sabato 12 ottobre 2013

Democrazia incancrenita

Chi crede che partecipare, in democrazia, voglia dire “andare a votare” questo o quello schieramento, si sbaglia di grosso. Votare non è la massima espressione della vita democratica, ma la sua espressione minima: senza, semplicemente, NON c’è nessuna democrazia. Nulla di ciò che è umano è perfetto. Ogni cosa è perfezionabile (ed i partiti politici italiani lo sono più che mai). Per perfezionare un qualsiasi partito, tuttavia, bisogna PARTECIPARE ossia lavorarci sopra, vigilare, fare proposte al suo interno e lottare per perfezionarlo. La democrazia NON può funzionare coi lamenti. E neppure solo con i voti, come ormai dovrebbe essere evidente a chiunque in Italia. La libertà non è avere un’opinione.

Come si suol dire “il meglio è nemico del bene”.

Gli italiani avanzano molte critiche alla loro classe politica. La quasi totalità sono critiche sensate. Ma gli stessi italiani quanto PARTECIPANO? Quanto si informano? Quanto vigilano? Quanto protestano? Quanto agiscono per riportare alla decenza i tanto odiati “politici”?

E se non si è disposti ad impegnarsi per il bene, quanto diritto si ha di criticare l’esistente?

Capisco che molti temano il M5S, i suoi modi e la sua discontinuità, ma se si scartano i grillini ed anche il PD ed il PDL e non si propone neppure un’alternativa politica altrettanto solida e concreta, cosa si sta proponendo realmente?

Abbiamo il tempo per aspettare che una forza politica “decente” appaia spontaneamente e si imponga con forza sulla scena politica nazionale? Abbiamo il tempo di aspettare che altrettanto avvenga a livello internazionale?

E se quel tempo non ce l’abbiamo, se le necessità pungenti dei bisogni concreti della popolazione urgono come non mai, cosa vuol dire continuare ad ignorarli con questa “attesa”? Quanto è saggio e sensato aspettare che qualcuno arrivi a salvarci quando si è in piena crisi? E se non siamo disposti a salvarci noi stessi, perché dovrebbe farlo qualcun altro al posto nostro?

Come potete vedere, il vostro affezionato Panda ha posto molte domande, ma crede anche che siano domande lecite e semplici, a cui chiunque, in cuor suo, può facilmente dare una risposta.

La politica, in una democrazia vera, NON può essere vista come un mestiere da delegare passivamente a dei “professionisti”. Questa non è democrazia, questo è “lavarsene le mani”.

Democrazia non vuol dire nemmeno per sogno aspettare che un principe azzurro venga a salvarci con la sua spada e la sua armatura luccicanti. Democrazia vuol dire addestrare quel “principe azzurro”, selezionarlo accuratamente tra i tanti pretendenti, difenderlo quando è il momento, vigilare che rimanga “azzurro” e degno della spada e della corazza che noi gli avremo foggiato, lucidato e porto e schierarsi al suo fianco per sostenerlo concretamente nelle “sue” (ma leggasi “nostre”) battaglie. Solo alla fine di tutto questo po’ po’ di percorso, democrazia vuol dire ANCHE votare quel “principe azzurro”.

Aspettare un salvatore è doppiamente pericoloso:

- è pericoloso perché “aspettare”, anziché darsi da fare per spegnere l’incendio, quando la casa va a fuoco, può avere esiti tragici;

- è pericoloso perché fin troppo spesso agognare un “salvatore” fa scambiare per tale anche chi “salvatore” non lo è affatto e sfrutta quel desiderio e quella cecità temporanea per… fregarci!

Ricordiamoci che siamo stati il paese che ha dato i natali al Duce ed al Fascismo, ispirando di converso il Nazismo di cui siamo stati alleati solerti QUASI fino all’ultimo nonché corresponsabili di una guerra che ha fatto più di 50 milioni di morti e dell’orrore dei lager nazisti e non. “Italiani brava gente” è uno slogan che abbiamo ripetuto tante di quelle volte da arrivare a crederci veramente. I riti scaramantici e le bugie bonarie ed auto-consolatorie non ci proteggeranno dai nostri stessi demoni, anzi, rifocillando la nostra inerzia, ci consegneranno proprio nelle loro mani.

Una democrazia incancrenita si cura partecipando in modo attivo, vigile, costruttivo e propositivo. Non decapitandola in un momento di stizza. E la “stizza” sorge spontanea e spesso inaspettata quando le cose iniziano ad andare veramente male.


Buon futuro a tutti dal Panda

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