sintetico del concetto di Net-Sfera.



Guardiamo ora cosa serve per poter giungere ad una Singolarità Tecnologica Benevola (od “Amichevole” se si preferisce):


1) Tanta intelligenza.

2) La capacità di auto-miglioramento ricorsivo dell’intelligenza in questione.

3) La capacità di contenere i fini ed i valori di tale super-intelligenza emergente nell’ambito di una qualche forma di empatia che escluda esiti malevoli e potenzialmente apocalittici per il genere umano ed il resto della biosfera esistente.


In presenza dei requisiti 1 e 2, ma assenza del punto 3, si rischia di incappare in una Singolarità Tecnologica ostile od indifferente alle nostre sorti, cioè in un probabile sterminatore anziché in una soluzione salvifica. Bisogna quindi raggiungere tutti e 3 le condizioni contemporaneamente per evitare fallimenti o peggio.

Internet riesce a soddisfare i 3 requisiti per una Singolarità Tecnologica Benevola?

Vediamo:


1) Il web può attrarre miliardi di intelligenze umane nonché un’incredibile potenza di calcolo, memoria ed analisi artificiale. L’intelligenza potenziale non manca.

2) La capacità di miglioramento ricorsivo di tale intelligenza potenziale è implicita nel naturale evoluzione del web in termini tecnologici, ma anche di servizi erogati e in termini organizzativi.

3) L’eticità del web può essere controllata dagli esseri umani dal momento che essi ne sono una componente imprescindibile.


Bene, detto ciò che Internet ha da offrirci, vediamo ciò che attualmente gli manca: un catalizzatore.

In chimica, un catalizzatore è una sostanza che interviene su una reazione aumentandone la velocità, rimanendo inalterato al termine della stessa. Nel caso di Internet, ovviamente, il “catalizzatore” dovrebbe accelerare non tanto una reazione chimica quanto lo sviluppo del sistema stesso. Ce n’è bisogno perché il tempo stringe e i nostri guai divengono sempre più enormi e minacciosi (come si diceva prima). Ce bisogno di un catalizzatore anche per un altro motivo: se il processo di trasformazione coinvolge processi delicati e riguarda un sistema non “schermato” , tempistiche d’attuazione lente rappresentano un rischio, poiché le possibilità di interferenze, guasti e disguidi aumentano all’aumentare del tempo. Nel caso di Internet questi disguidi potrebbero essere rappresentati da deterioramenti derivanti da un aumento vertiginoso dei black-out elettrici oppure dal deterioramento delle condizioni economiche complessive o magari dal collasso infrastrutturale dovuto al calo degli investimenti a causa di guerre, crisi economiche o altro. Le cose che possono far “abortire” il processo di trasformazione di Internet dal livello attuale a quello di vera e propria seed-AI sono numerose e varie. Non essendo un sistema centralizzato, il web, ha un certo grado di resilienza, ma non ci si deve illudere: il web attuale non è la rete di telecomunicazioni militari da cui ha tratto origine inizialmente.

Il catalizzatore sarebbe utile anche per un altro motivo: vi è un ostacolo che limita enormemente le potenzialità di Internet e che ha tempi d’evoluzione totalmente incompatibili con quelli che i nostri guai “globali” ci consentono. Tale fastidioso ostacolo è che il web è un sistema multilinguistico. Se la rete di computer di cui Internet è composto è globale nel senso pieno del termine, la rete di persone fisiche che la compongono è per la quasi totalità di tipo nazionale. Questo fatto meramente culturale spezza la rete in decine (se non centinaia) di reti minori collegate tra loro attraverso imponenti colli di bottiglia costituiti da quei relativamente pochi utenti in grado di effettuare traduzioni (simultanee e non). Si tratta di una menomazione immensa rispetto all’immaginario collettivo alimentato dall’idea della “rete globale”. Per cogliere la piena potenza del web, occorre che gli utenti (ma proprio tutti) fossero in grado di comunicare senza ostacoli linguistici o per lo meno con ostacoli molto contenuti. Quello che è un grave ostacolo è però anche un’enorme opportunità: un catalizzatore che abbattesse anche solo parzialmente questo unico e grave limite linguistico, fornirebbe infatti un’accelerazione impressionante all’intero sistema. In altre parole ci sono ampi margini per imponenti miglioramenti sistemici derivanti da singole migliorie relativamente contenute e specifiche. Ci sono quindi ampi margini di manovra affinché un catalizzatore possa fare quel che ci si aspetta faccia: velocizzare la trasformazione.

Ancora una volta si può considerare il catalizzatore non tanto (e/o non solo) come una nuova tecnologia online, ma piuttosto come un mix di soluzioni ed organizzazioni uomo/macchina che sfrutti le rispettive abilità per oltrepassare i limiti di ciascuna parte. In conclusione, quindi, si può dire che esistono i presupposti per poter trasformare il web (o una sua parte od evoluzione) in una seed-AI che vada ad innescare una Singolarità Tecnologica benevola ed amichevole. Ciò che occorre è solo tantissima collaborazione ed interdisciplinarietà. Strutturare questa collaborazione massiva in una qualche forma di contenuto online è cioè che qui abbiamo definito catalizzatore. L’accumulo progressivo e ricorsivo di informazioni e potenzialità cognitive è già in atto. Benché ciò avvenga a tassi di crescita elevati, essi non sono ancora sufficienti a far emergere comportamenti “sovra-umani”. La presenza di un catalizzatore potrebbe far variare rapidamente la situazione. Visto che la tecnologia di fondo di cui necessitiamo per una rapida implementazione della Singolarità è la collaborazione umana stiamo quindi parlando di un obiettivo ambizioso sì, ma non impossibile.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 18 dicembre 2012

Costruiremo un Singolarità Tecnologica Benevola – Parte 2

Nella “Parte 1” di questo nuovo ciclo di post di Pandemica-mente abbiamo sostenuto che la situazione globale è grave (se non disperata) e occorre quindi agire.

Ma come?

Senza tempo né risorse sufficienti cosa si può fare? Una risposta razionale e costruttiva, mi pare, sia: evolvere per oltrepassare i nostri attuali limiti cognitivi e/o fisici. Ovviamente l’evoluzione a cui mi riferisco non può essere quella darwiniana: ha tempi d’azione troppo lunghi e sistemi oltremodo brutali. L’evoluzione di cui necessitiamo è di tipo non-biologico. In altre parole ci occorre un balzo tecnologico, scientifico e cognitivo tale da garantirci sufficienti capacità di gestione planetaria (capacità che includano anche l’abilità di auto-moderarsi ed d’organizzarsi in modo consono e vantaggioso). Abbiamo quindi bisogno di sviluppare una seed-AI, ossia un’intelligenza in grado di auto miglioramenti ricorsivi che la possano condurla ad divenire anche massicciamente superiore a quella umana. Una seed-AI è il germe da cui può trarre origine una Singolarità Tecnologica (intesa come un balzo nello sviluppo talmente brusco da oltrepassare di molto le capacità di comprensione e previsione dell’attuale genere umano). La Singolarità Tecnologica, in quanto tale, eliminerà i limiti di tempo e risorse (sia tecnologiche sia cognitive) di cui si parlava prima e che rischiano di trasformarsi nella nostra fine (come civiltà, se non come razza o persino come pianeta vivente).

L’approccio con cui il Panda intende affrontare il tema della Singolarità Tecnologica non è divulgativo, né filosofico, ma, come il titolo di questo post lascia chiaramente intendere, ambisce ad essere un approccio progettuale e “costruttivo”.

A questo punto quindi si pongono due enormi problematiche:


1 – Come creare una super-intelligenza (la seed-AI) dato che l’attuale livello tecnologico e le conoscenze di Intelligenza Artificiale parrebbero insufficienti?

2 – Posto di riuscir a risolvere il punto 1, come controllare un’eventuale super-intelligenza con le nostre limitate intelligenze umane in modo che quella super-intelligenza non diventi ostile?


Parrebbero due problemi gravi ed insormontabili.

Ebbene sono gravi, ma non insormontabili.

