martedì 3 aprile 2012

Kite Gen: anno 2012, il prototipo in azione (video)

Per chiunque fosse interessato a vedere finalmente in azione il prototipo del Kite Gen (il celebre eolico d’alta quota made in Italy) una buona notizia: ora è possibile.

A chiunque non l’avesse già visto, quindi, il vostro affezionato Panda, suggerisce di vedere il video apparso sul sole24ore: qui.


Buona visione e buon futuro a tutti dal Panda

2 commenti:

  1. Spero che Monti se ne accorga, e incentri il piano di sviluppo su questa imminente rivoluzione!

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  2. Speranza pienamente condivisa dal Panda. Porrei però un’importante precisazione: comunque vadano le cose, la rivoluzione più grande non potrà mai essere quella del Kite Gen o, che so, della fusione fredda. L’unica rivoluzione di cui ci sia assoluta necessità, infatti, è quella del definitivo abbandono della logica della “crescita economica infinita”. Più dell’abbandono di un modello “cattivo” di sviluppo a favore di uno “buono”, serve abbandonare l’idea di sviluppo inteso quale perenne crescita del PIL. Ben vengano tecnologie come il Kite Gen (non a caso il Panda ne parla spesso) a patto però di non usarle come una sorta di illusorio passe-partout per accedere alla “crescita infinita su un pianeta finito”. Quest’ultima, com'è ovvio, è impossibile (i dubbiosi si rilegano la seconda legge della termodinamica). L’idea della “crescita economica infinita”, oltre che stupida, è un’idea molto pericolosa e dolorosa, come l’illusione del naufrago che beve acqua salata per calmar la sete. Tecnologie come il Kite Gen, sono preziosissimi strumenti per traghettare l’attuale sistema economico da quella “logica” ad una di equilibrio sostenibile. Se però tali tecnologie le si dovesse usare per continuare con il solito processo di "depreda-costruisci-vendi-e-getta-sempre-più-velocemente", allora anche queste tecnologie diverranno parte del problema anziché un rimedio.

    Il concetto è banale: costruire 1.000 oggetti al giorno che si rompono il giorno dopo, non rende nessuna utilità concreta (né privata né pubblica) rispetto a costruire 100 oggetti in 10 anni che durano 50 o 100 anni ognuno. Anzi, è evidente che costruire e consumare forsennatamente prodotti-spazzatura distrugge benessere creando problemi e costi che si accumulano e moltiplicano. L’inquinamento (inteso in senso lato), l’iper-sfruttamento delle risorse ed il loro mancato riciclo da parte dell’attuale sistema produttivo creano una scarsità di risorse artificiale e sempre più severa. Un disastro senza precedenti, giustificata solo dall’illusione di poter accumulare più soldi degli altri operatori economici con cui si compete anziché collaborare. Inoltre bisogna pure lavorare sempre più ed ottenere sempre meno, contribuendo a questo disastro. Una tecnologia, per quanto promettente ed efficiente sia, non basterà mai quindi a toglierci da sola dai guai. All’inizio della sua storia, il petrolio era un’alternativa ecologica ed iper-efficiente rispetto al carbone e alla caccia alle balene, ma ciò non ha impedito al consumismo di trasformarlo in un incubo che ha causato milioni di morti e devastazioni immani. Come diceva Albert Einstein: non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato.

    Non si fraintenda, la crisi energetica è un nodo cruciale del collasso che stiamo vivendo. Ben venga quindi il Kite Gen, ma solo se sarà usato con giudizio! Ora che siamo tanto ingombranti da cambiare perfino il clima del pianeta, dobbiamo imparare a programmare il futuro con accortezza e moderazione, perché, come ben sanno i vigili del fuoco, è ben più comodo evitare di gettare distrattamente una sigaretta in un fienile piuttosto che spegnere un fienile già in fiamme. Il genere umano non è più un bebè che si può trastullare inconsapevole e felice con ciò che crea. Il tempo delle favole stupide come quella della “crescita infinita in un mondo finito” deve concludersi ora o saremo noi a sparire.

    Per sovvertire l’attuale cultura mondiale servirebbe un esercito? Sì, certo! Un esercito di pacifici ma tenaci “obiettori della crescita”, di sostenitori della “abbondanza frugale” e della “decrescita felice”. Serve un “moltitudine inarrestabile” di gente che desidera ardentemente un equilibrio giusto e gioioso. Oh! Ma c’è già! Peccato che non abbia ancora piena coscienza di sé e del proprio sconfinato potere, perché, appena l’avrà, le cose volgeranno rapidamente al meglio.

    Il Panda augura ad ognuno di voi non solo di far parte di quel “esercito”, ma anche e soprattutto di essere i promotori di quella consapevolezza che ora gli manca: buon futuro a tutti!

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