venerdì 25 maggio 2012

La Terra è piena ed il futuro cupo... rendiamolo il nostro momento di gloria!



Il vostro affezionato Panda si unisce a quanto detto da Paul Gilding, lo speaker del video qui sopra (tratto da TED e sottotitolato anche in italiano). Pare incredibile la semplicità con cui Paul riesce a spiegare l'apparente complessità del caos che stiamo per dover affrontare, ma il meglio, a mio giudizio, è la conclusione a cui giunge. Una conclusione particolarmente propositiva.

Né ottimismo né pessimismo. Ci occorre solo la voglia di cambiare. Ora! Se ci riusciremo, saremo ricordati per sempre come la generazione che riuscì a salvare il mondo, traghettando la civiltà che lo popola, la nostra, da una fase adolescenziale, irresponsabile ed irrazionale ad una fase adulta, sostenibile e meravigliosa. È una sfida che riguarda tutti, nessuno è escluso. Se una corona d'allora andrà appoggiata sul capo di chi riuscirà in tale epica impresa, si dovrà incoronare l'umanità intera.

Anche una cosa implica l'altra, dar forma ai propri sogni è molto più che sconfiggere i propri incubi.


Buon momento di gloria a tutti dal Panda

martedì 22 maggio 2012

Tecnologie appropriate



Questo breve ed interessante video realizzato dalla RSI Radiotelevisione Svizzera è ottimo per ricordarsi che, nella realtà in cui tutti viviamo, non sono certo le soluzioni tecniche a mancare e nemmeno la loro efficienza, quanto piuttosto la voglia di adottarle. Il fatto è che spesso, quando si deve costruire o ristrutturare casa e persino quando si deve sostituire un elettrodomestico, si tende a sottostimare grandemente sia i benefici economici sia quelli di vivibilità e salubrità di tanti piccoli accorgimenti.

Non si deve poi pensare che i risparmi siano destinati solo a chi possiede grandi capitali da poter spendere in tecnologie sofisticate e costose. Spesso i risultati economici più esaltanti dal punto di vista della resa in rapporto all’investimento iniziale...

lunedì 21 maggio 2012

Ignoranza colpevole, cavalli vincenti, picco del petrolio e la sopravvivenza

Non c’è ignoranza più tenace e dannosa di quella di chi non vuol sapere. I motivi per non voler saper non sono pochi né di poco conto: la paura di scoprire qualcosa in contrasto con le proprie “rassicuranti certezze”, la pigrizia del non voler imparare cose nuove, gli interessi da difendere (che si teme possano essere messi in discussione), la sfiducia nel prossimo e nella propria capacità di non cadere in un inganno, il senso di colpa per aver difeso (magari a spada tratta) qualcosa di falso, la paura di quel che penseranno le persone dell’ambiente a cui apparteniamo e in cui ci siamo integrati, il timore di scommettere su un cavallo perdente e di condividerne le perdite, ecc...

Cavallo vincente non si cambia!

L’indifferenza e l’avversione alle nuove idee è un’arte sviluppata con sapienza ed equilibrio da, niente popo’ di meno che madre natura in persona. Sottovalutarla sarebbe quindi un grave errore.

Nell’ambiente naturale da cui proveniamo ha avuto la sua ragion d’essere. Il punto è stabilire fin dove ce l’abbia e/o se ce l’abbia ancor oggi. Il bello del mondo in cui viviamo...

venerdì 18 maggio 2012

L'orto sovversivo



Risparmio economico, sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare, salute, biodiversità, resilienza, socialità…
Quante cose buone possono nascere in un piccolo orto di casa? Di sicuro molte di più di quel che la maggior parte delle persone sospetterebbero. E volete mettere la soddisfazione!

