mercoledì 29 dicembre 2010

Picco del Petrolio & Co.


Ecco un interessante intervento del prof. Ugo Bardi dell'Aspo sui limiti della crescita economica.
Il professor Bardi ha tenuto questo suo intervento nel 2007, quindi il video è vecchio ormai di tre anni, ma haimè attualissimo. Il professor Bardi sostiene che fin dagli anni '60 era stato compreso il picco del petrolio e che, soli pochi anni dopo, si sarebbero svolte delle previsioni piuttosto precise in merito alle catastrofi che, volenti o nolenti, ora stiamo per dover affrontare. Il riferimento ovviamente è al Club di Roma e al suo celebre "I limiti dello sviluppo" del 1972.
Se ciò fosse vero, penserà però qualcuno di voi, allora non ci dovremmo trovare a questo punto. Se fossero state effettivamente svolte delle previsioni scientifiche attendibili e soprattutto verificabili fin dagli anni settanta, penserete infatti, di certo non ci troveremmo oggi a dover penare come matti per accordi mondiali sulla riduzione della CO2 oppure a vedere il petrolio a 90 $ al barile nonostante la più grave crisi economica dal dopoguerra in corso. Ebbene...

martedì 28 dicembre 2010

Kite gen



Ecco qua un brevissimo filmato che riprende il prototipo quasi ultimato del Kite gen, la tecnologia tutta italiana dell'eolico d'alta quota. Così, solo per il gusto di vedere che c'è! Per il gusto di sapere che ce la farà nonostante l'Italia sbraitona e casinara che strilla "al nucleare! al nucleare!" (non per convinzione sincera, ma solo perchè l'ha ordinato il capo).

Buona visione a tutti dal Panda

La Russa ministro fascista, l'analfabeta ed il "vizietto" degli italiani

Durante la puntata del 16 dicembre di Annozero, l'attuale ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha regalato ai telespettatori uno spettacolo che definire inquietante è dir poco. Tanto per iniziare, il ministro ha ripetutamente offeso e zittito un giovane rappresentante dei movimenti studenteschi che si stava per l'appunto lamentando proprio della totale e completa chiusura del governo (e più in generale del mondo politico) alle richieste del mondo giovanile. Di fronte al montante malcontento studentesco (e non solo), l'attuale governo ha infatti contrapposto una "originale" strategia politica. Anzichè aprire un dialogo serio che tolga ossigeno a chiunque tenti di infiammare lo scenario politico italiano col fuoco della violenza, che ti combina il governo? Irride, insulta, fomenta con un lessico ed una retorica squadrista. Il governo sembra, con tale atteggiamento, incoraggiare ogni schieramento estremista che voglia approfittarsi delle tensioni in atto a causa della crisi economica e della cosiddetta "riforma" Gelmini. Un governo che sostiene "seriamente" che "Gli studenti veri stanno a casa a studiare", d'altra parte, è un governo pericoloso. Il rifiuto di un dialogo alla pari è infatti il principio con cui si abbandona la via democratica. La democrazia si nutre del dialogo ed il dialogo del rispetto. La democrazia senza dialogo nè rispetto è una scatola vuota. Il governo attuale non solo si rifiuta di aprire un qualsiasi dialogo costruttivo con gli studenti, i sindacati, i disoccupati, i terremotati, i "discaricati" ed "ovviamente" l'opposizione, ma, di fronte ai gravi episodi di violenza di piazza di questi giorni, si permette perfino di ignorare totalmente anche le parole del Presidente Napolitano. Parole che invitavano calorosamente il mondo politico a non lasciare inascoltato il crescente malcontento dei giovani. purtroppo paole al vento...

venerdì 24 dicembre 2010

"Global Warning" vs. "Negazionismo"

Internet sembra diventato un aspro terreno di scontro tra opposte fazioni. Da una parte ci sono i sostenitori del "Global Warning" che lanciano appelli ad una massiccia mobilitazione mondiale per tentare di arrestare o per lo meno limitare il "Riscaldamento Globale" in atto. Dall'altra parte sono schierati i cosiddetti “Negazionisti” ossia coloro che, a secondo dei casi, negano che ci sia un "Riscaldamento Globale" oppure che, pur ammettendolo, negano con forza che dipenda dall'attività umana.

giovedì 23 dicembre 2010

"Kite gen" vs. "L'Italia che si arrangia"


Kite gen, l'ambizioso ed innovativo progetto di Massimo Ippolito sta crescendo. Avanza, lentamente, ma inesorabilmente, facendosi largo tra mille avversità. Per chi non lo sapesse, il Kite gen è una tecnologia eolica di nuova generazione che ambisce ad intercettare e sfruttare i veloci e costanti venti d'alta quota usando appunto i kites (ossia aquiloni a profilo alare simili a quelli usati nel kite surf, ma molto più tecnologici). Pur essendo una tecnologia sperimentale, Kite gen rappresenta a livello mondiale la punta di diamante dell'eolico d'alta quota ed è una tecnologia tutta italiana.
Per maggiori informazioni sul progetto ecco il link al sito del Kite gen. E' anche possibile vedere al riguardo uno dei tanti video su YouTube. Chi fosse invece interessato a sostenere finanziariamente il progetto come piccolo investitore può contattare la WOW S.p.A. (che sarebbe poi la sigla per Wind Operations Worldwide S.p.A.). Chi volesse infine approfondire gli aspetti tecnici legati alle potenzialità del progetto, può leggere l’interessantissimo articolo del 2009 scritto dal professor Ugo Bardi su TheOilDrum  .

E l’Italia cosa fa? Sostiene il progetto con fondi pubblici? No! Peggio ancora, lo fa solo a parole (ossia non stanzia i soldi che aveva promesso). L’Italia allora sta a guardare senza far nulla? Nemmeno! L’Italia si oppone

martedì 21 dicembre 2010

La Pop Economy

Chi l'ha detto che l'economia ha bisogno di soldi? Internet, ancora una volta, sovverte tutte le regole prestabilite, dimostrando coi fatti che un'altra economia non solo è possibile, ma esiste già.
Molti di voi avranno probabilmente sentito parlare delle banche del tempo con cui è possibile scambiarsi competenze e servizi senza scambiarsi moneta. Internet certo le ha favorite e rese più visibili, ma ha fatto molto, molto più di questo. Internet ha permesso una assai più larga visione di cosa sia effettivamente possibile fare senza l'intermediazione monetaria e più in generale Internet sta fornendo una assai più larga visione del concetto stesso di economia. La versione italiana della rivista Wired, l'ha efficacemente chiamata Pop Economy, ossia l'economia fatta direttamente dalla gente, senza l'intermediazione delle stutture socio-economiche tradizionali. Non si tratta solo di economia senza la moneta come nel caso del revival del baratto in salsa ".com", ma anche di modi completamente nuovi di intendere l'uso stesso della moneta e dei rapporti economici. Una nuova concezione dell'economia basata sullo scambio diretto, creativo e condiviso, ma anche organizzato ed efficente...

venerdì 17 dicembre 2010

Pace

Una breve storiella araba per voi dal vostro affezionato Panda.

