mercoledì 28 dicembre 2011

Il Kite Gen ancora nell’occhio del ciclone

Il Kite Gen, l’avveniristico ed ormai famoso progetto tutto italiano per lo sfruttamento energetico dei venti d’alta quota non riesce a trovar pace. Dopo le numerose ed assurde complicazioni burocratiche, dopo le difficoltà finanziarie (in termini di promessi e mai consegnati finanziamenti pubblici), è ora il tempo delle strampalate opposizioni accademiche. Il vostro affezionato Panda si riferisce all’uscita di alcuni studi che prevedrebbero pesanti ripercussioni ambientali in caso si diffondesse l’eolico d’alta quota. Il Panda, da ignorantone qual è, preferisce che siano le parole dello stesso Massimo Ippolito, fondatore del progetto Kite Gen, a confutare queste “stramberie” scientifiche (si veda qui). Quel di cui intende invece parlare il vostro Panda è...

martedì 27 dicembre 2011

Non siamo più la settima economia del mondo!

Il tanto venerato PIL, sta tradendo l’occidente. Quello del Brasile, ad esempio, ha appena sorpassato quello inglese. La cosa non vi tocca? Beh, se considerate che l’economia inglese, prima di questo sorpasso era la sesta al mondo e noi la settima, forse è il caso di ripensarci su, non trovate? Ebbene sì, non siamo più la settima nazione per prodotto interno lordo (quella, infatti, l’è diventata il Regno Unito): ora siamo ottavi e di due posizioni dietro al tanto "disprezzato" Brasile. Non sarà certo il vostro Panda a perorare la causa del PIL in eterna crescita e neppure a parlar male dei paesi emergenti (mai e poi mai!), ma qui la questione è un’altra…

venerdì 23 dicembre 2011

Automobili? Se le conosci le eviti!

Tagliare del 60% le emissioni di CO2 sembrerebbe un obiettivo troppo ambizioso eppure basterebbe che tutti gli europei usassero la bicicletta quanto i buon danesi, per dimezzare l’impatto dei trasporti urbani. L’obiettivo previsto dall’Unione europea, in altri termini, sarebbe raggiungibile semplicemente usando di più la bicicletta. A sostenerlo è l’European Cyclists’ Federation, ossia la federazione europea dei ciclisti ( cui l’Italia aderisce tramite la Federazione amici della bicicletta). I dati degli ultimi anni, purtroppo, mostrano che, le emissioni prodotte dai trasporti su scala locale sono aumentate di ben un 36%. Se la popolazione europea percorresse almeno 5 km al giorno in bicicletta, anziché usare l’auto o i bus, si eviterebbe di immettere in atmosfera tra i 33 ed i 72 milioni di tonnellate di CO2.

Questa constatazione, già di per sé stessa incredibilmente positiva, non tiene inoltre conto dei consistenti benefici per la salute pubblica che un tale cambio di stile di locomozione comporterebbe.

Date queste premesse...

martedì 20 dicembre 2011

Il Panda intervista il presidente degli Stati Uniti d’America

Il vostro affezionato Panda lo ammette: quanto leggerete è frutto di una conversazione un po’ datata e ripescata ad hoc in un momento di crisi. Il tempo da dedicare a questo blog, purtroppo, è sempre meno , così, il vostro Panda, si è visto costretto a ripiegare su questi miseri mezzucoli (come farsi gentilmente aiutare dall’Amministrazione Americana e ripescare interviste che riposavano da tempo nel cassetto).
Parole datate però non vuol dire parole inutili e logore.

Ecco quindi a voi, senza ulteriori indugi, l’intervista al Presidente degli Stati Uniti d'America...


lunedì 19 dicembre 2011

Un'Italia a cemento zero è possibile



Essere concreti non dovrebbe significare essere privi di sogni, fantasie ed aspirazioni, anche se, purtroppo, questa è proprio la visione più comune del significato che si attribuisce al concetto di concretezza. Al di là di ipocrisie e fair play, essere concreti, nella nostra società e cultura, equivale spesso a dire essere spietati. Essere concreti, invece, dovrebbe implicare semplicemente il rimaner concentrati sulla realizzazione dei nostri sogni, anziché sull’accontentarsi di viverli nella propria immaginazione. Una sana immaginazione è un semenzaio in cui germina il nuovo. Quando diviene una cella in cui rinchiudercelo, rimane immaginazione, ma non certo sana. Anche il cemento è frutto della creatività e dell’immaginazione di qualcuno. Non esiste in natura, qualcuno l’ha sognato e poi inventato, creato e perfezionato. Anche l’uso del cemento può essere molto creativo (chi ama l’architettura lo sa). Il suo abuso, come qualsiasi altro abuso, è invece un atto distruttivo per definizione, ossia un atto che nulla ha a che fare né con l’immaginazione, né con la concretezza, ma solo con la debolezza umana.

Annegare il mondo nel cemento per ricavarne qualche soldo in più, non è essere concreti, è essere deboli, codardi, pigri, sciocchi ed imprevidenti. I dissesto idrogeologico e le bare che ha riempito lo gridano a squarciagola dinnanzi ad una nazione che ha fatto del lutto l’unica svolta culturale possibile (a stento). La logica del “vabbé, così fan tutti!” ha devastato l’Italia per decenni, annegandola sotto milioni di tonnellate di cemento privo di aspirazioni e frutto di un unico sogno: l’arricchimento facile. Così fan tutti? A parte il fatto che non è affatto vero che “così fan tutti” come i soliti sciacalli di turno ci ripetono con ossessiva monotonia dalla notte dei tempi, il fatto di essere in molti a commettere un determinato errore, dovrebbe preoccupare, anziché tranquillizzare chi lo compie. Perché? Perché le conseguenze degli errori cumulati sono sempre molto peggiori delle colpe condivise. Diciamocelo: l’ossessione umana per l’attribuzione della colpa, benché comprensibile, è un’attività per lo più inutile, fuorviante e patetica. Nessun fiume è tornato pulito scoprendo chi l’aveva inquinato, nessuna casa si è ricostruita da sola dopo aver scoperto chi l’aveva incendiata e nessuna persona è resuscitata dopo aver saputo chi l’aveva uccisa. La verità e la giustizia sono buone ed utili solo quando sono reali, ovvero quando sono volte a porre rimedio alla menzogna e all’ingiustizia. Quando invece sono comode maschere dietro cui dar libero sfogo a frustrazione, odio e rancore divengono, nei fatti, l’opposto di quel che le parole indicano: non verità, ma menzogna, non giustizia, ma ingiustizia.

C’è chi sogna un’Italia libera dal cemento? Aiutiamolo a realizzare quel suo particolare sogno. Facciamolo crescere dentro le coscienze ed i cuori degli italiani. Trasformiamo l’intuizione di uno, nel desiderio di molti e quindi nel godimento di tutti. Godere mentalmente e fisicamente dei nostri ed altrui sogni è la più bella forma di condivisione che il vostro affezionato Panda riesce ad immaginare ed augurare a tutti (italiani e non).

Buon futuro dal Panda

venerdì 16 dicembre 2011

Riconsiderare la crescita della popolazione tenendo conto dell'effetto dei limiti ecologici.

Premessa del Panda


L'articolo che segue è stato pubblicato il 13 ottobre 2011 su Environment 360 nella sua versione originale (in lingua inglese). La versione in italiano (che il vostro affezionato Panda vi riporta di seguito) è frutto della traduzione di Luca Pardi ed è apparsa il 14 dicembre 2011 su Risorse, Economia e Ambiente (uno dei blog di Aspo-Italia).

