venerdì 29 luglio 2011

Delibera AGCOM slittata

La famigerata delibera 668/2010 dell’AGCOM  (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) sul diritto d'autore in Internet (quella che a molti pare l’ennesimo strumento di censura e di cui Pandemica-mente si è ripetutamente occupata: qui e qui) è slittata! E’ stato lo stesso Corrado Calabrò, presidente dell’AGCOM, a dichiarare che l'adozione definiva del suddetto regolamento non avverrà prima di novembre. Va anche riportato che Calabrò ha anche definito tale delibera “ipergarantista” ed ha auspicato l’intervento del Parlamento sulla normativa vigente. A tali affermazioni, Calabrò ha anche aggiunto che nella delibera in questione viene garantita la prevalenza di un’eventuale azione giudiziaria che può essere intrapresa in qualsiasi momento. Queste affermazioni va altresì detto sono state rilasciate dal presidente AGCOM nel corso dell’audizione tenuta dinnanzi al Senato in Commissione Trasporti e Comunicazioni.

Il Panda dal canto suo ribadisce con forza ogni timore espresso in precedenza. La rassicurazione di un primato della magistratura italiana sulle azioni intraprese da un ente come l’AGCOM è certamente rincuorante, ma è una rassicurazione inutile per ora. La gravità di censure preventive extragiudiziarie rimane e carica chi viene colpito da tali provvedimenti dell’onere di intervenire legalmente per ripristinare un suo legittimo diritto d’espressione. Se, come dice Calabrò, c’è sempre l’opzione giudiziaria, allora qual’è la ratio della delibera AGCOM? Qual è la ragion d’esistere di tali provvedimenti, se non proprio la possibilità di censurare preventivamente siti Internet italiani? E’ un provvedimento così necessario ed indispensabile in un paese come l’Italia definito a livello internazionale una “semi-democrazia” proprio per la compromessa libertà di stampa?

Il rinvio dell’attuazione della delibera è un’ottima notizia, ma, al di là delle motivazioni tecniche, sa tanto di attesa che le acque si chetino per agire indisturbati dopo. Il vostro affezionato Panda, quindi, invita tutti a mantenere alta l’attenzione su tali preoccupanti cedimenti della democrazia italiana. Invita altresì tutti ad informarsi e a sostenere le attività di opposizione e contrasto alla delibera dell’AGCOM (si veda in merito sitononraggiungibile).

Un saluto a tutti dal Panda

giovedì 28 luglio 2011

Le bad news perdono sempre

Piccola premessa: Croce diceva che tutti gli italiani, fino a diciotto anni, possono diventare poeti, ma chi continua a scrivere poesie dopo o è un poeta vero oppure è un cretino. Dato che il vostro affezionato Panda è italiano, i 18 li ha passati da un pezzo e ha doti linguistiche pari a quelle di una marmitta forata, per prudenza, preferirebbe definire le rime che seguono nulla più che un buffo “esperimento”.

Quindi...

...buon divertimento!


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Le bad news perdono sempre


Le cattive notizie sono sempre troppe
e puzzano di curiosità morbosa.

Le cattive notizie parlano di movimenti di truppe
e puzzano di bile rabbiosa.

Le cattive notizie non vanno mai a fondo
e puzzano di paura repressa.

Le cattive notizie deprimono il mondo
e puzzano di coscienza rimossa.

Le cattive notizie sono tristi e chiassose
e puzzano sempre d’idee difettose.

Le buone notizie, invece, ti ricordano chi sei
e profumano di “allora anch’io potrei…”

Le buone notizie mi piacciono di più
ed ora che hai letto il perchè lo sai anche tu.

Questa poesiuola sarà sciatta e banale
ma pure la felicità è alquanto informale.
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Il Panda dedica queste rime (senza pretese né tecnica, ma ricche di gioia) a chi, alla faccia di tutto e di tutti, ha voglia di un mondo migliore, a chi ci sta provando e a chi lo farà (e neppure se lo immagina).

