domenica 27 febbraio 2011

Good news vs. disinformazione di massa

Desertec, Transgreen, Sahara Solar Breeder Project, Sahara Forest project, Kite gen e i suoi vari rivali dell’eolico d’alta quota, Better Place, la benzina all’idrogeno di Cella Energy, Bloombox, pannelli fotovoltaici al mirtillo, geotermia di terza generazione, l’aeroplano solare Solar Impulse, i bolidi elettrici della Teslamotors ecc... ecc... ecc... E c’è ancora chi crede che per le rinnovabili e le tecnologie verdi in generale il problema sia tecnologico/economico anzichè politico. Ancora c’è chi si chiede cosa potrà sostituire il petrolio tra 30 anni. 30 anni? E chi ce li ha 30 a disposizione? Dinnanzi a questo attendismo perenne, a questo scetticismo uniderezionale verrebbe voglia di gridare: "Ma non lo vedete cosa sta succedendo proprio in questi giorni nei paesi come Libia, Egitto, Algeria e forse presto anche in Arabia Saudita? Non avete visto cosa è successo pochi anni prima a paesi come l’Iraq e l’Afghanistan? O a paesi come la Somalia? Davvero pensate che tuto ciò avvenga per la democrazia e non per un drastico calo della disponibilità di cibo e petrolio di buona qualità e facile estrazione in rapporto all'aumento di domanda energetica globale causata dalla pressione demografica e l'inurbamento massiccio in atto in tutto il mondo? Veramente credete alle leggende metropolitane sul complotto ecologista mondiale per far credere alla gente che vi sia un cambiamento climatico inesistente? Veramente non sapete contare i gradi centigradi e il numero di fenomeni estremi accaduti negli ultimi 10 anni? Se proprio non riuscite a vedere né sospettare nulla in merito a quel che sta già avvenendo, su quale pianeta vivete?". E non è finita qui...



...c’è pure chi pensa che il Picco del Petrolio sia una messa in scena o una manovra speculativa. Altrettanto si dica sull'esplosione dei prezzi dei cereali e delle materie prime. Che la speculazione finanziaria esista è fuor di discussione, ma si specula su ciò che lo consente. Come mai dopo secoli di litania di fior fiori di economisti che dichiaravano ossessivamente che il mercato si autoregola perfettamente tramite domanda e offerta, ora che assistiamo al boom dei prezzi di grano, riso e petrolio le stesse fonti parlano di speculazione? Le teorie liberiste sembrano camaleonti pronti a prendere il colore che meglio loro aggrada a seconda delle necessità dei poteri forti. Nessun ripensamento, nessun imbarazzo, semplicemente si autosconfessano tacendo quel che avevano detto fino al giorno prima. Intanto la gente comune non sa come fare per tirare avanti e i plurimiliardari sono ancor più ricchi di prima. Che dire poi di quelli che sono convinti che i cambiamenti climatici non siano altro che un complotto ecologista a livello mondiale? E quelli che veramente credono che ci siano abbastanze risorse planetarie per molti altri miliardi di persone? Mai sentito parlare di esaurimentio delle risorse? Di acidificazione degli oceani? Di pericolo di rilascio in atmosfera di idrati di metano? E che dire di fior fiori di economisti e politici fanatici della crescita economica infinita su un pianeta a detta dei cosmonauti piccolissimo? Il concetto che se prendi, usi e getti senza sosta prima o poi esaurisci ciò che ora stai sprecando senza ritegno, è un concetto troppo complicato?

Ma stiamo scherzando?

Se la risposta è sì, sono scherzi di cattivissimo gusto e assai pericolosi.
Cosa sta capitando al senso critico comune?

Il benessere e la tv (e ultimamente la cocaina e l'ecstasy) sembrano aver fritto più cervelli di quanto non riuscirono a fare i regimi propagandistici di Hitler e Stalin messi insieme. La follia dilaga apparentemente incontrastata, in un clima di immobilismo perenne, giustificato ora con un ottimismo ottuso ed ora con un pessimismo nichilista. Siamo di fronte ad un nuovo ed inquitante fenomeno sociale: la catatonia culturale. Una decadenza intellettuale sconfortante ed allarmante. La defecazione intellettuale assunta con acritica e quotidiana pigrizia da centinaia di milioni di persone apparentemente assuefatte a questo deserto culturale chiamato eufemisticamente "i mass-media". Una volta ci si sarebbe per lo meno vergognati tale penoso stato, oggi si pensa che riguardi solo gli altri. Che diavolo sta succedendo?
Semplice, la propaganda, ossia l’arte di disinformare è diventata scientifica e, se già all’epoca di Hitler funzionava benissimo, oggi funziona perfino meglio. Molto, molto meglio. Citando Pier Paolo Pasolini:

"Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre. "

Il problema non è solo italiano, è mondiale. Alcune peculiarità tutte italiane possono renderlo particolarmente manifesto nel Bel Paese, ma il fenomeno è planetario. Il fatto è tecnico: oggi la propaganda ha più canali su cui agire rispetto al passato e mezzi molto più potenti, inoltre ha accumulato un’impressionante conoscenza sulle proprie "vittime" e sui loro punti deboli. Viceversa le sue “vittime” quasi nulla sanno di lei. La propaganda moderna, inoltre, ha a propria disposizione risorse finanziarie e di intelligence mai viste prima, poiché i potenti forti di cui è schiava si sono accorti da tempo della sua efficacia ed importanza strateggica all'interno della nostra società. Questa consapevolezza, piena e completa solo in quei centri di potere, li ha spinti ad investire massicciamente ed ininterrottamente (dal dopoguerra ad oggi) in quel campo. Oggi, il divario tra chi ha accesso ai servigi della disinformazione e chi la subisce, si sta ampliando ad un ritmo sempre crescente.

Come se ne esce? C’è abbastanza tempo per porre rimedio? Ci sono le risorse ed i mezzi per opporsi a questo sterminio intellettuale? Ci sono le competenze e gli uomini adatti ed in numero sufficiente?

No, nel modo più assoluto. Non c’è tempo né risorse sufficienti. Le disparità di mezzi, uomini e risorse tra chi informa e chi disinforma sono senza confronto. Internet ha dato un canale in più a chi tenta di informare, ma lo stesso vale per chi fa disinformazione.
In campo militare, la guerrigia più di una volta è riuscita a sconfiggere eserciti colossali. Il fatto è che non si può pensare di affrontare in campo aperto i mass-media tradizionali con 2 volantini e 4 blogs. E’ illusorio e fuorviante. In altre parole, non si può in alcun modo tentare di sradicare la subcultura di massa con uno scontro stile braccio di ferro tra attivismo da una parte e tv, radio e giornali dall'altra. La subcultura odierna, fatta di illusioni come la crescita economica infinita, l'usa-e-getta, un cieco ed acritico ottimismo tecnologico ha spinto l'opinione pubblica verso un individualismo esasperato ed un menefreghismo ed una superficialità asfisiante. Questa catastrofe è stata partorita con decenni di tempo a disposizione e mezzi di disinformazione senza precedenti nella storia dell’umanità. Non se ne uscirà con un colpo di bacchetta magica.

E allora?

E allora si può incidere su piccoli numeri, agendo in modo analogo ai guerriglieri. Si può incidere su gruppi di persone anziché puntare alle folle oceaniche. I mezzi di disinformazione operano come gli eserciti, ossia solo sui grandi numeri e, proprio come i grandi eserciti, sono lenti e burocratici. Vi è quindi ancora spazio per una sorta di guerriglia informatica volta a strappare piccoli nuclei di persone al pensiero dominante. La rete poi permette a questi nuclei di resistenza informativa di mettersi in contatto gli uni con gli altri, rafforzandosi e coordinandosi. La disinformazione inoltre funziona bene su una cultura impigrita e depressa. Un sano ottimismo ed idealismo, o se preferite "la voglia di fare", la mette in seria difficoltà. Anche per questo informarsi non è solo un diritto di tutti, ma dovrebbe essere anche un dovere di tutti. La cultura, ancor più della menzogna, è contagiosa e le persone, nonostante tutto, hanno un debole per la verità.
Quindi, se potete, cercate di diffondere le notizi riguardanti Desertec, Transgreen, Sahara Solar Breeder Project, Sahara Forest project, Kite gen e i suoi vari rivali dell’eolico d’alta quota, Better Place, la benzina all’idrogeno di Cella Energy, Bloombox, pannelli fotovoltaici al mirtillo, geotermia di terza generazione, l’aeroplano solare Solar Impulse, i bolidi elettrici della Teslamotors ecc... ecc... ecc...
Diffondere good news, ottimismo propulsivo, voglia di fare e di scoprire e diffondere notizie utili per uscire dai guai in cui ci siamo cacciati tutti quanti insieme su questo piccolo pianeta è la stessa cosa.

Resistere, resistere, resistere!

Un saluto a tutti voi dal vostro affezionato Panda.

Nessun commento:

Posta un commento