Informazioni sull'autore dell'articolo: 

Robert Engelman è presidente del Worldwatch Institute, un'istituzione di ricerca sull'ambiente e la sostenibilità che ha base a Washington, D.C. Il Population Institute (http://www.populationinstitute.org/) ha premiato il suo libro, More: Population, Nature, and What Women Want, con il Global Media Award for Individual Reporting nel 2008. Tale libro non è stato ancora tradotto in italiano. Engelman è stato alla Yale University come visiting lecturer all'inizio degli anni 2000s ed è stato il segretario della Society of Environmental Journalists dalla sua fondazione.


Al vostro affezionato Panda non resta altro che augurarvi buona lettura...

martedì 13 dicembre 2011

La finanziaria, l’Apocalisse e molto peggio ancora, ma…

Viviamo tempi difficili e il governo Monti non sembra in grado di poterli migliorare. Inizialmente si parlava di rilancio dell’economia e di sviluppo, criticando il governo Berlusconi per essersi concentrato solo sulla tenuta dei conti (per altro discutibili) e non abbastanza sul rilancio dell’economia del paese. Poi, come per incanto, si è parlato solo di “lacrime e sangue”, indorando un po’ la pillola con l’aggiunta “ma con equità”. Ora che si incomincia ad intravvedere la reale linea di condotta montiana, la parte “ma con equità” si è sciolta come neve al sole, lasciando gli attoniti (e sempre più poveri) cittadini italiani con l’amaro in bocca. Un amaro pungente e sgradevole, per un’illusione durata troppo poco persino per valer come cura palliativa. Ora, ai poveri ed all’intera classe media italiana, non rimane più nulla, fuorché la certezza che il meglio è alle spalle.

E' tutto? Non direi...

venerdì 9 dicembre 2011

Il miglior investimento di questi tempi? Si chiama Resilienza!

Molti oggi sono spiazzati dagli accadimenti in corso. Molti restano sbigottiti dalle drastice misure che schiacciano le classi sociali bassa e media. Questo sbigottimento è aumentato dal fatto che contemporaneamente vengono mantenuti sostanzialmente inalterati i privilegi per le classi agiate (i ricchi e i ricchissimi). Nonostante lo sbigottimento e i malumori, tuttavia, molti acconsentono a questi sacrifici nella speranza che ciò possa contribuire a superare le avversità ed i rischi di una situazione internazionale tanto drammatica quanto l'attuale.

Il problema è che a molti, a troppi, sfugge il quadro generale della situazione, ossia le ragioni profonde che ci hanno condotti al punto in cui siamo.
Vale la pena di adottare quindi  una visione più ampia per tentare di interpretare lo scenario che ci circonda in questi giorni di crisi. Proviamoci...

martedì 6 dicembre 2011

Lacrime e sangue? No, grazie!

Mario Monti, BCE, FMI, Banca Mondiale, società di rating, spread BTP-Bund, mercati finanziari… in questa crisi tutti possono dire la loro. Anzi, chiunque può imporre la propria visione, purché sia una diretta espressione dell’iper-liberismo finanziario che ci ha condotto a questo disastro. Il ragionamento di fondo è talmente puerile ed assurdo da essere oltraggioso: “Siete o state diventando poveri? Rassegnatevi, avete fatto i monelli negli anni scorsi e ora vi tocca!”. Eppure è proprio questo che tg e talk-show propagandano 24 ore su 24.

Peccato che i “monelli”, per così dire, è già da diversi anni PRIMA dell’inizio della crisi che arrancavano, mentre i soliti “nuovi”, pii e savi cultori del libero mercato, fin da allora, ci raccontavano di un futuro dorato e perfetto grazie alla perfetta-perfezione-sberluccicante di sua Maestà in persona, ossia il Mercato. Ora che quel favoloso futuro ci è piombato addosso insieme ai mercati che l’hanno generato, tutta quella “perfezione” mercatofila dovrebbe aver un po’ stancato. Non vi pare? E invece no! Tutto il contrario...

venerdì 25 novembre 2011

La storia dell'Universo e la consapevolezza morale



Ecco, anche oggi, l'immancabile video tratto da TED e con sottotitoli anche in italiano.

Sapere è potere. Oggi più che mai. Saper come evolve l'Universo in cui viviamo e di cui siamo parte è particolarmente importante per chi, come noi, vive in un momento di grande cambiamento. Siamo di fronte ad un bivio evolutivo. Se riusciremo a sfruttare la complessità (intesa nel senso migliore e più affascinante del termine) che abbiamo accumulato fino ad ora, potremmo assistere ad un balzo evolutivo verso un nuovo è più elevato livello di complessità. A fronte di questa opportunità incredibilmente rara e positiva, va ricordato anche quel che rischiamo se fallissimo: una rovinosa e rapida caduta a livelli infimi di complessità, ossia un collasso.

Le sfide per il futuro sono grandi, le conseguenze di un'errata gestione del pianeta e delle sue risorse potrebbero risultare fatali, ma anche le possibili ricompense sono enormi in caso di successo. Forse siamo la prima ed unica generazione di Homo Sapiens che potrà assistere ad un balzo evolutivo. L'accumulo iper-rapido dovuto all'apprendimento globale, alle nuove tecnologie ed alle mille ed imprevedibili commistioni culturali e scientifiche potrebbe spingerci verso un'era di benessere tanto intenso ed estremo rispetto a quello attuale da essere paragonabile solo a ciò che viene comunemente chiamato Paradiso (si veda al riguardo il concetto di Singolarità Tecnologica benevola). Viceversa, se fallissimo a gestire quest'epoca di grande cambiamento e fragilità, rischieremmo seriamente l'estinzione.

E' un'opportunità ed una responsabilità enorme. E' bene che tutti ne siano consapevoli, perché l'Universo, come c'insegna Darwin, è un'insegnante brutale, che non ammette mai scuse o giustificazioni. O si è all'altezza della situazione, oppure non si perde il privilegio d'esistere. Meglio imparare bene e presto la lezione.

Buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 23 novembre 2011

Colletta Alimentare 2011



Il video qui sopra sarebbe più che sufficiente, ma dato che banda larga ed Italia si sposano come l'acqua col deserto, il vostro affezionato Panda spenderà qualche parola in più a favore di questa bella iniziativa.

Il prossimo sabato (cioè il 26 novembre 2011) sarà il giorno della 15° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Durante questa giornata, presso una vasta rete di supermercati coinvolti, ciascuno potrà donare parte della propria spesa per rispondere alle necessità di quanti vivono in povertà (e con la crisi sono sempre di più). Pandemica-mente aderisce a questa lodevole iniziativa del Banco Alimentare e propone a chiunque di contribuire per quel che può (donando una parte della propria spesa, come volontario, oppure anche solo promuovendo l'iniziativa, vedi qui).

Ecco alcuni numeri per farsi un’idea della portata dell’evento:

120.000 volontari che donano parte del loro tempo, permettono la realizzazione di questa giornata.
5.000.000 gli italiani che acquistano cibo per chi non può farlo.
9.400 tonnellate di cibo donato e raccolto durante l'edizione 2010.
8.159 strutture caritative aiutate (accolgono 1.400.000 poveri in Italia)

Per maggiori informazioni sul Banco Alimentare e sulla Colletta Alimentare, si veda qui e qui.


Un saluto a tutti dal Panda

lunedì 21 novembre 2011

Poveri ricchi e poveri noi!