Questo bel filmato (sottotitolato in italiano e proveniente dalla grande famiglia di TED), spiega bene tutto ciò.
Lo fa con semplicità e leggerezza, ma anche passione e lungimiranza, quindi che altro aggiungere? Ah sì…


… buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 16 maggio 2012

Terra Madre



Nulla è più urgente ed attuale di mantenere un briciolo di memoria. Per guardare avanti con fiducia è indispensabile preservare la memoria di ciò che di buono è avvenuto in passato, anche un passato recente come può essere il 2008. Se si crede che tutto stia andando male, che tutto è stomachevole, che tutto è corruzione, truffa e ladrocinio, se si crede che sia tutto uno schifo, 90 volte su 100 lo si fa non perché si possiede un livello morale superiore ala media, ma perché ci si appresta a giustificare di fronte a sé stessi ed agli altri la propria resa incondizionata. Il video qui sopra vuole essere un assaggio della vasta e sconfinata umanità che, pur vedendo chiaramente i gravi e grandi problemi che ci si pongono innanzi, usa la propria indignazione per generare azioni e comunicazioni costanti, positive e costruttive. Non basta desiderare o sognare un mondo migliore, bisogna anche darsi da fare per progettarlo, costruirlo e condividerlo.

In genere, dinnanzi ad una sfida, si può vincere o perdere, ma, per cocente che sia la sconfitta, non sarà mai tanto infamante, squallida o stupida quanto il sottrarsi, il NON partecipare, il fuggire. L’abbandono e la resa sono uno spreco di vita propria ed altrui.

I problemi possono fare paura e non c’è nulla di male a provare paura e sconforto. Paura e sconforto, per quanto sgradevoli, hanno la loro ragion d’essere e sono esperienze che meritano d’essere vissute come qualsiasi altra emozione umana. Il vostro affezionato Panda si augura però che sconforto e paura rimangano sempre esperienze di vita senza mai divenire padrone e tiranne delle nostre scelte e vite. A volte è utile ricordare, infatti, che la vita non è altro che affrontare problemi. Perfino il gioco, l’apoteosi del divertimento, altro non è se non il piacere di affrontare delle sfide. E quanto ci fa sentir vivi la scarica d’adrenalina che si riceve quando le proprie paure si decide di affrontarle anziché subirle. Paura e sconforto devono essere uno stimolo per fare, non per scappare.

C’è molta più bontà, intelligenza e buona fede di quel che si crede al mondo. Anche se le si apprezza, tuttavia, il solo fatto di ignorarle, sminuirle e sottostimarle equivale a combatterle, tradirle e contrastarle. Per quante truffe possano esistere, non c’è truffa più comune, banale ed abusata di quella che vorrebbe farci credere che tutti sono ladri e truffatori. Il motivo è semplice: ladri e truffatori smettono di essere contrastati, se si crede a quella balla, quindi non lesinano certo nell’enfatizzare quanti ladri e truffatori ci siano in giro. A loro basta anche solo il sospetto. Al disonesto basta che si dubiti dell’onestà dell’uomo onesto per avere un capro espiatorio in più. Come è ovvio che sia, il gioco allo sfascio conviene sempre e solo a chi piace sfasciare e soprattutto a chi non ha costruito nulla con impegno e sudore. Quando le persone credono che tutto sia brutto ed infame è più facile nascondere e giustificare le proprie brutture ed infamie. Brutture ed infamie devono essere uno stimolo per agire, non per scappare. Bellezza ed intelligenza pure.

Non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, nè utopisti o realisti. Si tratta di essere positivi, propositivi e costruttivi. È ormai più che evidente: a questo mondo serve un cambiamento radicale. Non lagnanze infantili e fini a sé stesse. Non immobilismo. Non scaricabarili. La responsabilità di quel che sappiamo esser giusto e non facciamo non è dei ladri (veri o meno che siano), non è dei politici, né di questa o quell’altra casta. Non c’è complotto che tenga: il giusto, il bello e il buono che si omette di creare e di donare alle proprie ed altrui vite è sempre responsabilità di chi compie quell’omissione.

Non servono gesti eclatanti, atti d’eroismo sovrumano, idee geniali. Basta molto meno. Basta volontà e costanza. Bastano piccoli gesti di ordinaria bontà. Basta poco. Serve tanto.

Ricordiamoci del bene e delle brave persone che stanno al mondo e se le stimiamo, diamogli la giusta attenzione e cerchiamo di emularle.

Buon futuro a tutti dal Panda

venerdì 11 maggio 2012

A cosa servono i soldi?

La civiltà umana deve affrontare la più radicale ed esaltante sfida culturale di tutti i tempi. Prima di poter parlare di questo tuttavia devono essere fatte delle riflessioni sull’argomento più caldo del momento: i soldi. Pare strano, infatti, che una società tanto ossessionata dal denaro come la nostra trascuri questa banale ma fondamentale domanda: a cosa servono i soldi?