Tre fratelli si incontrano dopo la morte del loro amato padre per dividersi il patrimonio secondo le sue ultime volontà. Il vecchio padre, prima di morire, si era raccomandato che alla sua morte spettassero la metà dei suoi cammelli al primo figlio, un terzo dei cammelli al secondo figlio ed un nono dei cammelli al terzo ed ultimo figlio. I figli però si trovano subito in difficoltà perché i cammelli del padre erano 17 e 17 non è divisibile per 2, né per 3 e neppure per 9. I tre fratelli discutono senza sosta, ma non trovano soluzione. Gli animi si scaldano fino al litigio. Le cose degenerano ed i tre fratelli decidono di rivolgersi alla vecchia saggia del villaggio. La vecchia saggia ascolta il loro problema attentamente, ma alla fine dice loro che è dispiaciuta: neppure lei sa come risolvere la situazione, l’unica cosa che può fare lei è donare ai tre fratelli un suo cammello sperando che loro possano risolvere pacificamente i loro problemi. Il giorno dopo il primo dei fratelli si accorge che 18 è divisibile per 2 e si tiene 9 cammelli. Il secondo dei fratelli si rallegra perché 18 è divisibile per 3 e si tiene 6 cammelli. L’ultimo dei fratelli si tiene 2 cammelli, ossia un nono di 18, ma si accorge che i suoi 2 cammelli più i 6 del fratello maggiore ed i 9 del primogenito fa 17 e non 18. I tre fratelli decisero quindi di regalare il cammello in più alla vecchia saggia.

Il vostro Panda è rimasto affascinato da questa bella storia. Sembrerebbe un gioco matematico (e lo è), ma a ben guardare è molto di più di questo...

mercoledì 15 dicembre 2010

C'è modo e modo



Arieccoci con un altro video di TED, direte voi. Ebbene sì, il vostro Panda lo ammette: è letteralmente innamorato di quel sito, così come di Wikipedia o del neonato Ovo. Inoltre questo filmato (visibile con sottotitoli in italiano), è strettamente correlato con il precedente post. Benché il video di oggi, infatti, non tratti esplicitamente di Permacultura, esso potrebbe tuttavia essere visto come un analogo acquatico di quanto accennato nel post precedente.
Per chi non avesse letto il post precedente, la Permacultura è un modo più organico, intelligente ed efficiente di produrre cibo, ma, una delle numerose cose che ho tralasciato di dire in quel post, è che c'è un motivo se si chiama Permacultura e non Permacoltura. Il motivo è che la Permacultura trae il suo nome dalla contrazione di "coltura permanente", ma anche di "CULTURA permanente". Non solo agricoltura quindi, ma anche economia, architettura, estetica, etica, filosofia, ecc...

martedì 14 dicembre 2010

Darwin, il complotto delle piante commestibili e la Permacultura



Salve a tutti. Ancora una volta il vostro Panda vi propone un filmato tratto da TED (come al solito è possibile vederlo con i sottotitoli in italiano). Nel video, Michael Pollan spiega alcune cose molto interessanti sull'agricoltura. Pollan, in particolare, mostra l'agricoltura da un punto di vista molto insolito, ossia quello delle piante. Nella parte conclusiva del suo intervento, inoltre ci racconta un piccolo, ma bellissimo esempio concreto del tipo di interazioni complesse che avvengono all'interno di una fattoria basata sulla Permacultura.
Questo intrigante filmato genera infiniti spunti di riflessione.
Eccovi quella del vostro Panda.

Il delirio di onnipotenza tecnofila dovuta alla temporanea abbondanza di petrolio, ha partorito una cultura drogata, che ha reinterpretato l'agricoltura in chiave acritica ed ignorante. La cultura dominante considera solo gli aspetti industriali del processo agricolo, a scapito di tutti gli altri, compresi quelli evoluzionistici. Il consumismo ha permeato l'agricoltura in profondità, tradendone la natura. Così si è passati da un'attività rinnovabile, basata sulla conoscenza pratica, ad consumo aggressivo (di pesticidi, diserbanti, concimi sintetici, acqua, energia, trattori, ecc...) che, proprio grazie alla forza bruta, si può permettere di ignorare completamente il patrimonio di conoscenze accumulate nei decenni dalla scienza. L'agricoltura moderna, rispecchiando il resto della società, è divenuta usa-e-getta.
La Permacultura, una materia troppo vasta e complessa per poter essere qui sintetizzata, si oppone a quella visione aggressiva e consumistica del rapporto uomo-piante-animali. La Permacultura reinventa tale rapporto in modo più equilibrato, solidale e produttivo. Se non avete mai sentito parlarne, è solo perchè la Permacultura soffre del peccato mortale (per il consumismo): quello di incrementare la produttività abbassando l'intensità di lavoro ed azzerando completamente l'acquisto di prodotti industriali (quali trattori, concimi sintetici, diserbanti, ecc...). Tale peccato, come sempre, è punito con l'oblio mediatico totale.
Non si creda che l'argomento sia marginale o di nicchia. Se siamo ciò che mangiamo, allora siamo petrolio. Se sapete qualcosa del picco del petrolio, sapete anche che, lungi dal riguardare "solo" l'energia e i trasporti, esso riguarderà anche la produzione di cibo. Se hanno ragione quelli che dicono che siamo già giunti al picco e se ha ragione chi sostiene che ci vogliono almeno 10 anni per ripristinare la normale fertilità del suolo dilavato dall'agricoltura moderna, allora abbiamo seri motivi per preoccuparci tutti di argomenti come questi. Quando si parla di inquinamento, inoltre, l'immaginazione corre subito allo smog automobilistico, a paesaggi colmi di ciminiere e discariche. Raramente però, parlando di inquinamento, si pensa all'agricoltura. La così detta agricoltura moderna, fatta di monoculture, sfruttamento intensivo del suolo, enormi sprechi idrici, concimi chimici non-rinnovabili, diserbanti, ecc... è invece una delle principali, se non la principale fonte di inquinamento ed alterazione del clima. Non tutti, ad esempio, sanno che l'allevamento ed il consumo della sola carne bovina ha un'impronta ecologica di proporzioni bibliche. Ecco quindi la necessità di parlare di agricoltura con un'ottica che va molto oltre quella della "semplice" agricoltura biologica. Ecco la necessità di iniziare a parlare di Permacultura anche in Italia. Sperando sinceramente che se ne parli e se ne pratichi sempre di più.

Un saluto a tutti dal Panda.

domenica 12 dicembre 2010

E io cosa ci posso fare?

