martedì 31 maggio 2011

Ugo Bardi parla del E. catalyzer su TOD (traduzione in italiano)

Premesso che le competenze del Panda come fisico e/o traduttore sono di fatto nulle, qui sotto potete, ciò non di meno, trovare una sua traduzione in italiano di un interessantissimo articolo del Presidente di Aspo Italia, il prof. Ugo Bardi. L'articolo riguarda il caso del "E. catalyzer" (o "E-Cat" o "Energy catalyzer" che dir si voglia). Per chi non lo sapesse, l’E-cat sarebbe una sorta di “fusione fredda” all’italiana che, dal punto di vista energetico, prometterebbe (il condizionale è d'obbligo) miracoli e che, di recente, ha attirato su di sè una discreta attenzione mediatica (vedi, ad esempio, il documentario ad esso dedicato di Rainews, qui). L’articolo del prof. Bardi, nella sua versione originale (in inglese) è apparso niente meno che su The Oil Drum che è un punto di riferimento assai prestigioso per chiunque si interessi del Picco del petrolio e delle sue implicazioni. Per questo motivo il Panda invita chiunque fosse interessato a visionare l’originale (qui). Conviene inoltre rifarsi all'originale poichè la traduzione del Panda vuol solamente essere una facilitazione per chi fosse interessato a farsi rapidamente un’idea, ma, soprattutto, perché nell’articolo originale, come fatto notare anche da Pietro Cambi di Crisis (vedi qui), sono riportati anche tutti i i brillanti ed interessanti commenti scaturiti dalla discussione dell’articolo del prof. Ugo Bardi.

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                                  Il ritorno della fusione fredda?



Nel 1989, durante la mania dell’annuncio della "fusione fredda" da parte di Martin Fleischmann e Stanley Pons, un mio collega mi ha raccontato la teoria che aveva sviluppato. Si è basava sulla meccanica quantistica, disse, e avrebbe spiegato tutto ciò che era stato osservato nella fusione a freddo sulla base di un parametro regolabile.

Ahimè, nell’universo reale i parametri non possono essere regolati a piacimento, come nella memoria di un computer. La fusione fredda si rilevò difficile da raggiungere, io stesso trascorsi alcuni mesi a quell’epoca con un aggeggio fatto in casa che avrebbe dovuto produrrla; alla ricerca di atomi di elio che si sarebbero dovuti crere. Non ne ho trovato nessuno e non fui l'unico che rimase deluso. A quel tempo, praticamente tutti coloro che avevano a disposizione un laboratorio di fisica o chimica tentarono. Ma nessuno potè riprodurre le affermazioni circa una fusione che si svolga in una cella elettrochimica, nemmeno gli autori degli stessi delle affermazioni. Così, l'idea della fusione fredda si estinse rapidamente; sopravvivendo per lo più nei sogni di "suonati" e teorici della cospirazione. Pochi scienziati seri continuano a lavorare su di essa; ci sono stati più rivendicazioni lungo il corso degli anni ed è stato coniato un nuovo termine "LENR" (reazioni nucleari a bassa energia) per descrivere il campo. Tuttavia, dopo più di 20 anni, sembra chiaro che non è possibile ottenere energia utile dall’infarcire di atomi di deuterio il palladio, come Fleischmann e Pons avevano cercato di fare.

Quindi, sembrerebbe che la fusione fredda come mezzo di produrre energia sia una cosa fatta della stessa materia di cui son fatti i sogni. Quella fu la mia conclusione dopo averci lavorato su ed il motivo della mia reazione iniziale di totale incredulità quando ho sentito per la prima volta delle affermazioni del raggimento proprio di quel sogno da parte di due ricercatori italiani, Andrea Rossi e Sergio Focardi. Eppure, in fisica non esistono certezze assolute: ogni cosa nota può essere smentita e, alla fine, è la realtà sperimentale che conta. Così, ho notato che Rossi e Focardi, a differenza di Pons e Fleischmann, sembrano essere in grado di riprodurre il loro risultato, stando a diversi resoconti che sembrano affidabili. Poi, un amico e un mio collega è andato a visitare Focardi. Il mio amico non è una persona facile da ingare e andò lì, pronto a sfatare l’inganno. Tornò piuttosto perplesso, dicendo qualcosa come: "Beh, ci può essere qualcosa in questa storia."

