venerdì 2 novembre 2012

Economia collaborativa basata sulle risorse




Il video di oggi parla di un possibile futuro in cui il mondo si unisca, rinunciando contemporaneamente al denaro come strumento di ridistribuzione della ricchezza (nonché di sopraffazione). Il vostro amico Panda ammette di non conoscere bene il Venus Project da cui questo video trae origine. Si asterrà quindi da ogni giudizio o considerazione in merito. L'idea proposta dal video, tuttavia, è consistente, originale e meritevole a prescindere da ogni altra eventuale questione riguardo a chi la sta attualmente propagando e per quali fini. Anche gli esempi mostrati nel video di città e tecnologie futuristiche non paiono essenziali all'impianto generale, quindi la loro realizzabilità e consistenza tecnica pare decisamente ininfluente rispetto all'idea di fondo. Passiamo dunque a quella.

Si tratta di una visione... 

...affascinante, in cui l'umanità si scollerebbe di dosso le devastanti divisioni e corruzioni causate da un sistema dedito alla sola massimizzazione monetaria. Una visione di una società iper-efficiente, pacifista, altamente tecnologica ed ecologista. Chiave di svolta secondo questa teoria sarebbe, paradossalmente, proprio quella tecnologia sofisticata che oggi minaccia, tramite la sempre maggiore automazione, milioni di posti di lavoro. Se usata non per scopi di lucro ed egoistici (come facciamo ora), ma con intelligenza da parte dell'intera collettività planetaria, l'automatizzazione potrebbe essere sfruttata per liberare il genere umano dai lavori più noiosi, faticosi e ripetitivi. Questo garantirebbe un'abbondanza sufficiente per tutti e al tempo stesso permetterebbe alle persone di dedicarsi a ciò che amano fare anziché a fare con mediocrità ciò che sono costretti attualmente per procurarsi uno stipendio. L'informatizzazione massiccia permetterebbe di governare l'intero pianeta a partire da una conoscenza reale e puntuale delle risorse a disposizione.

Detto questo, il vostro affezionato Panda, pensa che l'idea di fondo sia affascinante, ma che l'impianto teorico manchi di approfondimenti riguardanti il modo con cui abbandonare l'attuale paradigma cultural-socio-economico basato esclusivamente sui soldi. L'abbandono dell'attuale economia di scarsità artificiale funzionale all'accaparramento egoistico di moneta, generatrice di violenza, competizione e sfruttamento indiscriminato (nonché crimini d'ogni sorta), per quanto auspicabile, implica uno shock culturale di proporzioni bibliche. Come vincere lo scontato scetticismo, la diffidenza e l'opposizione che una tale proposta radicale inevitabilmente suscita?

Il vostro amico Panda, un'idea ce l'avrebbe: si chiama collaborazione. Non serve distruggere il sistema attuale prima di poterlo sostituire con il nuovo. Non deve essere o tutto o niente. Si inizi a collaborare fin da ora a livello planetario e su base strettamente volontaria. Internet permette di far ciò cn estrema facilità. Si inizi a pianificare un nucleo base e si utilizzino ore lavoro e risorse finanziarie donate dai partecipanti per iniziare immediatamente la costruzione di una rete di supporto. Le risorse così create dovrebbero essere condivise tra i partecipanti (escludendo provvisoriamente il resto dell'umanità). Chi volesse partecipare può liberamente farlo, quindi l'esclusione sarebbe di fatto un'esclusione auto-selettiva. Si creerebbe così una prima rete di piccole comunità miste, dove per miste intendo dire che in parte generino un sistema libero da moneta e in parte vedano i propri aderenti ancora parzialmente impiegati nella consueta economia monetaria. Questa ibridazione muterebbe le percentuali delle due diverse nature nel tempo. Man mano che le comunità accumulano risorse e ricchezze condivise aumenta la quota di economia "nuova" a scapito di quella tradizionale basata sui soldi. Una volta che le comunità siano in grado di autosostenersi economicamente liberando in toto i propri appartenenti dalla necessità di reperire risorse monetarie per la propria sussistenza, si passa alla fase di pura economia basata sulle risorse. Questa fase non può partire immediatamente su scala mondiale, ma non avrebbe ostacoli su scala locale. Man mano che le varie enclavi della nuova società si rafforzano, il loro potere seduttivo attrae nuovi consensi e collaborazioni e la loro zona d'influenza e visibilità s'allarga un passo alla volta fino ad inglobare l'intero pianeta. La chiave di successo per un progetto di questo tipo è una scala di valori cultural-socio-economici condivisa tra i partecipanti e che, secondo l'opinione del vostro affezionato Panda, dovrebbe essere basata sui seguenti punti:

- La collaborazione è un sistema di organizzazione del lavoro incomparabilmente più efficiente della competizione. Il coordinamento su vasta scala richiede fatica e compromessi costanti, vigilanza e ma permette un salto d'efficienza del sistema nel suo complesso senza eguali, da cui scaturisce non solo la possibilità di giungere ad elevati standard di vita per tutti, ma anche elevati livelli di auto-realizzazione e felicità.

- L'interessamento e la partecipazione diretta all'autogoverno del nuovo sistema è un diritto di tutti, ma anche un obbligo etico ancor prima che legale. Analogamente il contributo personale fornito da ciascun aderente al sistema tramite il proprio talento, il lavoro, la conoscenza e la creatività dovrebbe essere un fattore di realizzazione sociale oltre che personale. Contribuire al progresso collettivo dovrebbe essere considerato un dovere e non solo un merito. Ciò non solo per motivi etico/morali, ma soprattutto perché la pressione sociale è una potentissima leva motivazionale in un essere sociale come l'uomo. La scienza ha dimostrato che, diversamente dalla credenza diffusa, il denaro motiva solo chi svolge lavori intellettualmente noiosi, mentre la pressione sociale è una forza psicologica incredibilmente potente in ogni aspetto umano.

- La tecnologia attuale è sufficiente non solo a garantire alti standard di vita per tutti, ma è già abbastanza sviluppata per fornire strumenti che facilitino enormemente i processi collaborativi e una forma di democrazia diretta. La scienza e la ricerca, così come l'innovazione e lo sviluppo, ma anche l'ottimizzazione delle potenzialità dei singoli individui sono le vere risorse cardine. Chi crede che tali risorse siano già pienamente disponibili nel regime economico attuale, semplicemente non conosce il sistema in cui vive e a cui appartiene. Le logiche commerciali sovrastano sempre quelle razionali, quelle tecniche e quelle scientifiche.

- La liberazione dal denaro implica la liberazione non solo da un mondo del lavoro oppressivo, violento, noioso e coercitivo, ma anche la liberazione della società nel suo complesso dalle causa principe di sprechi, inquinamento massivo, criminalità e corruzione. Tale atto liberatorio deve inevitabilmente passare attraverso una forte conversione culturale, da sostenere e rafforzare permanentemente in chiunque decida di abbandonare graduatamene l'attuale sistema basato sui soldi. Millenni di cultura monetarista non possono essere azzerati senza sforzo né difficoltà, ma ciò non significa che non possano essere attenuati a sufficienza per permettere una transizione di successo. Una volta giunti alla transizione, saranno le generazioni future a liberarsi definitivamente del retaggio culturale monetaristico, avendo il privilegio di vederlo come fatto storico del passato e non come parte della propria vita.