Quante volte, discutendo con qualcuno sui mali del mondo, abbiamo sentito pronunciare quella domanda? Troppe volte, vero?
"E io cosa ci posso fare?", a ben guardare, non è una vera domanda, è una scusa. Se veramente non si sa cosa fare, allora la risposta alla domanda sgorgherebbe spontanea: devo capire, informarmi e riflettere per arrivare a sapere, finalmente, cosa dovrei fare. Se quella banale risposta non sgorga, è perchè con quelle parole, chi le pronuncia, non sta ammettendo il proprio spaesamento e la propria incertezza, ma la propria innocenza. "E io cosa ci posso fare?" potrebbe essere tradotto in un linguaggio più sincero con "Non è colpa mia, quindi non chiedetemi di fare nulla!" oppure "Qualsiasi cosa io faccia non servirà a nulla, quindi non chiedetemi di fare un bel niente". Scuse per non far nulla mal camuffate da stoica e virile rassegnazione.
A questo punto, di solito qualcuno si sente profondamente offeso da questo ragionamento...

sabato 11 dicembre 2010

Viva l'azione ed il co-coraggio

Siamo a dicembre e fra qualche settimana diremo addio anche al 2010. E' tempo di bilanci. Il primo anno di vita di questo piccolo blog è stato per chi scrive un'esperienza unica. Un'esperienza incredibilmente positiva che il vostro dilettantesco ed affezionato Panda desidera protrarre il più a lungo possibile. Un'esperienza da consigliare a chiunque. Nei pochi mesi trascorsi sono stati toccati numerosi argomenti in questo angolino di Internet: la Singolarità Tecnologica, i problemi ambientali, la giustizia sociale, le questioni culturali, il Picco del Petrolio, i problemi della libertà d'informazione, ecc...
Un sacco di argomenti, apparentemente distanti tra loro, ma accumunati da un'unica visione del futuro. Una visione preoccupata, ma non rassegnata. Una visione del futuro che si tramuta in un presette fatto d'azione. Una visione che congiunge presente e futuro all'interno di una solidarietà che non si lascia scoraggiare facilmente. Una visione che vuole spingere all'azione prima che convincere qualcuno.

venerdì 10 dicembre 2010

HOME



Qualcuno ha recentemente ricordato al vostro affezionatissimo Panda che in Internet si trovano gratuitamente perle di rara bellezza come Home (il video qui sopra, in edizione italiana). In omaggio allo splendore ed allo spirito meravigliosamente altruistico di questo film, ma anche all'anonimo amico che l'ha giustamente ricordato ed infine in omaggio a voi tutti, il Panda ha deciso di dare immediato rilievo alla questione, con questa pubblicazione flash.

Buona visione ed un saluto a tutti dal Panda.

Iraq, global warning, picco del petrolio ed infelicità

"Mi rattrista che sia politicamente sconveniente riconoscere quello che tutti sanno: la guerra in Iraq riguarda in gran parte il petrolio."

Chi pensate abbia detto queste parole? Un'attivista di Greenpeace? Gino Strada? Amnesty International?
Eh no! Le ha dette Alan Greenspan, ex-presidente della Fed ossia la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. Non un presidente della Fed qualunque, ma quello che è restato in carica per più tempo (dal 1987 al 2006) di ogni altro presidente della Fed. Quello che, da strenuo difensore del "laissez-faire" qual'è sempre stato, è probabilmente uno dei principali responsabili della crisi finanziaria con cui tutti dobbiamo fare i conti ogni giorno. Lo stesso Alan Greenspan che, dopo aver finalmente lasciato la sua poltrona alla Fed è stato assunto da un Hedge Fund famoso per aver scommesso sullo scoppio della bolla che il buon Alan aveva precedentemente contribuito a gonfiare. Il "fortunato" Alan che si è ritrovato nell'unica azienda al mondo ad aver guadagnato dallo scoppio della bolla, per la cronaca poco meno di 4 miliardi di dollari. 3,7 miliardi di dollari succhiati dalle vene esangui dell'economia reale, mentre la gente comune perdeva (negli Usa e nel resto del mondo) il lavoro e la casa. Perdeva? Diciamo che, ormai a distanza di anni, la gente comune continua a perdere il posto di lavoro e la casa. Un oceano di disperazione su cui i fondi speculativi continuano tutt'oggi a guadagnarci sopra cifre folli. Grazie Alan!

"Se hai una così misera considerazione di Alan Greespan, perchè lo citi?" vi domanderete voi. Beh, lo cito proprio perchè non vi sono dubbi. Nonostante le sviolinate passate dei mass media, non v'è alcun dubbio su ciò che ha combinato. Nonostante l'attuale silenzio dei mass media, non v'è dubbio su chi sia. Voglio dire quel tizio è stato quello che è stato e ha potuto fare quello che ha fatto solo ed esclusivamente grazie all'appoggio incondizionato di presidenti degli Stati Uniti come Ronald Reagan e George W. Bush. Definirlo un comunista o anche solo vagamente di sinistra sarebbe un'impresa anche per il nostro attuale Presidente del Consiglio dei Ministri. Non che l'essere di destra o di sinistra voglia dire molto per gente come Alan. L'unica cosa che persone come lui capiscono sono i soldi. Soldi e null'altro. Soldi, tanti e subito.

Mi domando: ma vi ricordate quando, per decidere sull'intervento in Iraq, si parlava di Armi di Distruzione di Massa? Vi ricordate quando si parlava di esportare la democrazia con i B52 e i missili intelligenti? Vi ricordate quando a milioni scendemmo in piazza in tutto il mondo per chiedere la Pace? Vi ricordate il silenzio assordante che è seguito?

E' stato un lungo silenzio, interrotto di quando in quando dall'ennesima news di un sanguinoso attentato suicida avvenuto in una qualche sconosciuta piazza irachena. Una strage dietro l'altra, letta con rassegnazione e senza inflessioni da un anonimo ed annoiato speaker. Poi è giunto l'Afganistan e poi, se non ci si metteva di mezzo la più catastrofica alluvione che si sia mai vista prima, ci si poteva mettere dentro anche il Pakistan.Sempre per tacer della Cecenia e della Nigeria ovviamente.

La Storia è passata con il suo carico di morti e distruzione ed è ora di dire chiaramente che sull'Iraq c'era chi aveva torto marcio e chi ragione da vendere. Chi aveva torto marcio è chi quella guerra l'ha voluta o appoggiata. Chi aveva ed ha ragione da vendere sono coloro che avevano tentato di avvisare che la storia delle Armi di Distruzione di Massa puzzava. Aveva ragione chi aveva detto (e tuttora dice) che i terroristi si combattono diffondendo il benessere e non spargendo bombe a tappeto sulla popolazione civile. Aveva ragione chi aveva detto che in Iraq ci si andava per il petrolio e non per motivi umanitari (strano proprio come Alan?! Ma a differenza di lui, ciò fu detto da persone comunissime sfruttando il buonsenso e non la conoscenza diretta di qualche amico petroliere).  L'Iraq non era l'unico regime sul pianeta purtroppo, eppure lì ci siamo andati con i carri armati mentre altrove non solo non ci andiamo, ma continuiamo a stringere nuovi e robusti legami economici pur sapendo perfettamente di stringerli con dittature feroci.

