giovedì 29 novembre 2012

Aiuti allo sviluppo?! Basta "aiuti"! Per carità! Rispetto, ascolto ed imprenditoria locale!



Ernesto Sirolli, in questo appassionato discorso tenuto a TED espone una visione degli "aiuti" allo sviluppo lontana anni luce dalle solite e catastrofiche pianificazioni occidentali. Non più paternalismo ed arroganza. Quando mai sono servite ad aiutare qualcuno?

Il video qui sopra, il vostro affezionato Panda, lo considera il miglior discorso sullo sviluppo che abbia mai sentito: basato su una lunga esperienza, documentato, concreto, onesto, facile da comprendere e pieno di passione. Praticamente l'opposto di quel che normalmente le istituzioni preposte fanno e dicono al riguardo.


Buona visione e buon futuro dal Panda

Sostenibilità: la permacultura a Cascina Santa Brera



La splendida esperienza della Cascina Santa Brera, una delle ancora poche imprese agricole italiane che opera in permacultura, è brevemente raccontata dalla protagonista in prima persona.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 28 novembre 2012

Dario Fo e la disinformazione sistematica




Il vostro affezionato Panda tace e lascia che a parlare sia niente meno che un premio Nobel.
Quanto amo Internet!


Buona visione e buon futuro a voi tutti dal Panda

martedì 27 novembre 2012

Good news: Educazione 2.0



Shimon Schocken, nel bel video (riportato qui sopra e tratto da TED) traccia l'elogio dell'auto-apprendimento e ne mostra lo stato dell'arte nell'era del Web. Se la sua incredibile avventura vi ha emozionato, aspettate di vedere il video di Daphne Koller qui sotto e quello di Salman Khan sotto ancora. E non scordiamoci del buon Sugata Mitra di cui ci eravamo già occupati tempo fa e che il vostro affezionato Panda vi ripropone ancora. Ben 4 video?! Perchè questa sovrabbondanza? Perchè è un tripudio di buone notizie per chiunque crede nel valore dell'educazione e dell'innovazione, ma soprattutto perchè, visti insieme, ci si può facilmente creare un'idea della vastità e delle opportunità create dal e-learning. Per converso ci si può anche fare un’idea dell’incolmabile distanza tra il dibattito politico e l’istruzione pubblica in tutte le sue declinazioni.








Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

lunedì 26 novembre 2012

Come ridurre i rifiuti? Vendita dello "sfuso" o "alla spina", sì grazie!











Ieri abbiamo sentito Luca Mercalli parlare della necessità di ridurre i rifiuti. Oggi, con questi 5 video (una minima parte di quelli che potete trovare su YouTube) la dimostrazione che un'altro modo (oltre che mondo) è possibile ed è pure conveniente e bello. Un modello di business da incentivare e sostenere con forza: non solo riduzione degli imballaggi e trasparenza (in tutti i sensi) sui prodotti venduti, ma anche la possibilità/convenienza di integrare quella logica con quella del Chilometro zero, con conseguente risparmio sui trasporti (e sull'ambiente) e contemporaneo sostegno all'economia locale. Più che un ritorno al passato, un ritorno al sensato!

Buon futuro a tutti dal Panda

domenica 25 novembre 2012

Luca Mercalli e la riduzione dei rifiuti


Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 25 novembre, ha parlato di della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (che si è conclusa proprio domenica 25). Ancora una volta il buon Mercalli introduce una tematica troppo spesso trascurata dai mezzi di comunicazione Main-stream.
Quello che ha detto, come sempre, è stato estremamente interessante.

Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda


venerdì 23 novembre 2012

Giornata mondiale contro la violenza alle donne: domenica 25 novembre 2012

Il 25 novembre si celebra la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il vostro affezionato Panda era ed è femminista. Non bisogna essere donna per essere femministi: un mondo squilibrato è un mondo malato oltre che ingiusto. Battute e scherzetti sessisti non sono giustificabili in un pianeta in cui sono "sparite" decine e forse persino centinaia di milioni di donne senza lasciare traccia, se non in tristi e grigie statistiche a stento divulgate e quasi mai spiegate al grande pubblico. Scherzetti e battute, in questa situazione non possono far ridere, come non facevano ridere le barzellette sugli ebrei al tempo di Auswitch.