Quindi, cosa sta succedendo? Abbiamo davvero fatto un enorme passo in avanti nella nostra ricerca di una forma pulita ed abbondante di energia? La fusione nucleare, dopo tutto, è un’ordinaria realtà fisica - può essere fatta accadere in laboratorio in una varietà di modi e non solo con la gigantesca macchina del progetto "ITER", che tenta di riprodurre la reazione che avviene nel Sole. Un altro tipo di fusione è ben conosciuto e quasi commerciale: si tratta della versione in cui un nucleo di boro ed uno di idrogeno reagiscono per formare tre nuclei di elio in un plasma ad alta energia. Questo sistema va sotto il nome di fusione "plasma focus". Potrebbe essere usato per generare raggi X molli, o neutroni quando il deuterio è usato al posto di idrogeno. Ma può essere usato per produrre energia? Alcune persone sostengono che si può, ma certamente deve essere difficile perché la tecnologia è stata inventata negli anni ‘60 e finora nessun prototipo di produzione di energia sembra essere in giro.

Eppure, la tecnologia del "focus plasma" può essere il prototipo di una diversa classe di macchine per la fusione che non tentano di fondere insieme gli isotopi di idrogeno. Esse, piuttosto, tentano di fondere protoni (nuclei di idrogeno) con nuclei più pesanti. Il boro è la scelta del focus plasma, ma ci sono altre possibilità. Quel che Rossi e Focardi hanno affermato è di essere stati in grado di fondere un protone con un nucleo di nichel. E 'una reazione che potrebbe, infatti, produrre grandi quantità di energia. Il problema con questa idea è che vi è un’enorme barriera elettrostatica che impedisce al protone con carica positiva di entrare nel nucleo con carica positiva di nichel (o altro). Il superamento di queste barriere elettrostatiche in un dispositivo pratico, di solito, richiede l'uso di plasmi ad alta energia che hanno bisogno di molta più energia per essere creati e sostenuti di quella che può essere ottenuta dalla fusione. Eppure, se fosse possibile ridurre questo potenziale usando qualche tipo di "catalizzatore nucleare", allora si potrebbe ricavare la fusione come fonte di energia. Si può fare e, infatti, è stato fatto utilizzando particelle esotiche conosciute come "muoni", che agiscono come catalizzatori. Si tratta di un processo estremamente complesso che richiede molta energia per essere creato e mantenuto. Tuttavia, dimostra almeno che la "catalisi nucleare" è possibile.

Questo è ciò che Rossi e Focardi hanno affermato di essere stati in grado di fare con il loro dispositivo che hanno chiamato " Energy Catalyser ". Loro non sostengono di stare utilizzando i muoni, ma, in qualche modo, essi affermano di essere stati in grado di attivare e mantenere la reazione nucleare dell’idrogeno con il nichel, fornendo molta meno energia rispetto alla reazione poi genera. Essi sostengono che l'EROEI del dispositivo potrebbe essere all’incirca 30 o anche più grande, una volta che l'energia termica generata dalla reazione sia convertita in energia elettrica.

Quindi, abbiamo scoperto il trucco magico per ottenere energia abbondante e pulita? La gente potrebbe tornare a parlare di energia elettrica "troppo a buon mercato", come nel periodo di massimo splendore dell’energia nucleare? Forse, ma è troppo presto per dirlo. Ci sono molti dettagli che proprio non vanno d’accordo nelle affermazioni di Rossi e Focardi (vedi, ad esempio, l'articolo di Kjell Aleklett citato sotto). Se dobbiamo conciliare il concetto del energy catalyser con ciò che sappiamo della fisica nucleare, dobbiamo pensare a qualche fenomeno veramente esotico che si svolge in camera di reazione. In fisica, i regna l’esperimento, ma la possibilità di un errore sperimentale è sempre presente. Ecco perché nessuna dichiarazione può essere considerata come convalidata finché l'esperimento relativo è riprodotto in modo indipendente. Ciò richiederà del tempo, non si può fare fisica in fretta, ma alla fine lo sapremo.

