venerdì 25 novembre 2011

La storia dell'Universo e la consapevolezza morale



Ecco, anche oggi, l'immancabile video tratto da TED e con sottotitoli anche in italiano.

Sapere è potere. Oggi più che mai. Saper come evolve l'Universo in cui viviamo e di cui siamo parte è particolarmente importante per chi, come noi, vive in un momento di grande cambiamento. Siamo di fronte ad un bivio evolutivo. Se riusciremo a sfruttare la complessità (intesa nel senso migliore e più affascinante del termine) che abbiamo accumulato fino ad ora, potremmo assistere ad un balzo evolutivo verso un nuovo è più elevato livello di complessità. A fronte di questa opportunità incredibilmente rara e positiva, va ricordato anche quel che rischiamo se fallissimo: una rovinosa e rapida caduta a livelli infimi di complessità, ossia un collasso.

Le sfide per il futuro sono grandi, le conseguenze di un'errata gestione del pianeta e delle sue risorse potrebbero risultare fatali, ma anche le possibili ricompense sono enormi in caso di successo. Forse siamo la prima ed unica generazione di Homo Sapiens che potrà assistere ad un balzo evolutivo. L'accumulo iper-rapido dovuto all'apprendimento globale, alle nuove tecnologie ed alle mille ed imprevedibili commistioni culturali e scientifiche potrebbe spingerci verso un'era di benessere tanto intenso ed estremo rispetto a quello attuale da essere paragonabile solo a ciò che viene comunemente chiamato Paradiso (si veda al riguardo il concetto di Singolarità Tecnologica benevola). Viceversa, se fallissimo a gestire quest'epoca di grande cambiamento e fragilità, rischieremmo seriamente l'estinzione.

E' un'opportunità ed una responsabilità enorme. E' bene che tutti ne siano consapevoli, perché l'Universo, come c'insegna Darwin, è un'insegnante brutale, che non ammette mai scuse o giustificazioni. O si è all'altezza della situazione, oppure non si perde il privilegio d'esistere. Meglio imparare bene e presto la lezione.

Buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 23 novembre 2011

Colletta Alimentare 2011



Il video qui sopra sarebbe più che sufficiente, ma dato che banda larga ed Italia si sposano come l'acqua col deserto, il vostro affezionato Panda spenderà qualche parola in più a favore di questa bella iniziativa.

Il prossimo sabato (cioè il 26 novembre 2011) sarà il giorno della 15° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Durante questa giornata, presso una vasta rete di supermercati coinvolti, ciascuno potrà donare parte della propria spesa per rispondere alle necessità di quanti vivono in povertà (e con la crisi sono sempre di più). Pandemica-mente aderisce a questa lodevole iniziativa del Banco Alimentare e propone a chiunque di contribuire per quel che può (donando una parte della propria spesa, come volontario, oppure anche solo promuovendo l'iniziativa, vedi qui).

Ecco alcuni numeri per farsi un’idea della portata dell’evento:

120.000 volontari che donano parte del loro tempo, permettono la realizzazione di questa giornata.
5.000.000 gli italiani che acquistano cibo per chi non può farlo.
9.400 tonnellate di cibo donato e raccolto durante l'edizione 2010.
8.159 strutture caritative aiutate (accolgono 1.400.000 poveri in Italia)

Per maggiori informazioni sul Banco Alimentare e sulla Colletta Alimentare, si veda qui e qui.


Un saluto a tutti dal Panda

lunedì 21 novembre 2011

Poveri ricchi e poveri noi!

La ricchezza, da che mondo è mondo, tende a suscitare invidia, odio od ammirazione, piuttosto che compassione. Eppure, con quel che si sa oggi, i più ricchi del pianeta andrebbero commiserati anziché invidiati. Il vostro affezionato Panda non vuol essere ironico. I super-ricchi, compresi quelli con diversi miliardi di dollari di patrimonio personale (più una disponibilità imprecisata tramite società più o meno trasparenti), non sono altro che dei malati. Non c’è gioia nella ricchezza sfrenata. Anzi tanta, tanta, tantissima infelicità. Nella nostra cultura consumista, dire questo, suona a dir poco strano, se non ridicolo, ma il problema è della nostra cultura. La ricchezza estrema è (ed andrebbe considerata come) una grave malattia che mina alle fondamenta le possibilità di equilibrio e di felicità degli individui che ne sono affetti. Per essere precisi la ricchezza estrema è un fattore di rischio elevato per malattia mentale e sociale che esaspera gli aspetti più cinici ed aggressivi. I ricchi tendono a giustificare le proprie fortune con l’autocelebrazione, ossia pensandosi dotati di particolari abilità o capacità. I loro vassalli li assecondano, seguendo e contribuendo a diffondere all’intera comunità questa errata percezione. Essa però non è una banale bugia...

giovedì 17 novembre 2011

Crescita economica od equità?