Un mondo come il nostro in cui esistono ancora milioni di schiavi e una buona parte di questi è rappresentata proprio dalle donne è un pugno nell'anima di chiunque osi pensarsi "moderno" e di chiunque pensi che l'emancipazione femminile è un obiettivo sostanzialmente raggiunto.

I motivi per essere femministi sono tantissimi e vanno dall'inaccettabile livello di femminicidio raggiunto in Italia e nel mondo, ad un generico senso d'equità ad un preciso senso di civiltà, fino a pressanti e vaste motivazioni economiche di carattere generale (che non è il caso di sviluppare in questa occasione).

La speranza è che questo 25 novembre, cioè domenica prossima, le voci di donne e uomini di ogni dove si facciano sentire ancor più degli anni scorsi per richiedere, anzi pretendere, l'avvento di una società degna d'esser definita "civile". Quella attuale secondo voi è civile? Per me no! Non ancora e non pienamente. Al massimo, a voler essere generosi, lo è a metà (scarsa) e non basta! Meritiamo tutti di meglio.

Il Panda augura a tutti, uomini e donne, un futuro migliore.

giovedì 22 novembre 2012

Cambiamento in atto: quale sarà la massa critica?



Il Professor Ervin Laszlo, fondatore del Club di Budapest, parla con Rav Michael Laitman, esperto di kabbalah, della necessità di una massa critica di persone che apporti un cambiamento globale positivo. Il cambiamento di cui parlano i due dotti del video, non è solo auspicabile, ma necessario. Il vostro affezionato Panda si unisce a loro nell'augurarsi che si giunga presto alla massa critica di persone necessaria ad innescare un balzo evolutivo e, forte di questa speranza, augura ad ognuno di noi di poter fornire il proprio contributo (grande o piccolo che sia) per il raggiungimento di tale meraviglioso scopo.

A chi crede si tratti solo di sogni, ricordo che c'è un'enorme differenza nel guardare un film alla tv e guardare un'esecuzione capitale in un circo gladiatorio dell'antica Roma: quel che sembrava utopia, in passato è stata sorpassata dalla realtà. La storia è piena di progressi di questo tipo, nonostante guerre e distruzioni indicibili. Se è stato possibile in passato, nonostante la fame, l'ignoranza e la violenza, perché dovrebbe essere impossibile nell'era di Internet, dell'ONU e dei tanti privilegi di cui godiamo oggi? 

Buon futuro a tutti dal Panda


mercoledì 21 novembre 2012

Assorbenti open source?! Sì ed è pure una cosa seria.



Sì, sì avete capito bene, il video qui sopra (tratto da TED) parla proprio di assorbenti intimi per donne, ma lo fa da un punto di vista quanto mai insolito. Beh, certo, la notizia può sembrare buffa ed in una certa misura lo è, ma non è ridicola. La definirei piuttosto “gioiosa”, se pensate che, ancor oggi, nell’India rurale il 98% delle donne non usa assorbenti (nel senso moderno del termine) e che l’India, sfortunatamente, non è certo l’unico paese povero al mondo! Come si può facilmente immaginare, il motivo di un comportamento apparentemente tanto bizzarro da parte della popolazione femminile dei paesi terzomondiali, non è affatto l’arretratezza culturale, ma più semplicemente la nuda e brutale povertà: quell’acquisto (dal prezzo esosamente gonfiato dalle multinazionali che producono assorbenti) è, da solo, in grado di mandare a rotoli il fragile bilancio famigliare di tanta povera gente. Se costrette a scegliere tra il mangiare e gli assorbenti, ovviamente le donne di tutto il mondo scelgono di sfamare le proprie famiglie (e non son certo che la cosa sia altrettanto ovvia, se messa in chiave maschile, ma questa è un'altra storia).

