Quante volte ancora dovremo ascoltare e sopportare “scemenze” quali le apocalittiche previsioni sul riscaldamento globale, l’acidificazione degli oceani, ecc… ? Per quanto ancora dovremo sopportare questi rompiscatole degli ecologisti e dei loro scienziati?
Purtroppo per poco ancora! Perché PURTROPPO? Perché...
...continuando così, molto prima di quanto noi tutti vorremmo, ci estingueremo insieme alla maggior parte delle specie viventi di questo pianeta. Ecco perché.
E rieccoci con un altro catastrofista, direte voi. E che razza di catastrofista! Sfortunatamente il Panda non può in tutta onestà definirsi tale. Certo prevedere a breve un’estinzione di massa che coinvolga in primis la razza umana può suonare “vagamente” deprimente, ma dinnanzi alla morte, individuale o di massa che sia, è possibile continuare a mantenere il solito stanco e disperato sorriso di cartapesta da teledipendente lobotomizzato? Basteranno gli psicofarmaci a farci scordare che abbiamo assassinato un intero pianeta e per di più proprio quello su cui noi e i nostri stesi figli viviamo? Basteranno lo shopping compulsivo, le partite di calcio, le lotterie, i quiz show od il patetico teatrino della politica?
Rispetto a queste domande angoscianti, la posizione predominante della società “civile” è piuttosto chiara: chi se ne frega!
Basta quindi con le solite noiose e deprimenti paternali in salsa ecologica. La gente comune non ce la fa più e chiede solo di essere lasciata alla propria estinzione in santa pace. Non c’è tempo per fesserie come queste, c’è il lavoro, lo shopping, la tv, le partite di calcio, le partite alla playstation…
La maggioranza flaccida e viziata preferisce di gran lunga una rassicurante e comoda bugia (ripetuta fino alla nausea con ipocrisia ed efficacia dalla televisione e dai giornali) piuttosto che una scomoda verità incredibilmente ben documentata e sancita e sottoscritta dal mondo scientifico. Se la maggioranza non vuol sentir parlare di ambiente, non parliamo poi dei mercati azionari! Di PIL, sì, di quello si può discutere e anche di crescita economica, ma non di catastrofi ecologiche per carità!
Il Panda, in cuor suo, non se la sente di sottoscrivere in pieno questo corale appello ad un sano e tranquillo suicidio di massa. Per quanto siano tristi, paurose e deprimenti le allarmistiche previsioni di scienziati ed ecologisti, non lo saranno mai tanto quanto vivere in prima persona un’estinzione di massa. Sì perché non c’è nulla, ma proprio nulla che lasci pensare che gli effetti più devastanti delle nostre sciagurate azioni si debbano per forza manifesteranno solo fra secoli o per lo meno diversi decenni. Anzi, finora, a ben guardare, le previsioni dei cosiddetti eco-catastrofisti sono state sistematicamente smentite. Bene dirà qualcuno. Malissimo dice invece il vostro affezionato Panda. Malissimo perché, all’interno della comunità scientifica internazionale, le più tetre previsioni scientifiche prodotte nel corso dei decenni si sono sistematicamente rivelate troppo ottimistiche rispetto all’andamento reale del pianeta. La cruda realtà dei fatti è il peggior catastrofista in circolazione, il che dovrebbe farci riflettere. A chi sminuiva e ridicolizzava le previsioni di un preoccupante aumento dei fenomeni atmosferici estremi non rispondono più pacati, logorroici ed occhialuti scienziati, ma le centinaia di silenziosissime vittime dei tornado della primavera del 2011. Si badi che quelle vittime non appartengono a qualche piccolo e sottosviluppato stato caraibico, bensì alla prima superpotenza al mondo, gli USA. Che dire inoltre dei più recenti esiti della raccolta dati sull’attuale condizione degli oceani svolta a livello internazionale? Il Panda non dirà nulla al riguardo, lasciando giudicare a voi stessi, se l’argomento vi interessa (ecco qui il link).
Il Panda è convinto che l’umanità abbia le risorse sufficienti a superare tutte le enormi difficoltà da lei stessa generata in secoli di crescita demografica criminale e devastazione totale ed incontrollata. Le risorse per sopravvivere e persino prosperare ci sono già. Non serve aspettare decenni per tentare di sviluppare qualche esotica e miracolosa tecnologia salvifica. Quelle tecnologie e quel tipo di conoscenza già esistono da anni. Non è la tecnologia che manca è la volontà di cambiare. Manca la risolutezza necessaria ad effettuare scelte non drastiche, ma semplicemente proporzionate ai rischi ed ai danni che già corriamo e che già subiamo. Il vero eco-catastrofista, in fondo, non è chi denuncia lo stato attuale e futuro delle cose, ma chi lo nega, poiché senza quella negazione non saremmo mai giunti a questo punto.
Basta allarmismi, agiamo! Singolarmente, collettivamente, sul piano pratico e su quello culturale, a livello scientifico e a livello industriale, sul piano agricolo e su quello alimentare, ecc…
Basta allarmismi, agiamo!
Un saluto a tutti, convinti e non, dal vostro affezionato Panda.
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