La ricchezza, da che mondo è mondo, tende a suscitare invidia, odio od ammirazione, piuttosto che compassione. Eppure, con quel che si sa oggi, i più ricchi del pianeta andrebbero commiserati anziché invidiati. Il vostro affezionato Panda non vuol essere ironico. I super-ricchi, compresi quelli con diversi miliardi di dollari di patrimonio personale (più una disponibilità imprecisata tramite società più o meno trasparenti), non sono altro che dei malati. Non c’è gioia nella ricchezza sfrenata. Anzi tanta, tanta, tantissima infelicità. Nella nostra cultura consumista, dire questo, suona a dir poco strano, se non ridicolo, ma il problema è della nostra cultura. La ricchezza estrema è (ed andrebbe considerata come) una grave malattia che mina alle fondamenta le possibilità di equilibrio e di felicità degli individui che ne sono affetti. Per essere precisi la ricchezza estrema è un fattore di rischio elevato per malattia mentale e sociale che esaspera gli aspetti più cinici ed aggressivi. I ricchi tendono a giustificare le proprie fortune con l’autocelebrazione, ossia pensandosi dotati di particolari abilità o capacità. I loro vassalli li assecondano, seguendo e contribuendo a diffondere all’intera comunità questa errata percezione. Essa però non è una banale bugia...

giovedì 17 novembre 2011

Crescita economica od equità?



Se non l’avete già fatto, il vostro Panda vi consiglia di ascoltare e godervi il video qui sopra. Sono parole d’altri tempi, ma così attuali!

Oggi non si fa altro che sostenere che occorre assolutamente far riprendere l'economia, ossia far salire il PIL. Siamo sicuri che sia la strategia migliore per risollevare le sorti degli italiani e del resto del mondo? Il vostro affezionato Panda non crede proprio. Semmai è vero l'opposto: dovremmo decrescere in modo controllato, riappropriandoci di un più elevato livello di equità sociale. La strada maestra dovrebbe consistere nello sgonfiare l’economia cancerogena che sta avvelenando la nostra civiltà per ricostruirla in modo che abbia un senso. L’economia deve smettere d’essere un’attività fine a sé stessa e un furto costante perpetrato ai danni delle generazioni future così come di chiunque non possa difendersi.

Le democrazie, con grande sforzo, hanno creato un diffuso benessere. Si tratta di un benessere senza precedenti nella storia dell'umanità. Quel genere di benessere, tuttavia, è ora messo gravemente a rischio non tanto dalla crisi finanziaria in atto (per quanto grande e spaventosa sia), quanto piuttosto da una sempre più palese iniquità reddituale e sociale. Un’iniquità esplosiva, corrosiva e tossica che danneggia tutti, persino coloro che ne godono i privilegi. Può sembrare paradossale, ma è così. Il problema è che, come umanità, al di là di buoni propositi e di belle parole di circostanza, finora non siamo stati in grado di risolvere le vecchie disuguaglianze sociali. Mi riferisco a quelle basate sulla ricchezza della famiglia di provenienza oppure sull'appartenenza razziale o sessuale. Al più le si è momentaneamente attenuate o spostate da un gruppo etnico ad un altro, ma non le si è sconfitte. Le statistiche purtroppo parlano chiaro. Le donne, ad esempio, ancor oggi, lavorano molto di più e guadagnano molto di meno dei loro omologhi maschili. Il guaio, inoltre, è che, a queste fonti storiche di discriminazione sociale, negli ultimi anni, se n’è aggiunta almeno un’altra piuttosto evidente: quella basata sull'età. I giovani, a parità di condizioni, sono trattati peggio sotto tutti i punti di vista (sia in termini di opportunità, sia di reddito, sia di diritti realmente godibili). Le discriminazioni, quindi, non solo non sono state sconfitte, ma sono persino aumentate di numero!

In tutto questo tempo, invece, il PIL è cresciuto e cresciuto, ma invece di ritrovarci tutti immersi in una sorta di “Sogno Americano” fatto di benessere materiale diffuso, serenità ed equità, ci ritroviamo qui dove siamo ora: pieni di ansie, timori e problemi, ma senza un soldo in tasca. La triste realtà è che la sempre più insostenibile disparità sociale all'interno dei regimi democratici sta di fatto vanificando, nel giro di pochi anni, quel che le democrazie avevano faticosamente ottenuto nel corso di secoli di duro lavoro, lotte e conquiste sociali e culturali. A problemi reali ed urgentissimi quali la crisi economica, il picco del petrolio, la crisi climatica e la sovrappopolazione globale, si sovrappone ora una totale inadeguatezza politica, istituzionale e culturale. Questa inadeguatezza genera incessantemente disparità di trattamenti nel disperato ed inutile tentativo di mantenere lo status quo. Il risultato di questo assurdo e convulso affannarsi è un PIL che comunque non cresce (per il semplice motivo possediamo un solo pianeta da parassitare). Nel tentativo demenziale ed autolesionista di far riprendere la crescita del PIL, si sta generando una società sempre più egoista ed iniqua. L’esatto opposto di quel che servirebbe ora dato che i guai che ci affliggono sono gli stessi in tutto il mondo. Le parole di Bob Kennedy ci suonano, a distanza di tanti anni, così giuste ed attuali per il semplice fatto che, oggi, la verità contenuta in quelle stesse parole è ancor più evidente e conclamata di allora. Quest'ultima affermazione, non è un'opinione, è un fatto accertabile e verificabile. Per questo motivo il vostro affezionato Panda ha inserito in questo post anche quest'altro bel video (che come spesso accade è tratto da TED ed è sottotitolato come sempre anche in italiano).



Dovendo scegliere, preferireste più crescita economica o maggior equità?
Ognuno faccia la sua scelta e la faccia ora. In questo momento, infatti, siamo chiamati decidere e sarà una di quelle che cambieranno per sempre il corso della Storia. Per il nostro stesso bene, quindi, speriamo di riuscire a compiere una scelta oculata.


Saluti e buon futuro a tutti voi dal Panda

martedì 15 novembre 2011

Una ricetta facile facile per salvare il mondo

Vorreste salvare il mondo e non sapete come fare? Un modo ci sarebbe. Bisogna farlo fare a chi se ne intende per davvero. Chi? I poveri tra i poveri e le donne, ecco chi salverà il mondo. Come? Semplice, basta permettere alle donne analfabete dei paesi più poveri del pianeta di andare a scuola. Meglio ancora se la scuola è come la Barefoot College e soprattutto se, dopo gli studi, si permette alle neo-studentesse di divenire esse stesse insegnanti.

Tutto qui?

Sì, a tutto il resto penseranno loro.

Non ci credete?

Allora forse sarebbe meglio dare un'occhiata al video qui sotto (tratto come al solito da TED e sottotitolato anche in italiano). Buona visione.




Per chi volesse saperne di più e non teme l'inglese ecco qui il link per il Barefoot College. Se come il vostro affezionato Panda preferite l'italiano, potete farvi un idea anche qui o qui.


Un saluto a tutti dal Panda

P.S. - La ricetta che il vostro Panda vi ha fornito per salvare il mondo in effetti non è ancora conclusa, manca una precisazione importante, ossia, come sostenuto più volte anche dallo stesso Bunker Roy: mai dare retta alla Banca Mondiale.

venerdì 11 novembre 2011

Top Secret

Segreti? Quali segreti? L’immaginario collettivo dovrebbe proprio darsi una svecchiata. E’ rimasto ancorato allo stereotipo creato da 007 negli anni ’60.