Il vostro affezionato Panda trova stupefacente che si sia potuti arrivare al punto in cui, persino in queste “piccole” faccende intime, risulta più che evidente tutta la capacità distruttiva delle multinazionali, non solo in termini di inquinamento e sfruttamento, ma anche in termini di privazione della dignità umana per immense masse popolari. Ancor più stupefacente il fatto che ciò vena sistematicamente ignorato o peggio ancora giustificato come se si trattasse di qualcosa d’inevitabile. La notizia contenuta nel video, quindi, è una ottima notizia non solo per le donne di tutto il mondo, ma anche per l’economia e la cultura, poiché questa “piccola“ rivoluzione può portare a milioni di nuovi posti di lavoro (dove ce n’è bisogno estremo), salvaguardando la dignità e la salute femminile, contribuendo all’emancipazione mondiale della donna, ma anche a diffondere la cultura solidaristica dell’open source. Al di là della curiosità che tutto ciò può suscitare, la notizia include un nucleo prezioso come un diamante, ovvero la consapevolezza (con tanto di prova provata) che anche i poveri, quando sono solidali, possono gareggiare e persino battere le multinazionali. Se questo è quel che può fare il terzo mondo, pensate cosa potrebbe fare il primo (cioè noi!) spingendo sulla collaborazione anziché sulla competizione a tutti i costi come s’è fatto finora. Dite la verità, la prima volta che avete sentito parlare di open source, avreste mai pensato a risvolti del genere? E siamo solo agli inizi!



Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 20 novembre 2012

La vera economia inizia con la parola Terra

Presto detto, presto fatto! Ovvero, quel che c'è da dire in merito all'economia (e non solo), il vostro affezionato Panda, lascia che a dirlo sia chi l'ha già detto moltissime volte, con parole belle, chiare e semplici. Mi riferisco a...

lunedì 19 novembre 2012

Spreco di cibo



Carlo Petrini detto "Carlin", fondatore del movimento culturale Slow Food parla, in questo breve ma interessante video, dello spreco di cibo. Diversamente da quello che si può pensare, questo fenomeno riguarda tanto i paesi ricchi quanto quelli poveri. Il fenomeno ha effetti devastanti ed inaspettati. Buona visione!

P.S. - A proposito di cibo, il vostro affezionato Panda coglie l'occasione per ricordare a tutti che il Banco Alimentare ha organizzato anche quest'anno la colletta alimentare, che si terrà fra pochi giorni e più precisamente sabato 24 novembre 2012. Purtroppo ce n'è più bisogno che mai. Buon futuro a tutti dal Panda.


domenica 18 novembre 2012

Luca Mercalli: grandi opere? No grazie, la manutenzione è meglio!

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 18 novembre, ha parlato di cura del territorio. Prendendo spunto dall'articolo di Carlo Petrini, "Terre sommerse", si introduce un discorso tanto lineare quanto brutalmente disatteso dalla politica italiana. Quest'ultima, fatalmente infatuata delle cosiddette Grandi Opere, di manutenzione del territorio proprio non vuol sentire parlare, fino al punto di apparire palesemente oscena (quale in effetti è). Ancora una volta, in un periodo di maltempo, nubifragi e disastri alluvionali, il buon Mercalli cerca di insinuare una visione "altra" rispetto alla solita impostazione da tg.

Quello che ha avuto da dire, come sempre, è stato estremamente interessante. Se volete sapere cosa ha detto, allora non vi resta che...

venerdì 16 novembre 2012

2012: il risveglio globale?



A parte augurare a tutti una buona visione, il vostro affezionato Panda non può far altro che indicare con il link qui sotto tutta la sua speranza ed impegno per un futuro migliore. Vale a dire che le persone per bene (ossia il 99,9999% della popolazione) trovino il coraggio di incontrarsi ed aiutarsi reciprocamente e salvino così questo splendido, meraviglioso pianeta. Paure, cinismi, egoismi ed incomprensioni sono nulla rispetto al valore ed alla portata di  una tale visione. Ecco quindi il link di cui vi parlavo:

Rete Olistica

Buon futuro a tutti dal Panda



giovedì 15 novembre 2012

La casa del futuro è già qui



Alcatraz spiegata da Jacopo Fo. No, non parliamo di carceri, ma di sostenibilità. Meglio ancora, si parla di esperienza di sostenibilità, ossia non di buoni propositi, ma di buone azioni. Si parla di concretezza. E cosa c'è di più concreto di una casa?

La casa del futuro? E' già qui tra noi, non servono grandi svolte tecnologiche. La differenza tra ciò che si può fare (con convenienza economica, estetica e funzionale) rispetto a ciò che solitamente si realizza, è desolante.

Il presente, con i suoi infiniti sprechi è angosciante, ma allo stesso tempo permette di fare enormi miglioramenti con relativamente poco sforzo a chiunque lo desideri fare. Il futuro è come una casa: meglio costruirlo bene.

Buon futuro a tutti dal Panda


mercoledì 14 novembre 2012

Tu sei il futuro


Il Professor Ervin Laszlo, fondatore del Club di Budapest, parla in questa video-intervista della biforcazione a cui siamo giunti. Non possiamo più continuare a procedere come abbiamo fatto finora: o ci attiviamo per realizzare un futuro sostenibile e collaborativo (giungendo a livelli di benessere globali mai toccati prima) oppure affrontiamo la fine del genere umano da noi stessi innescata.

Bisogna essere ottimisti o pessimisti?

Né l'umo né l'altro. Bisogna essere attivi. Bisogna creare il futuro che desideriamo vedere avvenire.


Buon futuro a tutti dal Panda

martedì 13 novembre 2012

La decrescita economica su RaiNews24 !



Ecco qui sopra il video della puntata de “L’INCHIESTA”, la trasmissione di Maurizio Torrealta andata in onda su RaiNews24 sabato 10/11/2012 (e in replica domenica 11). Un vero gioiello, più unico che raro nel mare magnum della televisione italiana. Finalmente una tv d’alta qualità che non solo si occupa di un tema tanto bistrattato come la decrescita economica, ma che lo fa con la partecipazione di grandi esperti nazionali quali Ugo Bardi, Maurizio Pallante, Debora Billi e Stefano Bartolini . Un’occasione ghiotta (e probabilmente irripetibile) per chi già conosce (ed apprezza) gli ospiti e il loro pensiero, ma anche per chi non li conosce e magari non ha mai nemmeno sentito parlare della decrescita oppure ne ha sempre sentito parlare in termini denigratori. Il vostro affezionato Panda fa i complimenti a tutti (ospiti e conduttore) e spera vivamente che questa bell’esperienza possa essere al più presto replicata. C’è un disperato bisogno di sensatezza economica (ora più che mai). Non se né può più di sentir parlare (per lo più a sproposito inoltre) di ripresa, ripresina e di spending review.


Buona visione e felice futuro a tutti dal Panda

lunedì 12 novembre 2012

Luca Mercalli e i fiumi italiani

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 11 novembre, ha parlato di  riqualificazioni fluviali. In un periodo di maltempo, nubifragi e disastri alluvionali gli allarmi sono utili, ma non bastano e arrestare la cementificazione è solo il primo passo. Serve uno sguardo più lungimirante e una pianificazione più sensata. O almeno così ritiene il buon Mercalli.
Ancora una volta quello che ha avuto da dire è stato estremamente interessante (come al solito). Volete sapere cosa ha detto? Beh, allora non vi resta che...

Il nucleare che ci piacerebbe avere (soprattutto alla Cina)







Perché i sostenitori del nucleare tifano sempre per uranio e plutonio? La domanda può apparire strana, ma non lo è. Il punto della questione è: perché i tanti politici ed opinionisti pro-nucleare non parlano invece mai del torio? Eppure, avrebbe assai più senso rispetto a continare a perdere la faccia tentando disperatamente di fingere di ignorare le infinite "carenze" di uranio e plutonio. Eppure, come si può capire dai video qui sopra, persone notoriamente competenti in materia, non hanno dubbi su quale dovrebbe essere, secondo loro, la strada da seguire (cioè quella del torio). Mentre i fisici ripetono “torio! torio! torio!” nessun imprenditore audace o politico “realista” si fa avanti? Che fine fa il tanto sbandierato tecno-ottimismo, quando esce dai giardini della finanza e delle banche (per tacere dei generali e della lobby delle armi)?

