Il vostro affezionato Panda lo ammette: quanto leggerete è frutto di una conversazione un po’ datata e ripescata ad hoc in un momento di crisi. Il tempo da dedicare a questo blog, purtroppo, è sempre meno , così, il vostro Panda, si è visto costretto a ripiegare su questi miseri mezzucoli (come farsi gentilmente aiutare dall’Amministrazione Americana e ripescare interviste che riposavano da tempo nel cassetto).
Parole datate però non vuol dire parole inutili e logore.
Ecco quindi a voi, senza ulteriori indugi, l’intervista al Presidente degli Stati Uniti d'America...
-Sig. Presidente, qual è, secondo Lei, il pericolo più grande di questi tempi difficili? E perché?
- Credo sinceramente insieme a te che le establishment bancarie siano più pericolose di armate schierate per la battaglia; e che il principio di spendere denaro che dovrà essere ripagato dalla posteriorità, col nome di finanziamento, non sia altro che truffare il futuro su larga scala.
-Sig. Presidente, non ritiene d’esser stato un po’ troppo severo, nell’esprimere un parere tanto duro verso il sistema bancario?
- Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l'emissione del denaro, dapprima attraverso l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le compagnie che nasceranno intorno alle banche priveranno il popolo dei suoi beni finché i loro figli si ritroveranno senza neanche una casa sul continente che i loro padri hanno conquistato.
-Sig. Presidente, ma le persone comuni cosa possono fare al riguardo?
- Se un popolo si aspetta di poter essere libero restando ignorante, spera in qualcosa che non è mai stato e che mai sarà.
- E Lei, Sig. Presidente, pensa che i mass-media abbiano qualche responsabilità al riguardo?
- La pubblicità contiene le uniche verità affidabili di un giornale.
-Ah, ehm! Non avrà per caso intenzione pure Lei di inasprire le restrizioni alla libertà di stampa, vero?
- La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta.
-Ed i governi? Secondo Lei quale posizione dovrebbero tenere i suoi concittadini verso chi li governa?
- Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli.
-Siamo certi che questa è anche l'opinione dei nostri lettori. Grazie Sig. Presidente per essersi prestato a questa intervista ed aver comunicato il suo punto di vista con tanta sincerità e sinteticità. Vuole aggiungere qualcosa per i lettori di Pandemica-mente?
- Il più utile dei talenti è di non usare mai due parole quando una è sufficiente.
-Ok, allora, con questo, possiamo dire conclusa la nostra intervista al Presidente Jefferson*, a cui rivolgiamo di cuore i più sentiti ringraziamenti per le sue ferme e chiare parole. Siamo sicuri, Sig. Presidente, che la sua saggezza ha ancora molto da dire a chi desidera imparare dagli sbagli, ma anche dai successi del passato. Siamo inoltre più che sicuri che, se fosse ancora tra noi, oggi sarebbe a fianco dei suoi concittadini di OccupyWallStreet a battersi per i suoi ideali e contro lo strapotere delle banche.
Buon futuro a tutti!
*Thomas Jefferson (1743 – 1826), uomo politico americano, nonché terzo Presidente degli Stati Uniti d'America. Le parole precedute dal pallino sono effettive citazioni del suddetto Presidente e non parole di fantasia del vostro affezionato Panda.
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