Un saluto a tutti

lunedì 25 luglio 2011

Intelligenza umana e sopravvivenza duratura

Spesso si sente dire che siamo una specie senziente o intelligente. Il fatto di essere stati gli unici esseri (su questo pianeta) a sviluppare tecnologie sofisticate, al di là di facili e ciniche battute, parrebbe porci innegabilmente in cima alla classifica delle specie più intelligenti della Terra. Ciò nonostante, non siamo ancora riusciti a giungere ad una comprensione precisa e condivisa di cosa sia l’intelligenza stessa. Paradossalmente, però, nonostante questa lacuna, siamo già stati in grado di espandere la nostra e di parecchio. L’invenzione della scrittura, della carta stampata, del metodo scientifico, delle scuole, delle biblioteche, dei calcolatori, dei pc e di Internet sono ottimi esempi di ciò che intende dire il vostro affezionato Panda. L'intelligenza globale del genere umano è in perenne crescita ormai da diversi secoli, al punto che, negli ultimi decenni, siamo persino riusciti a creare intelligenze artificiali superiori a noi in specifici e ristretti ambiti ed il futuro. Gli esperti si attendono per altro ulteriori e ancor più marcati passi avanti nel campo dell’intelligenza artificiale in generale. Tutto ciò può giustamente renderci orgogliosi, ma a tale positivo sentimento, stranamente si contrappone, con sempre maggiore forza, un sentimento diametralmente opposto. Quest’ultimo, che potremmo chiamare “angoscia-e-vergogna”, sembra emergere spontaneamente, traendo nutrimento dalle numerose e gravissime crisi che ci affliggono nel presente e che, in futuro, minacciano di farlo sempre maggiore veemenza.

venerdì 22 luglio 2011

W Curitiba !



Curitiba è una città brasiliana di poco meno 3 milioni di abitanti (tanti quanti Roma per dare un'idea). Jaime Lerner, il relatore del filmato qua sopra, ne è stato a lungo il sindaco. Il video, anche questa volta proviene da TED ed è fornito di sottotitoli anche in italiano. Forse, però, vi domanderete perché il vostro affezionato Panda vi stia parlando di una città brasiliana. Beh, perché Curitiba non è certo una città qualsiasi. E’ stata ed è tuttora uno splendido esempio di quanto sia possibile fare quando c'è un po' di buona volontà. Non servono grandi risorse finanziarie o tecnologie sofisticate. Servono idee, passione e velocità d'esecuzione. Serve in altri termini il coraggio di seguire il buonsenso, ma è meglio sentire queste cose spiegate direttamente dal buon Lerner, che ha avuto il merito di trasformare un’anonima metropoli di un paese del terzo mondo (con tutti i limiti che ciò comporta) in un modello da imitare per tutti i sindaci del mondo. L’ONU stessa ha riconosciuto gli straordinari risultati ecologici e di trasporto di massa ottenuti da Lerner a Curitiba e non gli ha lesinato titoli ed onori.

In Italia ancora nessuno parla concretamente di “cura del ferro” (cioè di trasporto pubblico su rotaia). Tutti si lamentano del traffico, del costo della benzina, dei morti sulle strade e dello smog, ma lo fanno con rassegnazione, convinti che, per un motivo o per l’altro, non si possa cambiare. Tutti sembrano ignorare la straordinaria esperienza di Curitiba che, al contrario, testimonia proprio che cambiare è possibile e, in paesi ricchi come il nostro, sarebbe persino facile farlo. Basta volerlo. Con il picco del petrolio ed i mutamenti climatici alle spalle, che ci pressano sempre più da vicino, sarà meglio che l’Italia ed il resto del mondo trovi alla svelta quella volontà. Non si pensi però che ciò voglia dire sobbarcarsi gravi sacrifici, almeno che per sacrifici non intendiate vivere vicino a dove lavorate, con meno smog, meno traffico, meno morti, meno costi e tasse, più zone verdi, meno rifiuti e in città in cui le case costano da un lato meno, a causa del minor consumo di territorio da parte delle macchine (in termini di parcheggi ed infrastrutture) e dall’altro di più, per via della superiore qualità di vita.


Buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 21 luglio 2011

AGCOM convocata d’urgenza dal Senato

Corrado Calabrò, il presidente dell'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), nei giorni scorsi è stato convocato con urgenza dalle Commissioni Comunicazioni e Cultura del Senato della Repubblica. Oggi Calabrò dovrà quindi far luce, dinnanzi a 23 senatori, in merito alla famigerata delibera dell’AGCOM (la 668/2010) che regolamenta la tutela del diritto d'autore on-line in Italia. Tale delibera, da poco approvata, ha suscitato infinite critiche, poiché, per dirla tutta, avvicina pericolosamente il nostro paese a posizioni censorie di stampo cinese. In pratica l’AGCOM, in base a tale delibera, avrebbe il potere di censurare siti Internet senza passare tramite la magistratura. Con la motivazione di tutelare il diritto d’autore e su richiesta dell’avente diritto, l’AGCOM potrebbe infatti intervenire oscurando i contenuti che si presume siano in violazione a legittimi diritti d’autore.

