domenica 12 dicembre 2010

E io cosa ci posso fare?

Quante volte, discutendo con qualcuno sui mali del mondo, abbiamo sentito pronunciare quella domanda? Troppe volte, vero?
"E io cosa ci posso fare?", a ben guardare, non è una vera domanda, è una scusa. Se veramente non si sa cosa fare, allora la risposta alla domanda sgorgherebbe spontanea: devo capire, informarmi e riflettere per arrivare a sapere, finalmente, cosa dovrei fare. Se quella banale risposta non sgorga, è perchè con quelle parole, chi le pronuncia, non sta ammettendo il proprio spaesamento e la propria incertezza, ma la propria innocenza. "E io cosa ci posso fare?" potrebbe essere tradotto in un linguaggio più sincero con "Non è colpa mia, quindi non chiedetemi di fare nulla!" oppure "Qualsiasi cosa io faccia non servirà a nulla, quindi non chiedetemi di fare un bel niente". Scuse per non far nulla mal camuffate da stoica e virile rassegnazione.
A questo punto, di solito qualcuno si sente profondamente offeso da questo ragionamento...


... ed è probabilmente assai giusto che lo si senta. L'inattività d'innanzi alle numerose catastrofi ecologiche, economiche ed umane create oggigiorno dalla nostra società (ossia da noi tutti nel nostro complesso) dovrebbe essere se non una colpa per lo meno una grave mancanza. Una mancanza che qualche futuro discendente potrebbe finire con il rinfacciarci duramente. Inoltre, se ci si sente offesi dal sentirsi caricati di una tale responsabilità, è solo perchè, in fondo, si sa perfettamente che ciò è fondalmentalmente vero. Non conta quello che sta dicendo il vostro Panda, o quello che dicono altri, tutti, alla fin fine, vediamo il mondo per quello che è, nonostante gli infiniti e un po' patetici tentativi, tipici di noi miseri esseri umani, di mentire a noi stessi ed agli altri. La realtà è che siamo ossessionati dalla colpa. Un po' a causa della paura che ci provoca il mondo che ci circonda. Un' po' per la paura di essere noi quelli nel torto. La colpa di certo non la vuole nessuno, men che meno chi ce l'ha. Tutti sentiamo l'impulso di appiopparla addosso a qualcun altro benchè tutti sappiano che, fine a se stesso, tale smistamento è cosa innutile. Chiamiamo questo "attribuir colpe" giustizia, ma un certo fastidio ci ricorda che spesso è solo rancore, insicurezza e vendetta. Giustizia vera sarebbe risolvere i problemi esistenti e scongiurare quelli potenziali, non certo attribuirgli un colpevole dopo che i torti ed i danni sono avvenuti. Giustizia è proteggere gli indifesi, non scaricare la propria frustrazione su chi si crede, non di rado a torto, il colpevole di turno.
Molte persone, di questi tempi, tendono a chiedere, anzi ad esigere, che i problemi della società (cioè i problemi di tutti) siano risolti dai politici, dai giudici, dai poliziotti o dagli scienziati o da chiunque altro non sia loro stessi. Il perdurare e l'aggravarsi dei problemi da così luogo ad infiniti e rabbiosi scambi di accuse, recriminazioni e cacce al "mostro". Questo atteggiamento culturale dovrebbe preoccuparci parecchio. Sempre più spesso si insinua nei discorsi di tutti i giorni. Mischiato al qualunquismo e all'ignoranza e condito con una buona dose di intolleranza, esso è cresciuto a dismisura fino a diventare una sorta di pensiero dominante.

Ecco, quindi, riassunto in due punti, il pensiero (purtroppo) dominante in merito a tutti i grandi mali che affliggono il mondo, visto attraverso gli occhi e la voce del cosidetto "uomo comune":

1) I politici sono strapagati e se non risolvono i problemi è perchè sono tutti ladri e corrotti. Gli scienziati sanno un sacco di roba e, se non escogitano delle soluzioni valide, ma con le loro scoperte anzi aggravano la situazione, è perchè sono dei senza-Dio, amorali e cinici al servizio dei poteri forti. E' colpa loro se è stata buttata la prima bomba atomica e oggi c'è plastica ed inquinamento ovunque. E' tutta colpa loro, loro, loroooooo!!!! E anche di altri ovviamente. Ce n'è per tutti!

2) Io misero tapino cosa ci posso fare? Sono piccino picciò e quindi non posso oppormi al mondo. Non l'ho fatto io così com'è. Lo sfrutto soltanto. Che altro potrei fare? Non è colpa mia. E' tutta e solo colpa lorooo! Dei politici, degli scienziati, di chi non la pensa come me, delle multinazionali... in una parola degli altri. Non chiedetemi di fare nulla perchè sono solo una povera ed innocente vittima. Non spetta certo a me mettere a posto le cose e comunque non potrei farci un bel niente. Ok? Ed ora, parliamo di calcio, dell'ultima puntata del Grande Fratello o di veline...