Il punto cruciale, come spesso accade, non è tecnico (come sembrerebbe ad una prima impressione), quanto piuttosto il punto di vista che si adotta. Il punto di vista adottato dal Panda, non è quindi strettamente tecnico-scientifico, poiché per quel verso parlare di seed-Ai e Singolarità Tecnologica equivale a parlare di fantascienza o di filosofia o di futurologia, ma non certo di progetti realizzabili in tempi ragionevoli. Allo stato attuale non sappiamo cosa sia la coscienza e non siamo in grado di creare una intelligenza artificiale generale (cioè un’intelligenza in grado di affrontare vari problematiche e non una specifica mansione per cui è stata esplicitamente progettata, come ad esempio il giocare a scacchi). Super-computer ed algoritmi hanno fatto passi da gigante, ma sono ancora molto distanti dal raggiungere un tale traguardo. Il pensare a software ed hardware, quando si parla di intelligenza artificiale, è però un’inaccettabile limitazione mentale derivante più da una sorta di infatuazione creata dall’immaginario fantascientifico anziché da un’effettiva necessità operativa.

Quello che distrae è la parola “artificiale”. Considerare “artificiale” (di intelligenza artificiale) con il significato di “totalmente non naturale” è ancora una volta limitativa. Una automobile non è certo un organismo vivente. La maggior parte delle persone definirebbe un’automobile come qualcosa di decisamente “artificiale” eppure il guidatore non lo è e, senza di lui, il veicolo è decisamente inutile ed inerte. Internet, allo stesso modo, viene concepito dai più come una rete di computer, eppure dietro a quei computer sono seduti milioni di persone in carne ed ossa (senza le quali la rete di cavi e calcolatori sarebbe assolutamente priva di senso e scopo). Quel che intendo dire è che molto di ciò che consideriamo “artificiale” (nel senso di assolutistico del termine), in realtà è una sorta di simbiosi tra artificiale e naturale. Questo ci aiuta a considerare che anche un’intelligenza artificiale, potrebbe essere concepita come simbiosi, anziché come “macchina autonoma” completamente sintetica. Questa intuizione filosofica, può sembrare astratta, ma ha importanti ripercussioni pratiche al fine che il Panda si è proposto: costruire una Singolarità Tecnologica Benevola.

L’intelligenza umana e quella dei pc sono meravigliosamente complementari: plastica e versatile la prima, potente e precisa la seconda. Una accoppiata fantastica per una simbiosi! Sì, sì, vabbè, si dirà, ma anche i cyborg sono fantascienza e non realtà! Ed infatti il Panda non sta parlando di cyborg, ma più banalmente di Internet! Internet o se preferite il web, ha tutte le carte in tavola per consentire una tale simbiosi d’intelletti. L’idea di fondo non è neppure originale. La si trova, ad esempio, magistralmente espressa in un bel articolo di Ugo Spezza intitolato “La Net-Sfera”. Il concetto di fondo è che nel web, la somma di tanti cogni-duo (ossia di elementi fondati da un essere umano ed un pc) rappresenta un moltiplicatore di intelligenza incredibilmente potente. Come è stato detto in tanti ambiti, anche per la Net-Sfera vale il concetto secondo il quale il totale supera la somma delle parti. Wikipedia, Google, Wolfram Alpha, la cultura open source, TED, i servizi di social network, ecc… il web sforna colossi dell’ingegno umano con un ritmo mai visto prima. Trova soluzioni che nessun essere umano aveva concepito. Di fatto si può dire che il web è già una super-mente, ma è in fase embrionale: si sta sviluppando in modo casuale, incoerente, dispersivo. In una parola si sta sviluppando senza autocontrollo né consapevolezza.


Buon futuro a tutti dal Panda.

lunedì 17 dicembre 2012

Costruiremo un Singolarità Tecnologica Benevola – Parte 1

Il titolo di questo post è assai esplicito ed estremamente ambizioso, ma spero non faccia ridere o scappare nessuno. Per scongiurare tale eventualità, chiedo un po’ di pazienza ed attenzione. Giusto quanto basta per spiegare perché non c’è da ridere, né da fuggire dinnanzi ad una tale, apparentemente folle, affermazione.

Il vostro affezionato Panda premette che questo post segnerà una svolta importante per Pandemica-mente. Il blog, d’ora in poi, si focalizzerà sul tema della Singolarità Tecnologica. I motivi di questa decisione, sono maturati ormai da tempo nel cuore e nella mente del Panda. I motivi sono numerosi, coerenti con la precedente impostazione ed importanti. In effetti più che una svolta si tratta di una fioritura a cui, spero, possa seguire in un futuro non troppo lontano un frutto generoso e dolce.

Procediamo con ordine e iniziamo con la domanda fondamentale: Perché? Perché si dovrebbe voler creare una Singolarità Tecnologica benevola, al di là di facili entusiasmi o insane manie di onnipotenza? Beh, i motivi sono numerosi quanto le tante, troppe, nubi minacciose che si stanno velocemente addensando all’orizzonte di un futuro assai prossimo a noi tutti. L’andamento sempre più catastrofico dei cambiamenti climatici e l’incapacità della politica (a qualsiasi livello) non solo di porvi un freno, ma anche solo di trasmettere alla popolazione un vago sentore della gravità e dell’urgenza della situazione è di per sé stessa una sorgente rilevante di tale preoccupazione, ma sfortunatamente non è l’unica. Le questioni climatiche si sommano e si incastrano in modo tremendamente intricato con altre gravi questioni come:


- le crisi alimentari

- la crisi idrica (quella che fa preveder guerre per l’acqua dolce sempre più numerose ed estese)

- la crisi energetica del millennio (alias il picco del petrolio)

- la depletion (ossia l’esaurimento delle risorse naturali, o per lo meno di quelle di più facile estrazione)

- l’acidificazione degli oceani

- il crollo della biodiversità

- la crisi economico/finanziaria

- la corsa agli armamenti

- la sovrappopolazione

- l’emergere di tecnologie dagli sviluppi potenzialmente letali (bio e nano tecnologie, robotica, cyber war, ecc…)


La preoccupazione complessiva che deriva da questa lunga (e non esaustiva) lista di “complicazioni” globali può essere riassunta dal seguente dubbio:

- Abbiamo il tempo e le risorse necessarie per risolvere tutto questo groviglio prima di venirne travolti e devastati?

La risposta del vostro Panda è: forse sì, ma probabilmente no!

In un mondo perfetto, la risposta del Panda sarebbe: sicuramente sì!
Purtroppo però viviamo tutti sul pianeta Terra, quindi la risposta “probabilmente no” pare la più verosimile date le circostanze.

E, purtroppo, questa pare essere anche la risposta che sempre più persone informate tendono a darsi (o quanto meno a temere).

Se continuiamo come se nulla fosse (cioè come abbiamo fatto finora), le probabilità di eventi catastrofici di portata globale saranno elevatissime. I possibili esiti di tale “generico” rischio oscillano da un drastico peggioramento del tenore di vita dell’intera razza umana ad una sua estinzione, fino ad una nuova estinzione di massa o persino, nella peggiore delle ipotesi, alla morte planetaria intesa come irreparabile distruzione dell’intera biosfera. È evidente che qualsiasi opzione all’interno di questo ventaglio di possibili esiti è troppo drastico e drammatico per poter essere accettabile. Rimanere a guardare, disperandosi e lamentandosi, nella vuota attesa di ciò che ci accadrà è però altrettanto inaccettabile. Occorre agire.


Buon futuro a tutti dal Panda.

venerdì 14 dicembre 2012

Internet diventa sempre più intelligente!




Da qualche temo è arrivato anche in Italia  Knowkledge Graph di Google. Le ricerche in Internet si tingono di semantica. Internet si accinge a divenire sempre più una sorta di meta-biblioteca, in cui le informazioni non sono più “isolate”, ma messe in relazione le une con le altre. Questa è già una realtà da tempo (tramite l’analisi delle ricerche condotte dagli utenti), ma ora si fanno ulteriori passi in avanti e tutto lascia pensare che altri ne saranno fatti in un futuro non troppo lontano. Estrapolando questa tendenza, si può ipotizzare un “risveglio” senziente di Internet? Ci stiamo forse avvicinando ad una Singolarità Tecnologica senza neppure accorgercene?

Il vostro affezionato Panda crede di sì.

Il fatto cruciale della questione è che…

giovedì 13 dicembre 2012

Se non noi, chi? Se non ora, quando? Se non qui, dove?