Ebbene il vostro affezionato Panda vi rivelerà un segreto: siamo nell’anno 2011, non negli anni ‘60!

Beh, non è poi questo gran segreto, direte voi, ma che volete farci? Viviamo in un epoca dove il “segreto” è ormai inutile. Il “Top Secret”, fatte le dovute eccezioni, è morto e sepolto da un pezzo. Perché?

giovedì 10 novembre 2011

Questo è un momento straordinario per l'Italia...

"Questo è un momento straordinario per l'Italia, perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta".

Parole di Roberto Benigni. Questa "battuta" (termine assai riduttivo) è tratta dal suo splendido spettacolo per la celebrazione del 150° dell'Unità d'Italia, tenuto ieri al Parlamento Europeo a Bruxelles. Un parlamento decisamente gremito ed attento. Benigni ha sfoderato pure una Lectura Dantis del XXVI canto dell'Inferno. Incredibile che, dopo tutti questi inutili sfoggi di italianità e cultura, nessuno gli abbia ancora ricordato che, come sostiene Tremonti, con Dante non ci si può fare un panino?!

Il vostro affezionato Panda conclude come ha iniziato, ossia con parole che Benigni ha rivolto ieri ad un pubblico che più internazionale di così non si può:

"Siamo il paese del miracolo permanente. Voi non potete sapere cosa può fare questo Paese..."


Buon futuro a tutti dal Panda


P.S. - Avete mai sentito parlare di un altro paese al mondo rispettato ed ammirato nel mondo per i suoi comici e deriso e sbeffeggiato per i suoi rappresentanti politici? Bisogna essere forti per amare l'Italia, ma l'Italia è un paese di gente molto più forte e generosa di quel che si crede, si dice e si sente dire da ormai troppo tempo. Se vi interessa lo show di Benigni vi consiglio di guardare qui.

lunedì 7 novembre 2011

La terza guerra mondiale è alle porte

Una società distratta da mille notizie superflue ed asuefatta agli "allarmismi" ed ai "catastrofismi" in stile hollywoodiano è inamovibile dinnanzi a tutto. Se ne ha la prova in questi tristi giorni. Persino il rischio di un conflitto mondiale imminente non ha sortito affatto le conseguenze drammatiche che si ebbero al tempo della crisi dei missili di Cuba. Nessun panico, neppure un po' d'ansia. La fine del mondo oggi non terrorizza, annoia.

Oggi siamo distratti. Distratti, rammolliti ed annoiati.

Essere distratti quando in molti posseggono armi di distruzione di massa NON è una buona cosa. La crisi tra Israele ed Iran rischia di portare ad un conflitto mai visto prima. Non saranno i politici a salvare il pianeta (Obama non è Kennedy per tacer degli altri), nè i mercati azionari, nè i giornalisti (bravi a tacere e mistificare assai più che ad informare). NATO, Arabia Saudita ed Israele da una parte e dall'altra Iran, Cina e Russia. L'economia fallimentare degli Usa è una leva troppo forte per sperare in un improvviso pacifismo internazionale.

L'unica seria soperanza è un pacifismo di massa a livello globale. Serve subito una partecipazione senza precedenti che imponga un pacifismo pragmatico, un ambientalismo pragmatico e una politica energetica, monetaria ed alimentare mondiale pragmatica. Serve una rivoluzione immediata a livello planetario o il sistema attuale ci spingerà a breve in un conflitto dalla portata e dagli esiti più che incerti.

Il libero mercato ha fallito e sta fallendo economicamente sotto i nostri occhi. Questo genera tensioni insostenibili nel breve periodo. Il petrolio a basso costo d'estrazione è già esaurito e, nonostante quel che si sente dire, anche il carbone di buona qualità è praticamente terminato. Tutto questo crea tensioni insostenibili. Tensioni ancor più esasperate dall'assenza di una chiara e sistemica visione alternativa alla mentalità che ci ha portati a questo punto. Se non apparirà a breve, in modo chiaro e determinato una alternativa socio-culturale...

...beh, probabilmente rischiamo seriamente di divenire tutti dei condannati a morte. Se non sarà per l'Iran oggi, sarà per i cambiamenti climatici domani o per il collasso ecologico dopo domani.

L'umanità, nel bene e nel male, è giunta fin qui grazie alla sua intelligenza. Se ora vi rinuncia lo farà a sua responsabilità e a suo scapito. Un mondo, un popolo, uno scopo comune: sopravvivere a noi stessi e ai nostri difetti ed errori. O vinciamo tutti insieme oppure perdiamo tutti nel peggiore dei modi.
Facciamo in modo che ciò non accada.

PACE!!!!!!!!!!!!!!

Buon futuro a tutti dal Panda

sabato 5 novembre 2011

Una foglia artificiale all'opera (video)



Se ne era già parlato (qui) a Pandemica-mente. Ora ecco per voi un nuovo filmato. Si tratta della "foglia artificiale" del professor Nocera del dipartimento di chimica del prestigioso MIT. Per maggiori approfondimenti e dettagli si veda qui.

Buona visione.

Un saluto a tutti dal vostro sempre affezionato Panda

P.S. - Quasi dimenticavo: Buon 5 novembre a tutto il mondo!

mercoledì 2 novembre 2011

Buon 5 novembre?! OccupyWallStreet alla riscossa!

Immagine di 
Eh sì, avete capito bene: Buon 5 novembre! Un giorno che rappresenta una festa pacifica ed una liberazione a livello mondiale. Il vostro affezionato Panda sta parlando del "bank TRANSFER day".
Di cosa si tratta? Semplice! Il "bank TRANSFER day" è una libera iniziativa di un sacco di gente che, a livello mondiale, hanno concordato di trasferire il proprio conto corrente bancario dalle grandi banche (le famose e famigerate "too big to fail") a favore di piccole banche locali e dal profilo più eticamente accettabile.
Insomma, quei "pazzoidi", "teroristi", "anarco-insurrezionalisti", "Black bloc", "agitatori", "sovversivi", "teppisti", "criminali", ecc... ecc... ecc... ossia i cittadini conosciuti genericamente come indignados o, se preferite limitarvi ai soli Stati Uniti, identificabili con il movimento di OccupyWallStreet, hanno indetto una giornata di protesta concreta. Molto concreta: nessun sit-in, nessuna mega-manifestazione, nessuna occupazione, semplicemente (ed assai più concretamente) l'esercizio del proprio diritto a scegliere dove tenere i propri risparmi. Farlo tutti insieme il 5 novembre ha lo scopo di dare un chiaro ed inequivocabile messaggio alla "distratta" pigrizia di politici e del mondo finanziario. Una semplice azione val più di mille parole, soprattuto quando ha a che fare con i soldi.

Il 5 novembre si avvicina!

Quindi buon 5 novembre a tutti!

Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda.

lunedì 31 ottobre 2011

4 anni di Open Source Ecology condensati in 4 Minuti


4 Years of Factor e Farm in 4 Minutes from Open Source Ecology on Vimeo.

Eccovi un video su Open Source Ecology (di cui il Panda si era già occupato qui e qui) che mostra i risultati di 4 anni di sperimentazioni di questa splendida realtà. Buona visione.

Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda

mercoledì 26 ottobre 2011

Good News: salvare il pianeta è un gioco da ragazzi!




