mercoledì 31 ottobre 2012

Quel che Monti non dice è... il nocciolo della questione




A distanza di 4 giorni dall’anniversario della morte (ma dovrei dire assassinio) di Enrico Mattei, il vostro affezionato Panda, con questo video, lascia che sia chi non ha bisogno di presentazioni a commentare quella che, sfortunatamente per noi, è la realtà ultima dell’attuale sistema economico. Una realtà spietata, degradante, liberticida e folle. Anche Pasolini fu ucciso, così come Enrico Mattei, Mauro De Mauro (e tanti, tanti altri un po’ ovunque nel mondo) per aver tentato di opporsi all’avanzata del consumismo come oggi lo viviamo. Trovo questo significativo. Comunque sia, quel che già all’epoca pareva a grandi pensatori una situazione disperata, non ha fatto altro che peggiorare costantemente per anni ed anni. La cultura popolare di miliardi di persone, nel frattempo, è stata spappolata, svuotata e sostituita dalla demenza ossessiva-compulsiva dello shopping consolatorio, dell’affarismo devastatore e dell’indifferenza auto-assolutrice. L’aspetto più paradossale di tutta questa triste storia è che l’ineluttabilità ed imminenza di un collasso planetario indotto da una tale miopia fascistizzante (in cui l’umanità si è acriticamente gongolata per decenni) è un’idea rimossa dalla consapevolezza collettiva persino ora che iniziamo a vivere quel collasso in prima persona. C’è sempre la speranza che la crescita economica riparta con vigore e che tutto si “aggiusti” e si possa ritornare a consumare, consumare, consumare, consumare… Chissà, magari una nuova tecnologia, la spending review, una nuova classe politica, un nuovo mega-giacimento petrolifero scampato a decenni di ricerche… Speranze vane: la festa è proprio finita! Non sono concesse dilazioni. Nessun ulteriore giro i giostra per permetterci di sfogare infantili frustrazioni ed inconfessabili paure. Il tempo è scaduto. Ora rimane solo il conto da pagare e, ovviamente, sarà un conto salatissimo: all’altezza dei livelli di spreco di cui l’umanità s’è resa artefice in tutto questo tempo e di cui, ancor ora, si sforza strenuamente di perpetuare i fulgori.

Pensate che possa essere il governo Monti o qualche altra forza politica filo-consumista, iper-liberista ed eco-scettica a dire che la festa è finita? E se anche qualcuno lo facesse, chi gli darebbe il voto? E se anche ne ottenesse a sufficienza, siamo sicuri che la democrazia reggerebbe all’assalto di un’intera classe dirigente che rischierebbe di venire spazzata via dal giorno alla notte? Come sempre creare danni e problemi è più facile che porvi rimedio, ma questa non è mai stata una buona motivazione per lasciare che le cose vadano a rotoli.


Buon futuro a tutti dal Panda

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