Si è andati in Iraq per rubare il petrolio agli iracheni. Si è invaso l'Iraq per nascondere temporaneamente  l'avvicinarsi del picco del petrolio. E' stato facile nascondere un fatto epocale come il picco del petrolio. Si è riusciti con mass midia ammaestrati, tramite operazioni facilmente occultate dal black-out informativo della guerra stessa e oviamente grazie della politica dei giornalisti "embedded". Le democrazie occidentati sono state totalmente scippate della libertà di stampa senza neppure accorgersene. Si è andati in Iraq per difendere il Dollaro tramite falso petrolio saudita e per speculare sugli armamenti e sulla "ricostruzione" dell'Iraq. Le democrazie occidentali non hanno saputo fermare le bramosie dei loro governanti ed hanno così ulteriormente aggravato un processo di massiccio riarmo che era già in atto su tutto il pianeta. Così si è data voce e linfa vitale a qualsiasi organizzazione terroristica sul pianeta. Le democrazie occidentali non sono state in grado di tenere a bada le proprie lobby ed ora il mondo è più povero, più inquinato e più pericoloso. Per tutto questo e molto altro ancora dobbiamo ringraziare gente che potremmo definire gli amici di Alan Greespan.

La stessa gente che ha spudoratamente mentito al mondo creando la guerra in Iraq è la stesso tipo di persone che ora nega il global warning con le stesse motivazioni con cui anni fa le case del tabacco negavano la pericolosità del fumo di sigarette. Quelle persone sono le stesse che parlano delle energie rinnovabili come se fossero ancora tecnologicamente immature e perfino potenzialmente dannose per l'ambiente ed il paesaggio. Quelle sono le stesse persone che dicono che il picco del petrolio è una frottola, che è tutta colpa della speculazione finanziaria. Sono le stesse persone che, curiosamente, dicevano e tuttora dicono che il mercato libero si autoregola ed è in assoluto il miglior sistema economico che l'uomo abbia mai creato. Sono le persone che sostengono che bisogna quindi lasciar fare tutto al mercato. "Sì è vero,"-  essi dicono -" il mercato ha generato la crisi economica, ma troverà miracolosamente anche la cura, quindi bisogna lasciarlo fare ed evitare a tutti i costi di porrgli dei limiti come ad esempio ratificare accordi internazionali sulle emissioni di CO2 oppure adottare una regolamentazione finanziaria saldamente anti-speculativa". Questi sono gli stessi che dicono che le compagnie petrolifere devono essere lasciate libere di trivellare dove e come cacchio vogliono questo povero pianeta anche se il disastro del Golfo del Messico e della BP è tutt'altro che finito. Queste sono persone del del "laissez-faire" ossia del "lascir fare" che però sottintende sempre il "losciar fare a loro, senza porre limiti o regole civili di sorta". Sono persone che hanno fatto della menzogna un'arte e una scienza oltre che una ragione di vita. In quanto tali sanno che per vncere non occorre convincere tutti che le proprie menzogne siano vere. Per vincere a loro basta insinuare il dubbio. Basta anche solo distrarre. Sono persone pronte a tutto...
Ma che persone sono?

Beh, non saprei?! L'unica cosa che le accomuna tutte quante è quella di essere plurimiliardari legati a doppia mandata alle lobby del petrolio e delle armi. Brave persone, vestite sempre elegatemente anche nei momenti più difficili (per noi). Ma se devo dirla tutta, sono soprattutto gente triste. Triste come chi passa la sua intera esistenza a truffare il prossimo accumulando sempre più soldi di cui non ha assolutamente bisogno. Triste come chi distrugge il mondo intero nel tentativo di rimpiazzare la felicità che ha perso (o mai provato) con il potere. Triste come gente che inganna se stessa come i suoi simili, schiava delle proprie ossessioni. Triste come gente che prova ad annegare nel lusso e nell'ostentazione del potere la più banale e comune delle paure: quella della morte. Persone che amano il potere, il sesso, il lusso ed i soldi non in quanto tali, ma come temporanee distrazioni dalla propria tristissima natura. Persone da compatire e non da odiare, nè tantomeno invidiare.

A noi tutti (loro compresi) il vostro affezionato Panda augura, fin da ora, un avvenire ed un mondo migiore.

giovedì 9 dicembre 2010

La de-desertificazione, la pil-pigrizia ed il co-coraggio

Prima di tutto precisiamo che la de-desertificazione non ha nulla a che fare con la balbuzia. Ma procediamo con ordine. Molti di voi avranno sentito parlare del tremendo problema della desertificazione. Gli ecologisti è da anni ormai che lanciano i loro appelli per far fronte a tale catastrofe planetaria. Nè mancano progetti grandi e piccoli per tentare di opporsi all'avanzare apparentemente innarrestabile di deserti e zone aride. Alcuni di voi forse avranno sentito parlare del mega-progetto proposto in tal senso dallo studente Magnus Larsson per trasformare le dune di sabbia in grotte abitabili e ricche di vegetazione sfruttando "semplicemente" la singolare capacità di alcuni batteri di solidificare la sabbia. Si tratta del sogno di trasformare vastissime zone del deserto più infuocato in una successione infinita di oasi.
Pochi di voi probabilmente sanno che il problema della desertificazione tocca anche l'Italia direttamente già da alcuni anni. C'è però un'altro aspetto della questione ancora meno nota...

sabato 4 dicembre 2010

Wikileaks raccontata da Julian Assange



In questi giorni più che mai, si fa un gran parlare di Wikileaks e dei dossier segreti da essa pubblicati. Prima di prendere posizione, qualunque essa sia, è però bene essere informati su ciò che si è chiamati a valutare. Il bello dell'era di Internet è che, a differenza del passato, il web ci permette sempre più spesso di avere un contatto non mediato con le informazioni che ci interessano. Il web ci consente cioè di trovare e saggiare alcune fonti di informazione scavalcando il circo, spesso grottesco, dei mass media tradizionali. Un circo pericoloso, fatto di stupidità gridate e ripetute ossessivamente. Per capire (o più onestamente, per farsi un'opinione che sia veramente propria) serve invece calma e serenità. Fedele a questa logica, il vostro Panda vi offre l'ennesimo video (tratto anch'esso da TED e visibile con i sottotitoli in Italiano). Nel video potete ascoltare cosa abbia da dire lo stesso Julian Assange sul fenomeno Wikileaks. Il video è per altro precedente alla tempesta dei cablogrammi diplomatici resi pubblici.

Ringrazio i curiosi, la cui ricerca condurrà a scoprire nuove strade, nonostante la tempesta.
Ringrazio i calmi, la cui moderazione permetterà a tutti di percorrere strade più sicure, nonostante la tempesta.
Ringrazio più di tutti i curiosi dall'animo moderato che, sorprendendo tutti, condurranno il mondo fuori dalla tempesta.

Buona visione a tutti dal vostro affezionato Panda.

