martedì 23 novembre 2010

Kiva, i nostri soldi e la nostra felicità



Salve a tutti. Questo post, come il video qui sopra, si occupa in un certo senso di amore e soldi. Termini apparentemente contraddittori, ma non per questo obbligatoriamente in conflitto. Chi parla di soldi ed amore insieme solitamente cerca la contraddizione sarcastica, oppure la critica moralistica, o di suscitare pietismo facile. Il vostro Panda, invece, parlerà di soldi ed amore semplicemente perchè cerca, come tutti, la felicità e, quando ne trova un pezzetto, come tutti, schiatta dalla voglia di condividerla con qualcun altro.
Cosa si può dire quindi al riguardo? Beh, si sa che i soldi non danno la felicità, questo è certo, ma nemmeno la povertà rende un gran chè felici ed anche questo è altrettanto certo. L'amore, inteso nell'accezione più vasta del termine, è il più nobile dei sentimenti e la più saggia tra le motivazioni dell'animo umano, ma, preso da solo, non sfama gli affamati, non li veste, non gli da un tetto, non gli da un lavoro, ecc... Perchè allora non unire il meglio che possiamo ottenere dai soldi con il meglio che ci può offrire l'amore? Perchè non fondere questi due concetti un po' astratti in un'unico piano d'azione concreto? Perchè non sfruttare le enormi potenzialità di Internet per far ciò? Di cosa sto parlando? Di Kiva.

Kiva, per chi non lo sapesse, è a ONG statunitense attiva nel campo del microcredito. Un'ONG molto originale ed innovativa. Kiva, in poche parole, raccoglie fondi dai privati tramite Internet, fondi da destinare a microprogetti economici in aree disagiate. Sul sito di Kiva, i potenziali finanziatori possono scegliere personalmente i microprogetti da finanziare e vedere i profili dei microimprenditori che richiedono i finanziamenti. Kiva, raccoglie i soldi e si occupa di trasferire i fondi raccolti ai suoi partners sul posto ossia alle istituzioni di microcredito locali che seguono i progetti così finanziati. I progetti finanziati in questo modo creano ricchezza che, tra le altre cose, servirà a ripagare il debito contratto. Gli istituti di microcredito riceveranno i pagamenti del rimborso dei prestiti erogati e li trasferiranno a Kiva e questa a sua volta ai finanziatori iniziali. Quest'ultimi potranno decidere se re-investire i fondi in altri microprogetti, oppure donarli a Kiva o ritirarli e basta. Un bellissimo modo per far incontrare le migliori speranze di noi "ricchi" occidentali, con quelle sacrosante dei poveri del terzo mondo. Senza pietismo, ma con concretezza ed efficienza. Un bel modo per scoprirsi più vicini e simili di quel che si crede. Kiva ha tratto ispirazione dall'esperienza di Muhammad Yunus (premio Nobel per la Pace del 2006 insieme alla sua Grameen Bank) e l'ha fusa con le potenzialità di Internet. Kiva è una realtà collaudatissima e tanto affermata da apparire su Wired e da avere addirittura dei "fansclub", di cui uno italiano (qui). E' una realtà di cui si sente parlare poco sui mezzi di informazione tradizionali, un esempio ricco di potenzialità e positività, un territorio ancora tutto da esplorare. Per saperne un po' di più, potete vedere il video qui sopra. Si tratta dell'intervento che Jessica Jackley, una dei fondatori di Kiva, ha tenuto a TED per comunicare la propria esperienza e passione sull'argomento. E' possibile vedere il video sottotitolato in italiano. Buona visione e un saluto sincero a tutti voi dal vostro affeziontissimo Panda.

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