Il video qui sopra riporta il toccante intervento del capo delegazione delle Filippine, Naderev Sano, al summit delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici alle battute finali tenutosi a Doha. L’accorato appello ad impegnarsi contro le devastazioni climatiche del delegato filippino non deriva da una generica preoccupazione per il futuro. Mentre si teneva il meeting a Doha, infatti, il tifone Bopha, devastava le Filippine, con un pauroso bilancio di vittime che ha purtroppo superato quota 700 nonostante gli sforzi del governo per prevenire le conseguenze più drammatiche sulla popolazione. ”Basta ritardi, basta scuse – ha esortato Naderev – Lancio un appello a tutto il mondo, ai capi di tutto il mondo: aprite gli occhi e guardate in faccia la realtà”. Ha poi aggiunto: ”Per favore, fate di Doha il luogo di cui ci si ricorderà perché abbiamo trovato la volontà politica di avanzare nelle decisioni” contro i cambiamenti climatici. Le sue lacrime e la sua passione hanno suscitato lunghi e vigorosi applausi. Nonostante gli applausi, tuttavia, il summit si è risolto sostanzialmente con un nulla di fatto (come i precedenti nei tanti anni trascorsi ad aspettare che la crisi climatica peggiorasse restandosene comodamente seduti a guardare). Peggio ancora, Doha si è concluso con provvedimenti volti palesemente a dare un contentino alle masse: un “salva faccia” mal riuscito giusto per non dire che la politica internazionale non ha la minima intenzione di mitigare la catastrofe verso cui tutti andiamo incontro a velocità spaventosa.

Né le lacrime di Naderev, né le centinaia di vittime filippine, né le tante e clamorose catastrofi climatiche che si sono avvicendate con sempre maggior frequenza e violenza sono servite a smuovere coscienze evidentemente troppo pesanti per essere smosse anche solo di un millimetro. Il mondo si ricorderà del summit delle Nazioni Unite tenutosi a Doha. E lo farà con RABBIA!
Non c’è più tempo per attendere i tempi della politica: tutti i cittadini del mondo devono impegnarsi fin da ora, non perché obbligati per legge a farlo, ma per istinto di sopravvivenza. Non è più ora di eufemismi, di rassicurazioni, di moderazione verbale. Bisogna agire.

Di nuovo un Grazie speciale a Massimiliano Rupalti per la preziosa opera di traduzione e sottotitolazione in italiano del video in questione. Per chi non fosse pratico di YouTube, per vedere i sottotitoli in italiano basta cliccare sul tasto:




Un saluto a Max e a voi tutti dal Panda

mercoledì 12 dicembre 2012

Servizi segreti e media



Aldo Giannuli, storico e saggista italiano, parla, nel video qui sopra, dello stretto legame che unisce il mondo della Intelligence a quello dei mezzi d'informazione di massa. Il buon Giannuli, non si limita ad una mera analisi della situazione, ma fornisce anche qualche precauzione tanto semplice quanto di buon senso. Fornisce uno sguardo lucido e scarno sul lato oscuro dell'informazione senza cedere al mito degli 007. Uno squarcio di buon senso in un oceano di menzogne che merita d'essere diffuso.

Buon futuro a tutti dal Panda

domenica 9 dicembre 2012

L'auto elettrica su Rainews24



Rainews24 ha parlato di auto elettrica ed è stato intervistato persino il prof. Ugo Bardi. Un'occasione unica di approfondire un po' l'argomento.

Buona visione a tutti dal Panda


venerdì 7 dicembre 2012

Luca Mercalli e la bomba ad orologeria



Luca Mercalli, il noto meteorologo e climatologo, ci spiega perchè siamo seduti su una bomba ad orologeria e cosa potremmo e dovremmo fare.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 6 dicembre 2012

Tecno-ottimismo, no grazie!

Può suonare strano che chi, come il vostro affezionato Panda, ha parlato tante volte della Singolarità Tecnologica, si palesi poi apertamente ostile al tecno-ottimismo. Per quanto strano e contraddittorio ciò possa apparire, tuttavia, tanto strano non è e neppure tanto contraddittorio. Sperare in una Singolarità Tecnologica benevola verso il genere umano e contemporaneamente proclamarsi ostili al tecno-ottimismo, infatti, è perfettamente coerente per il semplice fatto che il tecno-ottimismo non facilita in nulla e per nulla il progresso tecnologico, ma anzi lo ostacola fortemente. La contraddizione, quindi, in effetti c’è, ma è tutto interno alla posizione tecno-ottimista che a parole si professa fiduciosa nell’ingegno umano e nella tecnica, ma che nei fatti la ostacola costantemente ed instancabilmente. Questo atteggiamento ottusamente e ciecamente speranzoso, lungi dall’essere una manifestazione di razionalità scientista o di positività creatrice, è in realtà una delle punte di diamante della propaganda ultra-liberista generata dall’economia malata che sta devastando il pianeta intero. Professare una fiducia totalizzante nella potenza della scienza e della tecnica vuol dire disprezzarne le fondamenta, fatte di umiltà intellettuale e razionalità. La scienza e la tecnica, a differenza dei tecno-ottimisti, non si possono permettere per definizione di vedere solo ciò che vorrebbero fosse vero.

Il tecno-ottimismo è un atteggiamento assai diffuso nella nostra società. Un atteggiamento pericoloso che trae origine da precisi interessi economici. Per comprenderlo (e quindi evitarlo) bisogna quindi addentrarsi nella “psicologia” del mondo in versione ultra-liberal e iper-global. Vediamo…

Mario Tozzi e lo sviluppo sostenibile




Mario Tozzi, nel video qui sopra, parla dello sviluppo sostenibile, un argomento molto più sfumato, variegato e complesso di quel che si potrebbe credere. Un video, non recentissimo forse, ma che merita d’essere assaporato ed assimilato fino all'ultimo concetto.

Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 5 dicembre 2012

Cari Onorevoli, sostenete carbone e petrolio? E noi non vi votiamo più.


Se i nostri Onorevoli si “fossilizzano sulle energie fossili” invece di puntare su quelle verdi (che, per altro, si sa, generano molti più posti di lavoro), cosa si può fare?

Poco, ma una "cosina" la si può fare: fargli sapere che non avranno più il nostro voto se non cambieranno orientamento (qualunque sia il partito o la forza in questione).

Greenpeace ha organizzato una petizione on-line per dare questo bel messaggio alla politica italiana (vedi qui).

Lamentarsi ed indignarsi dei casi eclatanti come la tragedia dell’ILVA di Taranto quando è ormai tardi non basta. I nostri figli meritano più lungimiranza (oltre che onestà e benessere).

Per chi fosse interessato:  http://www.greenpeace.org/italy/it/iononvivoto/


Buon futuro a tutti dal Panda

Good news: senti senti che colore!



Il video qui sopra, tratto ancora una volta dal meraviglioso TED, racconta l'incredibile storia di Neil Harbisson, una sorta di Pistorius della vista. Storie come le loro, ma anche come quella della bellissima Aimee Mullins, o di TEMP oppure come quella di Stephen Hawking e di tantissimi altri ancora, stanno letteralmente riscrivendo la percezione ed il significato di parole come disabilità, impossibile e successo.

Non solo un altro mondo è possibile, ma, se lo si vuole, è possibile in modi meravigliosamente inimmaginabili e variegati.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 4 dicembre 2012

2012: la fine dell'era del petrolio

Scarseggia il petrolio a basso costo? E allora? Una soluzione ci deve pur essere: apparteniamo al Mondo Libero dopotutto. Apparteniamo al libero mercato, alla libera imprenditoria, alla libera circolazione di soldi e merci...

...cos’altro?

Ah ecco! Trovato!

Il lavoro...

domenica 2 dicembre 2012

Luca Mercalli: la strategia energetica


Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 02 dicembre, ha parlato di energia.
Quello che ha avuto da dire è stato molto interessante (come sempre). Volete sapere cosa ha detto il buon Mercalli? Beh, allora non vi resta che...

giovedì 29 novembre 2012

Aiuti allo sviluppo?! Basta "aiuti"! Per carità! Rispetto, ascolto ed imprenditoria locale!



Ernesto Sirolli, in questo appassionato discorso tenuto a TED espone una visione degli "aiuti" allo sviluppo lontana anni luce dalle solite e catastrofiche pianificazioni occidentali. Non più paternalismo ed arroganza. Quando mai sono servite ad aiutare qualcuno?