P.S. - Se poi volete vedere com'è fatto uno dei tanto discussi cablogrammi, potete cliccare qui. Il link (stranamente snobbato dai più) è stato rintracciato grazie al prezioso lavoro di Debora Billi nel suo blog  Petrolio. Se avete tempo, il Panda vi consiglia di non perdervi il suo post sagacemente intitolato "Berlusconi non è Mattei, è il taxi." , che allude alla celebre frase di Mattei ossia: "i politici sono come i taxi: mi faccio portare dove voglio, pago la corsa e scendo". Se siete interessati alla politica energetica dell'Italia e vi incuriosiscono/preoccupano gli oscuri rapporti ENI-Gazprom, allora quel post è proprio ciò che fa per voi.
Saluti a tutti dal Panda.

martedì 30 novembre 2010

Soldi e cultura

Avete mai usato Wikipedia? Sapete grossomodo come funziona? Se la risposta a queste domande è sì, forse vi interesserà sapere che Wikipedia sta cercando di finanziarsi per preservare la sua autonoma. Potete leggere direttamente l’appello di Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, che meglio di me può chiarirvi la questione, cliccando qui.
Wikipedia, per chi non lo sapesse, è la più grande enciclopedia della storia ed è internazzionale e completamente libera (nel senso che, grazie ad Internet, chiunque può accedervi per consultarla, ma anche scriverla, correggerla o migliorarla). Si aggiunga anche che è completamente gratuita e priva di pubblicità. Per rimanere libera dalla pubblicità e quindi autonoma, Wikipedia ha bisogno di soldi. Proprio come le nostre scuole ed università. Proprio come Pompei, il cinema, i teatri, l'arte...

martedì 23 novembre 2010

Kiva, i nostri soldi e la nostra felicità



Salve a tutti. Questo post, come il video qui sopra, si occupa in un certo senso di amore e soldi. Termini apparentemente contraddittori, ma non per questo obbligatoriamente in conflitto. Chi parla di soldi ed amore insieme solitamente cerca la contraddizione sarcastica, oppure la critica moralistica, o di suscitare pietismo facile. Il vostro Panda, invece, parlerà di soldi ed amore semplicemente perchè cerca, come tutti, la felicità e, quando ne trova un pezzetto, come tutti, schiatta dalla voglia di condividerla con qualcun altro.
Cosa si può dire quindi al riguardo? Beh, si sa che i soldi non danno la felicità, questo è certo, ma nemmeno la povertà rende un gran chè felici ed anche questo è altrettanto certo. L'amore, inteso nell'accezione più vasta del termine, è il più nobile dei sentimenti e la più saggia tra le motivazioni dell'animo umano, ma, preso da solo, non sfama gli affamati, non li veste, non gli da un tetto, non gli da un lavoro, ecc... Perchè allora non unire il meglio che possiamo ottenere dai soldi con il meglio che ci può offrire l'amore? Perchè non fondere questi due concetti un po' astratti in un'unico piano d'azione concreto? Perchè non sfruttare le enormi potenzialità di Internet per far ciò? Di cosa sto parlando? Di Kiva.

Kiva, per chi non lo sapesse, è a ONG statunitense attiva nel campo del microcredito. Un'ONG molto originale ed innovativa. Kiva, in poche parole, raccoglie fondi dai privati tramite Internet, fondi da destinare a microprogetti economici in aree disagiate. Sul sito di Kiva, i potenziali finanziatori possono scegliere personalmente i microprogetti da finanziare e vedere i profili dei microimprenditori che richiedono i finanziamenti. Kiva, raccoglie i soldi e si occupa di trasferire i fondi raccolti ai suoi partners sul posto ossia alle istituzioni di microcredito locali che seguono i progetti così finanziati. I progetti finanziati in questo modo creano ricchezza che, tra le altre cose, servirà a ripagare il debito contratto. Gli istituti di microcredito riceveranno i pagamenti del rimborso dei prestiti erogati e li trasferiranno a Kiva e questa a sua volta ai finanziatori iniziali. Quest'ultimi potranno decidere se re-investire i fondi in altri microprogetti, oppure donarli a Kiva o ritirarli e basta. Un bellissimo modo per far incontrare le migliori speranze di noi "ricchi" occidentali, con quelle sacrosante dei poveri del terzo mondo. Senza pietismo, ma con concretezza ed efficienza. Un bel modo per scoprirsi più vicini e simili di quel che si crede. Kiva ha tratto ispirazione dall'esperienza di Muhammad Yunus (premio Nobel per la Pace del 2006 insieme alla sua Grameen Bank) e l'ha fusa con le potenzialità di Internet. Kiva è una realtà collaudatissima e tanto affermata da apparire su Wired e da avere addirittura dei "fansclub", di cui uno italiano (qui). E' una realtà di cui si sente parlare poco sui mezzi di informazione tradizionali, un esempio ricco di potenzialità e positività, un territorio ancora tutto da esplorare. Per saperne un po' di più, potete vedere il video qui sopra. Si tratta dell'intervento che Jessica Jackley, una dei fondatori di Kiva, ha tenuto a TED per comunicare la propria esperienza e passione sull'argomento. E' possibile vedere il video sottotitolato in italiano. Buona visione e un saluto sincero a tutti voi dal vostro affeziontissimo Panda.

venerdì 19 novembre 2010

Raccolta firme per Roberto Saviano

L'Unità ha lanciato una raccolta firme (tramite il suo sito Internet) a difesa di Saviano, attaccato dal Giornale e dalla Lega Nord per le sue affermazioni in merito alle infiltrazioni malavitose al Nord avvenuta durante la seconda puntata (delle quattro previste) del programma vieniviaconme (in onda al lunedì sera su raitre). Pandemica-mente sostiene chiunque si schieri fattivamente contro le criminalità organizzate. Roberto Saviano (il cui sito, da tempo, appare come link tra gli 'Gli amici del Panda') rappresenta egregiamente questa figura e ha perciò tutta la nostra solidarietà e stima. Senza se e senza ma. Il vostro Panda ha già firmato ed invita chiunque possa farlo a sostenere Saviano con i fatti, ossia apponendo la sua "firma" sul sito dell'Unità. L'invito ovviamente è rivolto a tutti, ma soprattutto alle tante persone di destra che mai si sognerebbero di leggere o aderire ad un'iniziativa dell'Unità, ma che, essendo brave persone, si rifiutano di isolare una persona che tanto ha rischiato e rischia, solo per aderire a patetici clichè imposti dal solito triste teatrino della politica italiana.


27 novembre, a Roma!

Sabato 27 novembre, a Roma, si terrà la manifestazione nazionale indetta dalla CGIL per chiedere al governo delle risposte concrete in tema di politiche di sostegno ai lavoratori, ai pensionati ed ai giovani. Il vostro Panda parteciperà alla manifestazione, ma, non essendo un esponente della CGIL, si guarda bene dal fornirvi i crudi motivi sindacali che hanno spinto la CGIL a far ricorso alla manifestazione. Il vostro Panda si riserva di raccontarvi, a modo suo, i tanti personalissimi “perché” che lo spingono, con entusiasmo ed umiltà, a partecipare ed a patrocinare questa lodevolissima iniziativa .
Eccovi quindi i “perché” del vostro affezionato Panda…


martedì 16 novembre 2010

Ultra-good news

Ecco a voi un'altra good news. Questa volta non si tratta però di una buona notizia qualsiasi. Definirla ottima mi pare riduttivo, potrei dire che è strepitosamente fantastica, ma forse anche così è poco. In effetti forse non c'è un’aggettivo sufficientemente gagliardo. Oltre ad essere di per sé stessa meravigliosamente positiva, la notizia in questione riguarda tutto il mondo e in particolare i paesi in via di sviluppo e ancor più in particolare le parti più deboli della società. Inoltre (e non è poco) spiega benissimo perchè essere femministi non dovrebbe aver nulla a che fare con l'essere nato uomo o donna, né con questioni di principio. Il femminismo dovrebbe avere a che fare unicamente con l'essere "umani" e con l'essere "istruiti". Questa notizia, frutto, come tante, di quel capolavoro di Internet che è TED, è troppo bella per guastarla con le mie chiacchiere. Vi lascio quindi volentieri alla visione del filmato (che può essere visto con i sottotitoli in italiano e dura appena qualche minuto). Vi lascio quindi alle "per nulla fredde" statistiche di Hans Rosling con il sorriso sul volto e nell'anima.