Se non l’avete già fatto, il vostro Panda vi consiglia di ascoltare e godervi il video qui sopra. Sono parole d’altri tempi, ma così attuali!

Oggi non si fa altro che sostenere che occorre assolutamente far riprendere l'economia, ossia far salire il PIL. Siamo sicuri che sia la strategia migliore per risollevare le sorti degli italiani e del resto del mondo? Il vostro affezionato Panda non crede proprio. Semmai è vero l'opposto: dovremmo decrescere in modo controllato, riappropriandoci di un più elevato livello di equità sociale. La strada maestra dovrebbe consistere nello sgonfiare l’economia cancerogena che sta avvelenando la nostra civiltà per ricostruirla in modo che abbia un senso. L’economia deve smettere d’essere un’attività fine a sé stessa e un furto costante perpetrato ai danni delle generazioni future così come di chiunque non possa difendersi.

Le democrazie, con grande sforzo, hanno creato un diffuso benessere. Si tratta di un benessere senza precedenti nella storia dell'umanità. Quel genere di benessere, tuttavia, è ora messo gravemente a rischio non tanto dalla crisi finanziaria in atto (per quanto grande e spaventosa sia), quanto piuttosto da una sempre più palese iniquità reddituale e sociale. Un’iniquità esplosiva, corrosiva e tossica che danneggia tutti, persino coloro che ne godono i privilegi. Può sembrare paradossale, ma è così. Il problema è che, come umanità, al di là di buoni propositi e di belle parole di circostanza, finora non siamo stati in grado di risolvere le vecchie disuguaglianze sociali. Mi riferisco a quelle basate sulla ricchezza della famiglia di provenienza oppure sull'appartenenza razziale o sessuale. Al più le si è momentaneamente attenuate o spostate da un gruppo etnico ad un altro, ma non le si è sconfitte. Le statistiche purtroppo parlano chiaro. Le donne, ad esempio, ancor oggi, lavorano molto di più e guadagnano molto di meno dei loro omologhi maschili. Il guaio, inoltre, è che, a queste fonti storiche di discriminazione sociale, negli ultimi anni, se n’è aggiunta almeno un’altra piuttosto evidente: quella basata sull'età. I giovani, a parità di condizioni, sono trattati peggio sotto tutti i punti di vista (sia in termini di opportunità, sia di reddito, sia di diritti realmente godibili). Le discriminazioni, quindi, non solo non sono state sconfitte, ma sono persino aumentate di numero!

In tutto questo tempo, invece, il PIL è cresciuto e cresciuto, ma invece di ritrovarci tutti immersi in una sorta di “Sogno Americano” fatto di benessere materiale diffuso, serenità ed equità, ci ritroviamo qui dove siamo ora: pieni di ansie, timori e problemi, ma senza un soldo in tasca. La triste realtà è che la sempre più insostenibile disparità sociale all'interno dei regimi democratici sta di fatto vanificando, nel giro di pochi anni, quel che le democrazie avevano faticosamente ottenuto nel corso di secoli di duro lavoro, lotte e conquiste sociali e culturali. A problemi reali ed urgentissimi quali la crisi economica, il picco del petrolio, la crisi climatica e la sovrappopolazione globale, si sovrappone ora una totale inadeguatezza politica, istituzionale e culturale. Questa inadeguatezza genera incessantemente disparità di trattamenti nel disperato ed inutile tentativo di mantenere lo status quo. Il risultato di questo assurdo e convulso affannarsi è un PIL che comunque non cresce (per il semplice motivo possediamo un solo pianeta da parassitare). Nel tentativo demenziale ed autolesionista di far riprendere la crescita del PIL, si sta generando una società sempre più egoista ed iniqua. L’esatto opposto di quel che servirebbe ora dato che i guai che ci affliggono sono gli stessi in tutto il mondo. Le parole di Bob Kennedy ci suonano, a distanza di tanti anni, così giuste ed attuali per il semplice fatto che, oggi, la verità contenuta in quelle stesse parole è ancor più evidente e conclamata di allora. Quest'ultima affermazione, non è un'opinione, è un fatto accertabile e verificabile. Per questo motivo il vostro affezionato Panda ha inserito in questo post anche quest'altro bel video (che come spesso accade è tratto da TED ed è sottotitolato come sempre anche in italiano).



