mercoledì 3 agosto 2011

A volte basta veramente poco

Quando si parla di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, l’immaginazione vola subito a rivoluzioni industriali, grandi sacrifici, riforestazione su vasta scala ed investimenti colossali in tecnologie rinnovabili. Tutte cose nobilissime e giustissime. A volte però basterebbe veramente poco per ottenere risultati impressionanti.

Basterebbe, ad esempio, dipingere i tetti scuri nelle città con una banalissima vernice bianca per ottenere risparmi impressionanti in termini sia di emissioni di CO2 sia di energia (e quindi di denaro). I tetti di colore scuro, infatti, assorbono più calore dai raggi del sole, contribuendo sensibilmente alla spesa energetica per raffrescare l’interno dell’edificio. In caso di edifico dotato di condizionatore, infatti, è ovvio che i consumi saranno sensibilmente maggiori se lo stabile si scalda più facilmente e rapidamente. Non però finita qui...

...i tetti scuri, infatti, riscaldano molto di più non solo l'abitazione a cui appartengono, ma anche l’ambiente circostante, comportando il surriscaldamento delle zone urbane. Ciò comporta che l’aumento della spesa per il raffrescamento non coinvolge solo i singoli edifici in questione, ma anche la città nel suo complesso. Estendendo lo stesso concetto anche alle pavimentazioni, i calcoli sono impressionanti. Passare dal nero al bianco fa una differenza incredibile.

Può sembrare strano, ma sono stati condotti diversi studi scientifici al riguardo che ipotizzano un’adozione di massa della strategia di pitturare di bianco tetti e/o pavimentazioni. I risultati di questi studi, al di là dei diversi criteri adottati, parlano tutti di risparmi di anidride carbonica espressi in termini di gigatonnellate. Una gigatonnellata, per essere chiari, equivale a dire 1 miliardo di tonnellate!

Si tratta di quantità colossali in grado di impattare sensibilmente sugli equilibri atmosferici (locali e non). Si pensi poi che se i tetti anziché bianchi li si fa verdi, ossia li si ricopre d’erba viva (come si faceva una volta), oltre a risparmiare soldi ed emissioni d’estate, li si risparmierebbe anche d’inverno. La capacità isolante della parte esterna del tetto (l’erba ed il terriccio) permetterebbero anche in questo caso di risparmiare soldi, energia e CO2. Un tetto pianeggiante ed accessibile dall’abitazione, se ricoperto di vegetazione commestibile, porterebbe poi ad un risparmio ulteriore: sulla spesa alimentare. Questo a sua volta si tradurrebbe in un’ulteriore importante risparmio di emissioni di CO2. Aumentare il consumo (anche marginale) di frutta e verdura autoprodotta direttamente in città, infatti, farebbe risparmiare le emissioni di CO2 connesse all’utilizzo di mezzi agricoli meccanizzati, alla refrigerazione ed al trasporto necessari all’agricoltura industriale e alla grande distribuzione per portare un pomodoro o una patata nei nostri piatti.

Se poi il tetto verde coltivato viene fertilizzato tramite il compostaggio degli scarti alimentari domestici anziché con prodotti di sintesi, ecco nuovi risparmi (sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti, sul mancato utilizzo di combustibili fossili, ecc…).Se poi su i tetti bianchi e verdi si accostassero anche piccoli impianti solari (termici e fotovoltaici), impianti microeolici, recupero delle acque piovane i risparmi sarebbero ancora maggiori.

La cosa veramente incredibileè che stiamo ancora parlando solo dei tetti delle nostre case, quelli che (almeno per ora) la stragrande maggioranza di noi utilizza solo per tener su le antenne tv ed i camini. A volte basta veramente poco. E sarebbe ora di pretendere quel poco dai politici, ma anche e soprattutto da noi stessi. Non si tratta di essere ecologisti, ma razionali ed intraprendenti. Ce lo chiede il pianeta, ma anche le nostre tasche e la nostra qualità di vita. E volete mettere la soddisfazione!

P.S. - Per chi volesse saperne di più si veda:

Focus
paperblog
GENITRON
ecoblog
greenMe
Impronta Ecologica
Ekopedia
TUTTOGREEN
FAO
White Roof Project
zeroEmision

La lista potrebbe continuare all'infinito, ma per brevità il vostro Panda si ferma qui.
Come si può notare paesi come gli Usa e l'India si sono già mossi in questo senso. Speriamo che presto tocchi anche all'Italia.


Buon futuro a tutti dal Panda

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