lunedì 14 marzo 2011

Singolarità Tecnologica salvaci tu! Anzi no: forse è meglio far da sé!

Parliamo di nuovo di Singolarità tecnologica, ossia della teoria secondo cui l’innovazione tecnologica procede con andamento esponenziale e tende quindi verso un cuspide, raggiunta la quale il progresso accelera oltre le umane facoltà di comprensione e previsione. A chi si interessa della Singolarità Tecnologica, come nel caso del vostro affezionato Panda, capita spesso di sentire, anche dai massimi esperti in questione, un ritornello piuttosto inquietante. I paladini della Singolarità, infatti, tendono ad additarla come una panacea per ogni male: la terra è inquinata? No problem, ci salverà la Singolarità. Siamo pieni di armi di distruzione di massa ed instabilità geopolitica? Niente panico, ci salverà la Singolarità. Abbiamo alterato (forse irreversibilmente) il sistema climatico di madre Terra? State calmi, ci salverà la Singolarità? Abbiamo sovrappopolato il mondo? Ci penserà…

Vabbè, avete capito.

Come si sarà intuito, il Panda non è per nulla soddisfatto di questa tendenza pseudo-ottimistica. Pur essendo affascinato dal concetto di Singolarità, infatti, il vostro affezionato Panda trova irritante la tendenza a mascherare ciò che di fatto è noncuranza o perfino indifferenza con una patina di ottimismo acritico. Questo atteggiamento rischia di trasformare una possibile ed auspicabile soluzione in una causa di persistenza ed aggravamento di quello stesso problema che si vorrebbe risolvere. Per quanto sia possibile, plausibile e perfino probabile che un’ipotetica super-intelligenza figlia di una futura Singolarità Tecnologica possa trovare facilmente soluzioni a problemi per noi altamente complessi, questa convinzione dovrebbe spingere unicamente ad impegnarsi nella sua realizzazione e non nel minimizzare il rischio insito in quei problemi. Finché non si riesce a veder concretizzata quella futuristica visione, infatti, quella convinzione, per quanto logica e fondata, rimane pur sempre un’opinione ossia null’altro che una speranza.

Le speranze sono un’ottima cosa quando spingono ad agire per il bene collettivo. Quando invece appaiono come delle soffici e comodissime poltrone mentali sui cui adagiarsi, sarebbe meglio chiamarle “scuse”. Quel genere di “scuse” (che sono un mentire a sé stessi prima ancora che agli altri) purtroppo abbondano in questo momento un po’ ovunque. Le “scuse” (vale a dire gli alibi per giustificare l’inattività) sono un morbo che assassina i sogni e le speranze legittime e ne prende il posto sotto mentite spoglie. Un morbo che lascia l’amaro in bocca.

Il mondo ha bisogno di splendidi sogni e speranze da concretizzare, non della loro trasformazione in comode “scuse”. Il mondo ha bisogno di azioni concrete e non di illusioni o disillusioni il cui unico effetto è quello di mantenere lo status quo. Non far nulla, senza angosce né sensi di colpa non è degno né opportuno per il genere umano.
Benvenga una Singolarità Tecnologica benevola che ci innalzi ad un nuovo livello dell'evoluzione. Facciamo ciò che serve affinchè ciò possa divenire relatà il più presto possibile, ma nel frattempo facciamo anche tutto il possibile per risolvere i tanti problemi che affligono il pianeta senza rinviarne nessuno. Tentare di risolvere i problemi che abbiamo, con la nostra attuale e limitata tecnologia ed intelligenza, forse ci avvicinerà di molto alla possibilità di dar vita ad una Singolarità Tecnologica benevola. E' dalle sfide che nascono nuove idee, nuovi strumenti e nuove teorie. Affrontando con coraggio e determinazione le sfide diamo forma e sostanza ai nostri sogni (e con essi a noi stessi), mentre scappando ed evitando le sfide che ci attendono trasformiamo gli stessi sogni in tane dentro cui nascondersi. Quest'ultime saranno pure tane comode, ma niente affatto sicure visto quel che sempre succede quando si trascura ripetutamente un problema.


Buon futuro a tutti dal Panda

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