Lungi dal sostenere qualsiasi violazione di tali diritti, il vostro affezionato Panda ribadisce tuttavia con forza l’assoluta necessità che...

mercoledì 20 luglio 2011

Beata ignoranza?! Ma quando mai?

Una vecchia e coriacea mentalità, vorrebbe che, dinnanzi ad una “scomoda verità”, sia preferibile vivere nell’ignoranza piuttosto che angustiarsi nella consapevolezza. Questo atteggiamento mentale è frutto di una cultura della rassegnazione e dell’impotenza a cui il vostro affezionato Panda desidera opporsi con tutte le sue forze. Il presupposto alla “beatitudine” dell’ignoranza, infatti, è che, conoscendo la qualità e la consistenza dei problemi che ci affliggono, non si possa comunque fare nulla per evitarli, contrastarli o ridurli. L’unico aspetto che i fautori della “beata ignoranza” considerano è un presupposto e non provato senso di pace che si proverebbe nell’ignorare le difficoltà della vita. L’equivalenza tra ignoranza e tranquillità d’animo, tuttavia, è, di fatto, una forma essa stessa di ignoranza. E’ l’ignoranza che...

martedì 19 luglio 2011

Ottimista o pessimista per il futuro? Meglio attivista.

Al vostro affezionato Panda è capitato spesso, pensando a problemi come il picco del petrolio, di oscillare paurosamente tra ottimismo e pessimismo. Il risultato finale purtroppo è sempre lo stesso: la mancanza di azione. Il pessimismo è un atteggiamento inutile e dannoso. L’ottimismo, pur essendo di gran lunga preferibile, tende spesso ad essere null’altro che una scusa per non far nulla, una fuga dalla realtà oppure una pia illusione. L’inutilità dei due atteggiamenti è evidente. Tale severo giudizio , tuttavia, non deve far pensare semplicemente che la via di mezzo sia la giusta posizione. Pur essendo perfettamente vero che la via di mezzo sia la migliore (nonché la più difficile), il fatto interessante è che…

lunedì 18 luglio 2011

Good news elettrizzante

Le continue scoperte e notizie su materiali come il grafene e i nanotubi sembrano inesauribili. Non a caso gli scopritori del grafene sono stati premiati col premio Nobel. Le notizie su questo straordinario materiale si susseguono senza sosta, ma l’ultima che il vostro affezionato Panda ha letto in proposito, se venisse convalidata, avrebbe risvolti entusiasmanti. Sembra (il condizionale è d’obbligo in questi casi) che alcuni ricercatori della Monash University siano riusciti ad ottenere il Santo Graal delle batterie elettriche. La soluzione escogitata sarebbe, per l’appunto, una batteria a gel di grafene: in pratica una serie di strati di grafene separati da strati d’acqua. I materiali costitutivi di questa presunta “super-batteria”, come si può facilmente intuire, sono quanto di più economico si possa concepire (acqua e carbonio). La diffusione di dispositivi di accumulo di energia elettrica efficaci, ma economici avrebbe potenzialmente considerevoli ricadute sulla diffusione di Internet (facilitando la diffusione e l’accesso tramite economici dispositivi mobile, ossia cellulari evoluti) e altrettanto importanti ricadutesulla auspicabile diffusione di auto elettriche. Entrambi questi aspetti non sono poca cosa nell’ottica di affrontare il picco del petrolio ed i cambiamenti climatici. Un’ottima notizia quindi! Non è però finita qui...

domenica 17 luglio 2011

Voglio la mia dose! Eroinomane? No, petrolio-dipendente!

Tutti sanno che sarebbe meglio vivere in un mondo meno inquinato, con meno fame, meno disuguaglianze e meno guerre. Tutti sanno che l'insaziabile sete di petrolio ha molto a che fare con l'inquinamento, il riscaldamento globale, le guerre, le disuguaglianze e le dittature. Allora perché non cambiamo? Come mai non seguiamo i consigli dei tanti ambientalisti che, da moltissimo tempo, ci spronano a farlo? Perché non cambiamo?

