venerdì 3 giugno 2011

Rivoluzione globale vs. silenzio stampa globale

Gli indignados spagnoli non sono solo studenti e non sono più solo spagnoli. La protesta, largamente ignorata dai mass-media, si è espansa rapidamente a tutta l’Europa e alza il tiro, proponendo una manifestazione mondiale per un cambiamento concreto indetta per il 15 ottobre 2011. E’ però estremamente difficile reperire notizie precise in merito. I mass-media tradizionali, quelle rare volte che ne parlano, forniscono solo resoconti stringati e rozzamente approssimativi, in cui si evita accuratamente di entrare nello specifico. Anche ad un primo sguardo distratto, si può notare che c'è qualcosa che non va...

Considerato, ad esempio, che il tg2 per ben due giorni di seguito ha trasmesso un lungo servizio su delle curiose nascite di cuccioli negli zoo, il silenzio sugli indignados si può ben dire assordante. Anche quando se ne parla, inoltre, risulta praticamente impossibile farsi un’idea realistica e precisa del fenomeno, sia in termini qualitativi che quantitativi. Si evita accuratamente, ad esempio, di sottolineare il carattere apertamente ostile verso l'attuale sistema bancario e finanziario ed alla palese copertura politica di cui gode, limitandosi genericamente a dire che la protesta pare critica sia verso gli schieramenti di destra sia verso quelli di sinistra. I pochi trafiletti giornalistici che parlano degli indignados lasciano intuire ai propri lettori che si tratti di una classica “protesta studentesca”, ma chi è andato sul posto (vedi, ad esempio, qui) ha assistito ad una partecipazione popolare estesa. All'estero si è tentato persino di far credere che la protesta riguardasse prevalentemente senzatetto. Vi sono invece testimonianze di partecipazione attiva anche di anziani, famiglie e, in alcuni casi, persino di imprenditori. La piazza di Puerta del Sol, inoltre, pur rimanendo l’emblema di questo fenomeno, non è più da tempo l’unica coinvolta. Il fenomeno indignados anzi ha travalicato ormai stabilmente le frontiere spagnole. Per quel che riguarda l'Italia vi sono avvisaglie di un attecchimento in Sicilia (i giovani delle "forchette rotte"). Eppure politica, polizia e persino (come si diceva innanzi) i mezzi d’informazione, se non a parole, nei fatti (sgomberi, minacce più o meno velate, furti, disinformazione e censure) sono palesemente ostili al fenomeno nel suo complesso. Questa gretta ostilità, questa cappa di silenzio e questo rifiuto al dialogo sono del tutto inappropriate rispetto alla gravità socio-economica sottostante ed alle dimensioni puramente numeriche del fenomeno. Tali atteggiamenti inoltre fanno sorgere grandi perplessità sull’effettiva libertà di stampa di cui godiamo in qualità di cittadini. Anzi fanno sorgere gravi perplesità sull’effettiva tenuta delle libertà democratiche a livello internazionale. Anche a voler essere iper-moderati e a voler pensare solo e soltanto il meglio dell’operato altrui, è comunque impossibile, vedendo quel che sta avvenendo in occidente e nel resto del mondo, non inquietarsi per lo meno sull’effettiva tenuta e sulla qualità e sopravvivenza delle fondamentali prerogative democratiche (libertà di manifestazione, informazione, rappresentatività politica, equità, ecc…). Anche i più conservatori tra i conservatori non possono non divenire un po’ indignados pure loro. Senza anticorpi, infatti, le democrazie moderne verranno completamente svuotate di contenuti concreti da parte delle varie e potentissime lobby che si agitano sul libero mercato come squali voraci. Senza anticorpi, delle attuali libertà e democrazie rimarrà nient’altro che un nostalgico ricordo e le formalità esteriori. Se crollano le democrazie occidentali, però, anche il capitalismo che le sta spremendo cesserà d’esistere, poiché senza di esse non c’è modo di far funzionare il mercato. Senza un briciolo di equità, speranza e dignità i consumi, gli investimenti ed i risparmi crollano e non c’è silenzio stampa o censura che possa farci un bel niente. Finché questo fenomeno erode la classe media è fastidioso, ma tollerabile dal sistema parassitario delle lobby, ma quando la classe media sarà definitivamente spazzata via, l’intero sistema andrà letteralmente in frantumi e probabilmente la globalizzazione stessa soccomberà. La morte dell’equilibrio democratico è la morte del mercato e quindi anche di quelle lobby che così ciecamente stanno vampirizzando la società odierna. Se il cane muore, muoiono anche tutte le pulci che l’hanno dissanguato poiché, essendo il cane in questione il pianeta Terra, non c’è altro corpo in cui saltare a disastro avvenuto.

La storia insegna che tutti quei sistemi socio-economici che ai cambiamenti reagiscono unicamente con la repressione sono destinatinati a fossilizzarsi. Il riferimento alla fossilizzazione non è solo in senso metaforico, perché i sistemi sociali, come qualsiasi altra entità, sono soggetti alla legge della selezione darwiniana: se non sei adatto alle circostanze non importa chi tu sia, né quanto potente tu sia, ti estinguerai. L’universo non tollera né scuse né menzogne, c’è spazio solo per chi è adatto a rimanervi.

Il movimento degli indignados pare essere il rantolo del sistema immunitario della classe media occidentale. Diamogli voce tutti quanti, insieme, perché il destino che ci lega tutti su questo pianeta è intrinsecamente comune. Nessuno è troppo vicino o lontano, troppo ricco o troppo povero, troppo a destra, troppo a sinistra, troppo al centro, troppo disilluso od illuso per essere sciolto dalle proprie responsabilità. Chi vive sul pianeta Terra si occupi di quel che vi accade.


Un saluto a tutti, indignados e non, dal vostro affezionato Panda.

Nessun commento:

Posta un commento