Dovendo scegliere, preferireste più crescita economica o maggior equità?
Ognuno faccia la sua scelta e la faccia ora. In questo momento, infatti, siamo chiamati decidere e sarà una di quelle che cambieranno per sempre il corso della Storia. Per il nostro stesso bene, quindi, speriamo di riuscire a compiere una scelta oculata.


Saluti e buon futuro a tutti voi dal Panda

martedì 15 novembre 2011

Una ricetta facile facile per salvare il mondo

Vorreste salvare il mondo e non sapete come fare? Un modo ci sarebbe. Bisogna farlo fare a chi se ne intende per davvero. Chi? I poveri tra i poveri e le donne, ecco chi salverà il mondo. Come? Semplice, basta permettere alle donne analfabete dei paesi più poveri del pianeta di andare a scuola. Meglio ancora se la scuola è come la Barefoot College e soprattutto se, dopo gli studi, si permette alle neo-studentesse di divenire esse stesse insegnanti.

Tutto qui?

Sì, a tutto il resto penseranno loro.

Non ci credete?

Allora forse sarebbe meglio dare un'occhiata al video qui sotto (tratto come al solito da TED e sottotitolato anche in italiano). Buona visione.




Per chi volesse saperne di più e non teme l'inglese ecco qui il link per il Barefoot College. Se come il vostro affezionato Panda preferite l'italiano, potete farvi un idea anche qui o qui.


Un saluto a tutti dal Panda

P.S. - La ricetta che il vostro Panda vi ha fornito per salvare il mondo in effetti non è ancora conclusa, manca una precisazione importante, ossia, come sostenuto più volte anche dallo stesso Bunker Roy: mai dare retta alla Banca Mondiale.

venerdì 11 novembre 2011

Top Secret

Segreti? Quali segreti? L’immaginario collettivo dovrebbe proprio darsi una svecchiata. E’ rimasto ancorato allo stereotipo creato da 007 negli anni ’60.

Ebbene il vostro affezionato Panda vi rivelerà un segreto: siamo nell’anno 2011, non negli anni ‘60!

Beh, non è poi questo gran segreto, direte voi, ma che volete farci? Viviamo in un epoca dove il “segreto” è ormai inutile. Il “Top Secret”, fatte le dovute eccezioni, è morto e sepolto da un pezzo. Perché?

giovedì 10 novembre 2011

Questo è un momento straordinario per l'Italia...

"Questo è un momento straordinario per l'Italia, perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta".

Parole di Roberto Benigni. Questa "battuta" (termine assai riduttivo) è tratta dal suo splendido spettacolo per la celebrazione del 150° dell'Unità d'Italia, tenuto ieri al Parlamento Europeo a Bruxelles. Un parlamento decisamente gremito ed attento. Benigni ha sfoderato pure una Lectura Dantis del XXVI canto dell'Inferno. Incredibile che, dopo tutti questi inutili sfoggi di italianità e cultura, nessuno gli abbia ancora ricordato che, come sostiene Tremonti, con Dante non ci si può fare un panino?!

Il vostro affezionato Panda conclude come ha iniziato, ossia con parole che Benigni ha rivolto ieri ad un pubblico che più internazionale di così non si può:

"Siamo il paese del miracolo permanente. Voi non potete sapere cosa può fare questo Paese..."


Buon futuro a tutti dal Panda


P.S. - Avete mai sentito parlare di un altro paese al mondo rispettato ed ammirato nel mondo per i suoi comici e deriso e sbeffeggiato per i suoi rappresentanti politici? Bisogna essere forti per amare l'Italia, ma l'Italia è un paese di gente molto più forte e generosa di quel che si crede, si dice e si sente dire da ormai troppo tempo. Se vi interessa lo show di Benigni vi consiglio di guardare qui.

lunedì 7 novembre 2011

La terza guerra mondiale è alle porte

Una società distratta da mille notizie superflue ed asuefatta agli "allarmismi" ed ai "catastrofismi" in stile hollywoodiano è inamovibile dinnanzi a tutto. Se ne ha la prova in questi tristi giorni. Persino il rischio di un conflitto mondiale imminente non ha sortito affatto le conseguenze drammatiche che si ebbero al tempo della crisi dei missili di Cuba. Nessun panico, neppure un po' d'ansia. La fine del mondo oggi non terrorizza, annoia.