Ammettiamolo...


venerdì 15 luglio 2011

I limiti del mondo


L'umanità sta per affrontare la sfida più grande ed emozionante della sua intera esistenza. Può far paura, ma al tempo stesso apre nuove opportunità e getta la luce su un nuovo modo di pensare, un po' meno lineare di quello a cui siamo abituati. Il video qui sopra (tratto da TED e sottotitolato anche in italiano) mostra egregiamente l'importanza di raccogliere questa sfida. E' una sfida colossale, ma vi sono prove (e persino esempi) che dimostrano che è una sfida alla nostra portata.

Viceversa, se continuiamo a consumare le risorse e le nostre ultime opportunità come se il mondo in cui viviamo fosse infinito, rischiamo di andare incontro (noi, non qualche lontano pronipote!) al più catastrofico cataclisma della storia.

Il Panda crede semplicemente che dinnanzi a qualcosa di fattibile e di molto conveniente, sarebbe doppiamente da stupidi non coglierne le opportunità, sapendo che in tal caso si va in contro a morte e distruzione. C'è qualcuno che la pensa diversamente?

Purtroppo sì, vista l'attuale immobilità della politica, della cultura e della società in cui viviamo. Come questo video insegna, tuttavia, a volte le cose possono cambiare molto velocemente. Lasciamo il pessimismo sconsolato ai depressi e rimbocchiamoci le maniche. C'è un mondo nuovo da plasmare e scoprire: il nostro!


Un saluto a tutti dal Panda

giovedì 14 luglio 2011

Salviamo i mari!

Il Mediterraneo è agonizzante e gli oceani di tutto il mondo non stanno meglio. L’inquinamento e i cambiamenti climatici stanno stravolgendo gli ecosistemi più vasti del nostro pianeta (che per due terzi è sommerso). A queste catastrofiche condizioni va aggiunto il brutale sovrasfruttamento delle riserve ittiche che da decenni sta sterilizzando i nostri mari. Reti a strascico, pescherecci industriali, sofisticate tecnologie sonar, corruzione e l’assenza del pur minimo rispetto delle regole (sia quelle legali sia quelle di buonsenso) ci hanno portati a livelli di devastazione e destabilizzazione mai visti. Le fallimentari politiche comunitarie sulla “gestione” delle riserve ittiche degli anni scorsi vanno riscritte. Il WWF sta raccogliendo “firme” online per una petizione da rivolgere alle istituzioni europee per chiedere di fissare regole e obiettivi volte a creare una pesca sostenibile (qui). Il vostro affezionato Panda, nonostante l’ovvia “vicinanza” al logo del WWF, non prova particolare simpatia per quell’associazione. Anzi, per onor del vero, ha sempre provato una certa diffidenza verso le grandi associazioni ambientaliste. Tuttavia il vostro affezionato Panda invita tutti a partecipare alla petizione del WWF. Incoerenza? No, semplice e ordinaria disperazione: non è più il tempo delle divisioni, dei “ma”, dei “se” e dei “però”. Di certo non è più il tempo dei “lo farò dopo”; bisogna agire e farlo ora. Come? Con qualsiasi strumento non-violento si abbia a disposizione. Perché? Vediamo...

martedì 12 luglio 2011

I fondamenti della concretezza

“Questo è perché quello è“, così Buddha spiegava il tutto ai suoi discepoli. Nulla esiste in quanto tale, ma solo in relazione a tutto il resto del creato. Detto in altri termini: l’esistenza è un evento collettivo, non individuale. Perché questa breve digressione di metafisica buddista?

Un primo motivo potrebbe essere per tentare di spiegare cosa sia Pandemica-mente nella sua quintessenza. In questo piccolo blog il vostro affezionato Panda parla di diversi argomenti: Picco del Petrolio, Singolarità Tecnologica, Internet, Democrazia, Permacultura, Cambiamenti Climatici, Consumismo, Denaro, PIL, Femminismo e molto altro ancora. Il Panda non sta’ però accostando a caso argomenti scollegati che semplicemente lo incuriosiscono. Il Panda sta’ tentando (con le sue scarse abilità e mezzi) di descrivere la realtà da molti punti di vista diversi. Ognuno di quei punti di vista non è "LA" realtà, è un modo di vederla, di esplorarla e di spiegarsela. Avere tanti punti di vista è semplicemente meglio rispetto ad averne pochi od uno soltanto. Un mondo in cui “questo è perché quello è” non può essere spiegato solo con “questo” o solo con “quello”.