Alcuni riferimenti sul “Energy Catalyser”
L'articolo di Kjell Aleklett:
http://aleklett.wordpress.com/2011/04/11/rossi-energy-catalyst-a-big-hoax-or-new-physics/
Wikipedia ha una buona pagina sulla vicenda: http://en.wikipedia.org/wiki/Energy_Catalyzer

Ulteriori informazioni
http://www.physorg.com/news/2011-01-italian-scientists-cold-fusion-video.html
http://peswiki.com/index.php/Directory:Andrea_A._Rossi_Cold_Fusion_Generator
http://www.nyteknik.se/nyheter/energi_miljo/energi/article3111124.ece
http://www.journal-of-nuclear-physics.com/
http://www.express.gr/news/business/434458oz_20110316434458.php3

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Un ringraziamento sentito al prof. Ugo Bardi per la sua gentilezza e disponibilità ed un salutone a tutti dal Panda.

domenica 29 maggio 2011

L'errore e la meraviglia



Rieccoci con un video tratto da TED e sottotitolato pure in italiano. Può darsi che il Panda si sbagli, ma è fermamente convinto che sia un vero gioiello, carico di saggezza, allegria ed umanità. Una vera e propria ventata di freschezza da dove meno ce la si aspetterebbe: la nostra fallibilità!

Eh, sì! Tutti prima o poi ci sbagliamo. Chi meglio del Panda, con tutte quelle tesi strampalate e quegli imbarazzanti errori d'ortografia e di sintassi sparsi qua e là nei suoi post, può saperlo? Il Panda, per tutte quelle sviste, forse dovrebbe scusarsene con voi, ma preferisce dirvi: godetevele!

Come cantava Eugenio Finardi "siamo tutti come Wile Coyote"! Le parole del buon Eugenio ci ricordano con simpatia che si può imparare tanto persino dai cartoni animati degli anni ’40 e, non so a voi, ma al Panda Wile Coyote è sempre stato molto più simpatico di quel perfettino del Road Runner (alias Beep Beep!). Non c'è dirupo troppo profondo da cui Wile Coyote, dopo esserci precipitato, non riesca a risalire per riprendere ostinatamente con i suoi strampalati piani di cattura, non c'è masso tanto duro e pesante da frantumare i suoi sogni quanto le sue povere ossa, né sconfitta tanto cocente da farlo desistere dal provare di nuovo a catturare il velocissimo e noiosissimo Beep Beep.

Viva i Wile Coyote di tutto il mondo ed i loro fantastici errori!


Buona visione a tutti ed un saluto speciale dal vostro affezionato Panda.

Perchè Veronesi non mi garba



Il Panda consiglia a tutti di guardare questo video. Il consiglio è dovuto al fatto che viviamo in un mondo dominato da un'informazione ambigua, basata in parte su menzogne e in parte lasciando che chi ascolta tragga conclusioni errate. La situazione è grave e di vitale importanza: un mondo che non è più in grado di produrre cibo sano, né garantirne la sostenibilità (cioè di poterne produrre anche in futuro) e in cui l'acqua è un bene privato, non è un mondo corrotto è un mondo morente. Il Panda vorrebbe tanto poter dire che quest'ultima frase è solo un gioco retorico o un'esagerazione verbale, ma chiunque, in cuor suo, sa che non è così.

Veronesi non mi garba!

