giovedì 2 ottobre 2014

I Rockefeller dicono addio al petrolio. Renzi invece ci si vuol buttare a capofitto. Mah?!

Davvero volete che il vostro affezionato Panda aggiunga qualcosa che il titolo già non spieghi di per sé?

No, non credo. Purtroppo per voi però il vostro Panda è un po' logorroico, quindi aggiungerà altro.

Procedo quindi con riluttanza, ma anche con l'intenzione e la speranza d'essere il meno noioso possibile.

Inizierò però col puntualizzare che, per chi non lo sapesse, la storia che la famiglia Rockefeller si stia allontanando dal business del petrolio non è affatto uno scherzo (per saperne di più al riguardo si legga qui).

Detto ciò, a chi, in Italia, brama e favoleggia mega-giacimenti di "oro nero", il Panda invita cordialmente a farsi un'unica, ma fondamentale domanda, ossia: se questi meravigliosi giacimenti esistono, come mai non li abbiamo mai estratti prima?

Perché è un dato di fatto che non l'abbiamo fatto. Neppure quando la sensibilità generale alle cause ambientaliste erano infinitamente più contenute di adesso! Considerato che i giacimenti sono vecchi di milioni di anni e che è dall'epoca del fondatore della dinastia Rockefeller che li si cerca avidamente ovunque, parrebbe veramente assurdo fingere di credere che in Italia questi "enormi" giacimenti li si sia "scoperti" solo nel 2014. Pensate veramente che Mattei non li abbia cercati abbastanza?

Se quel petrolio lo abbiamo lasciato dove sta, non è certo perché l'Italia ne abbia mai avuto in abbondanza. Più semplicemente, questioni ambientali a parte, quel petrolio è poco e scarsamente redditizio.

Fin qui il vostro amico Panda non ha detto nulla che un qualsiasi geologo, storico o una qualsiasi persona dotata di buon senso non potesse dirvi. Eppure spesso tocca difendere anche le banalità. Ed in Italia capita spessissimo di doverlo fare.

Ecco, infatti, cosa ha detto di recente il Sig. Renzi:

«Siamo in una forte crisi energetica e non estraiamo in petrolio che c'è in Basilicata e in Sicilia. Io la norma per tirar su il petrolio la faccio, anzi l’ho già fatta. Potrò perdere qualche voto ma creeremo nuovi posti di lavoro».

Al nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, il vostro Panda rivolge questo semplice appunto:

Caro Sig. Renzi, è vero, c'è una spaventosa crisi energetica in atto e certamente qualche posto di lavoro in più farebbe comodo al Paese, ma se ci fossero solo queste motivazioni dietro alle scelte politiche in materia energetica (come il suo discorso lascerebbe intendere), allora l'Italia avrebbe sostenuto da tempo e con estremo vigore le energie rinnovabili, dato che è noto a tutti che di petrolio in Italia scarseggia, ma il sole abbonda. E' inoltre cosa nota che le rinnovabili comportano un alto tasso di manodopera (anche perché rinnovare un sistema energetico vetusto richiede ovviamente molto più lavoro che sfruttare infrastrutture vecchie di decenni se non peggio).

Siamo un paese con un'economia di trasformazione: importiamo materie prime, le lavoriamo e le rivendiamo all'estero. L'energia è per noi ancor più vitale che per altri. A differenza di altri però è dagli anni '80 che siamo completamente sprovvisti di una chiara politica energetica nazionale e questo, detto sinceramente, non lascia sperare un gran ché nella lungimiranza, competenza ed onestà della classe politica italiana nel suo complesso.

Abbiamo un'economia fatta di piccole e medie imprese. Abbiamo tanti capannoni, tanto sole, tanti corsi d'acqua ed una conformazione geologica parecchio attiva (come anche i fatti di cronaca, purtroppo, ci ricordano di quando in quando). In base a tutte queste premesse cosa facciamo quindi? Puntiamo forse il tutto per tutto su efficienza energetica, mini-idroelettrico, mini-eolico, geotermia e solare?

No! Certo che no! Siamo italiani!
Siamo "creativi", noi...

Preferiamo letteralmente "raschiare il fondo del barile" e lo facciamo con la solita baldanzosa arroganza che ci portò in Russia a far la guerra con le scarpe di cartone. Avremmo dovuto imparare qualcosa, ma così non sembra. Vedremo se il futuro, continuando per questa strada, ci riserverà un trattamento più clemente di quello che ci toccò in passato.

Io preferirei non doverlo mai scoprire... ma è lei Sig. Renzi che prende le decisioni e mi toccherà di scoprirlo per forza, come toccherà a tutti quanti i restanti 60 milioni di italiani.In fin dei conti siamo tutti sulla stessa barca (e non mi riferisco solo all'Italia). Un validissimo motivo per augurare sinceramente a Lei e a tutti Noi un caloroso...


...Buon futuro a tutti!





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