Il video qui sopra, il vostro affezionato Panda, lo considera il miglior discorso sullo sviluppo che abbia mai sentito: basato su una lunga esperienza, documentato, concreto, onesto, facile da comprendere e pieno di passione. Praticamente l'opposto di quel che normalmente le istituzioni preposte fanno e dicono al riguardo.


Buona visione e buon futuro dal Panda

Sostenibilità: la permacultura a Cascina Santa Brera



La splendida esperienza della Cascina Santa Brera, una delle ancora poche imprese agricole italiane che opera in permacultura, è brevemente raccontata dalla protagonista in prima persona.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 28 novembre 2012

Dario Fo e la disinformazione sistematica




Il vostro affezionato Panda tace e lascia che a parlare sia niente meno che un premio Nobel.
Quanto amo Internet!


Buona visione e buon futuro a voi tutti dal Panda

martedì 27 novembre 2012

Good news: Educazione 2.0



Shimon Schocken, nel bel video (riportato qui sopra e tratto da TED) traccia l'elogio dell'auto-apprendimento e ne mostra lo stato dell'arte nell'era del Web. Se la sua incredibile avventura vi ha emozionato, aspettate di vedere il video di Daphne Koller qui sotto e quello di Salman Khan sotto ancora. E non scordiamoci del buon Sugata Mitra di cui ci eravamo già occupati tempo fa e che il vostro affezionato Panda vi ripropone ancora. Ben 4 video?! Perchè questa sovrabbondanza? Perchè è un tripudio di buone notizie per chiunque crede nel valore dell'educazione e dell'innovazione, ma soprattutto perchè, visti insieme, ci si può facilmente creare un'idea della vastità e delle opportunità create dal e-learning. Per converso ci si può anche fare un’idea dell’incolmabile distanza tra il dibattito politico e l’istruzione pubblica in tutte le sue declinazioni.








Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

lunedì 26 novembre 2012

Come ridurre i rifiuti? Vendita dello "sfuso" o "alla spina", sì grazie!











Ieri abbiamo sentito Luca Mercalli parlare della necessità di ridurre i rifiuti. Oggi, con questi 5 video (una minima parte di quelli che potete trovare su YouTube) la dimostrazione che un'altro modo (oltre che mondo) è possibile ed è pure conveniente e bello. Un modello di business da incentivare e sostenere con forza: non solo riduzione degli imballaggi e trasparenza (in tutti i sensi) sui prodotti venduti, ma anche la possibilità/convenienza di integrare quella logica con quella del Chilometro zero, con conseguente risparmio sui trasporti (e sull'ambiente) e contemporaneo sostegno all'economia locale. Più che un ritorno al passato, un ritorno al sensato!

Buon futuro a tutti dal Panda

domenica 25 novembre 2012

Luca Mercalli e la riduzione dei rifiuti


Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 25 novembre, ha parlato di della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (che si è conclusa proprio domenica 25). Ancora una volta il buon Mercalli introduce una tematica troppo spesso trascurata dai mezzi di comunicazione Main-stream.
Quello che ha detto, come sempre, è stato estremamente interessante.

Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda


venerdì 23 novembre 2012

Giornata mondiale contro la violenza alle donne: domenica 25 novembre 2012

Il 25 novembre si celebra la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il vostro affezionato Panda era ed è femminista. Non bisogna essere donna per essere femministi: un mondo squilibrato è un mondo malato oltre che ingiusto. Battute e scherzetti sessisti non sono giustificabili in un pianeta in cui sono "sparite" decine e forse persino centinaia di milioni di donne senza lasciare traccia, se non in tristi e grigie statistiche a stento divulgate e quasi mai spiegate al grande pubblico. Scherzetti e battute, in questa situazione non possono far ridere, come non facevano ridere le barzellette sugli ebrei al tempo di Auswitch.

Un mondo come il nostro in cui esistono ancora milioni di schiavi e una buona parte di questi è rappresentata proprio dalle donne è un pugno nell'anima di chiunque osi pensarsi "moderno" e di chiunque pensi che l'emancipazione femminile è un obiettivo sostanzialmente raggiunto.

I motivi per essere femministi sono tantissimi e vanno dall'inaccettabile livello di femminicidio raggiunto in Italia e nel mondo, ad un generico senso d'equità ad un preciso senso di civiltà, fino a pressanti e vaste motivazioni economiche di carattere generale (che non è il caso di sviluppare in questa occasione).

La speranza è che questo 25 novembre, cioè domenica prossima, le voci di donne e uomini di ogni dove si facciano sentire ancor più degli anni scorsi per richiedere, anzi pretendere, l'avvento di una società degna d'esser definita "civile". Quella attuale secondo voi è civile? Per me no! Non ancora e non pienamente. Al massimo, a voler essere generosi, lo è a metà (scarsa) e non basta! Meritiamo tutti di meglio.

Il Panda augura a tutti, uomini e donne, un futuro migliore.

giovedì 22 novembre 2012

Cambiamento in atto: quale sarà la massa critica?



Il Professor Ervin Laszlo, fondatore del Club di Budapest, parla con Rav Michael Laitman, esperto di kabbalah, della necessità di una massa critica di persone che apporti un cambiamento globale positivo. Il cambiamento di cui parlano i due dotti del video, non è solo auspicabile, ma necessario. Il vostro affezionato Panda si unisce a loro nell'augurarsi che si giunga presto alla massa critica di persone necessaria ad innescare un balzo evolutivo e, forte di questa speranza, augura ad ognuno di noi di poter fornire il proprio contributo (grande o piccolo che sia) per il raggiungimento di tale meraviglioso scopo.

A chi crede si tratti solo di sogni, ricordo che c'è un'enorme differenza nel guardare un film alla tv e guardare un'esecuzione capitale in un circo gladiatorio dell'antica Roma: quel che sembrava utopia, in passato è stata sorpassata dalla realtà. La storia è piena di progressi di questo tipo, nonostante guerre e distruzioni indicibili. Se è stato possibile in passato, nonostante la fame, l'ignoranza e la violenza, perché dovrebbe essere impossibile nell'era di Internet, dell'ONU e dei tanti privilegi di cui godiamo oggi? 

Buon futuro a tutti dal Panda


mercoledì 21 novembre 2012

Assorbenti open source?! Sì ed è pure una cosa seria.



Sì, sì avete capito bene, il video qui sopra (tratto da TED) parla proprio di assorbenti intimi per donne, ma lo fa da un punto di vista quanto mai insolito. Beh, certo, la notizia può sembrare buffa ed in una certa misura lo è, ma non è ridicola. La definirei piuttosto “gioiosa”, se pensate che, ancor oggi, nell’India rurale il 98% delle donne non usa assorbenti (nel senso moderno del termine) e che l’India, sfortunatamente, non è certo l’unico paese povero al mondo! Come si può facilmente immaginare, il motivo di un comportamento apparentemente tanto bizzarro da parte della popolazione femminile dei paesi terzomondiali, non è affatto l’arretratezza culturale, ma più semplicemente la nuda e brutale povertà: quell’acquisto (dal prezzo esosamente gonfiato dalle multinazionali che producono assorbenti) è, da solo, in grado di mandare a rotoli il fragile bilancio famigliare di tanta povera gente. Se costrette a scegliere tra il mangiare e gli assorbenti, ovviamente le donne di tutto il mondo scelgono di sfamare le proprie famiglie (e non son certo che la cosa sia altrettanto ovvia, se messa in chiave maschile, ma questa è un'altra storia).

Il vostro affezionato Panda trova stupefacente che si sia potuti arrivare al punto in cui, persino in queste “piccole” faccende intime, risulta più che evidente tutta la capacità distruttiva delle multinazionali, non solo in termini di inquinamento e sfruttamento, ma anche in termini di privazione della dignità umana per immense masse popolari. Ancor più stupefacente il fatto che ciò vena sistematicamente ignorato o peggio ancora giustificato come se si trattasse di qualcosa d’inevitabile. La notizia contenuta nel video, quindi, è una ottima notizia non solo per le donne di tutto il mondo, ma anche per l’economia e la cultura, poiché questa “piccola“ rivoluzione può portare a milioni di nuovi posti di lavoro (dove ce n’è bisogno estremo), salvaguardando la dignità e la salute femminile, contribuendo all’emancipazione mondiale della donna, ma anche a diffondere la cultura solidaristica dell’open source. Al di là della curiosità che tutto ciò può suscitare, la notizia include un nucleo prezioso come un diamante, ovvero la consapevolezza (con tanto di prova provata) che anche i poveri, quando sono solidali, possono gareggiare e persino battere le multinazionali. Se questo è quel che può fare il terzo mondo, pensate cosa potrebbe fare il primo (cioè noi!) spingendo sulla collaborazione anziché sulla competizione a tutti i costi come s’è fatto finora. Dite la verità, la prima volta che avete sentito parlare di open source, avreste mai pensato a risvolti del genere? E siamo solo agli inizi!



Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 20 novembre 2012

La vera economia inizia con la parola Terra

Presto detto, presto fatto! Ovvero, quel che c'è da dire in merito all'economia (e non solo), il vostro affezionato Panda, lascia che a dirlo sia chi l'ha già detto moltissime volte, con parole belle, chiare e semplici. Mi riferisco a...

lunedì 19 novembre 2012

Spreco di cibo



Carlo Petrini detto "Carlin", fondatore del movimento culturale Slow Food parla, in questo breve ma interessante video, dello spreco di cibo. Diversamente da quello che si può pensare, questo fenomeno riguarda tanto i paesi ricchi quanto quelli poveri. Il fenomeno ha effetti devastanti ed inaspettati. Buona visione!

P.S. - A proposito di cibo, il vostro affezionato Panda coglie l'occasione per ricordare a tutti che il Banco Alimentare ha organizzato anche quest'anno la colletta alimentare, che si terrà fra pochi giorni e più precisamente sabato 24 novembre 2012. Purtroppo ce n'è più bisogno che mai. Buon futuro a tutti dal Panda.


domenica 18 novembre 2012

Luca Mercalli: grandi opere? No grazie, la manutenzione è meglio!

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 18 novembre, ha parlato di cura del territorio. Prendendo spunto dall'articolo di Carlo Petrini, "Terre sommerse", si introduce un discorso tanto lineare quanto brutalmente disatteso dalla politica italiana. Quest'ultima, fatalmente infatuata delle cosiddette Grandi Opere, di manutenzione del territorio proprio non vuol sentire parlare, fino al punto di apparire palesemente oscena (quale in effetti è). Ancora una volta, in un periodo di maltempo, nubifragi e disastri alluvionali, il buon Mercalli cerca di insinuare una visione "altra" rispetto alla solita impostazione da tg.

Quello che ha avuto da dire, come sempre, è stato estremamente interessante. Se volete sapere cosa ha detto, allora non vi resta che...

venerdì 16 novembre 2012

2012: il risveglio globale?



A parte augurare a tutti una buona visione, il vostro affezionato Panda non può far altro che indicare con il link qui sotto tutta la sua speranza ed impegno per un futuro migliore. Vale a dire che le persone per bene (ossia il 99,9999% della popolazione) trovino il coraggio di incontrarsi ed aiutarsi reciprocamente e salvino così questo splendido, meraviglioso pianeta. Paure, cinismi, egoismi ed incomprensioni sono nulla rispetto al valore ed alla portata di  una tale visione. Ecco quindi il link di cui vi parlavo:

Rete Olistica

Buon futuro a tutti dal Panda



giovedì 15 novembre 2012

La casa del futuro è già qui



Alcatraz spiegata da Jacopo Fo. No, non parliamo di carceri, ma di sostenibilità. Meglio ancora, si parla di esperienza di sostenibilità, ossia non di buoni propositi, ma di buone azioni. Si parla di concretezza. E cosa c'è di più concreto di una casa?

La casa del futuro? E' già qui tra noi, non servono grandi svolte tecnologiche. La differenza tra ciò che si può fare (con convenienza economica, estetica e funzionale) rispetto a ciò che solitamente si realizza, è desolante.

Il presente, con i suoi infiniti sprechi è angosciante, ma allo stesso tempo permette di fare enormi miglioramenti con relativamente poco sforzo a chiunque lo desideri fare. Il futuro è come una casa: meglio costruirlo bene.

Buon futuro a tutti dal Panda


mercoledì 14 novembre 2012

Tu sei il futuro


Il Professor Ervin Laszlo, fondatore del Club di Budapest, parla in questa video-intervista della biforcazione a cui siamo giunti. Non possiamo più continuare a procedere come abbiamo fatto finora: o ci attiviamo per realizzare un futuro sostenibile e collaborativo (giungendo a livelli di benessere globali mai toccati prima) oppure affrontiamo la fine del genere umano da noi stessi innescata.

Bisogna essere ottimisti o pessimisti?

Né l'umo né l'altro. Bisogna essere attivi. Bisogna creare il futuro che desideriamo vedere avvenire.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 13 novembre 2012

La decrescita economica su RaiNews24 !



Ecco qui sopra il video della puntata de “L’INCHIESTA”, la trasmissione di Maurizio Torrealta andata in onda su RaiNews24 sabato 10/11/2012 (e in replica domenica 11). Un vero gioiello, più unico che raro nel mare magnum della televisione italiana. Finalmente una tv d’alta qualità che non solo si occupa di un tema tanto bistrattato come la decrescita economica, ma che lo fa con la partecipazione di grandi esperti nazionali quali Ugo Bardi, Maurizio Pallante, Debora Billi e Stefano Bartolini . Un’occasione ghiotta (e probabilmente irripetibile) per chi già conosce (ed apprezza) gli ospiti e il loro pensiero, ma anche per chi non li conosce e magari non ha mai nemmeno sentito parlare della decrescita oppure ne ha sempre sentito parlare in termini denigratori. Il vostro affezionato Panda fa i complimenti a tutti (ospiti e conduttore) e spera vivamente che questa bell’esperienza possa essere al più presto replicata. C’è un disperato bisogno di sensatezza economica (ora più che mai). Non se né può più di sentir parlare (per lo più a sproposito inoltre) di ripresa, ripresina e di spending review.


Buona visione e felice futuro a tutti dal Panda

lunedì 12 novembre 2012

Luca Mercalli e i fiumi italiani

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 11 novembre, ha parlato di  riqualificazioni fluviali. In un periodo di maltempo, nubifragi e disastri alluvionali gli allarmi sono utili, ma non bastano e arrestare la cementificazione è solo il primo passo. Serve uno sguardo più lungimirante e una pianificazione più sensata. O almeno così ritiene il buon Mercalli.
Ancora una volta quello che ha avuto da dire è stato estremamente interessante (come al solito). Volete sapere cosa ha detto? Beh, allora non vi resta che...

Il nucleare che ci piacerebbe avere (soprattutto alla Cina)







Perché i sostenitori del nucleare tifano sempre per uranio e plutonio? La domanda può apparire strana, ma non lo è. Il punto della questione è: perché i tanti politici ed opinionisti pro-nucleare non parlano invece mai del torio? Eppure, avrebbe assai più senso rispetto a continare a perdere la faccia tentando disperatamente di fingere di ignorare le infinite "carenze" di uranio e plutonio. Eppure, come si può capire dai video qui sopra, persone notoriamente competenti in materia, non hanno dubbi su quale dovrebbe essere, secondo loro, la strada da seguire (cioè quella del torio). Mentre i fisici ripetono “torio! torio! torio!” nessun imprenditore audace o politico “realista” si fa avanti? Che fine fa il tanto sbandierato tecno-ottimismo, quando esce dai giardini della finanza e delle banche (per tacere dei generali e della lobby delle armi)?

Nonostante tutto quel che è capitato, si sente ancora qualcuno minimizzare quel che è accaduto a Chernobyl e a Fukushima. La tristezza è che a stroncare il nucleare tradizionale non è stato il buon senso o evidenti considerazioni tecniche ed economiche (alla faccia del libero mercato perfettamente razionale ed ottimale). A stroncare il nucleare tradizionale (quello a base di uranio e plutonio) non sono state neppure le evidenti implicazioni militari legati agli arsenali nucleari e nemmeno speculazioni su possibili attentati terroristici a siti o depositi di scorie nucleari (e le loro devastanti conseguenze). Il nucleare tradizionale è stato stroncato dai fatti, vale a dire dalla paura derivante non solo dai suoi incidenti catastrofici, ma anche dai rispettivi, sistematici e clamorosi tentativi governativi di ridimensionarli od occultarli. A fermare il nucleare tradizionale è stato il furor di popolo ed il verificarsi di continui incidenti (gravi e meno gravi) che "teoricamente" non sarebbero dovuti accadere con una tale inquietante frequenza. Il ravvedimento è stato del tutto ex-post e per di più forzato da una costante e forte pressione dell’opinione pubblica. La politica ha fallito sotto tutti i punti di vista, dimostrandosi a livello internazionale imprevidente ed inaffidabile fino alle estreme conseguenze.

