Non è per vantarmi, ma credo proprio che questa volta il vostro affezionato Panda abbia trovato un titolo stupendo per questo post. Certo, qualcuno ora dirà che quelle parole sono di Gandhi, ma chi l'ha detto che, per essere bello, un titolo deve pure essere originale?
Comunque sia, gli amici della campagna referendaria volta rendere nuovamente pubblica l'acqua, devono aver pensato lo stesso, dato che, sul loro sito, quella bella citazione del Mahatma capeggia subito sotto alla scritta a caratteri cubitali "L'ACQUA NON SI VENDE".
Inutile dire che Pandemica-mente è schierata a favore della nobile causa promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. L'acqua, come l'aria, non è un bene privato e non può essere trattato come tale. La sua privatizzazione comporta pesanti ripercussioni sul modo stesso di concepire la società oltre inaccettabili rischi economici.
La differenza tra libero mercato e barbarie è assai labile in casi come questo. Casi in cui cioè un bene vitale viene reso disponibile solo ad una ristretta cerchia di persone a scopo di lucro. Quel che è peggio è che, a fronte di una tale rinuncia collettiva, non si riesce neppure a scorgere una qualsiasi utilità o convenienza pubblica credibile. Piantare un cartello con la dicitura "proprietà privata" sulle correnti dei fiumi o sopra le nuvole sarebbe assurdo quanto il pensare che una privatizzazione del genere possa condurre ad un qualsiasi vantaggio. Una tale colossale "ingenuità" della politica dinnanzi a interessi privati di questa portata fa temere la malafede e/o l'incompetenza più totale. L'acqua è un bene comune, per sua stessa natura, da gestire e proteggere collettivamente. Averla privatizzata è stato un grave errore e i 3 referendum promossi dal forum per renderla nuovamente pubblica sono sacrosanti. Pensate che il Panda stia esagerando, pensate che sia solo retorica, un inutile enfatizzazione di un problema tutto sommato secondario visto i tempi che corono? Dal momento che tutti i ghiacciai del mondo sono in ritirata il problema non è per nulla secondario e in un futuro non troppo lontano rischia di essere perfino cruciale. Le cellule che compongono il corpo umano sono composte da un 65% ad un 90% d'acqua, detto ciò, cosa ha significato la sua privatizzazione?
Ci sono battaglie in cui il proprio contributo è una goccia in mezzo al mare, eppur preziosissimo. Ci sono battaglie che meritano di non lasciar trascorrere troppa acqua sotto i ponti prima di iniziare ad agire. Ci sono battaglie che non sono facili come bere un bicchier d'acqua, ma meritano d'essere combattute lo stesso. Insomma, ci sono battaglie per cui vale la pena di rischiare d'essere ignorati, derisi e persino combattuti, perchè la loro vittoria è una vittoria di tutti. La battaglia civile per rendere nuovamente pubblica l'acqua è una di quelle.
Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda.
Io andrò a votare di certo! Dovessero stabilire "casualmente" la data del referendum al 15 agosto!!
RispondiEliminaLa libertà è partecipazione, anche ad agosto. Un solo commento: bravissimo!
RispondiEliminaUn salutone dal Panda