lunedì 20 maggio 2013

Come gli esseri umani stanno cambiando il Pianeta – in 7 animazioni

Il vostro affezionato Panda vuole segnalarvi un post meritevole di mostrare con chiarezza disarmante l'impatto dell'uomo sul pianeta (questo qui). Lascio ogni commento ed ogni possibile osservazione. Che siano le immagini a parlare. Mi limito solamente a dire che merita d'essere visto, letto e fatto vedere (e leggere) a quante più persone possibile, affinchè svanisca quanto prima la pericolosissima illusione che serpeggia indisturbata nella nostra civiltà. Mi riferisco all'illusione di quelli che dicono: "sì, forse ci sono dei problemi e se non faremo nulla i nostri nipoti...".

I problemi sono enormi e sono già tali ora. Le conseguenze riguardano e riguarderanno noi ben prima dei nostri figli e nipoti. Rimandare non è più un opzione. E' una negazione della realtà.

Molti guai sono così enormi che letteralmente...

...si vedono dallo spazio.

Buona visione (vedi qui) e...


...buon futuro a tutti dal Panda

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P.S. - Qualcuno forse dirà: “in fondo sono solo cose già viste!”. Può essere, ma finché la nostra civiltà non reagirà con forza ad esse, beh, si potrà anche dire “già viste”, ma non si potrà dire “cose già comprese” e quindi non si potrà nemmeno dire “cose inutili”.

Il mondo brucia e c’è chi non vuol vedere, barricato in una egocentrica, vuota e disperata ansia d’allegria che si sfoga nell’altrettanto patetica ansia di comprare una felicità (che però non arriva mai, desideio dopo desiderio, dopo desiderio, ecc...).

Il mondo brucia e c’è chi, pur vedendo chiaramente le fiamme e respirando i fumi nefasti, non fa assolutamente nulla, chiuso in una patetica rassegnazione auto-vittimistica, tutto concentrato su i “non è colpa mia” e su i “intanto non cambierà mai nulla”.

Infine c’è chi vede il mondo bruciare meglio di altri poiché è lui che gli sta dando fuoco al motto di “se non io, qualcun altro lo farà, quindi tanto vale…”.

Siamo solo esseri umani e nessuno è perfetto, ma qui il concetto è brutale e deve essere espresso con brutalità per essere un messaggio sincero ed onesto: si può anche fingere di non vedere il treno che sta per travolgerci, ma non si potrà fingere quando ci avrà travolto e spappolato ogni singolo osso. Volete fingere che il treno non ci sia? Volete aspettarlo comodamente e pigramente seduti nel bel mezzo delle rotaie con tragica e patetica rassegnazione? Volete dar gas al treno per guadagnarci un po’ di più (finchè dura...)?

Accomodatevi, ma non solo sarete travolti (quello è ovvio), il peggio è che, durante l’attesa e poi durante l’agonia, sarete anche irrimediabilmente soli e tali purtroppo rimarrete fino all’inevitabile fine. Reagire, resistere, fare qualcosa, tentare, lottare non vuol dire solo provare a salvarsi (il che non è poco), ma vuol dire anche (e forse soprattutto) evadere dalla claustrofobica e soffocante solitudine di chi si arrende al proprio personalissimo egoismo.

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