Oggi siamo distratti. Distratti, rammolliti ed annoiati.

Essere distratti quando in molti posseggono armi di distruzione di massa NON è una buona cosa. La crisi tra Israele ed Iran rischia di portare ad un conflitto mai visto prima. Non saranno i politici a salvare il pianeta (Obama non è Kennedy per tacer degli altri), nè i mercati azionari, nè i giornalisti (bravi a tacere e mistificare assai più che ad informare). NATO, Arabia Saudita ed Israele da una parte e dall'altra Iran, Cina e Russia. L'economia fallimentare degli Usa è una leva troppo forte per sperare in un improvviso pacifismo internazionale.

L'unica seria soperanza è un pacifismo di massa a livello globale. Serve subito una partecipazione senza precedenti che imponga un pacifismo pragmatico, un ambientalismo pragmatico e una politica energetica, monetaria ed alimentare mondiale pragmatica. Serve una rivoluzione immediata a livello planetario o il sistema attuale ci spingerà a breve in un conflitto dalla portata e dagli esiti più che incerti.

Il libero mercato ha fallito e sta fallendo economicamente sotto i nostri occhi. Questo genera tensioni insostenibili nel breve periodo. Il petrolio a basso costo d'estrazione è già esaurito e, nonostante quel che si sente dire, anche il carbone di buona qualità è praticamente terminato. Tutto questo crea tensioni insostenibili. Tensioni ancor più esasperate dall'assenza di una chiara e sistemica visione alternativa alla mentalità che ci ha portati a questo punto. Se non apparirà a breve, in modo chiaro e determinato una alternativa socio-culturale...

...beh, probabilmente rischiamo seriamente di divenire tutti dei condannati a morte. Se non sarà per l'Iran oggi, sarà per i cambiamenti climatici domani o per il collasso ecologico dopo domani.

L'umanità, nel bene e nel male, è giunta fin qui grazie alla sua intelligenza. Se ora vi rinuncia lo farà a sua responsabilità e a suo scapito. Un mondo, un popolo, uno scopo comune: sopravvivere a noi stessi e ai nostri difetti ed errori. O vinciamo tutti insieme oppure perdiamo tutti nel peggiore dei modi.
Facciamo in modo che ciò non accada.

PACE!!!!!!!!!!!!!!

Buon futuro a tutti dal Panda

sabato 5 novembre 2011

Una foglia artificiale all'opera (video)



Se ne era già parlato (qui) a Pandemica-mente. Ora ecco per voi un nuovo filmato. Si tratta della "foglia artificiale" del professor Nocera del dipartimento di chimica del prestigioso MIT. Per maggiori approfondimenti e dettagli si veda qui.

Buona visione.

Un saluto a tutti dal vostro sempre affezionato Panda

P.S. - Quasi dimenticavo: Buon 5 novembre a tutto il mondo!

mercoledì 2 novembre 2011

Buon 5 novembre?! OccupyWallStreet alla riscossa!

Immagine di 
Eh sì, avete capito bene: Buon 5 novembre! Un giorno che rappresenta una festa pacifica ed una liberazione a livello mondiale. Il vostro affezionato Panda sta parlando del "bank TRANSFER day".
Di cosa si tratta? Semplice! Il "bank TRANSFER day" è una libera iniziativa di un sacco di gente che, a livello mondiale, hanno concordato di trasferire il proprio conto corrente bancario dalle grandi banche (le famose e famigerate "too big to fail") a favore di piccole banche locali e dal profilo più eticamente accettabile.
Insomma, quei "pazzoidi", "teroristi", "anarco-insurrezionalisti", "Black bloc", "agitatori", "sovversivi", "teppisti", "criminali", ecc... ecc... ecc... ossia i cittadini conosciuti genericamente come indignados o, se preferite limitarvi ai soli Stati Uniti, identificabili con il movimento di OccupyWallStreet, hanno indetto una giornata di protesta concreta. Molto concreta: nessun sit-in, nessuna mega-manifestazione, nessuna occupazione, semplicemente (ed assai più concretamente) l'esercizio del proprio diritto a scegliere dove tenere i propri risparmi. Farlo tutti insieme il 5 novembre ha lo scopo di dare un chiaro ed inequivocabile messaggio alla "distratta" pigrizia di politici e del mondo finanziario. Una semplice azione val più di mille parole, soprattuto quando ha a che fare con i soldi.

Il 5 novembre si avvicina!

Quindi buon 5 novembre a tutti!

Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda.