martedì 22 febbraio 2011

Il Desertec che avanza

Intesa Sanpaolo e Unicredit sono entrate a far parte di Desertec, il megaprogetto volto a trasformare il nord africa in un'immenso bacino di energie rinnovabili. Uno tra i molti vantaggi di Desertec sarebbe quello di fornire una spinta economica importantissima (si parla di investimenti nell'ordine dei 400 miliardi di euro) non solo all'Europa, ma anche ai paesi dell'area del Maghreb con importanti e benefiche ricadute sociali in loco.

Alla luce dei fatti odierni, con l'intera area sconvolta da rivolte per il pane e vere e proprie guerre civili, la lungimiranza del progetto dovrebbe apparire più che evidente. Se si tengono conto tutti i problemi coinvolti cui il progetto darebbe almeno in parte una risposta (problemi quali la desertificazione, il terrorismo internazionale, la sicurezza del medio-oriente, i cambiamenti climatici, il picco del petrolio, la diffusione della democrazia e la lotta alla poverta, i flussi migratori, ecc...) sorge subito una domanda semplice semplice: cosa stiamo ancora aspettando? Feste a luci rosse a parte, dove sono i politici? Sulla luna?
I banchieri e gli industriali italiani non sono sulla luna e neppure i nostri cassintegrati.
La desertificazione non è sulla luna.
Sarebbe l'ora che la politica (italiana e non) scendesse dalla luna e si occupasse di questo pianeta e dei suoi abitanti. Se non avanzeranno a tutta velocità piani come Desertec, infatti, avanzerà a tutta velocità un deserto (non solo climatico) che arroventerà il nostro già torrido futuro.


Un saluto a tutti dal Panda.

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