Ed ecco la questione vista da un'altro punto di vista:

Poveri "uomini comuni" un ca*#°oooo! Innocenti che sognano i cosidetti SUV. Mostri ecologici e meccanici, il cui ingombro è battuto solo da quello dell'indifferente e cinica stupidità che li ha generati e li brama. Poveri innocenti che non si prendono nemmeno la briga di capire dove vanno buttati i rifiuti da loro copiosamente prodotti tra ben 4 cassonetti. Poveri innocue vittime che sono disposte a sacrificare larghe fette del proprio misero stipendio per comprare scarpe sportive e quant'altro vi sia di innutile purchè sia stato prodotto in Cina o solo-Dio-sa-dove da schiavi, probabilmente pure bambini. Anime innocenti che votano da 20 anni o più quei leader politici che tanto disprezzano e non sono mai andati a una sola volta nella loro vita a manifestare la propria opinione in una delle tante riunioni del partito a cui quel leader appartiene. Povere vittime che hanno svenduto infinite volte il loro voto per questa o quella ennesima e vacua promessa, o anche solo per una manciata di spiccioli. Povere vittime che dinnanzi allo sgretolarsi costante della democrazia non votano nessuno, perchè certamente conoscono approfonditamente  tutti e 100.000 i partiti politici attuali e sanno che fanno tutti e 100.000 schifo alle loro povere e sensibilissime coscienze. Poveri piccini che proprio non ce la fanno ad informarsi per più di 5 secondi dei mali del mondo che loro contribuiscono ogni giorno con i propri comportamenti e le proprie omissioni ad allargare: troppa soffrenza gli guasterebbe la delicata digestione, meglio guardare qualche str°#!zata alla Tv. Poveri innocui personaggi che odiano chi evade le tasse perchè non possono farlo anche loro e non perchè qualcuno (magari loro stessi o i loro cari) così finirà per rimanere "senza cure mediche adeguate". Poveri "uomini comuni" che svendono la foresta amazzonica e quindi il futuro dei loro stessi figli per un sudicio hamburger al fast-food.

Ecco, infine, il punto di vista del vostro affezionato Panda:

Siamo nei guai fino al collo e non è con l'attribuizione delle colpe, vere o presunte, che ne usciremo.
Siamo nei guai fino al collo e non è con l'auto-vittimismo imperante che ne usciremo.
Siamo nei guai fino al collo e, se ne usciremo, sarà solo grazie alla comprensione, alla partecipazione ed alla solidarietà. Comprensione, partecipazione e solidarietà sono tutte cose che hanno a che fare con l'agire e non con il giudicare, con l'avere coraggio e non con il recriminare e con l'odiare tipici di chi ha paura. Hanno a che fare con piccoli gesti quotidiani e non con "eroiche" ed improbabili rivoluzioni una tantum. Hanno a che fare con "noi insieme" e non con "contro di loro" nè con "me da solo". Hanno a che fare con la Pace e non con la violenza, nè con l'aggressività. Hanno a che fare con la speranza e non con la rassegnazione.

Hanno a che fare con la forza, quella vera, quella che tu, amico mio che sei giunto a leggere fin qui, possiedi in abbondanza. Una forza che si nuttre di quella di chi ci sta vicino, ma senza sottrargliene per questo neppure una goccia, anzi! Quindi grazie di esistere amico mio.

Il vostro affezionatissimo Panda vi saluta tutti con una delle frasi più belle che siano mai state pronunciate da parte di una di quelle rare persone che hanno saputo dimostrare coi fatti il valore profondo dei propri convincimenti:

"Sii tu stesso il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo."
- Mohandas Karamchand Gandhi

4 commenti:

  1. Purtroppo io penso che solo il precipitare degli eventi, o addirittura il verificarsi dell'evento catastrofico stesso possa smuovere gli indifferenti, i pigri, i qualunquisti, i rassegnati.

    Purtroppo sarà tardi.

    iGL

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  2. Amico Anonimo che temi che solo la catastrofe scuota gli animi a sufficienza per indurli all'azione, il Panda ti comprende, ma non condivide a pieno la tua posizione. Se voi dire che, di fronte ai disastri, anche i pigri possono inforcare un fucile ed assaltare il prossimo loro per rubargli tutto quello che ha, il tuo Panda concorda. Se vuoi dire invece che i disastri fanno capire il giusto ed il bello alle persone, allora il Panda cordialmente dissente. Dinnanzi al disastro si cerca la colpa e, soprattutto se è propria, la si rimuove, scagliandola addosso ad altri con tutta la furia che si ha in petto. Quando avvengono disastri la gente si spaventa, si affama e soprattutto si arrabbia. Tutte cose che non fanno bene alla moderazione, men che meno ad un atteggiamento costruttivo. L'unica azione che i disastri stimolano è quella egoistica anche violenta se necessario (e perfino se non lo è, perchè la paura genera sfiducia nel prossimo e la sfiducia violenza preventiva e questa a sua volta altra violenza). Non è la disperazione che chiarisce le idee e spinge al giusto. E' la bellezza. Vedere e toccare ciò che si sente profondamente come giusto e bello. Sapere di non essere soli a voler il giusto ed il bello e desiderare di produrlo per chi ci sta attorno: questo credo spinga veramente all'azione. In due parole: serentità e consapevolezza. Moltiplica questo per tutte le persone che conosci, quello è il co-coraggio di cui il tuo affezionato Panda ha accennato nei suoi post.

    Saluti dal Panda

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  3. Grazie Panda, ho scoperto adesso il tuo blog e sono affascinata!

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