- Pacifismo, solidarietà, ecologismo, tolleranza, amore per la cultura e razionalità scientifica non sono orientamenti politici o semplici orpelli retorici, ma presupposti indispensabili affinché il progetto abbia un senso e possa realizzarsi concretamente. Tali valori, infatti, ancor prima che etici sono strumentali. Una economia basata sulle risorse deve essere anche un economia che massimizzi le risorse a disposizione e ne eviti ogni possibile sperpero. Non solo. Non potendo e non volendo costringere chi la pensasse diversamente ad aderire a questo progetto e non possedendo (inizialmente) i mezzi di comunicazione e propaganda necessari a sconfiggere l'attuale sistema, l'unico modo per convincere le masse sarebbe non tanto provando ad agire direttamente sulle loro opinioni e valori, quanto sui contesti in cui essi vengono a formarsi. La gente desidera ciò che vede. La gente si lascia convincere dalla bellezza ed attrattività delle opzioni a sua disposizione. Servono fatti, non chiacchiere. Servono pragmatismo e rapidità d'esecuzione, non perfezione né tanto meno retorica. Per creare contesti attraenti servono strategie che si occupino del benessere di tali contesti e pacifismo, solidarietà, ecologismo, tolleranza, amore per la cultura e razionalità scientifica sono proprio tali strategie.

- Questo nuovo sistema, non è e non potrà mai essere perfetto. Illudersi che possa esserlo o diventarlo è una minaccia alla sua stessa esistenza ed utilità. L'essere umano può migliorarsi costantemente, ma non può mai essere perfetto. Neppure ciò che genera quindi può esserlo. Sfortunatamente, invece, l'essere umano può facilmente divenire estremista, soprattutto quando è assetato di scorciatoie chiamate utopie o della gestione del potere a cui tale sete da accesso. La storia ha dimostrato che anche le migliori intenzioni ed idee possono venir sequestrate e snaturate dagli estremismi. L'estremismo e le illusioni che lo generano sono pericolosi, esecrabili e dannosi. Come se non bastasse, sono anche totalmente incompatibili con un movimento che ambisca ad estendersi su scala planetaria. Una tale ambizione, infatti, non può ammettere una dicotomia noi-loro di tipo settario.

Un'ultima considerazione: se, giunto a questo punto, credi si tratti solo di un bel sogno, allora sei ad un buon punto. Anzi ottimo! Non ti resta che togliere la parola "solo" da quel tuo convincimento dato che non ha nessun significato razionale, ma unicamente denigratorio. Se riesci a fare ciò, allora riesci anche a concepire che qualsiasi realtà positiva, prima di essersi manifestata concretamente è stata un sogno nella mente di qualcuno. La democrazia, volare, il progresso tecnico e scientifico, l'attuale livello di benessere sono rimasti sogni per millenni. Se la gente del passato avesse pensato che fossero "solo" sogni, lo sarebbero tutt'ora. Quando un sogno rimane vigile e non sconfina nell'illusione, non solo è piacevole, ma persino estremamente utile poiché facilita e migliora la realizzazione pratica con la migliore moneta di sempre: l'entusiasmo!


Buon futuro a tutti dal Panda

1 commento:

  1. Ho letto l'articolo, mi sembra molto interessante e lo apprezzo nella sua totalità. Sono convinto che il scambio per mezzo del denaro sia qualcosa che di per sé "falsa" il nostro rapporto con la realtà, poiché nei fatti il valore di qualcosa viene subordinato al non-valore di altro (le monete, o le banconote, o i bitcoin, tutte cose che in sé non hanno si può dire alcun valore), creando un falso bisogno, il bisogno di possedere soldi (mezzo di scambio), che addirittura sarebbero, come lo sono nell'attuale sistema, al limite indispensabili per la stessa sopravvivenza! È ovvio che finché vige questo meccanismo, il potere di dominio sugli altri c'è, ed appartiene molto semplicemente a chi crea questo mezzo di scambio e a chi ne controlla il movimento. Ripeto però che si tratta di qualcosa di artificiale, questo si, e non la tecnologia in toto, qualcosa che l'uomo dovrà capire doversi scrollare di dosso, se vuole un futuro in versione positiva. Una domanda vorrei fare: nel articolo, il "panda" sottolinea la validità del progetto indipendentemente da chi lo sta portando avanti attualmente. Vorrei chiedere: chi è che lo sta portando avanti? Mi interessa per cercare di capire cosa si può fare di concreto per muoversi nella direzione dell'articolo. Grazie

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