lunedì 23 luglio 2012

La diffamazione negazionista da una parte e divulgazione scientifica dall’altra



I negazionisti climatici sono sempre più a corto di argomenti. Questa è potrebbe essere interpretata da qualcuno come una bella notizia. Si sarebbe legittimati a credere che, in un dibattito civile, siano le argomentazioni ed i dati scientifici a valere, non le illazioni, gli insulti o le minacce. Sfortunatamente, nel mondo reale, quel presunto fair play parrebbe completamente assente. Fuori dall’ipocrisia e del circo propagandistico dei grandi mezzi di comunicazione di massa, gli attacchi a climatologi e scienziati che osano fare divulgazione (senza passare dal filtro censorio dei soliti poteri forti) hanno raggiunto livelli di inaccettabile barbarie.

A chi, con la clava, vorrebbe imporre il silenzio, si risponde in un unico modo: dando voce a colui che si vorrebbe ridotto al silenzio. In questo caso la sorte è toccata a Michael Mann, scienziato del clima sottoposto ad una grottesca campagna diffamatoria. Per chi volesse saperne di più ecco qui un bel articolo di Ugo Bardi, che di questo genere di attività di disinformazione scientifica si occupa da tempo. A lui e a Massimiliano Rupalti (che ha curato i sottotitoli in italiano del video qui sopra) vanno i ringraziamenti del Panda e a Michael Mann, ovviamente, la piena solidarietà.

Personalmente il vostro affezionato Panda crede che non possano esserci argomentazioni migliori di quelle portate proprio dai negazionisti (in questi frangenti) per mostrare l’assoluta malafede di chi, al di là di chiacchiere ed assurde illazioni, finisce sempre e comunque col difendere gli enormi interessi economici dei potentati di turno (idrocarburi, finanza ed armi).


Buona visione ed un saluto a voi tutti dal Panda

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