venerdì 25 marzo 2011

Tutta la verità sulla Guerra, ovvero thank you very much Arkhipov !

Ieri sera il vostro affezionato Panda stava svogliatamente e distrattamente guardando la trasmissione di AnnoZero dedicata alla guerra in Libia, quando le parole di Gino Strada hanno destato la sua curiosità. Il volto noto di Emergency, infatti, ha giustamente ricordato che la crisi missilistica di Cuba del 1962 è andata un po' diversamente dalla storiella che la maggior parte di noi ha studiato sui libri di scuola o visto nei vari documentari e film su quel tema. Oggi, infatti, sappiamo che, nonostante gli eroici sforzi diplomatici e tutto l'acume politico dei fratelli Kennedy da una parte e di Nikita Krusciov dall'altra, il mondo sarebbe ugualmente saltato in aria al suon di testate nucleari se...

 ...se, durante quella crisi, un ufficiale russo di uno dei tanti sottomarini coinvolti nelle operazioni avesse detto un sì anziché un no o, per meglio dire, un "da" anziché un "niet". Per fortuna nostra e merito suo, quell'ufficiale coraggioso seppe dire "niet" in uno di quei momenti in cui è tanto difficile dirlo.

Un gruppo di fregate della marina militare statunitense insieme alla portaerei USS Randolph accerchiarono il sommergibile russo Foxtrot B-59 (dotato di armi nucleari) ed iniziarono a calare bombe di profondità, volte a costringere il sottomarino all'emersione forzata per l’identificazione. Il comandante del sottomarino sovietico però interpretò il fatto come sintomo del fatto che la guerra fosse già iniziata. Di conseguenza, come da procedura, chiese consiglio ai suoi ufficiali (l’ufficiale politico di bordo ed il capitano in seconda) per autorizzare il lancio di una controffensiva nucleare. La suddetta procedura prevedeva che l’impiego di armi nucleari fosse attivabile dai sommergibilisti solo in caso di parere concorde di tutti e tre gli ufficiali. Il capitano, ovviamente, disse di sì, l’ufficiale politico disse di sì e il capitano in seconda Vasili Alexandrovich Arkhipov (1926 -1999), grazie al cielo, disse di no. Il mondo fu salvo, ma non seppe realmente né il perché né grazie a chi fino al 13 ottobre 2002. Quel giorno, infatti, in occasione di una conferenza commemorativa della crisi cubana, Robert McNamara ammise pubblicamente l’accaduto. Se non l’avesse fatto, con ogni probabilità, saremmo ancora qui a credere nella favoletta della perfezione delle procedure di lancio e della catena di comando in materia di armi nucleari, perfezione in realtà solo propagandistica che, durante la guerra fredda, faceva capo a Washington da un lato e a Mosca dall’altro. Un'ingenuità molto pericolosa! Dalla caduta dell'URSS, d'altra parte, molti sono addirittura convinti che il rischio di guerra nucleare sia calato, come se le testate nucleari e i missili balistici non fossero più in funzione solo perchè s'è deciso di smantellarne un po' e di metterle nelle centrali nucleari a corto di combustibile fissile come quella di Fukuschima. Beata ingenuità!

Abbiamo aspettato 40 anni prima di sapere che, se il mondo oggi non è ridotto ad una landa radioattiva e senza vita, lo dobbiamo soprattutto a quel “niet” pronunciato da Vasili Alexandrovich Arkhipov. Abbiamo aspettato 40 anni, ma, ad essere onesti, molti non lo sanno neppure ora che siamo nel 2011. Ciò nonostante, il mondo è ancora pieno di tantissime persone che sostengono le guerre (come quelle nell'ex-Jugoslavia, Iraq, Afganistan ed ora in Libia). Il mondo è pieno di persone fiduciose (fino all’arroganza) di sapere quel che accade nei campi di battaglia e, più in generale, nelle zone di guerra. Soprattutto vi sono ancora moltissimi fiduciosi di conoscere le "nobili" motivazioni che muovono la guerra di turno. Come se la propaganda bellica non fosse mai stata inventata. Come se la Storia non fosse mai stata scritta.
La prima arma impiegata in ogni guerra è la menzogna, quella che i poteri forti usano per contro i propri sottoposti per convincerli a farla. Nell’epoca della televisione quest’arma è divenuta così efficace che si possono indire guerre in nome della pace contro amici divenuti improvvisamente nemici nello stesso momento in cui altrove (ad esempio il Bahrein) capitano le stesse cose (e fose pure di peggio) nell’indifferenza più totale. La menzogna catodica funziona nonostante ci siano evidenti interessi petroliferi e costanti traffici d’armi e si spinge fino a far apparire ambigui, utopisti, insensibili e codardi i pacifisti, perfino se sono chirurghi di guerra che hanno speso buona parte della loro vita in zone di guerra come nel caso di Gino Strada.


Il vostro affezionato Panda vi saluta col grido di "battaglia" di PACE! PACE! PACE!

2 commenti:

  1. Caro Panda, purtroppo sono d'accordissimo con te sul fatto che la "propaganda" in tutte le sue subdole sfumature non sia mai stata così efficace come oggi.
    Tuttavia mi stupisco a vedere tante rivolte e moti di piazza in tantissimi stati arabi. Penso (e spero) che un ruolo importante sia giocato da Internet e dalla sua capacità di essere controllata e censurata con una certa difficoltà.
    Insomma, se c'è una speranza contro la "disinformazione dilagante" penso che sia da ricercare in Internet e in quelle persone che non si accontentano più della pappa pronta ma che si interessano in prima persona nella ricerca, se non della "verità" diciamo almeno delle notizie più interessanti (e non sono MAI quelle date ai telegiornali, come chi sta leggendo ora ben sa).
    Vorrei ringraziarti, Panda, per il contributo che stai dando con le tue "ricette" originali che non fanno più digerire la "pappa pronta"!

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  2. I complimenti il Panda li prende ben volentieri e ti ringrazia. Per onestà intellettuuale, tuttavia, li dovrebbe condividere con mezzo mondo, perchè le idee, anche quelle che paiono più originali, in fondo hanno sempre un sacco di mamme e papà. In questo, Internet è un mezzo eccezionale, perché più lo si usa più ci si accorge di un fatto importantissimo: non siamo soli. La solitudine uccide il morale e la morale nei cuori delle persone. Viviamo tempi difficili, in cui, ora più che mai quel che serve è invece buon senso e solidarietà ovvero un sacco di empatia.

    Grazie di nuovo a nome di tutte le "mamme e papà" e un saluto speciale dal Panda.

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