domenica 10 luglio 2011

La parola al Nobel



Perchè parlareancora di nucleare? Il referendum (il secondo) c'è già stato e allora? Allora la cultura non si chiude con una votazione. A fronte di migliaia di ore "sciocchezze" propinate con arroganza e superficialità dal mondo della politica, forse qualche minuto per ascoltare un premio Nobel della fisica sul problema energetico potremmo trovarlo.

Ascoltare i cosiddetti "tecnici" può rivelarsi molto interessante. Vediamo...



...valutate voi la distanza tra le posizioni dei Nobel come Rubbia e quelle della politica. Per avere un'idea della distanza tra "tecnici" e politici sul più vasto tema della sostenibilità, si legga poi il "Memorandum di Stoccolma" (qui la versione originale in inglese e qui quella tradotta in italiano dal vostro affezionato Panda). Quello che più spaventa i beneinformati non è tanto l'enormità dei problemi che ci si porranno davanti nei prossimi anni, ma soprattutto la paura dei tecnici (siano essi esperti in energia, petrolio, sostenibilità o climatologi). Più che paura si potrebbe definire terrore rispetto a quel che ci capiterà continuando per la solita vecchia e puzzolente strada. I tecnici descrivono sgomenti scenari apocalittici mentre la politica fa l'esatto opposto. I tecnici sono ghettizzati mediaticamente e, quando decidono di parlare al grande pubblico, lo fanno a loro rischio e pericolo, poichè l'eventualità di essere rovinati dal marchio infamante dell'estremismo è tutt'altro che trascurabile visto l'enorme divario tra i dati che i tecnici discutono e la rasserenante "ninna-nanna" di tv e politici. 

Negli anni '40 del secolo scorso, la democrazia fallì, dando origine alle più devastanti e catastrofiche dittature mai viste: fascismo, nazismo e stalinismo. Oggi ci risiamo. Questa volta però il mostro che l'inettitudine e la corruzione politica stanno per partorire non è un nemico che può essere sconfitto con una guerra. Il mostro che stiamo per partorire è uno sconvolgimento totale degli ecosistemi, dell'atmosfera, degli oceani e dei sistemi economici (sia finanziari sia industriali). Il sonno del buonsenso risveglia la follia. Con la seconda guerra mondiale ce la cavammo (se così si può dire) con circa 50 milioni di morti, devastazioni ovunque e l'invenzione degli ordigni nucleari. Questa volta rischiamo l'estinzione di massa per stupidità aggravata.

Fermarsi, informarsi, pensare, discutere e prepararsi agli inevitabili mutamenti non è semplice "cultura" è l'ultima ancora di salvezza che ci rimane. Serve urgentemente consapevolezza di massa. Urgentemente! Quando il petrolio a buon mercato sarà esaurito, tutti i ghiacciai saranno sciolti, gli ecosistemi collassati e le coltivazioni alimentari saranno devastate, sarà troppo tardi per ravvedersi. Bisogna agire ora. Subito. In qualunque modo e con qualunque mezzo (violenza esclusa ovviamente). Se le popolazioni della terra non richiederanno subito e con forza un cambiamento, se non lo imporranno con risolutezza ai propri leaders, se non lo vivranno con le loro piccole e grandi scelte quotidiane, saremo "ricordati" come la generazione che assassinò il mondo e subiremo tutti l'onta e le conseguenze di un tale abominio.

Viceversa, se ci tufferemo nel cambiamento, saremo ricordati come coloro che salvarono il pianeta e trovarono la strada per una convivenza pacifica e "gustosa", per un'uguaglianza di fatto ed un benessere reale e duraturo. Chi avrà il coraggio di essere lui stesso il cambiamento che noi tutti dovremmo intraprendere sarà ricordato come un eroe e un esempio di saggezza da imitare ed emulare. 

Se pensate che il Panda stia esagerando, vuol dire che non vi siete informati a sufficienza. Se pensate che sia troppo tardi o troppo difficile, state cercando inutili scuse che vi "doneranno" altrettanto inutili angosce e frustrazioni e nulla più. Se pensate che tocchi a qualcun altro battersi per quel cambiamento, state barattando la vostra naturale e comprensibile pigrizia con la vita di tutti (la vostra compresa). Se pensate che il Panda sia uno spregevole arrogante ed un presuntuoso a dire queste cose, forse avete ragione, ma avere quella ragione non vi metterà in alcun modo più al sicuro. Se infine pensate che il Panda sia uno dei tanti catastrofisti, allora non ci siamo capiti: fare la scelta giusta, in tempi bui così come in quelli più radiosi, è un privilegio che dona sempre felicità. La vita non è quello che ci capita, è come noi reagiamo a ciò che ci capita. Non importa quanto grande sia il problema, nè di quale problema si tratti, una soluzione se è una buona soluzione deve sempre includere un sorriso: il vostro. La felicità è darsi da fare per ciò che pensiamo sia giusto. Sbagliarsi è ammesso, non agire no! Perchè no? Perchè per essere felici bisogna prima essere vivi e non agire in sintonia con le proprie convinzioni più profonde non è essere vivi. L'unica vera catastrofe è essere infelici e sprecare la propria vita.

Buon cambiamento a tutti dal Panda.

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