giovedì 10 marzo 2011

Transition Town e la fame nel mondo secondo Vandana Shiva



In questo breve video sottotitolato in italiano, Vandana Shiva (vicepresidente di Slow Food) spiega, le connessioni che legano a filo doppio il movimento delle Transition Town all’emancipazione economica del Sud del mondo. Al di là della semplice ed efficace scorrevolezza oratoria che ha contribuito a rendere famosa questa incredibile donna indiana in tutto il mondo, il vostro affezionato Panda trova interessante questo breve filmato soprattutto perché mette in evidenza come il bene richiami a sé il bene.

La Permacultura, nata negli anni ’70 per contrapporsi ad un mondo consumista privo di qualsiasi contegno ecologico, ha fino per dare ispirazione al movimento delle Transition Town. Quest’ultimo, preso atto del Picco del Petrolio e dei cambiamenti climatici in atto, si è posto l’obbiettivo di traghettarci in un modo libero dal petrolio e dalla turpe economia che l’accompagna e di farlo nel modo più dolce e positivo possibile. Transition Town d’altra parte risulta benefico anche per i poveri del Sud del mondo, come ci spiega Shiva. La cooperazione economica (al posto della tanto sbandierata quanto imperfetta competizione) richiama a sua volta una galassia di realtà impegnate nel microcredito, nella finanza etica, nel commercio equosolidale, ecc…
In altre parole, il rispetto per la natura, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la solidarietà e l’identità locale, le rivendicazioni di organizzazioni come Slow Food, Transition Town, il movimento per la Decrescita Felice ed Aspo sembrano solo ad uno sguardo distratto come tante piccole stelle in un abisso d’oscurità. E’ vero che brillano come stelle, ma non sono altrettanto distanti e solitarie come le loro omologhe astronomiche. Anzi. Ad uno sguardo più attento ci si rende conto che rappresentano solo gli aspetti più visibili di una sorta di mondo sommerso, unito e compatto, che tenta disperatamente di emergere. Un mondo fatto di buon senso, cultura, voglia di fare e di condividere. Fatto di positività e realismo.

Un mondo ignorato, emarginato e tartassato senza sosta, con ipocrita noncuranza e calcolato fair-play dal piccolo ed elitario mondo dei mass-media tradizionali, ma anche dai Big dell’economia “convenzionale”, dalla cosiddetta realpolitik, nonché dal pigro e distratto tram-tram dell’uomo comune.

Ciò nonostante, quel universo di empatia e buon senso, lungi dall’essere quella realtà fragile e stentata dipinta dai media, non solo non soccombe né si arrende, ma è addirittura in costante ed incessante ascesa. Si tratta di un mondo a modo suo ambizioso, che aspira a sopravvivere e perfino prosperare nonostante gli immani disastri attuati dal mondo iperconsumista che lo circonda ed assedia. Il mondo del buon senso non si arrende mai, è più vasto di quanto si creda ed è anche più tosto.

C’è chi ha sognato un mondo migliore, un mondo diverso da quello attuale, c’è chi ha detto che "un altro mondo è possibile" e chi ha aggiunto che è pure necessario. Quelle persone sono state le stesse che hanno iniziato a costruirlo quel mondo, senza aspettare che fosse qualcun altro a farlo al posto loro. Per questo stesso motivo, il vostro Panda crede che “un altro mondo” sia già tra noi e che serva solo che vi salga su un po’ più gente.


Un saluto sincero a voi tutti dal vostro affezionato Panda.

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