venerdì 29 aprile 2016

Il vulcanico Elon Musk

Elon Musk
Elon Musk è un imprenditore di origine sudafricana, naturalizzato statunitense. Per essere oggi un quarantenne, di imprese considerevoli ne ha già realizzate parecchie nel corso della sua tumultuosa vita, tanto che il Time lo considera una delle 100 persone che più hanno cambiato il mondo.

La vita del signor Musk è così singolare e densa di successi e colpi di scena che è estremamente facile trovarne traccia in Internet, ma il vostro affezionato Panda ne ripercorrerà comunque i punti salienti per permettere a tutti di inquadrare un personaggio che in molti accostano alla mitica immagine imprenditoriale di Steve Jobs e alla sua voglia di cambiare il mondo. Un merito, quest'ultimo, di non poco conto, se si considerano i rischi a cui, il consueto modo di trattare gli affari, sta sottoponendo il genere umano e l'intera biosfera.

Nel lontano 1984, a soli 12 anni, Elon programma e vende un videogioco ambientato nello spazio (Blastar). Nel 1995, quando il Web era ancora neonato, Elon, all'epoca appena ventitreenne, fonda...
...insieme al fratello, la Zip2, una sorta di antenato di Google Maps. I fratelli Musk vendono la loro compagnia 3 anni dopo ad AltaVista (uno dei primi motori di ricerca veloci) per la bellezza di 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. La quota che spetta ad Elon è di ben 22 milioni di dollari. Nel 1999, non ancora trentenne Elon investe la sua fortuna finanziaria diventando cofondatore di X.com, una banca on-line che, fondendosi con la sua rivale Confinity, da vita a Paypal, il sistema di pagamento on-line più grande al mondo. Nel 2002, Ebay, il noto sito di aste on-line, acquista Paypal per circa 1,5 miliardi di dollari. La fetta di Musk questa volta è di 165 milioni di dollari. Sempre nel 2002 il signor Musk fonda la sua terza grande compagnia, la SpaceX, un'impresa aerospaziale privata che si prefigge lo scopo di ridurre drasticamente i costi di accesso allo spazio sviluppando vettori spaziali riutilizzabili. Riuscendo nell'ardua impresa di rendere commercialmente appetibili i suoi progetti, ben presto si guadagna il soprannome di “Henry Ford dello Spazio”. Del resto Elon non ha mai fatto segreto del suo desiderio di aprire la strada alla colonizzazione di Marte. Nel 2006 diviene il principale investitore dell'azienda di suo cugino, la SolarCity, leader statunitense nel settore degli impianti solari fotovoltaici. SolarCity, oltre che per il successo ottenuto, si contraddistingue per il singolare modello di business che prevede per il cliente l’installazione gratuita dei pannelli fotovoltaici in cambio un canone mensile alquanto basso e proporzionato alla quantità di energia prodotta dall'impianto stesso. Nel 2004, investendo 6,5 milioni di dollari, Musk diviene il presidente ed il principale investitore di Tesla, azienda automobilistica votata a rendere l'auto elettrica il nuovo paradigma per gli automobilisti in tutto il mondo. Contro ogni pronostico (e dopo aver sfiorato la bancarotta), Tesla sembra riuscire, passo dopo passo, nel suo ambiziosissimo piano di creazione del mercato di massa delle auto elettriche: tra il 2008 ed il 2012 vende 2.500 esemplari della costosa, super-sportiva e performante Tesla Roadster, quindi, nel 2012, inizia il grande successo commerciale di tesla con la Model S, una berlina di lusso che, per la prima volta nella storia, inizia a contendere aggressivamente il comparto delle auto di lusso alle tradizionali auto a scoppio, segue poi la Model X (un SUV con portiere ad ali di falco che si affianca alla Model S nell'arrembaggio di tesla al settore delle auto di lusso) e nel 2016 viene presentata la Model 3 che con un prezzo di 35.000 dollari e quasi 400.000 prenotazioni da 1.000 euro l'una accumulate in meno di un mese segna di gran lunga il record mondiale nella storia del “crowdfunding”. Ma non è tutto, Musk tramite Tesla (in collaborazione con Panasonic e altri partner strategici) è anche il fautore della Gigafactory, un mega impianto industriale che ha l'obbiettivo di raddoppiare le capacità produttive mondiali delle batterie al litio razionalizzandone al tempo stesso il processo produttivo in modo da poter costruire batterie a costi molto inferiori agli attuali ed in quantità sufficienti a consentire l'espansione su scala globale delle auto elettriche. Interessante notare che la Gigafactory non si occuperà solo di produrre batterie per auto elettriche, ma anche di riutilizzarle in impianti d'accumulo domestici quando, a causa dell'usura, diverranno inadatte all'intensivo uso sulle auto elettrica ed infine a riciclarle quando saranno definitivamente giunte a fine vita.  Inoltre Tesla è anche febbrilmente impegnata a creare (su scala mondiale) una propria rete di stazioni di rifornimento in grado di effettuare ricariche rapide delle proprie vetture (i cosiddetti Supercharger). A questa rete di ricariche "rapide" si affianca poi una rete di punti di ricarica "lenta" presso esercizi commerciali ed hotel (i Destination charging ). Infine Tesla cerca di diffondere sistemi di accumulo d'energia ovvero batterie per uso domestico che integrano le tecnologie del fotovoltaico e quelle delle battere a ioni di litio alle esigenze di indipendenza energetica domestica e di ricarica dell'auto elettrica. La strategia di Elon quindi non si basa unicamente sulla creazione di ottime auto elettriche, ma anche sulla creazione di un vero e proprio ecosistema tecnologico ed infrastrutturale a supporto delle auto elettriche. In quest'ottica si inquadra anche la volontà di condividere i brevetti con altri costruttori di auto elettriche, poiché Elon considera giustamente come concorrenti non tanto gli altri produttori di auto elettriche quanto quelli di auto con motore a scoppio. A tutto ciò bisogna poi aggiungere gli sforzi di Elon di sviluppare l'Hyperloop, un futuristico sistema di trasporto a medio raggio e ad altissima velocità (prevede picchi a 1200 km/h), alimentato, manco a dirlo, ad energia solare. Per ultimo, ma non per importanza, il Panda fa notare che Elon Musk è attivamente impegnato a tentare di mitigare i cosiddetti "rischi esistenziali" ossia quei rischi in grado di condurre l’umanità all'estinzione. Elon, ad esempio, ha donato ben 10 milioni di dollari per tentare di contrastare la ricerca sull'intelligenza artificiale priva vincoli, considerando lo sviluppo, voluto od accidentale di I.A. evolute ed aggressive, come uno dei più gravi rischi per il genere umano. Inoltre ha più volte affermato che il suo sogno di colonizzare Marte ha a che fare con la speranza di aumentare le chance di sopravvivenza a lungo termine dell'umanità e della vita.

Ci sono molte persone che purtroppo sono indifferenti alle sorti del pianeta. Ci sono persone, invece, che sono attente ai rischi ed ai problemi che il genere umano ha creato verso sé stesso e verso l'intera biosfera e che quindi ne parlano, s'informano e ci pensano sopra. Poi ci sono persone (in verità assai poche) che, tra mille difficoltà ed impedimenti, cercano faticosamente di trasformare in realtà quella transizione energetica a cui tutti dovremmo ambire. Ed infine ci sono persone (rarissime) che percorrono quel cammino riscuotendo un certo successo. Il vostro affezionato Panda crede che quest'ultime meritino assai più visibilità di quanta normalmente viene concessa loro. La meritano sia per una "questione di giustizia" sia per fungere da esempio per gli altri.

Quindi...

...buon futuro al signor Musk e a voi tutti dal Panda




4 commenti:

  1. La model 3 dovrebbe avere uno straordinario Cx di 2,1
    http://www.autoblog.it/post/796185/tesla-model-3-baciata-dallaerodinamica

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