martedì 4 dicembre 2012

2012: la fine dell'era del petrolio

Scarseggia il petrolio a basso costo? E allora? Una soluzione ci deve pur essere: apparteniamo al Mondo Libero dopotutto. Apparteniamo al libero mercato, alla libera imprenditoria, alla libera circolazione di soldi e merci...

...cos’altro?

Ah ecco! Trovato!

Il lavoro...

...ci renderà liberi!

Mmmmh! Bah! Non so perché, ma nonostante tutte queste libertà, non riesco proprio a sentirmi più libero di prima. Anche il libero mercato dell'energia non mi da tutta quella gran soddisfazione. Forse il vero problema non è il petrolio. Eh no! Ho capito! Il vero problema dev'essere tutto quest'eccesso di libertà! Il troppo stroppia: dovrebbero semplicemente toglierci un po' di tutte queste libertà dal groppone invece di continuare a toglierci lo stato sociale. Non trovate anche voi? E poi? Ah sì! Dovrebbero toglierci un po' di tutta quella "indispensabile" crescita economica costi-quel-che-costi! E, visto che ci siamo, perché non toglierci un po' di tutte quelle grosse e grasse mafie ed di quelle enormi evasioni fiscali? E il lavoro nero? E la speculazione selvaggia?

Vabbè, il vostro affezionato Panda, torna coi piedi per terra: il petrolio ci ha resi liberi, il petrolio ci renderà schiavi. Fu bello essere liberi, ma quel tempo è finito insieme al petrolio a basso costo (sprecato per far montagne di rifiuti e per regalare super-utili a qualche super-ricco). Inutile piangere sul petrolio versato. Quel che è stato è stato. E ora?

Ora siamo quasi schiavi e presto lo saremo del tutto. Non più democrazia, né stato sociale, né istruzione per tutti, né uguaglianza, né parità uomo-donna, né benessere, né clima mite, né acqua, né cibo, né lavoro, né diritti... Benvenuti, figli nostri e nipotanze varie, nella fantastica era delle CONSEGUENZE del miglior sistema al mondo di regolazione ed allocazione delle risorse: il libero mercato! Noi lo scegliemmo per voi e voi e la vostra discendenza (ammesso e non concesso che riusciate a sopravvivere) ne pagherete il conto per secoli o millenni a venire. Eh già! La “mano invisibile” ha colpito ancora! E, man mano che ci indeboliremo, lo farà sempre di più e sempre più forte. Per ora ha colpito duramente i nostri portafogli, ma non si limiterà a questo.

Ripresa nel 2013? Gli Usa scavalcheranno l’Arabia Saudita nella produzione di petrolio? Lacrime e sangue e poi si risolve tutto?

Lo so che non ci crede più nessuno, ma badate bene che queste bugie non sono mai servite a convincere qualcuno. Sono sempre servite a tener buoni e zitti, a paralizzare spargendo sapientemente paure, indecisione e speranza. Ha sempre funzionato in passato. Quindi siamo al “Game Over”? Non c’è più niente da fare?

Eh, no! Sennò perché continuare a raccontar frottole. Non ci si giustifica con degli schiavi. Altro che “Game Over”, è ora che ci si gioca il tutto per tutto. Bisogna metter da parte l’autocommiserazione, il disfattismo e la paura e sfoderare la forza di chi non teme le conseguenze delle proprie azioni poiché queste derivano da ciò in cui si crede anziché da ciò in cui qualcun altro ci ha fatto credere. È tempo di informarsi, di studiare, di comunicare, di discutere, di aiutarsi, di resistere, di proteggere ciò che di bello c’è al mondo.

Si può far a meno del petrolio, finché c’è dignità, solidarietà, cultura e consapevolezza. Senza queste cose, neppure il petrolio a bassissimo costo è riuscito a renderci felice, quindi (siatene certi) null’altro ci riuscirà. È ora di agire come avremmo dovuto fare da tempo, con pacifica risoluzione e granitica benevolenza, senza timori né titubanze. È ora di cambiare.

Buon futuro a tutti dal Panda

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