Saluti felici a voi tutti dal Panda

domenica 14 novembre 2010

Good News

Lunedì 8 novembre alle 21.04 su RaiTre va in onda la seconda di quattro puntate di "VIENI VIA CON ME" condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano (qui). Alla faccia di chi ha tentato e sta tentando tuttora di censurare questo programma tv con scuse patetiche e burocratica ipocrisia. Più di uno show è una vera e propria boccata d'ossigeno. A chi si è perso la prima puntata, consiglio di rifarsi con YouTube (qui) e di non perdersi per niente al mondo lo spettacolo d'arte varia di persone innamorate della vita e del proprio paese.



Aung San Suu Kyi, simbolo della lotta per la democrazia ed opposizione alla spietata dittatura militare dell'ex-Birmania, è tornata libera ed invita a "Non perdere la speranza" e a resistere per ciò che è giusto (vedi ad esempio qui o qui).

Grande passo avanti nella cura dell'AIDS. Sperimentato su 87 pazienti, con buoni risultati, un vaccino in grado di ridare slancio al sistema immunitario debilitato degli ammalati. La ricerca è italiana: grandissimi problemi finanziari e grandissimi risultati. Alla faccia (di bronzo) di quei politici che dopo aver decurtato i fondi ora provano ad intascarsi i meriti. Qui e qui.

giovedì 11 novembre 2010

La terra è incinta?

Ho appena letto un interessantissimo articolo di Adriano Autino su Estropico (un bel sito transumanista interessato a tutto ciò che riguarda la Singolarità Tecnologica e dintorni). L'articolo tratta il tema della possibile nascita di una "baby civiltà solare". La posizione di Autino (e di altre persone da lui citate) è che la Terra non sia malata (come sosterrebbero gli ecologisti), ma incinta, ossia prossima a poter "partorire" una civiltà espansa al sistema solare. I malanni di madre Terra, in altre parole, non sarebbero un male assoluto, allo stesso modo in cui non lo sono le doglie e i fastidi di una partoriente. La prospettiva trasforma gravi problemi come la sovrappopolazione, l'inquinamento e i cambiamenti climatici in una sfida che, se correttamente affrontata, avrà come ricompensa una società cosmica ricca di benessere, intelligenza e vita. La metafora è ricca di suggestione, di spunti e di affascino. Tuttavia...

sabato 6 novembre 2010

Come va l'Italia?



Nel teatrino della politica italiana si contrappongono due distinte visioni a proposito della reazione economica del Bel Paese alla crisi. Per la destra l'Italia va meglio di altre nazioni ed ormai il peggio è passato. Per la sinistra invece l'Italia ha subito più di altri gli effetti negativi della crisi ed il peggio non è alle nostre spalle, ma di fronte a noi, a causa dell'immobilismo politico di questi ultimi anni. Quale di questi due punti di vista più si avvicina alla realtà dei fatti?


giovedì 4 novembre 2010

Semi-fantascienza

L'intento di questo post è mostrare come, già ora, si viva a ridosso di ciò che, appena pochi anni fa, sarebbe stata considerata a tutti gli effetti fantascienza. Ultimamente è un rincorrersi di novità tecnologiche d'ogni tipo. E' impossibile stare dietro a ogni notizia e anche solo accennare alle innovazioni principali degli ultimi anni è difficile. Per ragioni di spazio e di tempo, mi limiterò quindi ad elencare quei pochi concetti che mi vengono in mente andando a memoria (lasciando ai link annessi il carico di eventuali approfondimenti e spiegazioni). L'elenco non sarà accurato nè preciso, nè vuole esserlo, ma dovrebbe bastare a dare un'idea di quel che intendo per semi-fantascienza. Alcune innovazioni sono state ampiamente reclamizzate, come le televisioni in 3D, oppure le console per videogiochi di nuova generazione come ad esempio Kinect. Altre notizie sono passate un po' più sottotono: avete, ad esempio, sentito parlare di Watson oppure di Nell o di Adamo o di ICArUS? Beh, forse avrete visto o sentito parlare di BigDog o di Petman della Boston Dynamics e (ne sono sicuro) quasi sicuramente avrete visto almeno una volta Asimo della Honda. Che dire poi del crowdsourcing, del cloud computing, del grid computing. E ancora, avete sentito parlare di Vertical Farming o della Permacultura. Avete avuto qualche notizia dei metamateriali, della luce superfluida, del computer quantistico, del grafene, dei nanotubi, della fotonica, della spintronica. Fegato artificale, polmone in provetta, rene artificiale, retina artificiale, rigenerazione del tessuto nervoso, vita artificiale, stazioni di rifornimento rapido di batterie per auto elettriche (Better Place), generatori eolici di nuova generazione (Kite Gen), energia geotermica di nuova generazione, megaprogetti energetici (Desertec, Transgreen, North Seas Countries' Offshore Grid Initiative), lettura dell pensiero, stimolazione neurale, video-ologrammi, cyborg, biocarburanti da alghe, reti ad alta velocità, autobus-galleria, 2 miliardi di utenti web, nano-antenne solari, software imbattibili, schermi flessibili, e-book, supercomputer cinesi, auto che si guidano da sole, esoscheletri, memristori, raggio traente, cannoni laser, ecc... ecc... ecc...

Non sono le menti, le conoscenze o le tecnologie che mancano. Non c'è nulla da aspettare. Per rendere il mondo un posto migliore serve la volontà di farlo. Quando questa ci sarà, essa avrà a disposizione più strumenti di quanto gli uomini non abbiano mai avuto prima. Speriamo che questa volontà sorga presto, così da passare finalmente da questa semi-fantascienza mediatica alla Fantascienza con la F maiuscola che tutti sognavano da piccoli guardando Star Trek.

