Wikipedia, la notissima enciclopedia on-line multi-lingua (scritta e vagliata gratuitamente dagli utilizzatori stessi su base volontaria), continua a far parlare di sé. Dopo aver macinato successi su successi ad un ritmo portentoso, dopo aver sorpassato tutte le difficoltà incontrate, ecco che raggiunge una nuova vetta.
Per autosostenersi finanziariamente senza rinunciare alla propria indipendenza e senza ricorrere alla pubblicità, la Wikimedia Foundation (ossia l'organizzazione internazionale no-profit che sta dietro a Wikipedia) ha lanciato un appello agli utenti di Wikipedia per una raccolta fondi. Detto fatto, la creatura fondata da Jimmy Wales ha prima raggiunto e poi sorpassato l'obiettivo di raccolta. Obiettivo fissato a ben 16 milioni di dollari!
Questo successo permetterà a Wikipedia di non dover raccogliere pubblicità almeno per un altro anno. Questo successo, già di per sé ragguardevole, è ancor più prezioso perchè da la dimensione del valore che le persone attribuiscono alla cultura nel mondo. Visto la dimensione del fenomeno, in altre parole, non si tratta più semplicemente del successo di una no-profit come tante, si tratta di un successo culturale storico e planetario. Non si tratta di una raccolta fondi strappalacrime sostenuta da una massiccia campagna mass-mediatica con tanto di trasmissione tv in prima serata. Si tratta di una raccolta fondi a sostegno della cultura al suo stato puro, senza interdipendenze commerciali di sorta. Senza sponsor. Senza libero mercato.
Il mercato non è più il miglior risolutore di problemi. Ormai da anni, infatti, Wikipedia (ossia una no-profit) è saldamente al vertice della competizione mondiale nel campo dell'enciclopedie, pur operando con regole tutte sue che nulla hanno a che fare con la legge della domanda e dell'offerta. Internet, che di Wikipedia ne è la mamma, ancora una volta stravolge tutte le regole e si fa beffa delle lobby e della politica conservatrice e neoliberale. Se si preferisce, Internet è la dimostrazione odierna, onnipresente e concretissima dell’indiscutibile veridicità del antico detto: “l’unione fa la forza”.
Buona cultura a tutti!
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