Poche parole in cui c'è dentro tanta amarezza, tanto rispetto e nessun rancore. Che c'entra il buon Umberto Veronesi con l'orto del video? Direttamente nulla, eppure c'entra lo stesso, ma le cose sono un po' complicate da spiegare. C'è tanto da dire...

venerdì 27 maggio 2011

La Pace con la P maiuscola



Il video qui sopra è tratto da TED (ed è sottotitolato anche in italiano). E' una stupenda testimonianza di cosa sia il rispetto del dolore, il vero coraggio e l'amicizia profonda. A dispetto di dove stava andando tutto il mondo, a dispetto dell'orrore, del rancore, del patriottismo esasperato e della paura alimentata ad arte (che ancora una volta hanno fatto da preludio all'ennesima guerra), queste due meravigliose donne, queste madri dolenti, hanno saputo incontrarsi e stringere un'amicizia. Il loro coraggio è stato tale da accettare di raccontarsi pubblicamente e condividere la loro preziosa storia col mondo intero.

E’ bello riuscire a ricordare che quel che tra due persone chiamiamo amicizia, tra tante si chiama Pace (e la P maiuscola non è un caso). E' pure giusto ricordarsi che...

mercoledì 25 maggio 2011

Il Kite Gen è una vera soluzione?

Pandemica-mente si è occupata più volte del progetto italiano per l’eolico d’alta quota. Il progetto è promettente e le premesse fanno sperare in un forte balzo tecnologico nel settore eolico con un conseguente e considerevole abbassamento del costo per kilowattora. A differenza dei venti intercettabili con le tradizionali torri eoliche, quelli d’alta quota sono più persistenti, più intensi e distribuiti equamente sull’intero pianeta. Se la tecnologia del Kite Gen (basata su sofisticati aquiloni controllati al computer) dovesse mantenere le sue promesse, pare quindi che l’umanità avrebbe una carta in più da giocare per sconfiggere o almeno mitigare la scarsità energetica dovuta al Picco del Petrolio ed i guai derivanti dal riscaldamento globale. Ottima notizia, si dirà, ma ne siamo certi? ...

lunedì 23 maggio 2011

Dritti al nocciolo

Una breve premessa e poi via, dritti al nocciolo della questione! Parlando di compassione, qui non intenderò in alcun modo riferirmi al pietismo untuoso che puzza d'ipocrisia ed arroganza. Il termine compassione, dovrà quindi essere inteso semplicemente come un sinonimo di "empatia". Ed ora, come preannunciato, ecco “il nocciolo della questione”:

Se volete che gli altri siano felici, praticate la compassione.
Se volete essere felici voi, praticate la compassione.


Hem... Ecco… Per dirla tutta...

sabato 21 maggio 2011

L'eredità della Guerra Fredda in Italia e le attuali conseguenze politiche



Questo bellissimo sketch di Corrado Guzzanti, andato in onda qualche anno fa su Rai Tre, sintetizza simpaticamente in due minuti l'essenza della vera anomalia politica Italiana.

In Italia s'è combattuta la Guerra Fredda. Tutto il mondo l'ha combattuta, ma, data la sua importanza strategica e le sue peculiarità, nonostate le apparenze il combattimento in Italia è stato più duro che altrove. Non ci sono stati golpe militari, guerre d'occupazione o cose del genere. Com'è noto ci sono state "solo" alcune stragi nonchè la strategia della tensione. L'Italia è stata flagellata al motto di "destabilizzare per stabilizzare". Gli Stati Uniti d'America, dopo averci invasi, hanno fatto esattamente quello che l'URSS ha fatto dalla parte opposta: hanno cercato in ogni modo di preservare ed accrescere il loro potere all'interno della propria area d'influenza. Può darsi che la parola "invasi" suoni oltraggiosa per alcuni ed è senz'altro una definizione poco romantica, ma è certamente più realistica ed onesta della canonica "liberati", dal momento che l'Italia era fascista e schierata con Hitler. Ciò nonostante, ancor prima della conclusione del conflitto, i servizi segreti statunitensi avevano già allacciato rapporti con i fascisti in chiave anti-comunista, presagendo quel che sarebbe seguito: la Guerra Fredda appunto. Questa visione strategica, per ovvi e scontati motivi, non poteva prevedere l'elezione di un partito Comunista, benchè moderato e filo-NATO qual'era il PCI, all'interno di un paese dell'Alleanza Atlantica. Per quanto possa essere doloroso per un convinto democratico qual'è il vostro affezionato Panda, va detto che l'eslusione forzata del PCI dalle leve del governo e l'appoggio americano a qualsiasi forza anticomunista per più di quarant'anni hanno permesso all'Italia di evitare colpi di stato militari, dittature varie o persino vere e proprie invasioni da parte di truppe statunitensi. Il PCI stesso, per altro, essendo ben conscio della situazione assecondo tale linea proponendosi quasi esclusivamente come forza d'opposizione. La propaganda anticomunista, le mafie, la corruzione politica e sociale, la strategia della tensione ed i terroristi hanno garantito una sorta di convivenza semidemocratica. Una semidemocrazia non è una democrazia vera e propria, ma certamente fu il minore dei mali data la situazione internazionale. Quella semidemocrazia inoltre fu più che sufficiente a far esplodere il benessere in Italia nonostante i difetti e le inevitabili complicazioni e nonostante quelli che oggi verrebbero chiamati "danni collaterali" e che sarebbe meglio chiamare semplicemente vittime. Tante vittime.
La caduta del muro di Berlino è stata una vera e propria tragedia per chi aveva fatto della propria ragion d'essere, in termini di potere e ricchezza, l'anticomunismo. La caduta del Muro ha comportato la quasi immediata rimozione della protezione USA sui suoi referenti politici locali. la caduta del muro è quindi stata il preambolo della caduta in Italia di Dc, Psi e compagnia bella ed ha significato l'inevitabile fine della cosiddetta Prima Repubblica.

Se le conseguenze delle azioni non avessero mai un seguito, l'Italia sarebbe dovuta trasformarsi in una democrazia piena con la fine della Guerra Fredda. Purtroppo va riconosciuto che così non è stato. Oltre al fatto che gli USA non sono scomparsi e nemmeno la loro forte influenza sul nostro paese, decenni di feroce e a volte ridicola propaganda anticomunista hanno lasciato e come un seguito. Un seguito fatto di corruzione e delinquenza diffuse artificialmente e soprattutto un seguito fatto da un immaginario comune ed una cultura decisamente anticomunista. Le logiche propagandistiche della Guerra Fredda hanno deformato irrimediabilmente la struttura sociale, criminale e politica del Bel Paese, lasciando tracce indelebili nella cultura profonda e popolana del paese. E' stato quindi fin troppo facile ed ovvio per chi aveva a disposizione sufficienti mezzi di comunicazione parassitare quel cronico anticomunismo italico per ricavarsi una nicchia di potere personale basato su un facile consenso popolare. Un consenso non basato sull'apprezzamento quanto piuttosto su paure pateticamente esasperate e fuori dal tempo dell'istaurazione di un improbabile "regime di stampo stalinista" da parte degli ex-PCI.

Tutto quanto detto fin qui non ha nulla a che fare con simpatie di sinistra, di centro o di destra, certamente non ha nulla a che fare con l'essere o meno filo-Sovietici oppure filo-Americani. Ha a che fare unicamente con la nostra cultura, con la nostra storia del dopoguerra e con noi stessi in quanto italiani. La storia italiana, dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, non ha generato un'interpretazione condivisa. Non può farlo. Non perchè in Italia siano mancati o manchino storici ed intellettuali di tutto rispetto, ma più semplicemente per precisi e diffusi interessi economici che usano l'ormai vetusto e grottesco anticomunismo come scusa per autosostenersi. Si tratta di una vera e propria forma di parassitaggio propagandistico che non fa che perpetuare un clima da eterna Guerra Fredda. In un mondo frenetico e competitivo all'esasperazione, la classe politica italiana è rimasta fossilizzata in una sorta di cattiva messa in scena di una perenne ed improbabile crisi missilistica cubana in versione domestica. Un teatrino grottesco e comicissimo, se non fosse per i 60 milioni di ostaggi che fa ogni anno: noi tutti.