Facile, risponderebbe un’economista, i soldi servono a scambiarsi utilità. Lo scambio d’utilità potrebbe avvenire anche tramite il baratto, ma non senza forti inconvenienti. Col baratto, infatti, l’utilità che, ad esempio, può essere creata da chi sa far scarpe e quella di chi sa coltivare ortaggi dovrebbero coincidere in termini di tempistiche, quantità prodotte e domandate, modalità e rapporti di scambio, altrimenti calzolai ed ortolani rimarrebbero calzolai affamati ed ortolani scalzi. Il baratto è complicato e rende di conseguenza raro lo scambio d’utilità. Un’economia basata sul baratto è un’economia con poche transazioni economiche e quindi un’economia dove tutti devono saper far tutto, ossia un’economia in cui specializzarsi è molto difficile. I soldi, sono un sistema nato per risolvere questo tipo di problemi. Traggono origine dalla necessità di semplificare lo scambio di utilità. L’unica questione su cui accordarsi, usando il denaro, è infatti il prezzo monetario e questo viene determinato solo parzialmente dalle due controparti. Il prezzo di scambio è soggetto alla legge di mercato e scaturisce in buona parte dal rapporto di forza tra domanda ed offerta a livello aggregato nel mercato di riferimento: il denaro, pur salvaguardando la libertà di contrattazione delle parti, rende comunque difficile trovare un melanzana che costa 100.000 euro o un paio di scarpe a 2 centesimi. Il denaro semplifica enormemente lo scambio, poiché alle parti rimane semplicemente da contrattare il prezzo all’interno delle indicazioni di mercato. Tale semplificazione estrema rispetto al baratto rende gli scambi di merci e servizi (e dell’utilità che essi incorporano) assai più frequenti in un’economia monetaria. Ciò favorisce la specializzazione del lavoro, rendendo tutti più soddisfatti. Il denaro è quindi come una sorta di lubrificante che aiuta le persone a scambiarsi utilità reciprocamente. Sì, proprio a questo servono i soldi.

Tutto semplice e razionale?

Micca tanto! La vera domanda da porsi, infatti, è...

martedì 8 maggio 2012

23 miliardi di euro facili facili

Ecco finalmente una buona notizia provenire dal mondo politico: il governo tenta di coinvolgere i cittadini nelle decisioni relative ai tagli alla spesa pubblica tramite un apposito sportello di segnalazione degli sprechi aperto sul suo sito istituzionale. L'obiettivo encomiabile è quello di trovare il modo di risparmiare a breve i 4,2 miliardi di euro necessari per scongiurare il temuto ulteriore aumento dell'IVA. Se non si dovesse riuscire nell’intento, infatti, l’IVA, già passata di recente dal 20% al 21%, subirebbe un incremento di altri 2 punti percentuali, giungendo ad un ragguardevole 23%. L’iniziativa del governo volta a raccogliere suggerimenti per scongiurare ciò, è quindi più che condivisibile. E parrebbe aver riscosso un discreto successo, se, come sembra, appena aperto, lo sportello on-line è riuscito a raccogliere circa 40.000 suggerimenti in appena 24 ore.

Per quanto ovvio, è bene qui ricordare che...

domenica 6 maggio 2012

Salvare il mondo giocando



Già in passato, grazie a TED ed ai suoi meravigliosi video, il vostro affezionato Panda si era occupato di un gioco importante e formativo come Word Peace Game. Con il video di oggi, si fa un ulteriore passo in avanti, ventilando l'ipotesi che il mondo possa essere salvato attraverso l'uso massiccio di video giochi on-line appositamente studiati per creare soluzioni a problemi reali anzichè puramente immaginari come solitamente avviene. Se sapete cos'è Foldit e cos'è riuscito ad ottenere (ne avevamo già parlato qui) sono sicuro che considererete questa divertente teoria di Jane McGoniga, con più attenzione e rispetto di quanto verrebbe spontaneo di fare. Abituati come siamo a considerare il gioco una perdita di tempo e nulla più, abbiamo l'occasione propizia di ricrederci e di goderci di più la vita reale senza metterla in contrasto con quella "virtuale". Riuscite ad immaginare una rivoluzione più liberatoria e divertente di una basata sull'umana propensione a giocare e divertirsi?