Vi pare un argomento troppo astratto? Vediamo...

lunedì 11 luglio 2011

Agricoltura, sostenibilità, salute e soldi



Report ci ha regalato dei begli esempi di giornalismo d'inchiesta. Quello del video qui sopra mette in luce con deliziosa semplicità le connessioni che legano l'agricoltura (e il modo in cui viene fatta) con conseguenze sanitarie, economiche, ambientali e di sostenibilità più che evidenti se ci si da il tempo di rifletterci sopra.

Da guardare e riguardare, per poter essere in grado di spiegare a chi non s'è mai posto il problema, perchè è così importante quello che mangiamo e quello che finanziamo andando a fare la spesa.

Un saluto a tutti dal Panda

domenica 10 luglio 2011

La parola al Nobel



Perchè parlareancora di nucleare? Il referendum (il secondo) c'è già stato e allora? Allora la cultura non si chiude con una votazione. A fronte di migliaia di ore "sciocchezze" propinate con arroganza e superficialità dal mondo della politica, forse qualche minuto per ascoltare un premio Nobel della fisica sul problema energetico potremmo trovarlo.

Ascoltare i cosiddetti "tecnici" può rivelarsi molto interessante. Vediamo...

venerdì 8 luglio 2011

Rivoluzione?! Sì, ma per gioco, cioè seriamente



Il video è tratto da TED e sottotitolato anche in italiano. Si tratta di un'appassionato intervento a favore della giocosità. Non solo un generico inno alla vitalità del gioco, ma anche e soprattutto alla sua utilità sociale ed economica.

Buon divertimento dal Panda

giovedì 7 luglio 2011

La storia dei cosmetici



La vanità rischia, al giorno d'oggi, d'essere un peccato mortale. Non è necessario scomodare la morale o la religione. Si tratta di chimica, quella contenuta nei prodotti cosmetici. Questo ennesimo, splendido documentario di Annie Leonard (doppiata in italiano) mostra un aspetto intuito, ma grandemente sottovalutato, da parte della stragrande maggioranza dei consumatori. Questo breve e simpatico filmato ha il merito di mostrare chiaramente come, anche nelle piccole scelte e nei gesti di tutti i giorni, si celano aspetti di cruciale importanza. Si tratta di aspetti concreti e fondamentali, travolti tuttavia dalla "beata ignoranza" e  dalla superficialità delle masse. E' triste vedere con quanta facilità vengono truffati centinaia di milioni di consumatori che, al motto di "così fan tutti", si avviluppano in un'apatico e malriposto senso di sicurezza. Il tepore creato dall'eccessiva fiducia nelle capacità di auto-difesa della nostra società, è un tepore che uccide l'intelligenza e la dignità delle persone comuni, nonché le persone stesse.

Il consumismo in cui tutti sguazziamo è un sistema di morte, che genera tristezza e disperazione a malapena celati dalla più formidabile industria di distrazione di massa che sia mai esistita. Gli psicofarmaci tentano di colmare i vuoti lasciati da tale industria. Al resto pensa la frenesia e gli impegni di tutti i giorni.

Urge una rivoluzione culturale. La cultura di massa deve ergersi sopra la monotonia falsamente gioiosa e rassicurante del consumismo. Se ciò non avverrà in tempi rapidi, le conseguenze potrebbero rivelarsi tremende. Non sarà la collera di Dio a travolgerci con apocalittica violenza, sarà l'indifferenza della natura che abitiamo a schiacciarci. Non che natura sia una tipa rancorosa o vendicativa. Semplicemente non presta ascolto a scuse e giustificazioni dell'ultima ora. Una volta rotti i rapporti con lei, non si può sperare di cavarsela a parole, con lei la retorica è un'arma spuntata. Non servirebbe a nulla, ad esempio, dire "Non è stata colpa mia, ero vittima del capitalismo!". Non servirebbe a nulla cercare di mostrarsi dispiaciuti.