Leggendo il titolo di questo post, forse qualcuno avrà pensato ad una provocazione. Ascoltando (attentamente) il bambino del video qui sopra (sottotitolato in italiano) si può però ben capire che così non è. Il titolo potrà anche essere provocatorio, ma ha una profonda base di concretezza. Quella che dipende dall’essere una persona che, a soli 9 anni, ha deciso di fare qualcosa di buono per il pianeta ed il proprio futuro. La concretezza di chi, ancora bambino, si è lasciato ispirare dalle parole e dall’esempio di persone come la premio Nobel per la Pace ed attivista keniota Wangari Maathai (recentemente scomparsa). La concretezza di chi, a soli 9 anni, non ha pensato “quando sarò grande…” o “se solo qualcuno ci ascoltasse…”. La concretezza di chi ha agito fin da subito, senza se e senza ma. La concretezza di chi, ad appena 13 anni, può già vantare il merito di aver fondato un movimento globale (di suoi pari) che ha piantato 1 milione di alberi. La concretezza di chi, a 13 anni, dopo aver piantato un milione di alberi ha ancora una gran voglia di piantarne molti altri. La concretezza di chi si è meritato di parlare alle Nazioni Unite a quella stessa età ed ha avuto il coraggio, in quella occasione, di rinfacciare giustamente, a chi di anni ne ha qualcuno in più, di parlare troppo ed agire poco. In rispetto della campagna “Stop talking. Start planting” il vostra Panda invita chiunque ne abbia la possibilità, a smettere di parlare e basta del problema dei cambiamenti climatici ed ad iniziare a piantare degli alberi e delle piante, a ridurre le proprie emissioni di CO2 e a fare tutto il possibile per garantire a sé stessi, ai propri cari ed alle generazioni a venire un futuro più sicuro e sereno. Il Panda sostiene ugualmente la concretezza di un’organizzazione mondiale di bambini che si prefigge, tra l’altro, lo scopo di combattere la povertà climatica con l’azione diretta e non più solo con le parole. Per saperne di più si veda qui.

Si sente spesso dire che, in fondo, siamo tutti dei bambini. Beh, dopo notizie come questa, vien voglia di dire che sarebbe proprio l’ora di dimostrarlo: coi fatti!

P.S. – Per tutti quegli “adulti” che sono ancora fermi al “Chi sa se il global warning sarà vero?” o, peggio ancora, al “Il global warning è falso!" o "E' solo uno spregevole complotto!”, ecco qui (in italiano) e qui (in inglese) delle bruttissime notizie per loro (e per noi tutti).


Buon futuro a tutti, giovani e meno giovani, dal vostro affezionato Panda

martedì 25 ottobre 2011

La scienza da ragione agli indignados

Ebbene sì, pure la scienza da ragione a chi protesta in piazza contro lo strapotere economico di multinazionali e banche. Il vostro affezionato Panda, con ciò, non intende dire che scienziati e ricercatori si sono uniti in piazza con i manifestanti.
La notizia va interpretata in modo assai più letterale: il più vasto ed approfondito studio scientifico finora condotto per dipanare le intricatissime relazioni societarie a livello globale parla chiaro!
E sostanzialmente dice che il mondo è effettivamente nelle mani di pochissime società. Non si tratta di opinioni o timori, ma di dati pubblici rielaborati (risalenti al 2007) rielaborati con sofisticate tecniche algoritmiche per dipanare la matassa di relazioni societarie che avvolge il pianeta. La notizia è uscita nientemeno che su New Scientist. Per chi volesse saperne di più ecco qui un bel articolo che spiega nel dettaglio, ma senza troppi tecnicismi il succo di questa notizia con un sacco di link utili per eventuali approfondimenti.

Giusto per curiosità, eccovi qui sotto la top list mondiale delle prime 50 super-multinazionali, come risultante dallo studio in questione che, come si ricordava innanzi, ha utilizzato dati risalenti al 2007, il che risulta particolarmente evidente dando uno sguardando alla 34° posizione (*):

1. Barclays plc
2. Capital Group Companies Inc
3. FMR Corporation
4. AXA
5. State Street Corporation
6. JP Morgan Chase & Co
7. Legal & General Group plc
8. Vanguard Group Inc
9. UBS AG
10. Merrill Lynch & Co Inc
11. Wellington Management Co LLP
12. Deutsche Bank AG
13. Franklin Resources Inc
14. Credit Suisse Group
15. Walton Enterprises LLC
16. Bank of New York Mellon Corp
17. Natixis
18. Goldman Sachs Group Inc
19. T Rowe Price Group Inc
20. Legg Mason Inc
21. Morgan Stanley
22. Mitsubishi UFJ Financial Group Inc
23. Northern Trust Corporation
24. Société Générale
25. Bank of America Corporation
26. Lloyds TSB Group plc
27. Invesco plc
28. Allianz SE 29. TIAA
30. Old Mutual Public Limited Company
31. Aviva plc
32. Schroders plc
33. Dodge & Cox
34. Lehman Brothers Holdings Inc*
35. Sun Life Financial Inc
36. Standard Life plc
37. CNCE
38. Nomura Holdings Inc
39. The Depository Trust Company
40. Massachusetts Mutual Life Insurance
41. ING Groep NV
42. Brandes Investment Partners LP
43. Unicredito Italiano SPA
44. Deposit Insurance Corporation of Japan
45. Vereniging Aegon
46. BNP Paribas
47. Affiliated Managers Group Inc
48. Resona Holdings Inc
49. Capital Group International Inc
50. China Petrochemical Group Company


Un saluto a tutti dal Panda

lunedì 24 ottobre 2011

Il Centro Riciclo Vedelago su TEDx



Poco tempo fa avevamo parlato del TEDx di Reggio Emilia (qui). L'evento è passato, ma le registrazioni video rimangono (on line per di più!). Si tratta di un'opportunità irresistibile: l'opportunità di ricordare a tutti che l'Italia è molto più di quel di cui ci si lamenta di solito (per lo più giustamente). Il vostro affezionato Panda non ama l’ottimismo spicciolo volto a negare i problemi che la realtà ci pone dinnanzi. Ciò che serve è piuttosto il mantenere un atteggiamento positivo, inteso come costruttivo e propositivo. Come ben sanno i più poveri tra i poveri, infatti, la rassegnazione ed il disfattismo sono un “lusso” da ricchi. Un lusso almeno quanto l’ottimismo ignorante ed ottuso, che fa tenere la testa nella sabbia allo struzzo. Lussi come questi, effettivamente gli italiani non possono più permetterseli. Quando le cose vanno veramente male, o ci si dà da fare, oppure si sprofonda. Gli esempi positivi, costruttivi, intelligenti od innovativi sono la linfa del futuro che ci toccherà re-inventarci, sono il nuovo oro…

…e il vostro Panda è ben felice di condividere con voi questa ricchezza così copiosamente e generosamente offerta dal mare magnum di Internet.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 20 ottobre 2011

Meno cose, più felicità





Eccovi l'ennesimo filmato tratto da TED (con sottotitoli anche in italiano).