Un saluto a tutti dal Panda

mercoledì 27 ottobre 2010

Femminismo oggi

Pensate che il femminismo sia roba da anni '60? Io no. Oggi più che mai c'è bisogno di equità. Non solo nei paesi del terzo mondo. Basta poco per rendersi conto che, anche (e soprattutto) in Italia, il maschilismo impera. Non mi riferisco al galateo. La discriminazione delle donne è un danno sociale, culturale ed etico, certo, ma è soprattutto una piaga per l'economia e, nei tempi in cui viviamo, non ci si può permettere di essere inefficienti. Credo che la parola femminismo dovrebbe ricevere una nuova connotazione: non più etico-politica, ma economica. Una connotazione che dovrebbe interessare prima di tutti proprio noi maschi (dico noi perchè io lo sono). Le esperienze economiche in cui alle donne sono state date più opportunità sono inequivocabili. D'altra parte, al di là di facili battute e trite controversie da "guerra dei sessi", è facile capire che, se un'economia esclude o limita il mondo femminile, esclude o limita il 50% circa della sua forza lavoro. Come si può credere che ciò non abbia pesanti effetti economici? Tutto ciò è tanto più vero oggi: con la crisi in atto e la concorrenza sempre più pressante di stati quali India, Cina e Serbia.
Con il video qui sotto (che può essere visto con sottotitoli in italiano), lascio proprio ad una donna il merito di spiegare (assai meglio di me) le dimensioni e le caratteristiche del problema.

Buona visione e un sauto a tutti dal Panda.


giovedì 21 ottobre 2010

Repetita iuvant

Perchè usare un nuovo post per mostrare un filmato già pubblicato in precedenza? Beh, come dicevano i romani "Repetita iuvant" ossia a furia di ripetere qualcosa rimarrà. La ripetizione in questo caso non è nemmeno tanto casuale. Con essa Pandemica-mente rinnova l'invito, rivolto a tutti, di ridurre il più possibile l'uso degli imballaggi in generale, nonchè ad usare consapevolezza in merito alla risorsa naturale numero uno: l'acqua. Il rinnovato appello, nel suo piccolo, vuol accentuare ed evidenziare la campagna anti-bottiglie di plastica che finalmente una nota catena distributiva italiana ha intrapreso con coraggio proprio in questi giorni.

Buona visione a tutti dal Panda.

mercoledì 20 ottobre 2010

"5 balzi + 1" o "della Singolarità Tecnologica"

Per comprendere efficacemente il presente e tentare di prevedere il futuro occorre prima di tutto imparare dal passato. Per chi si interessa al tema della Singolarità Tecnologica, è fondamentale capire a che punto siamo con l'accumulo della conoscenza e quanto velocemente crescerà in futuro. A tal proposito, la storia della capacità di creare ed accumulare conoscenza da parte del genere umano può essere, in estrema sintesi, condensata in cinque distinte fasi evolutive.

sabato 16 ottobre 2010

Accelerando verso la Singolarità

Per chi non lo sapesse, Ray Kurzweil  è uno dei più famosi ed attivi sostenitori e divulgatori del concetto di Singolarità Tecnologica. La sua attenzione, in qualità di apprezzato futurologo, si è concentrata per anni proprio sull'andamento del progresso tecnologico. Dal suo punto di vista, la Singolarità Tecnologica (con tutto ciò che ne consegue) non sarebbe altro che ciò che accadrà quando il genere umano raggiungerà la parte più alta della funzione che disegna il progresso tecnologico nel corso della sua storia. Ovviamente non siamo ancora giunti ad una tale svolta, ma, se la funzione dello sviluppo tecnologico fosse effettivamente esponenziale come sostiene Kurzweil, allora la Singolarità oltre ad essere estremamente probabilmente, potrebbe anche manifestarsi in tempi molto più ristretti di quelli che la maggior parte delle persone potrebbe pensare.
Nel filmato è Kurzweil stesso a parlarci di tutto quindi non starò ad annoiarvi un secondo di più con le mie ben misere parole. Un'ultima nota, il video è sottotitolato anche in italiano e proviene da quello splendido gioiello culturale che è TED.

Buona visione a tutti dal Panda.

mercoledì 13 ottobre 2010

Scontri di Genova, gay pride, gasdotti e videocrazia

Gli scontri avvenuti nello stadio Ferraris di Genova in occasione della partita Italia-Serbia hanno uno stranissimo tempismo. Essi avvengono a poca distanza di tempo da quelli avvenuti al gay pride di Belgrado. Secondo quanto dichiarato da Slobodan Homen, vice ministro della giustizia serbo, le violenze di Genova sono infatti collegabili a quelle avvenute domenica scorsa, quando, durante il primo gay pride di Belgrado, analoghi episodi di violenza si sono verificati a scapito, in quell'occasione, dei pacifici partecipanti alla nota manifestazione che si batte contro l'omofobia.
Entrambi i fatti si innestano in un periodo politico rovente in Serbia a causa della sua possibile ammissione all'Unione Europea. Il vicepremier serbo Bozidar Djelic, in merito, è arrivato a sostenere apertamente che, secondo fonti di intelligence, frange estremistiche di destra starebbero cercando di ostacolare il processo di integrazione della Serbia per l'ingresso nell'Unione Europea. Non proprio una vicenda chiara...


sabato 9 ottobre 2010

C'è discarica e discarica

La sola parola "discarica", ogigiorno, fa venir in mente immagini raccapriccianti: le cataste di rifiuti di Napoli e dintorni, le mamme vestite di nero (costrette a pregare per un miracolo anti-discarica), immani disastri eco-mafiosi , ugualmente immani disastri civili con tanto di esercito e polizia schierati a battaglia per risolvere il problema "monnezza".
Pandemica-mente ritiene che "l'emergenza rifiuti" sia risolvibile in breve tempo a patto di eliminare la criminalità organizzata che fomenta artificiosamente il fenomeno. Il problema rifiuti, invece, (ossia quello che ha a che fare non con la mafia, ma solo ed esclusivamente con la "monnezza") può essere risolto nel medio periodo con la riduzione dei rifiuti stessi, con il ri-uso, con l'uso consapevole e collettivo dei beni ed infine con il riciclo di quel che avanza. In quest'ottica se si vuole eliminare definitivamente il problema, il concetto stesso di rifiuto deve sparire. A quel punto la realtà del "rifiuto" dovrebbe lasciare definitivamente il posto a quello della materia prima secondaria. Qualsiasi cosa si possa creare la si può creare considerando fin dal principio l'intero suo ciclo di vita, compresa la sua "morte". Ciò necessita una visione politica, economica e culturale più efficiente di quella attuale e nulla più.
Pandemica-mente, date queste premesse, non vede di buon occhio nè gli inceneritori nè le discariche.
Le discariche non sono una soluzione, mafia o non mafia. Ancor meno possono essere una soluzione gli inceneritori che qualcuno si ostina cinicamente a chiamare termovalorizzatori. La soluzione è e rimane quella che, in cuor proprio, tutti sanno: bisogna ridurre i rifiuti all'origine (ad esempio con l'eliminazione di tutti gli imballaggi a perdere), utilizzare le risorse con più consapevolezza ed infine recuperare gli scarti con il riciclo organizzato e regolamentato normativamente, economicamente e socialmente.
Ciò premesso, bisogna tuttavia dire che, anche se si vuol parlare ad ogni costo di discariche, beh: c'è discarica e discarica.


lunedì 4 ottobre 2010

C'è monorotaia e monorotaia

Pensate che il problema del traffico sia grave? Lo smog è insopportabile? Preoccupati per il caro benzina?
Le soluzioni sono più di quelle che uno potrebbe immaginare. Se sapete cosa sia la cura del ferro , oppure cos'è Shweeb, cosa sta cercando di fare Better Place,  o perchè è "tanto" famoso Jaime Lerner e la sua città Curitiba, o ancora, se sapete già cosa implica un esperimento urbanistico come Arcosanti e cosa sia un'arcologia, allora immagino avrete già un'idea piuttosto precisa di quanto vaste, belle e concrete possano essere le alternative all'auto privata.
Se invece siete di quelli che, come me, devono pensare ad un episodio di Batman oppure ad un qualche altro film holliwodiano, per riuscire a ricordarsi com'è fatta una monorotaia, beh, allora probabilmente non sapete nemmeno che la monorotaia, tra i precedenti esempi citati, era la Shweeb. Se volete divertirvi un po', potete cimentarvi con l'ottimo sito (in inglese) della Shweeb oppure, ancor più semplicemente, potete guradarvi il loro gustosissimo video qui sotto.



