Pochi giorni fa il vostro affezionato Panda aveva sollevato diverse perplessità in merito al dietrofront sul nucleare intrapreso dal governo italiano a ridosso del referendum abrogativo di giugno. Purtroppo i sospetti del Panda hanno rapidamente trovato conferma. E’ di oggi, infatti, la notizia che effettivamente la suddetta “rinuncia” al nucleare sia stata meramente tattica. Non proprio una bugia, quanto piuttosto l’ennesima brillante mossa anti-comunista del nostro premier. Come riportato da Reuters, nel corso della conferenza stampa al termine del bilaterale italo-francese a Villa Madama, Mr B. in persona avrebbe candidamente ammesso, rispondendo ad una domanda, che: "Se avessimo fatto il referendum avremmo rinunciato al nucleare per lungo tempo; invece io spero che tra 1 o 2 anni si potrà ritornare sulla scelta dopo che si sarà fatta chiarezza sulla tecnologia".
Tradotto...
...il governo ha finto un ripensamento per eludere la volontà popolare, nonché, presumibilmente, per limitare l’attuale calo dei consensi e non si cura nemmeno di tener per sè tali considerazioni. Pare quindi che il governo stesso dia per certo un volere popolare fortemente anti-nuclearista, ma, sempre presumibilmente, trova che non si possa assolutamente rinunciare alla ghiotta possibilità di una mega-abbuffata finanziaria imbastita proprio sulla costruzione di centrali nucleari in territorio italiano. D’altra parte non si riesce proprio ad immaginare cos’altro si possa vedere di “attraente” in tali progetti. Il punto però non è questo. Il punto è che le centrali nucleari possono essere (od apparire) pericolose, malsane, antieconomiche, inquinanti e sgradite alla gente comune, ma trattandosi di gente comune sembra proprio che quel giudizio non conti granché presso chi conta. Visto l'esito che tale scontro di volontà ha generato, c'è da chiedersi se vi sia ancora eguaglianza e democrazia in Italia oppure solo dei loro mediocri sosia. La soluzione forse sarebbe diventare tutti miliardari e piduisti o, per le signore, sposare chi già lo è.
Non è finita qui, i contratti tra l’italiana Enel e la francese Edf (quelli che dovevano garantire la realizzazione del 50% del programma nucleare italiano), sempre per bocca del loquace Mr B., “non saranno abrogati". Inoltre, dulcis in fundo, le 4 centrali nucleari previste, per chi ancora non lo sapesse, sono proprio a tecnologia Epr, ossia quella stessa tecnologia su cui, poco tempo fa, i francesi stessi avevano sollevato delle perplessità, con buona pace per la “chiarezza sulla tecnologia".
Il vostro affezionato Panda si domanda: secondo voi, Mr B. non avrebbe fatto prima ad accusare i referendum abrogativi d’essere l’ennesimo strumento cospirativo in mano ai comunisti? Oppure Mr B. avrebbe potuto dire che gli incidenti di Fukushima, Oganawa, Kashiwazaki Kariwa così come Chernobyl e Three Mile Island, sono stati solo perfide messinscene comuniste. In fondo ai suoi sudditi non gli è quasi mai venuta voglia di andare a votare agli ultimi referendum (soprattutto se fa bello) e in quanto a sparate stile guerra fredda ai tempi della crisi missilistica di Cuba, gli stessi sono ormai più che vaccinati e pressoché insensibili a qualsivoglia gaffe. Comunque c’è sempre tempo chissà, in futuro...
Comunque sia, nemmeno il nocciolo di Fukushima pare radioattivo, surriscaldato e fuso quanto il sistema politico italiano, ma questa, ovviamente, è solo l’opinione di un Panda qualsiasi che non è mai stato votato da nessuno quindi...
... un saluto a tutti, gente comune e non, dal Panda.
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