Nonostante tutto quel che è capitato, si sente ancora qualcuno minimizzare quel che è accaduto a Chernobyl e a Fukushima. La tristezza è che a stroncare il nucleare tradizionale non è stato il buon senso o evidenti considerazioni tecniche ed economiche (alla faccia del libero mercato perfettamente razionale ed ottimale). A stroncare il nucleare tradizionale (quello a base di uranio e plutonio) non sono state neppure le evidenti implicazioni militari legati agli arsenali nucleari e nemmeno speculazioni su possibili attentati terroristici a siti o depositi di scorie nucleari (e le loro devastanti conseguenze). Il nucleare tradizionale è stato stroncato dai fatti, vale a dire dalla paura derivante non solo dai suoi incidenti catastrofici, ma anche dai rispettivi, sistematici e clamorosi tentativi governativi di ridimensionarli od occultarli. A fermare il nucleare tradizionale è stato il furor di popolo ed il verificarsi di continui incidenti (gravi e meno gravi) che "teoricamente" non sarebbero dovuti accadere con una tale inquietante frequenza. Il ravvedimento è stato del tutto ex-post e per di più forzato da una costante e forte pressione dell’opinione pubblica. La politica ha fallito sotto tutti i punti di vista, dimostrandosi a livello internazionale imprevidente ed inaffidabile fino alle estreme conseguenze.

Qualcuno potrebbe ritenere la questione nucleare definitivamente conclusa visti i passati accadimenti, ma non è così. Non solo perché come qualche leader loquace e le vicende referendarie hanno mostrato in Italia, non si può mai sapere. La questione nucleare non è affatto conclusa finché gli impianti presenti nel mondo non saranno smantellati (e ci sono ottime ragioni per pensare che ciò non accadrà mai per tutti loro) e nemmeno finché la loro sicurezza militare e “terroristica” non verrà garantita (e la questione Iraniana dice tutto a tal proposito) e neppure finché la loro sicurezza tecnica non verrà garantita sul lungo periodo (ed è prevedibile un forte peggioramento in tal senso a causa della diffusa tendenza a sfruttare le centrali nucleari molto oltre la loro vita prevista proprio per evitare gli improponibili costi di smaltimento, per tacere poi di ulteriori considerazioni riguardanti i cambiamenti climatici e la portata dei flussi d’acqua necessari per il raffreddamento e le forniture di gasolio per i sistemi d’emergenza delle centrali). Inoltre finché si continueranno ad usare le centrali nucleari tradizionali si continueranno a produrre scorie radioattive per cui nessuno ha una soluzione e che continueranno a rimanere tali per millenni (minacciando le falde acquifere e l’intero ecosistema di conseguenza). La questione nucleare non è per nulla conclusa, quindi, anzì!

Come se questa persistente miopia e sclerosi politica del passato sulla questione nucleare non fosse già abbastanza deprimente, vista la gravità della crisi energetica e climatica in atto, va anche detto che la pesantissima cappa di silenzio mediatico e politico riguardante i possibili sviluppi della tecnologia al torio non pare essere affatto un comportamento meno criminale ed irresponsabile. E quel che più sbalordisce è che tale atteggiamento riguarda anche gli stessi soggetti politici che prima hanno volutamente sottovalutato i rischi del nucleare tradizionale per foraggiare copiosi appetiti economici e militari ampiamente sovvenzionati con massicci finanziamenti pubblici. Pur essendo contrario, anzi contrarissimo al nucleare tradizionale, il vostro affezionato Panda non può quindi non domandarsi come sia giustificabile, allo stato attuale, tutto questo disinteresse verso il torio e la ricerca scientifica che dovrebbe riguardarlo (e il "dovrebbe" dice già tutto). Il torio, vista la situazione attuale, dovrebbe essere al centro del dibattito politico e culturale. Invece a stento appare nella più sperduta periferia mediatica. Ma come?! Il polo Nord s’è quasi completamente sciolto a causa delle emissioni di gas serra, c’è una crisi economica devastante e una crisi energetica ancor più inquietante, la popolazione mondiale (a causa della generale povertà di una grossa fetta di essa) è esplosa fino a superare i 7 miliardi di individui ed il sistema politico cosa fa? Parla di spending review e si disinteressa totalmente di una tecnologia che forse potrebbe permettere di mitigare tutti questi disastri contemporaneamente! Il vostro affezionato Panda non dice che si dovrebbe sposare la causa del Torio ad occhi chiusi. Ma almeno parlarne!

