mercoledì 22 ottobre 2014

Il Culto del Fare

Quanto segue non è “roba” del vostro affezionato Panda e, di certo, non è neppure una gran novità. Le cose belle però meritano d’essere diffuse, ripetute, ricordate, ecc…
Certo, ciò che sia bello (oppure no) non è cosa facile da stabilire unanimemente, comunque spero che quanto segue vi possa piaccere.

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Immagine originaria create da Joshua Rothhaas
Variante in italiano di David Orban
Creative commons - Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)


Traduzione in italiano del 'Cult Of Done Manifesto'

Il Culto del Fare

1. Ci sono tre stati dell’esistenza. Ignoranza, azione e completamento.
2. Accetta che tutto è una bozza. Questo aiuterà a fare.
3. Non c’è un secondo passaggio, di editing o montaggio.
4. Far finta di sapere cosa stai facendo è quasi lo stesso che saperlo fare davvero. Quindi accetta che sai quello che stai facendo, anche se non è vero e fallo.
5. Non procrastinare. Se aspetti più di una settimana per agire su un’idea, abbandonala.
6. Lo scopo del fare non è finire, ma di poter fare altro.
7. Quando l’hai fatto puoi buttarlo via.
8. Ridi in faccia alla perfezione. È noiosa e ti trattiene dal fare.
9. Le persone che non si sporcano le mani sono nel torto. Se fai qualcosa hai ragione.
10. Il fallimento conta come fare. Quindi devi fare tanti sbagli.
11. La distruzione è una variante del fare.
12. Se hai un’idea e la pubblichi online in Internet, conta come l’ombra del fare.
13. Il fare è il motore del più.

Pubblicato originariamente da Bre Pettis su www.brepettis.com e tradotto da David Orban su www.davidorban.com .

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Ironie, filosofie, poesia ed arte… messe da parte (scusate la rima), il vostro affezionato Panda teme che i tempi che ci attendono richiederanno comunque un sacco di “voglia di fare”, indipendentemente dal fatto che si possa credere o meno che “il fare” sia un valore in sé stesso oppure no. Andiamo rapidamente incontro a tempi interessanti, dove per “interessanti” si intende “molto, molto disagevoli” (per non dir peggio). Un motivo in più per farsi venire un po’ di “voglia di fare” prima! Ovvero prima che siano gli eventi stessi ad imporre a noi tutti la necessità e l’urgenza estrema del “fare” qualcosa per questo pianeta e, quindi, per noi che l’abitiamo. Fare "dopo, infatti, vuol dire fare quel che si dovrà... più gli interessi (salatissimi in questo caso).

A chi s’illude che il pensiero ecologista manchi di concretezza, infatti, il vostro amico Panda, vorrebbe solo ricordare che siamo noi esseri umani a vivere dentro il pianeta Terra e non viceversa. La politica, la filosofia, l’economia e la tecnologia sono tutti sottosistemi della biosfera, senza la quale il genere umano e spacciato (insieme a tutte le sue politiche, filosofie, economie, tecnologie, ecc...).

Agli amici ecologisti, d’altra parte, il Panda vorrebbe ricordare che agire subito e con forza è ormai molto preferibile ad agire "dopo", con calma ed esclusivamente in base ad un presunto criterio di perfezione assoluta. La perfezione non è mai cosa umana. L’urgenza, talvolta, ahimè, lo è eccome! Urgenza e perfezionismo non vanno bene insieme. Il ché equivale a dire che non vanno bene "adesso".

Il motivo di questi due arroganti e banali richiami del Panda è presto detto: da un lato non c’è più tempo per sogni strampalati quali “crescita economica infinita”, “discariche ed inceneritori”, “tecnologie magico-salvifiche”, ecc… dall'altro lato non c’è più tempo e basta. E’ ora di agire con forza per salvare gli ecosistemi del pianeta che ci sorreggono. Se non lo facciamo il pianeta continuerà ad esistere. Noi e le nostre multiformi opinioni, tecnologie, politiche, ecc… beh, no!

Chi dovesse considerare tali affermazioni “catastrofiste” farebbe meglio a riflettere su quanto detto dal buon vecchio Charles Darwin e ad informarsi meglio in merito a quello che suoi colleghi più recenti hanno scoperto e dimostrato in merito all'effettivo ed attuale stato di "salute" del pianeta a cui la nostra specie è indissolubilmente legata.

E se siete dei creazionisti?!

Beh, mi spiace per voi: nessuno è perfetto!

Nemmeno il vostro affezionato Panda lo è, quindi, creazionisti o meno, possiamo dire d’essere pari, almeno in questo. Esattamente come per il destino che ci lega al pianeta.

E' ora di darsi da fare!


Buon futuro a tutti dal Panda

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