Qualcuno potrebbe ritenere la questione nucleare definitivamente conclusa visti i passati accadimenti, ma non è così. Non solo perché come qualche leader loquace e le vicende referendarie hanno mostrato in Italia, non si può mai sapere. La questione nucleare non è affatto conclusa finché gli impianti presenti nel mondo non saranno smantellati (e ci sono ottime ragioni per pensare che ciò non accadrà mai per tutti loro) e nemmeno finché la loro sicurezza militare e “terroristica” non verrà garantita (e la questione Iraniana dice tutto a tal proposito) e neppure finché la loro sicurezza tecnica non verrà garantita sul lungo periodo (ed è prevedibile un forte peggioramento in tal senso a causa della diffusa tendenza a sfruttare le centrali nucleari molto oltre la loro vita prevista proprio per evitare gli improponibili costi di smaltimento, per tacere poi di ulteriori considerazioni riguardanti i cambiamenti climatici e la portata dei flussi d’acqua necessari per il raffreddamento e le forniture di gasolio per i sistemi d’emergenza delle centrali). Inoltre finché si continueranno ad usare le centrali nucleari tradizionali si continueranno a produrre scorie radioattive per cui nessuno ha una soluzione e che continueranno a rimanere tali per millenni (minacciando le falde acquifere e l’intero ecosistema di conseguenza). La questione nucleare non è per nulla conclusa, quindi, anzì!

Come se questa persistente miopia e sclerosi politica del passato sulla questione nucleare non fosse già abbastanza deprimente, vista la gravità della crisi energetica e climatica in atto, va anche detto che la pesantissima cappa di silenzio mediatico e politico riguardante i possibili sviluppi della tecnologia al torio non pare essere affatto un comportamento meno criminale ed irresponsabile. E quel che più sbalordisce è che tale atteggiamento riguarda anche gli stessi soggetti politici che prima hanno volutamente sottovalutato i rischi del nucleare tradizionale per foraggiare copiosi appetiti economici e militari ampiamente sovvenzionati con massicci finanziamenti pubblici. Pur essendo contrario, anzi contrarissimo al nucleare tradizionale, il vostro affezionato Panda non può quindi non domandarsi come sia giustificabile, allo stato attuale, tutto questo disinteresse verso il torio e la ricerca scientifica che dovrebbe riguardarlo (e il "dovrebbe" dice già tutto). Il torio, vista la situazione attuale, dovrebbe essere al centro del dibattito politico e culturale. Invece a stento appare nella più sperduta periferia mediatica. Ma come?! Il polo Nord s’è quasi completamente sciolto a causa delle emissioni di gas serra, c’è una crisi economica devastante e una crisi energetica ancor più inquietante, la popolazione mondiale (a causa della generale povertà di una grossa fetta di essa) è esplosa fino a superare i 7 miliardi di individui ed il sistema politico cosa fa? Parla di spending review e si disinteressa totalmente di una tecnologia che forse potrebbe permettere di mitigare tutti questi disastri contemporaneamente! Il vostro affezionato Panda non dice che si dovrebbe sposare la causa del Torio ad occhi chiusi. Ma almeno parlarne!

Il fallimento del sistema democratico occidentale è drammaticamente evidente sulle questioni energetiche e climatiche. La vicenda del torio, toccando entrambe, lo rende ancor più evidente. Tanto evidente da far dubitare che il sistema economico, politico ed ecologico possa sopravvivere a lungo a questo scempio dell’indifferenza. La domanda è: e noi potremo sopravvivere?

L’indifferenza non conviene mai a nessuno.

Buon futuro a tutti dal Panda

venerdì 9 novembre 2012

Chi dorme non piglia pesci... e neppure frutta e verdura!



Oggi parliamo di acquaponica, cioè di un sistema per produrre cibo che sfrutta le relazioni simbiotiche tra gli elementi che lo compongono anziché la solita forza bruta L’agricoltura industriale tradizionale (quella basata su intensivi trattamenti meccanizzati del suolo, chimica e monoculture) se osservata con sguardo razionale, subito sotto alla patina mitologico-propagandistica di salvatrice del genere umano creata ad hoc in chiave pro-PIL, si rivela essere in realtà un sistema tanto inquinante, quanto inefficiente e poco lungimirante. Cercare di diffondere e migliorare le alternative disponibili è un dovere morale di tutti. L'Acquaponica è un valido strumento in tal senso. Quel che fa, nello specifico, è di coniugare l'Acquacoltura (ovvero l'allevamento di specie acquatiche quali i pesci ed i crostacei) con la coltivazione Idroponica (ovvero la coltura di vegetali in acqua, ossia senza l'utilizzo della terra). Il concetto di fondo è che l'acqua di scarico delle vasche d’allevamento (dove vengono cresciuti, ad esempio, dei pesci), anziché essere visto come un problema da “smaltire” viene invece sfruttato per irrigare degli speciali letti di crescita, privi di terra e concime, dove vengono fatte crescere le piantine da coltivare. Le ricche popolazioni batteriche, presenti nei letti di crescita, trasformano i nutrienti presenti nell'acqua di scarto rendendoli disponibili per le piantine che, di conseguenza, possono così crescere senza l’utilizzo di fertilizzanti sintetici (oltre che al sicuro dai sempre più frequenti eventi climatici estremi, avvenendo il tutto all’interno di una serra).

Il video qui sopra mostra piante ed animali acquatici allevati in un unico impianto dimostrativo realizzato in una serra di un'azienda dedita all’agricoltura biologica che si trova in provincia di Macerata.

Analogamente a quanto insegnato dalla Permacultura, l'acquaponica trova quindi la sua ragion d'essere nel fatto di sfruttare, favorire ed organizzare le relazioni positive tra i vari elementi che la compongono, andando così a formare un sistema armonioso e molto produttivo, in cui non è necessario immettere in continuazione risorse esterne (lavorazione meccanica del suolo e fertilizzati in primis). Questo approccio è assai più intelligente e pratico rispetto a quello di considerare i vari elementi gli uni disgiunti dagli altri. In quest'ultimo caso, infatti, le mancanze di un elemento divengono un problema, anziché una risorsa, con la conseguente ed inevitabile generazione sistemica di rifiuti, problemi e costi aggiuntivi. Infine è bene ricordare che l’agricoltura industriale tradizionale, con la sua totale insostenibilità, non produce solo costi ambientali sempre più colossali ed ingestibili per la collettività planetaria nel suo complesso, ma genera anche rendimenti via via decrescenti per chi la pratica. La via “facile” non è mai la migliore.


Buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 8 novembre 2012

Le città del futuro devono essere pratiche ed intelligenti



Sempre più persone nel mondo si spostano dal contesto rurale a quello urbano, ma le città (compresi gli immobili che la compongono così come i mezzi di trasporto che vi circolano) continuano ad essere costruite con logiche e tecniche ormai sorpassate ed insostenibili sotto tutti i punti di vista (a partire dallo spazio che sprecano con le drastiche conseguenze in termini di costi e qualità abitativi che ciò comporta).

Kent Larson, in questa interessante presentazione al mitico TED, mostra quanto nuovi design e nuove tecnologie potrebbero migliorare la situazione. Visto che il fenomeno di migrazione dalle campagne alle città riguarda centinai di milioni di persone, quelli esposti da Larson sono prospettive assai interessanti e che meriterebbero molti più sforzi sia in ambito di ricerca e sviluppo sia (e direi soprattutto) in ambito di implementazione pratica. Una volta costruite città/spazzatura drasticamente inadeguate alle nuove esigenze non sarà poi più possibile tornare indietro. E già siamo in ritardo. Quello di Larson, quindi, al di là delle singole soluzioni mostrate, è un approccio che dovrebbe essere tenuto in forte considerazione da cittadini comuni, ma anche da amministratori locali (e non) e dall’industria edile ed immobiliare. Ciò appare ancor più vero in tempi di profonda “crisi” economica ed immobiliare.


Buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 7 novembre 2012

In memoria del "Che Guevara africano" (una petizione aperta a tutti)



Questo video serve al Panda per introdurre una richiesta di sottoscrizione, rivolta a tutti voi, di una petizione on-line che ha profondamente a che fare con la giustizia, la verità e la pace. Più ancora, direi, che questa petizione ha a che fare con la consapevolezza. Dote di cui presto avremo (ed anzi già abbiamo) un disperato bisogno.

Thomas Sankara è stato uno dei più grandi statisti africani (e non) mai esistiti. Thomas Isidore Noël Sankara (questo il suo nome per intero) è stato Presidente dello stato africano dell’Alto Volta, da lui rinominato Burkina Faso (cioè “Paese degli uomini integri”). Purtroppo fu assassinato nel 1987 dopo appena 4 anni di governo, ma, nonostante la sua prematura e violenta scomparsa e la brevità della sua azione politica, Sankara riuscì a scuotere profondamente il suo paese, uno stato sfregiato, deturpato ed impoverito all’inverosimile dal colonialismo e che, per un breve lasso di tempo ritrovò la speranza. Uno degli obiettivi di Sankara fu la cancellazione del debito internazionale: cancellazione ottenibile, secondo lui, soltanto se richiesta all'unisono da tutte le nazioni africane e a patto che queste riuscissero a risanarsi dalle piaghe della corruzione e della spesa in armamenti. Purtroppo non ebbe successo (probabilmente perchè non gliene fu dato il tempo), ma riuscì invece nell'obiettivo di dare due pasti e 10 litri di acqua al giorno a ciascun abitante del suo Burkina Faso. Alla sua morte, inutile dirlo, il Burkina Faso ripiombò nel dramma della povertà in cui tuttora persiste.

I discorsi e il pensiero di Sankara sono tutt’oggi attualissimi ed il loro potenziale rivoluzionario (nel senso pacifico e positivo del termine) travalicano di molto il ristretto contesto del Burkina Faso (tuttora governato da chi effettuò il colpo di stato in cui perse la vita Sankara). Il respiro politico di questo statista è vasto ed applicabile non solo al martoriato continente africano, ma all’intero Occidente.

Per questo e molti altri motivi il vostro affezionato Panda ha deciso di sostenere la petizione volta a far chiarezza e giustizia in merito all’assassinio politico di questa figura tristemente scordata da molti e che invece avrebbe tantissimo da insegnare ad un occidente sempre meno florido e sempre più spaurito e confuso nel vortice della “crisi” di cui tante volte il vostro affezionato Panda ha parlato.

Per chi volesse saperne di più sulla PETIZIONE: Giustizia per Thomas Sankara Giustizia per l’Africa

Per informazioni più generali su Sankara :

- Thomas Sankara
- Dalla Sardegna al Burkina Faso: la rivoluzione siamo noi
Ombre africane 


Buon futuro a tutti (Africa compresa) dal vostro amico Panda

martedì 6 novembre 2012

Luca Mercalli e l'efficienza energetica

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 04 novembre, ha parlato di efficienza energetica.
Quello che ha avuto da dire è stato molto interessante (come sempre). Volete sapere cosa ha detto il buon Mercalli? Beh, allora non vi resta che...

lunedì 5 novembre 2012

3 video e una canzone per capire che il mondo si può salvare e per scoprire come



Severn Cullis-Suzuki, questo è il nome della bambina canadese del video qui sopra. Una bambina di appena 12 anni che, per 6 indimenticabili minuti, lasciò a bocca aperta i delegati, i politici e gli attivisti presenti al primo Earth Summit tenutosi a Rio de Janeiro nel ormai lontano 1992. Si tratta di un discorso sincero ed appassionato sull'importanza di difendere il nostro pianeta dalla nostra avidità ed indifferenza. Un profondo richiamo alla realtà attraverso un impegno concreto e coerente. L'ingenua semplicità della ragione e della concretezza sbattuta in faccia ai professionisti della retorica radunati per la grande conferenza. Beh, a loro e a noi tutti ad esser sinceri.

Sono passati 20 anni e non si è ancora sentito alcun partito o leader politico fare un discorso migliore di quello che una bimba dodicenne riuscì a condensare in appena 6 minuti.

20 anni sprecati nella vergogna e nel rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere e non è ancora stato. L'inazione colpevole e criminosa ha marchiato a fuoco l'anima di una società disgustosamente ingiusta e devastatrice. Un pianeta intero assopito e soggiogato da una politica affaristica buona solo a ricoprire con ipocrisia, bugie e retorica le enormi schifezze impunemente perpetrate da un sistema economico criminale e folle.

Uno schifo totale!

Oppure no? Forse, nonostante il proseguire di infinite catastrofi e mafie, qualcosa di PROFONDO è radicalmente cambiato. Forse, come sempre, il bene avanza in punta di piedi, ma avanza. Di cosa sta parlando il vostro affezionato Panda? Per farvi capire cosa ecco un secondo video tutto per voi.




Ed infine, qui sotto, eccovi il terzo ed ultimo video (molto breve) per mostrare cosa si sta cercando di fare di CONCRETO:



Per chi volesse saperne di più: http://www.reteolistica.it/

Sono anni che si sente cantare una stupenda e famosa canzone che in un passaggio recita:

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one


(Potresti dire che sono un sognatorema non sono il soloSpero che un giorno ti unirai a noi e il mondo diverrà uno)

Nonostante i tremendi problemi che dobbiamo affrontare, siamo una generazione estremamente privilegiata: non solo perché abbiamo ancora una possibilità di salvare il pianeta, non solo perché tutto dipenderà dalle nostre scelte, ma anche perché potremo persino vedere e vivere di persona ciò di cui la canzone (l'indimenticabile Imagine di John Lennon) parla con tanta feroce bellezza: l'invito aperto a tutti più meraviglioso ed importante che sia mai stato fatto!

Grazie Severn e a tutti coloro che si sono battuti e si battono per rendere questo mondo un posto migliore!


Buon futuro a tutti dal Panda

venerdì 2 novembre 2012

Economia collaborativa basata sulle risorse




Il video di oggi parla di un possibile futuro in cui il mondo si unisca, rinunciando contemporaneamente al denaro come strumento di ridistribuzione della ricchezza (nonché di sopraffazione). Il vostro amico Panda ammette di non conoscere bene il Venus Project da cui questo video trae origine. Si asterrà quindi da ogni giudizio o considerazione in merito. L'idea proposta dal video, tuttavia, è consistente, originale e meritevole a prescindere da ogni altra eventuale questione riguardo a chi la sta attualmente propagando e per quali fini. Anche gli esempi mostrati nel video di città e tecnologie futuristiche non paiono essenziali all'impianto generale, quindi la loro realizzabilità e consistenza tecnica pare decisamente ininfluente rispetto all'idea di fondo. Passiamo dunque a quella.

Si tratta di una visione... 

mercoledì 31 ottobre 2012

Quel che Monti non dice è... il nocciolo della questione




A distanza di 4 giorni dall’anniversario della morte (ma dovrei dire assassinio) di Enrico Mattei, il vostro affezionato Panda, con questo video, lascia che sia chi non ha bisogno di presentazioni a commentare quella che, sfortunatamente per noi, è la realtà ultima dell’attuale sistema economico. Una realtà spietata, degradante, liberticida e folle. Anche Pasolini fu ucciso, così come Enrico Mattei, Mauro De Mauro (e tanti, tanti altri un po’ ovunque nel mondo) per aver tentato di opporsi all’avanzata del consumismo come oggi lo viviamo. Trovo questo significativo. Comunque sia, quel che già all’epoca pareva a grandi pensatori una situazione disperata, non ha fatto altro che peggiorare costantemente per anni ed anni. La cultura popolare di miliardi di persone, nel frattempo, è stata spappolata, svuotata e sostituita dalla demenza ossessiva-compulsiva dello shopping consolatorio, dell’affarismo devastatore e dell’indifferenza auto-assolutrice. L’aspetto più paradossale di tutta questa triste storia è che l’ineluttabilità ed imminenza di un collasso planetario indotto da una tale miopia fascistizzante (in cui l’umanità si è acriticamente gongolata per decenni) è un’idea rimossa dalla consapevolezza collettiva persino ora che iniziamo a vivere quel collasso in prima persona. C’è sempre la speranza che la crescita economica riparta con vigore e che tutto si “aggiusti” e si possa ritornare a consumare, consumare, consumare, consumare… Chissà, magari una nuova tecnologia, la spending review, una nuova classe politica, un nuovo mega-giacimento petrolifero scampato a decenni di ricerche… Speranze vane: la festa è proprio finita! Non sono concesse dilazioni. Nessun ulteriore giro i giostra per permetterci di sfogare infantili frustrazioni ed inconfessabili paure. Il tempo è scaduto. Ora rimane solo il conto da pagare e, ovviamente, sarà un conto salatissimo: all’altezza dei livelli di spreco di cui l’umanità s’è resa artefice in tutto questo tempo e di cui, ancor ora, si sforza strenuamente di perpetuare i fulgori.

