martedì 29 ottobre 2013

Le menti ai margini non sono quelle marginali



In un mondo che venera la tecnologia come una divinità in grado di risolvere qualsiasi problema per potersi auto-assolvere dalle proprie devastanti responsabilità verso le generazioni future (e ormai anche quelle presenti), dare un’altra immagine della tecnologia è un atto rivoluzionario. L’acritica glorificazione commerciale della tecnologia, tanto in voga in occidente, ha, infatti, 3 enormi difetti che meritano d'essere combattuti:

- spinge verso un immotivato ottimismo assai poco prudente riguardo al futuro del genere umano;
- diffonde false credenze tecniche e scientifiche, spacciando per modernità e pragmatismo quel che invece è solo una réclame;
- ignora interi universi cognitivi, privando milioni di persone di un immaginario collettivo sanamente variegato.

Questa subdola dottrina tecno-ottimista, lungi dal dispensare vera felicità, rende solo la gente più ignorante e sottomessa (alias meramente consumatrice) e rende il mondo un posto peggiore in cui vivere (fin da ora). Non ha nulla a che fare con l’ottimismo ed il pessimismo inteso come tendenza caratteriale personale. E' come il razzismo: un pericoloso pregiudizio. E’ una strategia pscologica adottata da un sacco di gente per difendere il suo orticello economico e/o per rinviare soluzioni “impegnative” a fronte di “guadagni” immediati.

Questo, purtroppo, è un atteggiamento culturale molto diffuso. Un atteggiamento culturale che ha parassitato i reali successi passati e presenti della tecnologia per finalità falsamente celebrative. Può sembrare una piccola debolezza umana (ed in fondo lo è), ma, collettivamente, porta a conseguenze tremende sotto molti punti di vista e, in definitiva, facilita infinitamente il lavoro sporco di chi grida :“Non preoccupatevi! Non pensateci ora! Divertitevi! Vedrete che POI, in qualche modo, si farà!”

Attenzione però! La giusta risposta al tecno-ottimismo d’assalto, non è affatto il tecno-pessimismo. La giusta risposta, come sempre, è la bellezza! Quella di una cultura sanamente propositiva, riccamente variegata, felicemente condivisa, vastamente profonda e coraggiosamente contaminata. La giusta risposta al tecno-ottimismo menzognero è una celebrazione sincera ed alternativa della tecnologia e dei suoi pregi. Ognuno può essere ottimista, pessimista o neutrale. Non è questo il punto. Il punto è l’onestà e la bellezza intellettuale ed umana. Questo video il vostro Panda ve lo porge come esempio (uno tra mille) di questa diversa concezione di celebrazione della tecnologia.


Buona visione a tutti dal Panda

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