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La CGIL aderisce all'appello di 'Libera' e 'Avviso Pubblico' contro la corruzione
Per la Confederazione la corruzione è “un pesante macigno che soffoca la vita democratica e la libertà dei cittadini”, necessaria la mobilitazione di tutto il paese. La CGIL si impegna a sostenere la raccolta di firme attraverso l’invio al Presidente della Repubblica di apposite cartoline
31/01/2011 | Legalità e sicurezza
La CGIL sostiene la campagna promossa dalle associazioni 'Libera' e 'Avviso Pubblico' , contro il fenomeno, purtroppo assai diffuso nel nostro paese, della “Corruzione”. La Confederazione, si legge in una nota, non solo condivide le motivazioni e gli obiettivi che sono alla base dell'iniziativa, ma aderisce e si impegna a sostenere la raccolta di firme attraverso l’invio al Presidente della Repubblica di apposite cartoline.
La CGIL ricorda come, secondo le stime della Corte dei Conti, il costo prodotto dalla corruzione nel nostro paese si aggira fra i 50 e i 60 miliardi di euro. Questo costo, prosegue la nota “oltre ad essere pagato dai cittadini, sottrae di fatto risorse allo stato con le quali invece si potrebbero sostenere i necessari interventi per superare la grave crisi che stiamo attraversando”.
Dunque, un arretramento del paese sul piano della trasparenza e della legalità, l’Italia è infatti al 67° posto per trasparenza nella pubblica amministrazione, che afferma la CGIL “è assolutamente allarmante” e rappresenta “un pesante macigno che soffoca la vita democratica e la libertà dei cittadini”.
Le richieste avanzate con l'appello sono:
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Pandemica-mente sostiene appieno questa bella iniziativa. Il motivo è che tacere il male e sostenerlo spesso combaciano. Di fronte a molto male, non serve molto silenzio, ma molta azione.
Un abbraccio a voi tutti dal Panda.
La CGIL ricorda come, secondo le stime della Corte dei Conti, il costo prodotto dalla corruzione nel nostro paese si aggira fra i 50 e i 60 miliardi di euro. Questo costo, prosegue la nota “oltre ad essere pagato dai cittadini, sottrae di fatto risorse allo stato con le quali invece si potrebbero sostenere i necessari interventi per superare la grave crisi che stiamo attraversando”.
Dunque, un arretramento del paese sul piano della trasparenza e della legalità, l’Italia è infatti al 67° posto per trasparenza nella pubblica amministrazione, che afferma la CGIL “è assolutamente allarmante” e rappresenta “un pesante macigno che soffoca la vita democratica e la libertà dei cittadini”.
Le richieste avanzate con l'appello sono:
- Ratificare, da parte dell’Italia, le convenzioni internazionali che non ha ancora ratificato, a partire dalla Convenzione di Strasburgo del 1999, che prevede l’introduzione nel codice penale del paese di delitti importanti, come il traffico di influenze illecite (cioè la corruzione realizzata con favori e regali invece che con la classica mazzetta), la corruzione fra privati, l’auto riciclaggio.
- Introdurre nel nostro ordinamento la figura del collaboratore di giustizia per i reati di corruzione, come avviene per quelli di Mafia.
- Aggredire le ricchezze accumulate dai corrotti, confiscandone i beni e dando concreta attuazione alle norme già inserite nella legge finanziaria del 2007, che ne prevedono l’uso sociale come già avviene per quelli sottratti alle mafie.
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Pandemica-mente sostiene appieno questa bella iniziativa. Il motivo è che tacere il male e sostenerlo spesso combaciano. Di fronte a molto male, non serve molto silenzio, ma molta azione.
Un abbraccio a voi tutti dal Panda.
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