mercoledì 1 febbraio 2012

Per chi suona la campana?



Paddy Ashdown, in questo bel video tratto da TED (e sottotitolato anche in italiano) parla dello spostamento di potere globale. Un argomento con un risvolto inaspettatamente poetico. In omaggio alle belle e sagge parole di Ashdown, il vostro affezionato Panda riporta quello che è la miglior sintesi di quelli che, altrimenti, parrebbero solo freddi calcoli geopolitici: una splendida poesia di John Donne.

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Nessun uomo è un'isola
(di John Donne)

Nessun uomo è un'isola,
completo in sé stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.

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E’ proprio l'ora che il potere con la P maiuscola impari dal pragmatismo sfuggente della bellezza, della poesia e persino della morale. E’ una lezione che va assolutamente imparata, in un modo o nell’altro, poiché l’Universo in cui viviamo è un professore estremamente severo con chi non passa i suoi esami. Con lui non si scherza: è di gran lunga meglio faticare per imparare la lezione piuttosto che essere studenti zucconi.

Vi sembra una posizione utopica?

Anche la democrazia o volare lo sono state considerate a lungo delle utopie. Per il 99% del tempo delle lezioni (la nostra Storia) siamo stati degli zucconi e dei ripetenti. Ora il tempo che professor Universo ci ha concesso per imparare sta per scadere e si appresta il tempo degli esami.

Buon futuro a tutti dal Panda

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