Sappiamo tutti che prima o poi dovremo abbandonare il consumismo. La crescita economica infinità, l'ottimismo di facciata, le ragioni del Prodotto Interno Lordo sono cose a cui nessuno crede più sinceramente. In fin dei conti, tutti sappiamo perfettamente che cercare la felicità negli acquisti è come cercarla in una sfilza infinita di bicchieri di whisky: non è una questione di gusto, ideali od intelligenza, è questione di dipendenza e disperazione. Il consumismo si nutre della nostra perpetua insoddisfazione. Il mix creato dalla nostra infelicità e dalle nostre illusioni più infantili, è la droga che l'attuale sistema economico ci spaccia ogni giorno. Siamo una civiltà che deve disintossicarsi. In tutti i sensi.

La bella notizia è che serve veramente poco per iniziare a farlo ed è pure molto divertente, quindi...


...buon cambiamento a tutti dal vostro affezionato Panda.

martedì 5 luglio 2011

Resilienza

Parlando di ecologia, il concetto di resilienza corrisponde alla capacità di un sistema di adattarsi e sopravvivere ad eventi esterni compresi quelli altamente traumatici. Più grande è la resilienza di un sistema e più grande è il trauma che lo stesso sarà in grado di sopportare senza degradarsi.

Parlando di Transizione (ossia del passaggio dalla nostra economia basata sul petrolio a basso costo ad un’economia sostenibile), la resilienza è, per analogia, la capacità di una comunità umana di affrontare le avversità ed i cambiamenti imposti dal Picco del Petrolio senza eccessivi traumi né degenerazioni. Le difficoltà in questione sono essenzialmente quelle derivanti dalla riduzione della disponibilità di energia a basso costo. Questo genere di difficoltà, innescato dal picco del petrolio, si tramuta rapidamente in problemi economici e finanziari su vasta scala (già iniziati), a cui seguono, in mancanza di adeguate contromisure, problemi nei trasporti, problemi di approvvigionamento alimentare e deficit nei servizi fondamentali (non ultimo dei quali quello inerente alla pubblica sicurezza).

Farsi trovare economicamente, culturalmente e materialmente impreparati nell’era post-picco può essere tranquillamente considerato come il peggior errore che l’umanità abbia mai rischiato di commettere. Il tempo non gioca a favore. Non abbiamo secoli, né decenni e forse neppure molti anni prima di incappare in gravi shock. Se non agiamo ora, rischiamo di non poter più essere in grado di farlo. Quello che possiamo fare ora deriva e beneficia della relativa abbondanza energetica con tutto quel che ne consegue. Pensare di partire a reagire alla nuova situazione globale quando gli approvvigionamenti siano già gravemente compromessi è pura follia. Scavare un semplice buco nel terreno con un escavatore non è certo la stessa cosa che farlo con pala, piccone e secchi. Senza approvvigionamenti costanti di carburante la grande distribuzione (cioè i supermercati e i centri commerciali) non possono funzionare e neppure gran parte della attuale logistica. Non serve una carenza totale, basta una scarsità tale da rendere non puntuali i rifornimenti per scatenare il panico e di conseguenza aggravare ulteriormente e molto rapidamente la situazione. L’economia globalizzata ci ha resi fortemente interdipendenti. Senza petrolio a buon mercato un’economia globale non è possibile alla scala attuale, ma le infrastrutture e la logistica mondiale sono state predisposte per decenni (se non secoli) senza tener conto di questo limite. Ora o ci adattiamo rapidamente o saremo coinvolti nel più drammatico collasso di civiltà di tutti i tempi.

Viceversa se iniziamo fin da ora ad aggregarci, organizzarci ed agire in modo razionale e pratico, non solo abbiamo ottime possibilità di successo, ma potremmo perfino godere dei frutti di un nuovo modello culturale ed economico. Frutti legati alla solidarietà, alla felicità, alla tranquillità, alla natura e persino alla tecnologia. Frutti di tale qualità ed importanza da rendere il modello socio-economico lasciato un cattivo ricordo anziché un rimpianto. O impariamo a fare quel che abbiamo sempre sognato (costruire un mondo più equo e giusto) oppure né subiremo tutti le conseguenze, rischiando perfino l’estinzione.

Non vi pare una buona leva motivazionale?

Comunque sia non si può negare che sia un scelta estremamente facile da comprendere, quanto difficile da accettare e realizzare, ma si sa, anche la gloria vuole il suo prezzo. Rinunciare agli sprechi, alle profonde disuguaglianze, alla degradazione ed alle miserie fisiche e mentali di questo “libero mercato”, non è poi questo gran prezzo. In fondo è più la paura di iniziare che altro.

