martedì 8 maggio 2012

23 miliardi di euro facili facili

Ecco finalmente una buona notizia provenire dal mondo politico: il governo tenta di coinvolgere i cittadini nelle decisioni relative ai tagli alla spesa pubblica tramite un apposito sportello di segnalazione degli sprechi aperto sul suo sito istituzionale. L'obiettivo encomiabile è quello di trovare il modo di risparmiare a breve i 4,2 miliardi di euro necessari per scongiurare il temuto ulteriore aumento dell'IVA. Se non si dovesse riuscire nell’intento, infatti, l’IVA, già passata di recente dal 20% al 21%, subirebbe un incremento di altri 2 punti percentuali, giungendo ad un ragguardevole 23%. L’iniziativa del governo volta a raccogliere suggerimenti per scongiurare ciò, è quindi più che condivisibile. E parrebbe aver riscosso un discreto successo, se, come sembra, appena aperto, lo sportello on-line è riuscito a raccogliere circa 40.000 suggerimenti in appena 24 ore.

Per quanto ovvio, è bene qui ricordare che...

...l’IVA colpisce indiscriminatamente tutti i consumatori finali, quindi ogni suo aumento equivale ad un aumento diretto dell’iniquità fiscale. Un manager plurimiliardario ed un disoccupato nullatenente che acquistano uno stesso bene, difatti, pagano esattamente la stessa IVA. In rapporto al reddito, perciò, l’IVA è anti-proporzionale: massima per chi non guadagna nulla, minima per chi guadagna tantissimo. Oltre ad essere iniqua, inoltre, l’IVA, essendo una tassa che grava sul consumo, tende ad esacerbare la crisi economica in corso. In un quadro strutturale di assenza controlli o quasi di controlli, è poi altrettanto ovvio che un aumento dell’IVA renderà l’evasione fiscale ancor più conveniente per chi la compie.
Trovare un'alternativa all'aumento dell'IVA è un dovere.

Da parte sua, quindi, il vostro affezionato Panda ha deciso di non farsi scappare l’occasione e di aderire all’appello lanciato dal governo, ma anche a quello lanciato dal mensile di Emergency che invita i cittadini a segnalare allo sportello il seguente messaggio:
“Alla attenzione del commissario Bondi:
Spese militari: 23 miliardi di euro nel 2011.
Guerra in Afghanistan: oltre 760 milioni in un anno.
Acquisto degli F-35: 15 miliardi nei prossimi anni.
Parata militare del 2 giugno: 10 milioni di euro nel 2011.
Le segnaliamo questi sprechi.
Cordialmente”.
Prima di svuotare lo stato sociale o di contare i centesimi in tasca a chi si è comportato relativamente bene nella pubblica amministrazione, forse si potrebbe rinunciare a qualche bomba, no? Per chi non pensa che si tratti di sprechi, il vostro affezionato Panda consiglia di guardare bene i listini prezzo di missili, corazzate, elicotteri, carrarmati, missioni di “pace”, ecc. Sempre che l’uso che ne viene fatto non paia uno spreco disastroso di per sé.

Il Costa Rica è uno dei pochissimi paesi al mondo ad avere rinunciato completamente a mantenere un proprio esercito. Lo ha abolito nell’ormai lontano 1949 senza risultarne apparentemente provato. Al contrario, sarà anche un caso, ma, il Costa Rica risulta essere la nazione più felice del pianeta. Strano? Se c’è riuscito il Costa Rica perché noi no? E anche se non riuscissimo a rinunciare completamente al nostro esercito ed ai suoi mostruosi costi ed alle infinite corruttele connesse a tali costi, potremmo per lo meno tentare di ridurlo un po’, non trovate? Può sembrare una richiesta esagerata, ma, guarda “caso”, l’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, a cui il nostro esercito deve l’esistenza, i finanziamenti ed il rancio, recita:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Se le “controversie internazionali” non si devono risolvere con le armi, allora perché portare i nostri soldati e le nostre armi in giro per il mondo? A casa nostra abbiamo l’ndrangheta e mille altre organizzazioni mafiose con tanto di traffico di scorie nucleari, attentati dinamitardi e omicidi, ma ci preoccupiamo delle fantomatiche armi di distruzione di massa dell’Iraq o di presunte organizzazione terroristiche in Afghanistan? Come Stato non abbiamo i soldi per pagare la dentiera alla nonna, la carta igienica ai figli e la benzina ai poliziotti, ma ci permettiamo di sperperare miliardi di euro in portaerei e cacciabombardieri che, quando va bene bene, sono completamente inutili? 10 milioni di euro spesi in un sol giorno di “festa”, così, tanto per far ciao con la manina ai nostri soldati schierati a parata e subito dopo infiliamo le mani in tasca a chi ha una pensione minima o chi ha appena perso il posto di lavoro per pagare quel che altri (ben più ricchi) hanno evaso? Possibile che gli italiani siano “informati” del presunto piano di sviluppo di armi atomiche iraniano, ma non sappiano assolutamente nulla (nemmeno il Parlamento) delle decine di bombe nucleari ancora presenti sul proprio territorio?

Insomma: 23 miliardi di euro spesi in un solo anno per le forze armate italiane e non siamo neppure in grado di pretendere la restituzione dei 2 Marò ancora “sequestrati” in India! Non lo definirei proprio uno “sprechino da nulla”.


Buon futuro a tutti dal Panda

2 commenti:

  1. Notizia poco diffusa, a mio dire, ma interessante...
    Francesca

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  2. Altro che Fondo Monetario Internazionale, Europa, BCE e tecnici vari! Quelli chiedono alla Grecia di imporre tagli selvaggi e crudeli su pensioni, stipendi e stato sociale, ma, "stranamente", allo stesso tempo fanno pressioni affinché espanda ancor più la già elevata spesa militare ellenica. Quanta buonafede può esserci in atteggiamenti simili? Il vecchio adagio “tutto il mondo è paese” rischia di assumere un nuovo e più inquietante significato: mentre il mondo sprofonda sempre più nella crisi… tutti alle armi! Converrebbe prendere spunto dagli abitanti del Costa Rica che ci sano fare. E non è solo una questione di soldi.

    Un saluto a Francesca e voi tutti dal Panda

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