venerdì 29 giugno 2012

300 anni di combustibili fossili in 300 secondi



Se questo video vi è piaciuto, guardate un po' qui se ce n'è qualche altro che vi aggrada.

Un sentito ringraziamento a il Cambiamento, non solo per aver fatto scoprire al Panda il video qui sopra ed un mucchio di altre cose interessanti, ma anche per aver dimostrato che un altro giornalismo è possibile, persino qui in Italia. E se un altro giornalismo è possibile, allora anche un altro mondo lo è e, grazie al lavoro di quelli de il Cambiamento, possiamo pure darci tutti una sbirciatina in anticipo.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 26 giugno 2012

L'Economia del Bene Comune



Liberismo o Comunismo?
Meglio l'Economia del Bene Comune!

Se il PIL non vi piace, questo fa proprio a caso vostro.


Buona visione a tutti e un sentito grazie a Byologik per il suo prezioso lavoro di sottotitolatura in italiano e di divulgazione.

P.S.- Ne hanno parlato anche a Report.

lunedì 25 giugno 2012

La Storia della Bancarotta




Ecco un altro episodio della bella serie di simpatici documentari animati presentati da Annie Leonard. Ancora una volta, con la sua inconfondibile semplicità, viene spiegato il reale valore economico di una partecipazione attiva alla vita politica, una partecipazione che non si accontenti di sbirciare distrattamente i programmi elettorali, ma che faccia rimanere alta la vigilanza su come vengono spesi i soldi pubblici successivamente. Vale per gli Usa, come per il resto del mondo, quindi...



...buona visione a tutti dal Panda

mercoledì 20 giugno 2012

Picco delle nascite, picco del petrolio e femminismo estremo



Questa ennesima conferenza di Hans Rosling a TED (sottotitolata anche in italiano) è interessante, poiché, contrariamente a quanto si tenderebbe a pensare, mette in luce la scarsa influenza (per non dire nulla) delle religioni sulla tendenza a procreare più o meno figli. Quello che ha attratto l’attenzione del vostro affezionato Panda però è stato l’accenno al picco del petrolio in relazione ad un’atteso picco delle nascite verso i 10 miliardi circa di persone. Il presupposto alla base della congettura di Hans Rosling in merito ad un auspicabile futuro picco delle nascite che salvi il mondo dalla sovrappopolazione è l’attesa di un elevato miglioramento delle condizioni economiche delle popolazioni più povere da qui in avanti. Sembrerebbe un presupposto ragionevole visto l’andamento tenuto fino ad ora. Se però si ritiene che il picco del petrolio continui a tartassare l’economia con violenza ancor maggiore a quanto fatto fino ad ora per secoli, quel presupposto parrà di colpo meno scontato. Al contrario, data l’analisi fatta Rosling, ci si dovrebbe attendere un inasprimento dell’espansione demografica causata dall’impoverimento generale e dall’inevitabile aumento del tasso di mortalità che tale impoverimento comporterà. D’altra parte si potrebbe anche obiettare che comunque sia un mondo con non più di 10 miliardi di persone sarà comunque un mondo disperato visto che siamo appena giunti a 7 e già sono più che evidenti i segni di cedimento del “sistema-Terra”: acidificazione degli oceani, desertificazione, cambiamenti climatici, inquinamento, buco dell’ozono, deforestazione, crollo della biodiversità, ecc…

Comunque sia, se si crede nell’ineluttabilità di una decrescita economica di lungo periodo a causa del picco del petrolio, e se si crede nell’analisi statistica mostrata dal buon Hans (ossia che il numero di figli per donna è strettamente collegato alla pianificazione famigliare, all’istruzione ed emancipazione femminile) si deve giungere ad una conclusione politica piuttosto radicale...

martedì 19 giugno 2012

Terremoti, petrolio e catastrofi? Depiliamoci!


Il vostro affezionato Panda si scusa con tutti voi per questo lungo periodo d’assenza. Il fatto è che il Panda non è della stessa scuola di Gianfranco Polillo, il sottosegretario all'Economia che ha recentemente sostenuto che gli italiani fanno troppe ferie. Sembra proprio che il buon Polillo ritenga infatti che "se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul PIL immediato di circa un punto". A parte l’assurdità della proposta in sé, visto il periodo di crisi economica caratterizzato dal crollo dei consumi e dalla disoccupazione, viene da porsi una domanda: ma quanti “sacrifici umani” saranno necessari per tentare di sfamare l’infinita brama di questo grigio dio economico che chiamiamo PIL?