Per iniziare basta parlarne con altri, farli e farsi coinvolgere. Magari si può imparare qualcosina sulla permacultura (non è obbligatorio essere degli esperti di sostenibilità e non lo si può essere veramente finché non ci si mette alla prova). Si può iniziare anche con un piccolo orto o con un piccolo balcone coltivato. Si può condividere passioni, idee e sogni, poiché condividerli non solo sarà il modo migliore per propagarli, ma persino per riscoprirli. Magari si può persino chiedere aiuto a qualcuno. Magari persino a qualcuno da cui non te lo saresti mai aspettato.

Ce un mondo da reinventarsi con tute le infinite possibilità che ciò comporta. I periodi di cambiamento sono quelli che più di tutti fanno paura, ma sono anche quelli in cui più che mai la libertà dona i suoi piaceri. Non servono né nemici, né partiti, né soldi, né esperti. Serve solo un pizzico di socialità ed entusiasmo per ciò che, in fondo, tutti sanno essere la scelta giusta.


Buon futuro a tutti dal Panda.

Sabbie bituminose + rafinerie invendute + oro nero alle stelle = crollo energetico imminente!

Sembra assurdo, ma ci sono ancora un sacco di irriducibili “ottimisti” che dicono che il “Picco del Petrolio” non esiste. La maggior parte di loro, presumibilmente, possiede un’idea approssimativa e distorta del picco. Un’altra parte, elitaria ed infinitesimale rispetto alla totalità, è probabilmente in malafede, parlando per interessi economici più che evidenti. Tralasciando queste distinzioni, secondo questa diffusissima opinione, l’incredibile aumento del prezzo dell’oro nero che tutti abbiamo avuto modo di osservare in questi anni sarebbe spiegabile con la pura speculazione finanziaria. Per questi campioni dell’ottimismo non sarebbe il petrolio a “scarseggiare”, sarebbe tutta colpa di quei cattivoni di Wall Street! I più estremisti arrivano addirittura a sospettare e a speculare su una presunta cospirazione mondiale volta a creare una mega-bolla speculativa sulle energie rinnovabili (complotto che coinvolgerebbe “ovviamente” anche tutti i climatologi del pianeta). Bolla sulle rinnovabili? Vediamo…

lunedì 4 luglio 2011

Transition Italia

Oggi il Panda vi parlerà brevemente della transizione. Transizione intesa come il passaggio da un'economia basata sul petrolio e sulla crescita "infinita" ad un'economia sostenibile sotto tutti i punti di vista. Le Transition Towns, per chi non lo sapesse, rappresentano un movimento dal basso il cui obiettivo è proprio quello di preparare le comunità locali ad affrontare con successo la doppia sfida costituita dal sommarsi del riscaldamento globale e del picco del petrolio. Tante città del mondo (persino in Italia) si stanno "già ora" attrezzando a questa incredibile doppia sfida. Lo stanno facendo, sotto la spinta di questo movimento, con impegno, creatività ed ottimismo. C'è una necessità assoluta di movimenti popolari come le Transition Towns, il Movimento per la Decrescita Felice, Slow Food o l'Aspo. Perchè? Perchè il tempo stringe e perchè cambiare non vuol dire solo essere un po' più "green". Il cambiamento che il picco del petrolio ed i cambiamenti climatici ci impongono è un cambiamento culturale senza precedenti. Un cambiamento ricco di sorprese e di frutti ancora tutti da scoprire ed assaporare. Bisogna passare dalla "cultura" del consumo di massa acritico e disperato, alla permacultura o qualcosa che le assomigli molto. E' una sfida entusiasmante che gli amici di Transition Italia hanno colto con allegria e vigore.

Chi fosse interessato a saperne di più sappia che Transition Italia (l’associazione delle Transition Towns nella versione italiana) ha un canale dedicato su Youtube (qui). E' interessantissimo e tutto da scoprire. 

Chissà, magari la città in cui vivete ce la farà a uscire indenne e felice dal pantano infernale in cui ci siamo infilati come civiltà globale. Magari ce la farà proprio perché voi fonderete o aderirete ad un gruppo di transizione insieme ad amici, parenti e conoscenti. Magari un giorno ci saranno persino canzoni dedicate a coloro i quali capirono ed agirono per tempo.