Il fallimento del sistema democratico occidentale è drammaticamente evidente sulle questioni energetiche e climatiche. La vicenda del torio, toccando entrambe, lo rende ancor più evidente. Tanto evidente da far dubitare che il sistema economico, politico ed ecologico possa sopravvivere a lungo a questo scempio dell’indifferenza. La domanda è: e noi potremo sopravvivere?

L’indifferenza non conviene mai a nessuno.

Buon futuro a tutti dal Panda

venerdì 9 novembre 2012

Chi dorme non piglia pesci... e neppure frutta e verdura!



Oggi parliamo di acquaponica, cioè di un sistema per produrre cibo che sfrutta le relazioni simbiotiche tra gli elementi che lo compongono anziché la solita forza bruta L’agricoltura industriale tradizionale (quella basata su intensivi trattamenti meccanizzati del suolo, chimica e monoculture) se osservata con sguardo razionale, subito sotto alla patina mitologico-propagandistica di salvatrice del genere umano creata ad hoc in chiave pro-PIL, si rivela essere in realtà un sistema tanto inquinante, quanto inefficiente e poco lungimirante. Cercare di diffondere e migliorare le alternative disponibili è un dovere morale di tutti. L'Acquaponica è un valido strumento in tal senso. Quel che fa, nello specifico, è di coniugare l'Acquacoltura (ovvero l'allevamento di specie acquatiche quali i pesci ed i crostacei) con la coltivazione Idroponica (ovvero la coltura di vegetali in acqua, ossia senza l'utilizzo della terra). Il concetto di fondo è che l'acqua di scarico delle vasche d’allevamento (dove vengono cresciuti, ad esempio, dei pesci), anziché essere visto come un problema da “smaltire” viene invece sfruttato per irrigare degli speciali letti di crescita, privi di terra e concime, dove vengono fatte crescere le piantine da coltivare. Le ricche popolazioni batteriche, presenti nei letti di crescita, trasformano i nutrienti presenti nell'acqua di scarto rendendoli disponibili per le piantine che, di conseguenza, possono così crescere senza l’utilizzo di fertilizzanti sintetici (oltre che al sicuro dai sempre più frequenti eventi climatici estremi, avvenendo il tutto all’interno di una serra).

Il video qui sopra mostra piante ed animali acquatici allevati in un unico impianto dimostrativo realizzato in una serra di un'azienda dedita all’agricoltura biologica che si trova in provincia di Macerata.

Analogamente a quanto insegnato dalla Permacultura, l'acquaponica trova quindi la sua ragion d'essere nel fatto di sfruttare, favorire ed organizzare le relazioni positive tra i vari elementi che la compongono, andando così a formare un sistema armonioso e molto produttivo, in cui non è necessario immettere in continuazione risorse esterne (lavorazione meccanica del suolo e fertilizzati in primis). Questo approccio è assai più intelligente e pratico rispetto a quello di considerare i vari elementi gli uni disgiunti dagli altri. In quest'ultimo caso, infatti, le mancanze di un elemento divengono un problema, anziché una risorsa, con la conseguente ed inevitabile generazione sistemica di rifiuti, problemi e costi aggiuntivi. Infine è bene ricordare che l’agricoltura industriale tradizionale, con la sua totale insostenibilità, non produce solo costi ambientali sempre più colossali ed ingestibili per la collettività planetaria nel suo complesso, ma genera anche rendimenti via via decrescenti per chi la pratica. La via “facile” non è mai la migliore.


Buon futuro a tutti dal Panda

giovedì 8 novembre 2012

Le città del futuro devono essere pratiche ed intelligenti



Sempre più persone nel mondo si spostano dal contesto rurale a quello urbano, ma le città (compresi gli immobili che la compongono così come i mezzi di trasporto che vi circolano) continuano ad essere costruite con logiche e tecniche ormai sorpassate ed insostenibili sotto tutti i punti di vista (a partire dallo spazio che sprecano con le drastiche conseguenze in termini di costi e qualità abitativi che ciò comporta).

