venerdì 24 dicembre 2010

"Global Warning" vs. "Negazionismo"

Internet sembra diventato un aspro terreno di scontro tra opposte fazioni. Da una parte ci sono i sostenitori del "Global Warning" che lanciano appelli ad una massiccia mobilitazione mondiale per tentare di arrestare o per lo meno limitare il "Riscaldamento Globale" in atto. Dall'altra parte sono schierati i cosiddetti “Negazionisti” ossia coloro che, a secondo dei casi, negano che ci sia un "Riscaldamento Globale" oppure che, pur ammettendolo, negano con forza che dipenda dall'attività umana.


Pandemica-mente è aperta ad ogni discussione ed opinione, ma non è la Svizzera. Il vostro affezionato Panda non fingerà quindi un’equidistanza che non gli appartiene. Sostenere che non ci sia  nessun "Riscaldamento Globale", oppure che ci sia, ma non dipenda affatto dall’immissione in atmosfera dei miliardi di tonnellate di gas serra (principalmente CO2 e metano) dovute all'attività umana presente e passata, non è solo un assurdo scientifico, ma un attentato alla sussistenza del pianeta. Non solo l'intera comunità scientifica ha preso ormai da decenni una posizione netta al riguardo, ossia il "Global Warning" c'è ed è dovuto certamente ai gas serra, non solo tutti i governi del mondo hanno infine riconosciuto l'esistenza e la gravità del problema (le discussioni ora vertono solo sul come affrontare il problema), ma , cosa ancor più significativa, molti eserciti (in primis quello statunitense e quello tedesco) stanno facendo pubbliche pressione sui propri rispettivi governi affinché prendano atto delle pesantissime conseguenze strategiche e militari che gli scenari del "Riscaldamento Globale" imporranno sulla scena mondiale in un futuro non lontano.
Chi, in buona fede  meno, nega ancor oggi l'esistenza dell'innalzamento delle temperature medie mondiali è prima di tutto patetico e giustamente viene chiamato con un certo disprezzo “negazionista” (analogamente a chi nega che siano mai esistiti i campi di concentramento nazisti). Se questo ferisce la sua o l’altrui sensibilità poco importa: le future generazioni (ma anche quelle attuali) è assai probabile che saranno molto più drastiche nel loro giudizio verso chi oggi nega l’evidenza. E’ facile, infatti, prevedere nei loro confronti un fortissimo risentimento, se non una vera e propria aggressività, da parte di chi, in futuro, si ritroverà, suo malgrado, ad abitare un pianeta flagellato da guerre endemiche per l'accaparramento dell'acqua dolce ed i restanti scampoli d’idrocarburi, un pianeta flagellato da carestie senza precedenti, nonché dall'innalzamento ed acidificazione degli oceani. Questa posizione può sembrare eccessivamente severa e pessimistica. Data l'effettiva gravità della situazione, tuttavia, essa stessa probabilmente verrà tacciata di moderatismo. Per rendersene conto basta informarsi. Non occorre diventare un climatologo o un paleo-climatologo. Non serve neppure sapere come funziona l’IPCC. L’IPCC è il forum scientifico dell’ONU sui cambiamenti climatici ingiustamente finito “nell’occhio del ciclone” mediatico noto col nome di Climagate (un “capolavoro” di disinformazione negazionista).  

Per farsi un’idea precisa di come stanno le cose basta semplicemente rendersi conto di quanto sia vasta ed approfondita la letteratura scientifica sulle ricerche climatiche. La produzione in quel campo è semplicemente sconfinata ed è assolutamente concorde nel affermare che il "Riscaldamento Globale" esiste ed è antropico (cioè dipende da noi esseri umani). Se a questa consapevolezza minimale, si aggiungono poi poche nozioni basilari sul funzionamento della disinformazione moderna, non rimangono margini di dubbi. Come se tutto ciò non bastasse, si deve ricordare che i negazionisti non sostengono solo una tesi anti-scientifica (sorretta unicamente da giochi retorici e leggende metropolitane), ma, intrinsecamente o meno, affermano che vi sia un complotto mondiale ordito da tutti i climatologi, i fisici ed i chimici, nonché da tutti gli ecologisti del mondo a scapito di “poveri ed indifesi” petrolieri. Tutto ciò, scusate la ripetizione e la crudezza, è semplicemente patetico.

Ragionando per assurdo, se anche avessero ragione i negazionisti, riducendo le emissioni di gas serra ridurremmo anche l'inquinamento atmosferico che causa direttamente decine di migliaia di morti l'anno solo in Europa e svilupperemmo le tecnologie e le infrastrutture necessarie a reggere il colpo tremendo del Picco del Petrolio che, al di là di come la si pensi al riguardo, prima o poi arriverà. Se, come parrebbe, i negazionisti sbagliano e noi gli dessimo retta comunque,  rischiamo, invece, disastri e cataclismi e forse pesino l'estinzione. Mai principio di prudenza fu più facile da adottare!
Se quanto fin qui detto non fosse ancora sufficiente, si tenga presente quello che è avvenuto in passato in merito alle previsioni climatologiche di scala planetaria. Fino ad oggi infatti tutte le previsioni scientifiche sull'andamento climatico globale si sono rivelate sistematicamente ottimistiche, comprese quelle che, a loro tempo, venivano definite catastrofiste. Questo dovrebbe fare riflettere. Se c'è qualcosa da imparare dalla Storia, c'è da impararlo ora e alla svelta, perché, se non lo facciamo ora o se non agiamo con rapidità e risolutezza, rischiamo di pentircene tutti amaramente.

Auguri di Buone Feste a tutti dal Panda.

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