sabato 14 marzo 2015

Il prodotto perfetto secondo il libero mercato



Il prodotto perfetto secondo il libero mercato?

Quello che viene ricomprato il prima possibile, perché si rompe o perché percepito, poco dopo l'acquisto, come obsoleto rispetto a ciò che il mercato stesso offre in quel momento. Il prodotto perfetto è quello che getta il cliente il più rapidamente e fermamente possibile nella spirale del consumo compulsivo.

Il prodotto perfetto secondo il libero mercato?

Quello che ti alletta e, in un primo momento, appaga, ma poi ti lascia completamente insoddisfatto, bramoso di nuovi interminabili acquisti.  Il prodotto perfetto secondo il libero mercato è droga. E' la tua schiavitù.

Non si tratta d'essere buoni o cattivi, né di sinistra o di destra e neppure ricchi o poveri. Si tratta solo d'essere adatti o inadatti rispetto ad un sistema economico in cui, al di là di piccole eccezioni, ipocrisie ed illusioni, conta una ed una sola cosa: i soldi!

Non ha la minima importanza cosa pensate, credete o volete: una volta accettato "il presupposto" (ossia l'uso dei soldi), automaticamente si attribuisce, volenti o nolenti, il ruolo di "grande selezionatore d'ogni cosa"... proprio ai soldi! E a loro soltanto. Le vostre o le mie idee, le vostre o le mie ambizioni e sogni non contano un cavolo. Il vostro affezionato Panda non ama il qualunquismo ed è ovvio che un'ideologia od un'altra, una politica od un'altra comporteranno sempre e comunque "delle differenze"... ma saranno sempre e comunque delle piccole differenze rispetto alla portata dei problemi creati dal sistema stesso. Il motivo è semplice: qualsiasi strategia adottata all'interno di un'economia monetaria può condurre solo a risultati compatibili con quel ambiente. I risultati che travalicano quei limiti sono destinati a non essere mai raggiunti o ad esserlo solo per brevi periodi di tempo (prima cioè che l'ambiente elimini fisicamente, legalmente od economicamente i "trasgressori" e le loro azioni).

Ovviamente i sacerdoti e i credenti del "libero mercato" vi diranno che questo non è affatto un problema poiché "il libero mercato" è il migliore dei mondi possibili. Nulla può scalfire la loro fede: non l'obsolescenza programmata, non il persistere di inutili guerre, non le bombe atomiche, non milioni di bambini morti ogni anno per malattie facilmente curabili, né quelli morti per fame. _Non illudetevi neppure l'attuale "grande crisi" può minimamente scalfire "la grande fede" nel libero mercato, così come non possono né le infinite criminalità organizzate, né i cambiamenti climatici, né l'esaurimento delle risorse e nemmeno i tumori nei nostri e nei loro stessi corpi. Come ogni fede estremista, il liberismo rende ciechi e sordi ad ogni evidenza.

In fin dei conti l'unica vera differenza tra il liberismo economico e qualsiasi altro estremismo apparso finora sulla Terra è che il liberismo ha trionfato su tutti e su tutto poiché è esso stesso frutto di una selezione che ha fatto semplicemente emergere il fanatismo più adatto a "bucare" le resistenze umane alla sua diffusione.

A Darwin nessuno scappa!

Nemmeno il liberismo economico e i suoi mostri assurdi quali l'obsolescenza programmata. L'esito è e sarà sempre lo stesso: ciò che è inadatto... scompare dall'Universo.

Buon futuro a tutti dal Panda

2 commenti:

  1. "Libero mercato" ha un suono positivo, ma cosa significa "libero"?
    Sarebbe più corretto chiamarlo "mercato senza regole" o "legge del più forte"?

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    1. Sì, "legge del più forte" sarebbe certamente un modo più onesto ed attinente di chiamare il cosiddetto "libero mercato". Sono perfettamente d'accordo con te, Mauro.

      Un saluto a Mauro e a tutti voi dal Panda

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