Saluti a tutti dal Panda

sabato 2 ottobre 2010

Singolarità Tecnologica e concretezza

Il Transumanesimo può essere definito come una classe di filosofie che cercano di guidare il genere umano verso una condizione postumana. Il Transumanesimo è assai simile all'Umanesimo (rispetto per la ragione e le scienze, l'impegno per il progresso, alta concezione e dell'esistenza umana). A differenza dell'Umanesimo, tuttavia, ad esso aggiunge la tendenza a riconoscere ed anticipare le radicali trasformazioni della vita umana a seguito di un drastico incremento nello sviluppo tecnico e scientifico. Come si può facilmente intuire da tutto ciò, il Transumanesimo ed il concetto di Singolarità Tecnologica sono entità culturali assai prossime. Il Transumanesimo, o per lo meno alcune sue parti, ricerca e sviscera i vari aspetti ed implicazioni che una Singolarità Tecnologica comporterebbe sulla condizione umana. Il Transumanesimo, data la sua natura di tipo illuminista, ha un approccio positivio verso la Singolarità Tecnologica, vedendola come possibile strumento per il raggiungimento di una condizione postumana. Per essere più espliciti, il Transumanesimo è ottimista in merito alla Singolarità Tecnologica, perchè per un transumanista è innato vedervi uno strumento formidabile in grado di emancipare finalmente l'umanità dai suoi stessi limiti.

Io, al contrario dei transumanisti, mi ritengo più possibilista  nei confronti della Singolarità. Possibilista nel senso che non la ritengo inevitabile e possibilista  anche perchè non la considero necessariamente positiva. Potremmo autodistruggerci o degradare la nostra società, economia o cultura prima di raggiungere la Singolarità Tecnologica e le sue mirabolanti potenzialità. Anche se poi riuscissimo a giungere alla Singolarità Tecnologica prima di esserci distrutti con le nostre stesse mani, nulla vieta di immaginare una possibile Singolarità Tecnologica malevola, ossia una Singolarità Tecnologica che, invece di essere la fulgida premessa ad una brillante evoluzione del genere umano (come ritenuto dal Transumanesimo), possa rappresentare al contrario la fine del genere umano stesso.

Tale visione possibilista in merito alla Singolarità, non va tuttavia confusa con una sostanziale neutralità in merito al concetto. Penso che la Singolarità debba essere ricercata attivamente con tutti i mezzi a nostra disposizione. Penso questo perchè i limiti umani e la tendenza all'autodistruzione sono pericolosamente vicini. Ritengo tuttavia che debba essere messo altrettanto impegno a far sì che la Singolarità Tecnologica tanto agognata si mostri di tipo benigno, ovvero che ci si impegni a costruire un processo tecnologico-culurale intrinsecamente etico. La creazione volontaria od accidentale di una Singolarità tramite la nascita di una super-intelligenza aggressiva od indifferente verso la condizione umana comporterebbe quasi certamente una rapida estinzione del genere umano. La ricerca della Singolarità è un passo da compiere e da compiere con una certa celerità, ma da compiere anche con estrema saggezza e prudenza.


venerdì 1 ottobre 2010

Democrazia sonnacchiosa

«È sempre possibile svegliare uno che dorme, ma non c’è rumore che possa svegliare chi finge di dormire». Jonathan Safran Foer, con questa breve frase, è riuscito a condensare quanto non potrebbe essere espresso meglio neppure con miliardi di parole. Questa citazione, vera quando si parla di singoli, mi pare ancor più vera ed intrigante se riferita alle masse. Un’enorme e trasversale corrente di pensiero (di fatto l’attuale cultura dominante) ritiene che tutti gli uomini di potere schiaccino, depredino e si facciano beffe della società odierna. La frase «sono tutti ladri! », riferita ai politici nella loro globalità, riassume bene questa visione. Data questa premessa, la “logica” conclusione che molti si sentono di trarre è che le masse sarebbero assai migliori se non fossero così crudelmente ingannate e sfruttate dai “potenti”. Questa cultura, lungi dall’essere un innocuo ed indifeso vezzo, è il cuore pulsante del qualunquismo più estremo. Alimenta l’astensionismo, la disgregazione sociale, la conflittualità. E’ una cappa morbosa che ottenebra le coscienze civiche strizzando l’occhio con falsa complicità ai telespettatori. Scipperebbe la capacità d’indignarsi realmente anche ad un santo. E’ il baluardo in cui si annidano i peggiori istinti dell’uomo quali l’indifferenza, l’egoismo e la rassegnazione. I mass-media la alimentano sottilmente, ma con forza e costanza, ormai da decenni a tutto vantaggio di ben delimitati interessi. Essa si alimenta di scandali, pseudo-scandali e battute varie tra il comico ed il lagnoso. Il vero problema però non è che le masse “dormono” sotto l’ipnosi dei perfidi potenti. Il problema è che fanno finta di dormire.

giovedì 30 settembre 2010

TED - 2° parte

Salve a tutti. Anche oggi ho un po' di video-chicche tratte da quel capolavoro mediatico che è TED. Anche questa volta l'argomento ruota intorno alle strepitose potenzialità educative di Internet. Qui viene però posto l'accento sulle straordinarie capacità di auto-apprendimento che i bambini mostrano se lasciati liberi di interagire tra di loro in gruppo e a contatto con Internet. Pensate sia possibile far imparare a bambini del 3° e del 1° mondo concetti, anche complessi, senza una scuola vera e propria e senza l'aiuto di nessun insegnante?

Credo che ben difficilmente qualcuno avrebbe azzeccato la risposta giusta a questa domanda senza la possibilità di collegarsi proprio ad Internet. Una Singolarità Tecnologica benevola, da raggiungere per via sociale ed innescata dall'auto-apprendimento tramite Internet, è probabilmente molto più vicina di quanto si possa immaginare. Questa è l'impressione che si ricava da video "succulenti" come questi. Sulla Singolarità Tecnologica circolano un sacco di teorie, ma, come si suol dire, "un immagine val più di mille parole", quindi buona visione a tutti.

P.S. - In entrambi i casi, grazie al generoso contributo di tanti volontari che sostengono TED, è possibile vedere il video con i sottotitoli in italiano.

Un saluto a tutti dal Panda.