Questo breve filmato tenta di diffondere un semplice concetto: la felicità non si compra, si sceglie. Quest'idea, lungi dall'essere moralistica, parrebbe a prima vista una versione alternativa del tanto noto quanto contestato (e persino odiato) motto secondo cui ”i soldi non rendono felici”. E in effetti lo è. Quel che non viene quasi mai ricordato, tuttavia, è che la scienza ha dimostrato da moltissimo tempo che le cose stanno esattamente così: i soldi non rendono felici. Più precisamente tanti soldi e tante cose tra cui poter scegliere non rendono affatto felici. Questa cruda realtà scientifica, tanto controintuitiva per gli aficionados del consumismo da apparire patetica e risibile se non se ne conoscesse l’origine, dovrebbe far riflettere tutti. I ricchi dovrebbero domandarsi se val veramente la pena di mettere il mondo a ferro e fuoco e la propria coscienza al confino per l’ennesimo miliardo di euro. I poveri dovrebbero valutare meglio quel che comprano, considerato quanta fatica e tempo gli costa prender lo stipendio che salderà quei conti. Eppure, nessuna riflessione scuote le masse (ricche o povere che siano). I tremiti del pianeta morente che abbiamo il privilegio di infestare hanno a stento fatto venire qualche dubbio ai più giovani, ma nulla più. Ovvio quindi che neppure decenni di serissimi studi e dati scientifici possano minimamente scalfire il principale diktat della cultura dominante, ossia quello secondo cui l’infelicità si sconfigge solo con lo shopping.

Senza entrare nel merito di quegli studi e quelle statistiche...

martedì 18 ottobre 2011

Il complottista, la luna ed il link


Il vostro affezionato Panda non vorrebbe mai apparire un “complottista” (che orribile parola!). Questo desiderio non nasce però dal rifiuto di accettare la possibilità che le proprie convinzioni possano essere semplici elucubrazioni strampalate e prive di consistenza. Errare è umano ed il vostro Panda, in questo, è un vero campione d’umanità. Esiste una ragione ben più consistente per desiderare di non apparire complottista. Quale? Il non ritenere giusta né accettabile la storpiatura di linguaggio e, con esso, del buonsenso. La parola “complottista”, infatti, indica...

domenica 16 ottobre 2011

Roma: la democrazia presa a manganellate 3 volte

Gli scontri di Roma, come quelli del G8 di Genova! La storia si ripete? Sembrerebbe di sì. Siamo di fronte all'ennesima, oscena pantomima in cui le vittime sono di due tipi: i manifestanti pacifici e la democrazia tutta. I mass-media tradizionali, in massa, stanno tentando di addossare la responsabilità (o parte di essa) della guerriglia urbana avvenuta a Roma agli organizzatori dell'evento, per via della mancanza di un servizio d'ordine. Questa idea è semplicemente rivoltante ed offensiva del buon senso comune, per lo meno di quello democratico. La Costituzione italiana...

sabato 15 ottobre 2011

Oggi si protesta in tutto il mondo!

Pandemica-mente aderisce alla giornata mondiale di protesta unendosi agli 'indignados' di tutto il mondo.
Perché?

Perché così non può continuare. Semplicemente non funziona più.
Un altro mondo è possibile: ora!

Buon futuro a tutti dal vostro affezionato Panda

giovedì 13 ottobre 2011

Sabato 15 ottobre 2011: viva la rivoluzione!

Il vostro affezionato Panda, oggi oserà cimentarsi in un’attività che non gli compete e che per di più oggi è considerata al limite tra l’inutuile ed il criminale: un po’ di satira. Per questo motivo Pandemica-mente ha deciso di dar spazio e voce ai tanti poveri plurimiliardari, ignorati ed ingiustamente oltraggiati in questi tempi per loro così difficili. Ecco di seguito il pacato appello alla calma e alla serenità sociale che proviene da quelle istanze tanto sensibili e premurose.

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Cari concittadini,
stimati elettrici ed elettori,
squisitissimi consumatori ed amatissimi risparmiatori...

mercoledì 12 ottobre 2011

Good news: Desertec c'è!

Desertec è un consorzio nato nel 2009 per volontà di grandi gruppi finanziari ed industriali tedeschi con lo scopo di realizzare un mastodontico progetto energetico volto a sfruttare su larghissima scala l’energia solare ed eolica nei deserti dell’Africa settentrionale. L’obbiettivo è quello di rifornire i paesi della regione, ma anche dell’Europa, dell’energia di cui avranno bisogno in un futuro molto prossimo in cui il ruolo dei combustibili fossili sarà necessariamente ridotto a causa del loro progressivo esaurimento.

Un paio di precisazioni prima di proseguire...

martedì 11 ottobre 2011

Grazie Antonio Turiel !

Il vostro affezionato Panda lascia volentieri che sia ancora una volta il buon Antonio Turiel a parlare al posto suo. Se "Il messaggio in bottiglia di Antonio Turiel " vi era piaciuto, non perdetevi "Il perché di tanto spreco" pubblicato, nella sua bella traduzione in italiano, sull'intramontabile "Effetto Cassandra" del prof. Ugo Bardi.

Eccovi il link: http://ugobardi.blogspot.com/2011/10/il-perche-di-tanto-spreco.html


Buona lettura ed saluto a tutti dal Panda

lunedì 10 ottobre 2011

Picco del Petrolio, abbiamo voluto la bici e allora...

Si parla sempre più spesso di Picco del Petrolio e delle sue tremende conseguenze, ma poco delle possibili soluzioni o strategie per mitigare quantomeno la discesa che ci attende. Pandemica-mente ha parlato più volte della Permacultura, dell’epopea del Kitegen e di varie nuove tecnologie “verdi”.

Oggi però parleremo di pedali.

Può sembrare uno scherzo, ma non lo è affatto. All’alba dell’industrializzazione i macchinari azionati a forza umana erano la regola, a partire dall’arcolaio a pedale in poi, l’industria ha avuto a che fare con una gran moltitudine di macchine utensili a forza umana (torni, trapani, frese da arrotini, telai, ecc…).

Attenzione, vanno però poste due importanti precisazioni.

La prima è che non si sta parlando di produzione elettrica a pedali, ma di utilizzo diretto della forza meccanica.

La seconda precisazione è che, ovviamente, non si tratta di aumentare o mantenere stabile la produzione tramite macchine utensili a pedale, ma più realisticamente di limitare il crollo/collasso verticale della capacità produttiva conseguente alla fine dei combustibili a basso costo.

Date queste premesse, si può constatare pacificamente che le macchine ad attivazione manuale, quando ben congegnate, non sono affatto da sottovalutare sul piano pragmatico. Le vecchie macchine da cucire a pedali, ad esempio, sono spesso ancor oggi utilizzate a distanza di un secolo dalla loro costruzione. Ebbene quelle macchine da cucire hanno avuto il successo che hanno avuto basandosi su una progettazione risalente ad oltre un secolo fa. Oggi, con computer e supercomputer, conoscenze approfondite di meccanica, ergonomia e fisiologia, centri di ricerca ovunque, nuovi materiali, ecc… Cosa sarebbe possibile realizzare?

Purtroppo non lascia ben sperare la scarsità di ricerca scientifica in questo settore. Meno ancora la scomparsa quasi totale di questo genere di prodotti dalla produzione e vendita. Il rischio, continuando a perder tempo così, è di giungere alle fasi più critiche della discesa economica senza essere più in grado né di escogitare soluzioni tecnologicamente evolute, né (cosa ancor più grave) di poter costruire su vasta scala questo tipo di strumenti (ossia ad una scala adatta alle esigenze dell’attuale popolazione mondiale).

Una comunissima bicicletta è in grado di trasportare una persona allenata a distanze di centinaia di kilometri in giornata. L’efficienza di macchine di questo tipo, abbinata ad un approccio di stampo permaculturale, di risparmio energetico, di energie rinnovabili e di decrescita felice, può fornire un contributo significativo per un'era post-petrolifera in cui potrebbe perfino essere piacevole vivere.