A tutti loro e tutti gli altri, il Panda lancia un appello alla mobilitazione immediata. Agire in compagnia è molto più facile e divertente che stare chiusi in casa, a sperar che vada tutto bene, che le cose tornino com’erano una volta, martoriati dalle proprie paure, depressi e sconfitti senza neppur aver tentato alcunché. E’ infinitamente meglio agire, farlo insieme ed in allegria.


Buon futuro a tutti dal Panda.

venerdì 1 luglio 2011

Internet sotto attacco! AGCOM tu quoque?

Dopo le rivelazioni di Wikileaks dell’anno scorso secondo cui persino l’ambasciatore USA a Roma considerava il decreto Romani come un tentativo di censurare Internet; dopo l’assurda ed infamante sentenza nientemeno che di “stampa clandestina” al blogger Carlo Ruta impegnato a denunciare il malaffare e le connivenze tra politica e criminalità in Sicilia; ora ci tocca pure l’AGCOM (cioè l’Agenzia per le Garanzie nelle Comunicazioni) che con la scusa della tutela dei diritti d’autore vorrebbe censurare Internet senza passare attraverso l’autorità giudiziaria. In altri termini l’AGCOM potrà imporre agli Internet Service Provider di eliminare contenuti on-line attraverso una banale procedura amministrativa semplicemente sulla base di segnalazioni dei detentori dei diritti.

Il blocco di qualsivoglia sito Internet, per qualsivoglia motivo, essendo a tutti gli effetti una censura e dunque una limitazione delle libertà fondamentali di parola ed opinione, dovrebbe sempre passare tramite una sentenza della magistratura. Per ora si tratta “solo” di una delibera in lavorazione della stessa AGCOM, ma per il prossimo 6 luglio si prevede che possa essere approvata.

Le basi giuridiche di detta delibera appaiono a dir poco discutibili e configurano un caso senza precedenti in quanto potrebbero portare a una censura su internet che non ha paragoni nel mondo civile. L’occidente, da sempre, ha pesantemente ed unanimemente criticato la Cina per la sua tendenza a censurare contenuti on-line, presto l’Italia potrebbe essere al suo fianco con un gesto senza eguali tra i paesi industrializzati. A seguito dell’inaspettato peso giocato da Internet nella passata tornata referendaria e nell’incredibile affluenza riscontrata, la minaccia assume connotati ancora più preoccupanti. Nell’accaduto, infatti, si potrebbe leggere (senza troppo sforzo) un aggressivo e maldestro tentativo da parte di un mondo politico agonizzante di ripristinare la cara, vecchia ed incontrastata supremazia televisiva (centralizzata), passando oltretutto attraverso gli ingranaggi di un ente amministrativo anziché quelli più consoni del Parlamento.

Avaaz.org, un portale internazionale di attivismo online, ha lanciato lo scorso 28 giugno una petizione per invitare l' AGCOM a non censurare Internet. Utenti ed associazioni si stanno mobilitando in vari modi per scongiurare quest’ulteriore degradante minaccia alla libertà d’espressione degli utenti Internet italiani. Non si tratta di una mobilitazione solo on-line, ma che coinvolgerà anche le piazze con una serie di azioni di protesta. Il 4 luglio sono previste azioni dimostrative dinnanzi alla sede romana dell’AGCOM. Altre iniziative sono previste a Milano e Napoli, ad opera di degli Amici di Beppe Grillo e Qui Milano Libera di Piero Ricca. Agorà digitale, insieme ad associazioni dei consumatori, rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e all'avvocato Fulvio Sarzana sta promuovendo un'altra raccolta firme attraverso sitononraggiungibile.it (l’indirizzo web stesso vi lascia intendere cosa prevedono i promotori in caso passasse la delibera AGCOM). Un ulteriore incremento di manifestazioni ed azioni di contrasto avverrà poi in vista del 6 luglio, giorno in cui è prevista l’approvazione della delibera. Il Panda invita tutti (utenti, cittadini, partiti politici, movimenti, giovani, vecchi, ecc… ecc… ecc…) a prendere immediata posizione a difesa dei più elementari diritti democratici sanciti nella nostra Costituzione e quindi a condannare, contrastare e contestare “senza se e senza ma” la delibera AGCOM in questione.


Buona resistenza a tutti dal Panda.