Kent Larson, in questa interessante presentazione al mitico TED, mostra quanto nuovi design e nuove tecnologie potrebbero migliorare la situazione. Visto che il fenomeno di migrazione dalle campagne alle città riguarda centinai di milioni di persone, quelli esposti da Larson sono prospettive assai interessanti e che meriterebbero molti più sforzi sia in ambito di ricerca e sviluppo sia (e direi soprattutto) in ambito di implementazione pratica. Una volta costruite città/spazzatura drasticamente inadeguate alle nuove esigenze non sarà poi più possibile tornare indietro. E già siamo in ritardo. Quello di Larson, quindi, al di là delle singole soluzioni mostrate, è un approccio che dovrebbe essere tenuto in forte considerazione da cittadini comuni, ma anche da amministratori locali (e non) e dall’industria edile ed immobiliare. Ciò appare ancor più vero in tempi di profonda “crisi” economica ed immobiliare.


Buon futuro a tutti dal Panda

mercoledì 7 novembre 2012

In memoria del "Che Guevara africano" (una petizione aperta a tutti)



Questo video serve al Panda per introdurre una richiesta di sottoscrizione, rivolta a tutti voi, di una petizione on-line che ha profondamente a che fare con la giustizia, la verità e la pace. Più ancora, direi, che questa petizione ha a che fare con la consapevolezza. Dote di cui presto avremo (ed anzi già abbiamo) un disperato bisogno.

Thomas Sankara è stato uno dei più grandi statisti africani (e non) mai esistiti. Thomas Isidore Noël Sankara (questo il suo nome per intero) è stato Presidente dello stato africano dell’Alto Volta, da lui rinominato Burkina Faso (cioè “Paese degli uomini integri”). Purtroppo fu assassinato nel 1987 dopo appena 4 anni di governo, ma, nonostante la sua prematura e violenta scomparsa e la brevità della sua azione politica, Sankara riuscì a scuotere profondamente il suo paese, uno stato sfregiato, deturpato ed impoverito all’inverosimile dal colonialismo e che, per un breve lasso di tempo ritrovò la speranza. Uno degli obiettivi di Sankara fu la cancellazione del debito internazionale: cancellazione ottenibile, secondo lui, soltanto se richiesta all'unisono da tutte le nazioni africane e a patto che queste riuscissero a risanarsi dalle piaghe della corruzione e della spesa in armamenti. Purtroppo non ebbe successo (probabilmente perchè non gliene fu dato il tempo), ma riuscì invece nell'obiettivo di dare due pasti e 10 litri di acqua al giorno a ciascun abitante del suo Burkina Faso. Alla sua morte, inutile dirlo, il Burkina Faso ripiombò nel dramma della povertà in cui tuttora persiste.

I discorsi e il pensiero di Sankara sono tutt’oggi attualissimi ed il loro potenziale rivoluzionario (nel senso pacifico e positivo del termine) travalicano di molto il ristretto contesto del Burkina Faso (tuttora governato da chi effettuò il colpo di stato in cui perse la vita Sankara). Il respiro politico di questo statista è vasto ed applicabile non solo al martoriato continente africano, ma all’intero Occidente.

Per questo e molti altri motivi il vostro affezionato Panda ha deciso di sostenere la petizione volta a far chiarezza e giustizia in merito all’assassinio politico di questa figura tristemente scordata da molti e che invece avrebbe tantissimo da insegnare ad un occidente sempre meno florido e sempre più spaurito e confuso nel vortice della “crisi” di cui tante volte il vostro affezionato Panda ha parlato.