Per chi fosse scettico al riguardo (posizione comprensibile e legittima) consiglio di dare un’occhiata a questo sito qui (in italiano) oppure a questo qui (in lingua inglese).


Un saluto a tutti dal Panda

venerdì 7 ottobre 2011

Banda larga, Green economy, PIL e tante domande curiose

Un rigoroso studio pubblicato da Ericsson in cooperazione con la Chalmers University of Technology ha dimostrato che, dati alla mano, ad un raddoppio della velocità della banda larga corrisponde un incremento dello 0,3% del PIL. Vale la pena essere chiari su questa notizia: gli autori del report hanno dimostrato che esiste una correlazione diretta tra crescita della rete e PIL. Uno 0,3% potrebbe sembrare poco, ma, tradotto in soldoni, si tratta di cifre stratosferiche. Per dare un’idea dell’ordine di grandezza, un raddoppio all’interno dei soli paesi dell’Ocse porterebbe ad un incremento di circa 126 miliardi di dollari. La notizia, già buona di per sé, è ancor più interessante considerato che i dati dello studio in questione provengono proprio da 33 nazioni dell’area Ocse (Italia compresa) e riguardano il biennio 2008 / 2010 (cioè un periodo assolutamente terribile dal punto di vista economico).

Ora, qualcuno potrebbe pensare che...

giovedì 6 ottobre 2011

Capire la CRISI SISTEMICA

Pandemica-mente aveva segnalato poco tempo fa il bel sito http://www.indipendenzaenergetica.it/ . Oggi il vostro Panda ritorna sull’argomento poiché i traduttori volontari di indipendenzaenergetica.it hanno compiuto un piccolo miracolo: hanno tradotto e sottotitolato il CRASH COURSE, ossia l’intero videocorso online per capire la crisi sistemica ideato da Chris Martenson (che nella versione inglese ha riscosso notevole successo). Si tratta di un corso approfondito, ma comprensibile per tutti, che permette di formarsi una conoscenza di base dell'economia, in modo da poter comprendere meglio i rischi che purtroppo stiamo correndo. Per chi si occupa di Picco del Petrolio e/o di Transizione, basti dire che la visione è suggerita da Rob Hopkins, il fondatore di Transition Towns.

Eccovi il link che vi rimanda direttamente all’intero videocorso (capitolo per capitolo) su YouTube:

http://www.youtube.com/playlist?list=PLB048101DAAD68046&feature=viewall


Buona visione a tutti dal Panda

mercoledì 5 ottobre 2011

La versione italiana di Wikipedia stroncata dal DDL intercettazioni

Il titolo appare così assurdo da sembrare una provocazione, ma purtroppo non lo è. Il Panda desidera quindi spendere 3 parole sull'argomento:

Neppure in Cina!

Vista l'estrema gravità della situazione italiana e la delicatezza della vicenda lascio che siano gli utenti di Wikipedia stessi a spiegare l'accaduto: qui.

P.S. - Non lasciamo che il diritto d'opinione si dissolva come neve al sole. Decreto Romani, delibera AGCOM, sentenze oltraggio, DDL intercettazioni... è mò basta! L'Italia non è questo!

Saluti a tutti dal Panda

martedì 4 ottobre 2011

Good News: Il mondo annega nei rifiuti? Attacchiamoci alla spina!

Per ogni cosa che compriamo, c'è sempre una o più confezioni che gettiamo nel cestino dei rifiuti senza trarne alcun vantagio. E' una seccatura ed uno spreco di spazio, denaro e risorse. Per non parlare della personalizzazione! Chi l'ha detto, ad esempio, che una confezione da 250 gr, 500 gr o 1 Kg di pastasciutta deve per forza essere la quantità di spaghetti che mi serve acquistare?

Anziché comprare prodotti preconfezionati, dove possibile, è ben meglio comprarli sfusi, non trovate? E' meglio per i nostri portafogli (che non sono costretti ad acquistare inutili confezioni), meglio per l'ambiente (che quelle confezioni non è costretto ad ingoiarsele a forza) e certamente è meglio per noi (raccolta differenziata o meno, buttar via tutte quelle confezioni non è poi questo gran divertimento). Pensate a tutte quelle buste, lattine, fusti, scatole, flaconi, ecc... che ogni settimana acquistate ed ogni settimana gettate via, in uno osceno spreco di tutto (compreso il vostro prezziosissimo tempo)!

Negli ultimi anni si sono diffusi negozi specializzati nella vendita sfusa o alla spina, una realtà che comincia ad apparire anche all'interno di alcuni negozi della grande distribuzione organizzata. Ecco quindi che il vostro affezionato Panda vi segnala un interessantissimo articolo di Wired, che dice con semplicità (e diverse informazioni utili) quel che c'è da dire al riguardo: qui. L'articolo di Wired già lo cita, ma il vostro Panda preferisce mettere ben in evidenza anche questo sito: http://www.washmaps.com/

Si tratta di una cartina dell'Italia interattiva che vuole idealmente raccogliere l'indicazione di tutti i punti vendita che offrono ai propri clienti la vendita alla spina di qualcosa. Il bello è che si possono liberamente segnalare i negozi che eventualmente ancora mancassero o apportare correzioni. Se ne conoscete qualcuno che non appare, quindi, non siate timidi, segnalatelo (potrebbe tornare utile a qualcuno). E se avreste sempre voluto provare questo genere di shopping ma non sapevate dove rivolgervi, questa può essere la vostra occasione per scoprire finalmente dove andare. Se infine vorreste provare, ma nella vostra zona non siete serviti, potreste sempre far circolare l'idea, chissà che, in questi tempi di crisi, qualche negoziante non colga lo spunto.

P.S. - La raccolta differenziata dei rifiuti ed il porta-a-porta vanno benissimo, ma se si può sradicare il problema alla radice e risparmiare anche qualche soldo meglio ancora! Una cosa non esclude l'altra ovviamente.

P.P.S. - Per rimanere in tema ecco un bel video per voi (su Youtube ne potete trovare tanti) :




Buona spesa e buon futuro a tutti dal Panda

lunedì 3 ottobre 2011

Internet mon amour

Ogni sito appare come un piccolo ed insignificante frammento, un granello quasi monoatomico, se confrontato alla vastità informativa di Internet. Questo strabordio di notizie è a stento rallentato dalla frammentazione linguistica presente sulla rete. Indiani, cinesi, giapponesi, i greci, gli arabi, i russi, ecc… scrivono non solo con lessici e grammatiche differenti, ma persino con alfabeti diversi dal nostro. Internet, sarà la rete globale di cui tutti parlano, ma ciò vale per i pc, non per gli utenti. Eppure, nonostante la babele linguistica, il flusso di notizie che la rete veicola è semplicemente incredibile. Se non ci fosse nemmeno questo grave impedimento, cosa avverrebbe? Chi lo sa...

venerdì 30 settembre 2011

TED sbarca in Italia !

Notizia flash della giornata n°2. Questa volta un’ottima notizia! L'immagine qui a fianco dice quasi tutto, comunque, il vostro affezionato Panda preferisce essere un po' più preciso.

Sabato 8 ottobre 2011, sul palco del teatro della Cavallerizza di Reggio Emilia, si terranno le popolarissime mini-"lectio magistralis" inventate in California negli anni novanta e rese successivamente celebri grazie al rilascio su Internet delle registrazioni video dei vari interventi. Parliamo ovviamente di TED (che sta per “Technology Entertainment and Design”), i cui video, per altro, hanno trovato spesso un posto d’onore qui su Pandemica-mente (e sicuramente continueranno a trovarlo in futuro). Gli interventi, dal carattere informale e dalla durata massima di 18 minuti, si susseguiranno a partire dalle ore 11.00 fino alle ore 20.00 e vedranno protagonisti imprenditori, registi, scrittori, funzionari, liberi pensatori. Si tratta però in tutti i casi di persone selezionate tenendo conto dell’alto livello di eccellenza raggiunto nei propri settori oppure per essere riusciti a mostrare col proprio operato che cambiare le cose in meglio, è possibile (l'elenco dei relatori lo trovate qui).

L’edizione di TED che si terrà a Reggio Emilia, tecnicamente, è una TEDx, ossia una versione organizzata in maniera indipendente, ma che ripropone a livello locale lo stesso format della versione madre.

Per saperne di più si veda direttamente sul sito http://www.tedxreggioemilia.com/ . Da lì, infatti, oltre a poter ottenere tantissime informazioni e chiarimenti, è possibile anche registrarsi, cosa utilissima per chi volesse assistere all’evento, dato che la partecipazione sarà GRATUITA, ma i posti a disposizione sono limitati ad un massimo di 100 partecipanti. Per chi rimanesse escluso, in ogni caso, rimarranno, come sempre, le registrazioni video su Internet.

Nota non di poco conto: il TEDx di Reggio (che, non a caso, cade nell'anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia) è esplicitamente volto a ridare fiducia e speranza al paese in un momento di gravi difficoltà come quello che attualmente stiamo attraversando.


Buon futuro a tutti dal Panda

Petrolio a go-go!

Notizia flash: hanno ragione le compagnie petrolifere, di petrolio al mondo ce n’è ancora tantissimo. Sfortunatamente non tanto da evitare l'ormai sorpassato picco d'estrazione, ma abbastanza per devastare l’oceano Atlantico.

Cosa c’entra l’oceano Atlantico?

Semplice, perché la notizia riguarda ancora la famigerata Deepwater Horizon , la piattaforma petrolifera della BP al largo delle coste americane che ha devastato il Golfo del Messico con uno dei più mastodontici sversamenti di petrolio della storia dell’umanità. Come intuirete, purtroppo, non si tratta di buone notizie.

Nonostante la disgustosa cappa di silenzio piombata sulla vicenda (data prematuramente per risolta), la realtà sta dando ragione a quei soliti eco-catastrofisti che nei mesi scorsi parlavano di forti sospetti sull’effettiva situazione “idilliaca” descritta da BP ed autorità statunitensi. Oggi c’è l’evidenza di una nuova chiazza di petrolio e non si sa neppure da dove sta filtrando. Le ricerche sono ancora in corso.

Per chi volesse saperne di più si veda qui.


Un saluto a tutti dal Panda

giovedì 29 settembre 2011

Un altro mondo è possibile. Parola di... ...falsario?!



Questo video, tratto da TED e con sottotitoli anche in italiano, merita d'essere visto e meditato.
Al mondo ci sono eroi silenziosi che, senza eserciti nè violenza, riescono a cambiare il mondo.
Sono eroi armati solo della propria risolutezza ed intelligenza.

Se avete dei dubbi che un altro mondo sia veramente possibile, pensate questo: se un solo "normalissimo" uomo può far tanto quanto il breve video qui sopra lascia intendere, cosa possono fare tanti uomini e donne insieme?


Buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 28 settembre 2011

La fine della fede money-teistica è imminente! Convertitevi!

La globalizzazione e l’ultraliberismo degli ultimi anni sono riusciti dove nessuno aveva avuto successo: riunire il mondo sotto una sola fede. Certo non si tratta di una religione qualsiasi, ma sempre di religione si tratta. Parliamo del money-teismo ovvero del culto del Dio Denaro. Ne abbiamo già parlato altre volte su Pandemica-mente, ma c’è qualcosa da aggiungere. E non è una constatazione di poco conto: il money-teismo ha raggiunto la sua apoteosi, il punto di suo massimo splendore. Buon per lui e molto male per noi, viene da pensare, ma il nocciolo della questione è che, avendo toccato l’apice, d’ora in poi al Dio Denaro non resta che l’agonia il declino, quindi l’agonia ed infine la morte. Prima di morire si ammalerà, avrà sussulti e convulsioni, ma alla fine, come ogni altra cosa nel creato svanirà lasciando il posto a qualcos’altro (non necessariamente di migliore).

Non si creda che questa ipotesi poggi sulla speranza che ciò avvenga...

martedì 27 settembre 2011

DDL intercettazioni, alias “legge bavaglio”, alias delibera Agcom, alias “ammazza blog”...

Premesso che, per il Panda, la difesa della Costituzione viene molto prima del fair play politico…

Si fa presto a dire "un po' di smog"...

Di tanto in tanto escono notizie statisticamente sconvolgenti. Quasi sempre queste notizie vengono comunicate dai mass-media tradizionali sottotono e, ancor più spesso, non vengono comunicate affatto. D’altra parte la statistica, si sa, non appassiona molto. Forse però quel che le statistiche hanno da dirci dovrebbe interessarci maggiormente a volte. E’ questo il caso dei dati sullo smog a livello planetario rilasciati di recente dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). La statistica in questione, per fortuna, è di quelle immediatamente comprensibili per tutti, perché risponde ad una domanda semplice semplice: quanti morti provoca lo smog, ogni anno, a livello mondiale?

La risposta dell’OMS, trattandosi di numeri, è a dir poco telegrafica: più di 2 milioni ed in aumento.

Per avere dei termini di confronto basti pensare che il consumo di alcol (la droga pesante più diffusa la mondo) uccide ogni anno 2,5 milioni di persone secondo l’OMS.

Qualcuno potrà dire: sì va beh, ma, sempre secondo l’OMS, i morti per il fumo da sigarette sono ben 6 milioni all’anno. Verissimo, ma la casistica più sensata per un confronto con lo smog, ossia i morti per il fumo passivo sono “appena” 600.000. In altre parole, per l’OMS, lo smog, ogni anno, uccide più di 4 volte tanto rispetto al fumo passivo! Si tratta di una realtà sanitaria che definire allarmante è decisamente riduttivo. Perché? Perché vuol dire che, raffinatezze scintifiche a parte, viviamo tutti letteralmente immersi nel veleno. Questa, che una volta sarebbe potuta apparire come un’esagerazione in stile chiacchiere da Bar o una sparata “eco-terrorista”, oggi è, di fatto, una banale constatazione derivante da informazioni assodate e convalidate dal massimo organismo sanitario al mondo.

C’è altro da dire?

No, ma solo perchè, forse, è giunta l’ora di agire. Dopo l’attacco terrorista del 11 settembre 2001, in cui persero la vita circa 3.000 persone, il mondo (a torto o a ragione) ha intrapreso almeno 2 guerre, è vissuto come fosse sempre sotto assedio per più di 10 anni e si sono persino ridotti i diritti civili delle persone. Se gli attentati avessero causato più di due milioni di morti tutti gli anni (e ogni anno più di quelli precedenti), cosa sarebbe successo? Il vostro affezionato Panda, non ne ha idea, ma dubita che si sarebbe risolto tutto facendo spallucce e continuando come se nulla fosse. Forse quella “strana” tolleranza per centrali a carbone, trasporti su gomma ed inceneritori che tanto sollazza i grandi capitali andrebbe ridimensionata almeno un poco. Prima che il mondo intero vada in fumo, si spera.


Buon futuro a tutti dal Panda