Pensate che possa essere il governo Monti o qualche altra forza politica filo-consumista, iper-liberista ed eco-scettica a dire che la festa è finita? E se anche qualcuno lo facesse, chi gli darebbe il voto? E se anche ne ottenesse a sufficienza, siamo sicuri che la democrazia reggerebbe all’assalto di un’intera classe dirigente che rischierebbe di venire spazzata via dal giorno alla notte? Come sempre creare danni e problemi è più facile che porvi rimedio, ma questa non è mai stata una buona motivazione per lasciare che le cose vadano a rotoli.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 30 ottobre 2012

Catastrofi annunciate



Ecco un video divenuto drammaticamente attuale.
Una pubblicità?! Beh, sì, ma la dice lunga sul punto a cui siamo giunti.

Avendoci lasciato da poco alle spalle una delle più estese e catastrofiche siccità globali nonché lo “sbrinamento” del polo Nord e dovendo ancora sapere tutto quel che causerà l’uragano Sandy a New York e dintorni (cioè assai più a nord di dove normalmente colpiscono quel genere di tempeste) viene da piangere pensando a quanto la politica internazionale continui a snobbare la questione climatica. Come se i cambiamenti climatici non esistessero o come se le loro conseguenze riguardassero solo un lontano futuro e non il presente. Un imbarazzante e folle negazionismo di fatto dalle conseguenze...

lunedì 29 ottobre 2012

Prepariamoci!



Per fortuna Luca Mercalli non è più l'unico a dirlo pubblicamente e con la giusta enfasi: il futuro climatico che ci attende sarà problematico e persino drammatico, se non ci attrezziamo per tempo. Bisogna cambiare. Bisogna adattarsi. Bisogna mitigare. Bisogna...

...agire!

Non è più tempo di starne a discutere. Dopo sarà troppo tardi.

Il video qui sopra, tratto ancora una volta dal mitico TED, inietta ulteriore forza e slancio a quanto giustamente sostenuto dal nostro previdente climatologo, aiutando la forza della ragione con quella delle immagini, immagini da sbattere in faccia con tutta la loro violenza (metaforicamente parlando si intende) a chi ancora tentenna, minimizza e solleva dubbi privi di fondamento scientifico.

Supportare o meno persone come il nostro Luca Mercalli o come Vicki Arroyo (l'oratrice protagonista del video qui sopra), non è quindi indice di un particolare atteggiamento ideologico, è indice del proprio livello di previdenza: sperare che tutto vada bene ficcando la testa sotto la sabbia non è un vanto, nè un merito e chi continua a farlo per profitto, ignoranza o paura farebbe meglio a farsi da parte. Le persone, infatti, possono anche perdonare i torti, persino quelli peggiori, ma il clima NO.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

sabato 27 ottobre 2012

Luca Mercalli meteorologo coi piedi per terra

Luca Mercalli, nella puntata del 21 ottobre scorso di Che tempo che fa andata in onda su Rai3, non ha parlato del cielo e delle sue dinamiche, come ci si aspetterebbe da un meteorologo della sua fama, ma ha parlato della terra. Per la precisione ha parlato della necessità ed urgenza di difendere il suolo ed ha fatto benissimo: in Italia, più che altrove,  bisogna, infatti, difendere il suolo da una cementificazione ed uno sfruttamento decisamente eccessivo. Ne va della bellezza dell'Italia, ma anche della sicurezza degli italiani che vi abitano sopra. I motivi per parlarne sono quindi numerosi e consistenti e l'argomento, in genere, è purtroppo assai trascurato da politici e mass-media.

Per sapere cosa ha detto il buon Mercalli, non vi resta quindi che...

venerdì 26 ottobre 2012

Il peggio di noi e oltre




Si può fare tanto per migliorare questo mondo. Tantissimo! Non è né impossibile, né particolarmente difficile. Il video qui sopra ne è la riprova. Non servono tecnologie astruse, governi dal pugno di ferro, leader carismatici, rivoluzioni cruente, ecc... Serve buonsenso. Serve pragmatismo. Serve curiosità.

Serve interessamento.

Questo "interessantissimo" video di TED, parla di sprechi alimentari. Lo fa in modo molto efficace, concreto ed intelligente, ma quello che fa, in realtà, è anche mostrare quanto sia facile per l'indifferenza distruggere un pianeta intero. Il nostro! Il peggio di noi, in fin dei conti, non sono né lo spreco alimentare, né le guerre, né l'odio, né l'avidità, né la violenza, né l'inquinamento, né i tantissimi altri orrori che ci affliggono costantemente. Il peggio di noi è proprio l'indifferenza. Lo è perché spiana la strada a tutto il resto. Lo è perché possiamo renderci suoi complici con estrema disinvoltura e comodità, senza temere severi rimproveri che altri difetti ci attirerebbero da parte dei nostri simili.

Tutto ciò, per il vostro affezionato Panda, non ha tanto un valore “morale”, quanto pratico. Serve a capire dove agire per minimizzare i troppi pasticci che tendiamo a fare. Solo grazie all'indifferenza, infatti, si possono fare milioni di morti alla volta. Si può odiare una persona fino al punto di ucciderla, ma non si possono odiare milioni o miliardi di persone. Nel bene e nel male siamo esseri dall’affettività limitata. Al di là delle parole, non si possono veramente odiare milioni di persone quindi, ma sfortunatamente si può essere completamente indifferenti alla loro sorte, illudendosi che non sarà anche la nostra. Per questo il peggio di noi è l'indifferenza.

Il peggio di noi... si può sconfiggere!

Come si diceva all’inizio: non è né impossibile, né particolarmente difficile migliorare il mondo, serve solo buonsenso, pragmatismo e curiosità. La bella notizia è che al mondo ce n’è assai più di quel che si tende ad ammettere. Persino di più di quel che servirebbe! Grazie all’interessamento, infatti, il tuo buonsenso può divenire il mio, il tuo pragmatismo può divenire il mio, la tua curiosità può divenire la mia. Il tuo impegno può divenire il mio.


Buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 25 ottobre 2012

Transizione energetica alla tedesca



Certo, il video qui sopra non è rivolto agli italiani. Mentre noi puntiamo tutto su petrolio, gas e carbone, altrove...
Ma si può sempre impararare! Non è mai troppo tardi.


Di nuovo un ringraziamento speciale a Massimiliano Rupalti per la preziosa opera di traduzione e sottotitolazione in italiano del video in questione. Per chi non fosse pratico di YouTube, per vedere i sottotitoli in italiano basta cliccare sul tasto:




Un saluto a Max e a voi tutti dal Panda

mercoledì 24 ottobre 2012

Spostamenti in auto ridicoli: no grazie!



Ecco come incentivano l'uso delle bici in Svezia. Per saperne di più si veda qui.
Fare a meno dell'auto è spesso non solo possibile ed auspicabile, ma persino molto vantaggioso.

Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 23 ottobre 2012

Un punto di vista molto particolare


Earth from Michael König on Vimeo.

Quando si invitano le persone a combattere per questo pianeta, bisognerebbe anche mostrare quel per cui si dovrebbe combattere. Il video qui sopra mostra il nostro pianeta da un punto di vista molto particolare. Non si tratta di una finzione. La bellezza è la miglior arma della giustizia e dell’impegno. Quella vera non ha nulla di velleitario. Senza bellezza non può esserci buon senso. Senza bellezza le persone non possono imparare a distinguere ciò che sembra bello (un esca) da ciò che lo è (uno scopo). Senza bellezza la vita non è altro che un supplizio senza senso. Perché permettiamo che tanta bellezza vada sprecata? Che vada letteralmente in fumo? Si può fare tanto per proteggerla e crearne di nuova. Non c’è bisogno di parlarne molto. C’è bisogno di iniziare. Anche poco (o pochissimo) è MOLTO meglio di niente!


Buon futuro a tutti dal Panda