Per chi volesse saperne di più sulla PETIZIONE: Giustizia per Thomas Sankara Giustizia per l’Africa

Per informazioni più generali su Sankara :

- Thomas Sankara
- Dalla Sardegna al Burkina Faso: la rivoluzione siamo noi
Ombre africane 


Buon futuro a tutti (Africa compresa) dal vostro amico Panda

martedì 6 novembre 2012

Luca Mercalli e l'efficienza energetica

Luca Mercalli, nella puntata di Che tempo che fa andata in onda su Rai3 domenica 04 novembre, ha parlato di efficienza energetica.
Quello che ha avuto da dire è stato molto interessante (come sempre). Volete sapere cosa ha detto il buon Mercalli? Beh, allora non vi resta che...

lunedì 5 novembre 2012

3 video e una canzone per capire che il mondo si può salvare e per scoprire come



Severn Cullis-Suzuki, questo è il nome della bambina canadese del video qui sopra. Una bambina di appena 12 anni che, per 6 indimenticabili minuti, lasciò a bocca aperta i delegati, i politici e gli attivisti presenti al primo Earth Summit tenutosi a Rio de Janeiro nel ormai lontano 1992. Si tratta di un discorso sincero ed appassionato sull'importanza di difendere il nostro pianeta dalla nostra avidità ed indifferenza. Un profondo richiamo alla realtà attraverso un impegno concreto e coerente. L'ingenua semplicità della ragione e della concretezza sbattuta in faccia ai professionisti della retorica radunati per la grande conferenza. Beh, a loro e a noi tutti ad esser sinceri.

Sono passati 20 anni e non si è ancora sentito alcun partito o leader politico fare un discorso migliore di quello che una bimba dodicenne riuscì a condensare in appena 6 minuti.

20 anni sprecati nella vergogna e nel rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere e non è ancora stato. L'inazione colpevole e criminosa ha marchiato a fuoco l'anima di una società disgustosamente ingiusta e devastatrice. Un pianeta intero assopito e soggiogato da una politica affaristica buona solo a ricoprire con ipocrisia, bugie e retorica le enormi schifezze impunemente perpetrate da un sistema economico criminale e folle.

Uno schifo totale!

Oppure no? Forse, nonostante il proseguire di infinite catastrofi e mafie, qualcosa di PROFONDO è radicalmente cambiato. Forse, come sempre, il bene avanza in punta di piedi, ma avanza. Di cosa sta parlando il vostro affezionato Panda? Per farvi capire cosa ecco un secondo video tutto per voi.




Ed infine, qui sotto, eccovi il terzo ed ultimo video (molto breve) per mostrare cosa si sta cercando di fare di CONCRETO:



Per chi volesse saperne di più: http://www.reteolistica.it/

Sono anni che si sente cantare una stupenda e famosa canzone che in un passaggio recita:

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one


(Potresti dire che sono un sognatorema non sono il soloSpero che un giorno ti unirai a noi e il mondo diverrà uno)

Nonostante i tremendi problemi che dobbiamo affrontare, siamo una generazione estremamente privilegiata: non solo perché abbiamo ancora una possibilità di salvare il pianeta, non solo perché tutto dipenderà dalle nostre scelte, ma anche perché potremo persino vedere e vivere di persona ciò di cui la canzone (l'indimenticabile Imagine di John Lennon) parla con tanta feroce bellezza: l'invito aperto a tutti più meraviglioso ed importante che sia mai stato fatto!

Grazie Severn e a tutti coloro che si sono battuti e si battono per rendere questo mondo un posto migliore!


Buon futuro a tutti dal Panda

venerdì 2 novembre 2012

Economia collaborativa basata sulle risorse




Il video di oggi parla di un possibile futuro in cui il mondo si unisca, rinunciando contemporaneamente al denaro come strumento di ridistribuzione della ricchezza (nonché di sopraffazione). Il vostro amico Panda ammette di non conoscere bene il Venus Project da cui questo video trae origine. Si asterrà quindi da ogni giudizio o considerazione in merito. L'idea proposta dal video, tuttavia, è consistente, originale e meritevole a prescindere da ogni altra eventuale questione riguardo a chi la sta attualmente propagando e per quali fini. Anche gli esempi mostrati nel video di città e tecnologie futuristiche non paiono essenziali all'impianto generale, quindi la loro realizzabilità e consistenza tecnica pare decisamente ininfluente rispetto all'idea di fondo. Passiamo dunque a quella.

Si tratta di una visione...