Buon Futuro a tutti dal Panda

P.S. - Se avete sempre pensato che il Picco del Petrolio ed i video game fossero due argomenti inconciliabili, forse fareste meglio a dare un'occhiatina a World Without Oil. Ciao!

venerdì 4 maggio 2012

MAI PIU' COMPLICI

Pandemica-mente sostiene la petizione "MAI PIU' COMPLICI" volta a mettere in evidenza l'inaccettabile propensione ad uccidere le donne ancor oggi insita nella nostra civiltà. Tale livello di violenza verso le donne è indegna di una nazione moderna e il trascurare il fenomeno o il fornire rappresentazioni superficiali o distorte di esso tramite i mass-media lo favoriscono. Per saperne di più si veda il sito "Se non ora quando" che riporta l'appello contro il “femminicidio”, ossia l’omicidio seriale e ripetuto contro le donne.

L'indifferenza uccide.


Buon futuro a TUTTE dal Panda


giovedì 3 maggio 2012

Fukushima forever!

Chi avesse pensato, fidandosi della cappa di silenzio calata sulla vicenda ormai da mesi, che il disastro nucleare di Fukushima fosse ormai un capitolo chiuso, avrà purtroppo un’amara sorpresa leggendo la notizia riportata da LaStampa.it secondo cui non solo si sarebbe ben lontani da una soluzione definitiva, ma vi sarebbero persino diffusi timori a livello internazionali su possibili catastrofici peggioramenti. Il timore sarebbe tale da spingere la diplomazia a far pressione sul governo giapponese affinché accetti aiuti internazionali per scongiurare il peggio.

Per chi avesse ancora dei dubbi su quanto il nucleare comporti in termini di pericoli e problemi, ecco qui un’analisi ancor più allarmante dei possibili scenari del nucleare a livello mondiale. La crisi colpisce duro anche sulla sicurezza nucleare purtroppo. Il picco del petrolio incombe anche sul nucleare. Più precisamente la scarsità del gasolio che alimenta i sistemi di raffreddamento delle centrali nucleari in caso di blackout unito all'aumentato rischio proprio di blackout, pende come una spada di Damocle sui sogni dorati di chi si immagina un'era nucleare finalmente sicura. Lo scenario energetico mondiale si complica sempre più, facendo emergere relazioni e fragilità a lungo ignorate solo grazie ad una sovrabbondanza di risorse di cui però dovremo presto imparare a far meno.
E con il declino rovinoso dell’energia atomica da un lato ed il picco del petrolio dall’altro, qual è la posizione del governo italiano? Quella di un’eterna ostilità verso le rinnovabili. Il fatto che le energie verdi non pongano problemi di sicurezza, né di problemi ambientali (che anzi contribuiscono ad attenuare) e che, come noto, favoriscano l’occupazione ed ostacolino i monopoli, non sembrano essere motivi sufficienti a piegare il collo alla politica. Il fatto poi che le banche, con i loro mega-finanziamenti garantiti dall’intervento statale, siano le prime a trarre vantaggio da eventuali investimenti sul nucleare o sui grandi impianti a carbone o a petrolio, pare non faccia sorgere nessun dubbio a nessuno. E neppure il fatto che tali decisioni politiche siano prese o influenzate da persone vicine a tali potenti interessi.

Fukushima non è solo il simbolo della natura che riporta l’arroganza tecnologica degli uomini al suo giusto posto, non è solo l’emblema del fallimento della tecnologia nucleare e delle sue rassicurazioni, non è solo l’apoteosi della falsificazione mediatica e dell’assenza di trasparenza e non è neppure solo l’ennesima vicenda in cui gli interessi di una grande azienda sovrastano clamorosamente quelli del mondo intero. Fukushima è tutto questo insieme e molto più. È il prototipo dei disastri in cui vogliamo a tutti i costi infilarci. Quando sono i soldi a contare e non più le vite delle persone e nemmeno la sicurezza planetaria, c’è da stupirsene?

C’è di peggio di uranio, plutonio, carbone, gas e petrolio. Si chiamano soldi e ci stanno uccidendo più delle radiazioni, più delle polveri sottili, più degli inquinanti che ingeriamo, beviamo e respiriamo ogni giorno. Con le radiazioni basta una schermatura in piombo, ma contro i soldi che si può fare?
Resistere! Resistere! Resistere! Che, oggi come oggi, vuol dire cambiare.


Buon futuro a tutti dal Panda