venerdì 15 aprile 2011
Slow Food, la cultura e l'ignoranza
Un breve filmato di presentazione su SlowFood tutto per voi. Perchè? Perchè il mondo ha bisogno di cultura e speranza, anche e soprattutto in ciò che mangia ogni giorno. A ridosso di uno dei più estesi e profondi sconvolgimenti politici dell'intero pianeta a causa del pane (le rivolte del Nord Africa), a ridosso di un disastro nucleare senza preceenti (quello di Fukushima) e a pochi mesi di distanza dal più grave disastro petrolifero della storia (quello causato dalla BP nel Golfo del Messico) è bene ricordarsi che al mondo ci sono anche tante cose buone. Le cose buone esistono eccome! Le cose buone sono...
...tanta brava gente, che si aiuta, che si unisce, che si organizza per far meglio e di più, per sé e per gli altri. Rendere onore alla loro bontà ed onestà, porre dei distinguo rispetto a chi onesto non lo è e non lo è mai stato, onorare il buono ed il bello prodotto dai meritevoli con l'impegno, la fatica e gli anni, è combattere il male alla radice. Rendere onore alla bontà in ogni sua forma è fare cultura, ossia rendere capaci noi tutti di fare delle distinzioni. Distinzioni tra ciò che è innocente e ciò che non lo è (giustizia), tra ciò che è reale e ciò che non lo è (conoscenza), tra ciò che contiene valore e ciò che non lo contiene (saggezza e prosperità). Se l'amore è la virtù dei singoli, la cultura è quella dei popoli. La cultura, infatti, è l'unica vera ricchezza che l'umanità abbia mai creato. Può sembrare un pensiero romantico, ma è molto pragmatico. Le patate esitevano prima che qualcuno le scoprisse, prima che qualcuno scoprisse che erano commestibili ed anche prima che qualcuno scoprisse che si potevano coltivare in gran quantità, esistevano persino prima che qualcuno inventasse astute ricette per trasformarle in gustosi manicaretti. Le patate hanno sfamato per secoli intere popolazioni, ma se lo hanno permesso, è solo grazie alla cultura. Prima erano solo erbaccia. Il petrolio, analogamente, esisteva da milioni di anni prima che qualcuno inventasse una lampada o un motore a scoppio e per così tanto tempo non è stato altro che fanghiglia maleodorante. Se oggi lo chiamiamo "oro nero", se suscita idee di ricchezza e potere senza eguali, se siamo persino disposti a far guerre spietate per accaparrarcelo mentendo ed uccidendo senza pietà, non è perchè sia intrinsecamente più prezioso di qualsiasi altra cosa questo pianeta ha da offrirci. E' solo la cultura che lo ha reso tale. La culura ha reso possibile trovarlo, estrarlo, lavorarlo in mille diversi modi, commercializzarlo, distribuirlo ed utilizzarlo. La cultura è la vera energia e la vera ricchezza racchiusa nel petrolio.
Se oggi permettiamo al petrolio di distruggere il mondo, la colpa è invece dell'ignoranza. Con l'ignoranza è facile sottovalutare od ignorare del tutto le conseguenze del suo abuso, sottovalutare od ignorare le possibili alternative all'oro nero, sottovalutare od ignorare il picco del petrolio e le sue conseguenze. L'ignoranza è la vera violenza e il vero marciume racchiuso nel petrolio.
La cultura è potere, è ricchezza ed è benessere. Per questo l'elitè ha sempre scelto le migliori scuole per i propri figli ed ha sempre varato drastici tagli ai fondi per la scuola pubblica sapientemente accompagnati da lacrime da coccodrillo e millantate ottimizzazioni.
Il qualunquismo e l'indifferenza, che tanto spopolano oggigiorno, sono ovviamente l'opposto della cultura. Per quanto possano essere sgradevoli e dannosi, sono tuttavia gratuiti e "generosamente" somministrati ai più poveri direttamente dai megafoni a tutto volume dei mass-media. L'ignoranza è ciò di cui si nutre il consumismo per convincerci a fare cose discutibili. Cose come comprare qualcosa che non ci serve, pagarlo molto più del suo valore e molto meno dei costi reali che comporta, per gettarlo subito dopo in un bidone dei rifiuti. L'ignoranza non è neutrale. Genera divisione, perchè nell'ignoranza è facile stabilire chi ha ragione e chi torto. Più si è ignoranti e meno cose si sanno. Meno cose si sanno e meno cose si devono valutare. Meno valutazioni si devono fare e meno fatica si fa a decidere. Per questo le decisioni degli ignoranti sono sempre nette, perentorie ed intransigenti. Per queto gli ignoranti distinguono grettamente il mondo in persone buone e cattive, ma celebrano solo i propri capi (buoni o cattivi che siano). Gli ignoranti celebrano solo i potenti e finiscono sempre per odiare qualcuno. Dividi et impera dicevano i Romani. Nell'assenza di consapevolezza, com'è facile intuire, le opinioni non si incontrano, si scontrano. Ebbene, non è vero che le diverse opinioni si dividono in buona cultura e cattiva cultura, come credono gli ignoranti. Si dividono in cultura ed ignoranza. La cultura crea ed attrae empatia, bellezza, felicità ed intelligenza. L'ignoranza vomita e sparge egoismo, squallore, infelicità e stupidità. Chi dice "così fan tutti", "sono tutti uguali", "è inutile fare distinzioni, intanto..." non fa altro che inneggiare all'ignoranza pura e semplice. Non lo fa perchè è un diavolo o un genio del male, lo fa più modestamente per giustificare la propria ignoranza o per meglio dire per giustificare ciò che la provoca: apatia, pigrizia, superficialità, ipocrisia, paura, povertà, ecc...
Quando il vostro affezionato Panda dice che al mondo esistono tante brave persone, lo fa perchè è vero, lo fa per porre delle distinzioni, lo fa per fare cultura (nel suo piccolo). Quelle distinzioni non servono a separare il mondo, ma a celebrarlo ed unirlo intorno alla bellezza. Non solo, quando il Panda dice che ci sono tantissime persone meravigliose, ma non esiste neppure una sola multinanzionale al mondo che si possa veramente definire tale, il vostro Panda non sta facendo un'affermazione di principio, nè un'affermazione politica, fa molto di più: fa cultura. Organizzazioni come Slow Food fanno lo stesso, solo che lo fanno moooolto meglio. Un'altro mondo è possibile. Tante grazie a chi lo sta costruendo ogni giorno con tanti piccoli e quotidiani gesti di cultura!
Un saluto a voi tutti dal Panda.
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