Un saluto sincero dal Panda agli italiani di destra, centro e sinistra, senza distinzioni nè condizioni, perchè, piaccia oppure no, l'Italia è fatta così e se le si vuole bene non lo si può fare a compartimenti stagni.

venerdì 20 maggio 2011

L'importanza dell'arte e della bellezza



C'è chi è convinto che al mondo serva più arte e bellezza e non bombe più "intelligenti". Queste persone di solito sono considerate sognatori, ma il vostro affezionato Panda s'interroga: chi è più scollegato dalla realtà? Chi pensa che il bene nasca dal bello e viceversa? Oppure chi crede che per risolvere le difficoltà basti o sia necessario eliminare fisicamente chi le provoca (così come gli uomini fanno ormai da diversi millenni)? chi crede che la bomba nucleare sia una garanzia di pace? Oppure chi crede che non vi sia nessuna strada che conduca alla Pace per il semplice fatto che la Pace è l'unica via?

Se lo chiedete al Panda vi darà una risposta immediata, ma si sa, ognuno ha la sua opinione ed è giusto così.
Ognuno ha le proprie convinzioni e credenze.

C'è chi crede che un grafitaro non combinerà mai nulla di buono nella sua vita e sicuramente non renderà il mondo un posto più bello da vedere. C'è chi crede che sia impossibile affiggere in pieno giorno una gigantografia di un israeliano che fa una smorfia sui muri di una piazza palestinese, o almeno che sia impossibile rimanere incolumi subito dopo averla affissa. C'è chi crede che sia impossibile trasformare le favelas o magari le baraccopoli dei sobborghi africani in musei d'arte a celo aperto. C'è chi crede che persone nate e cresciute nel degrado più totale, fra violenze indicibili, squallori d'ogni genere e miseria nera non saranno mai interessate veramente all'arte. C'è chi crede...

... e c'è chi vede.

Buona visione a tutti, sognatori e non, dal Panda.

P.S. - Il video qui sopra è tratto da TED ed è stato tradotto e sottotitolato anche in italiano da dei volontari. Il video in questione parla di Inside Out Project (chi fosse interessato a saperne di più può visitarne il sito qui).

giovedì 19 maggio 2011

Bisogna imparare dai sardi che ci sanno fare! Per tacer di Rubbia, Celentano e Gaber.

Con le ultime elezioni locali si è assistito ad un fenomeno politico molto interessante e per nulla scontato: il referendum consultativo sul nucleare tenutosi in Sardegna.

Innanzitutto l'affluenza definitiva al referendum è stata del 59,34%, ben oltre il 33,3% richiesto dalla normativa regionale. Il servizio elettorale della suddetta regione, infatti, riferisce che si è di fronte alla più alta affluenza ad un referendum per la Sardegna.

In secondo luogo, ma non certo per importanza, va notato che ben il 97% dei sardi ha detto no al nucleare, un vero e proprio plebiscito.

Infine bisogna ricordare che, con questo voto, i sardi si sono garantiti un futuro libero sia da centrali nucleari sia da depositi di scorie radioattive. Almeno sul loro territorio ovviamente! Come? Grazie alla sentenza 165/2011 della Corte Costituzionale. La Consulta, interpellata invero dalle Regioni Toscana e Puglia e della Provincia Autonoma di Trento, contro il "Decreto-Legge 8 Luglio 2010" (Misure urgenti in materia di energia) convertito in legge, con quella sentenza ha infatti ripristinato la competenza degli enti locali in fatto di energia e infrastrutture energetiche (competenza lesa dal Decreto-Legge in questione).

Le affermazioni del premier in merito ai referendum abrogativi del 12 e 13 giugno (quelli nazionali sulla stessa materia) non hanno tolto la voglia di dire la propria ai sardi. Il riferimento, ovviamente, è alla rivelazione, fatta dal Presidente del Consiglio dei Ministri in persona durante la conferenza stampa del vertice italo-francese tenuta a Villa Madama, ossia quella per cui il dietrofront del governo sul nucleare è in realtà solo una finzione, un tentativo di sabotare i referendum abrogativi e nulla più. Neppure la censura mediatica, calata come una mannaia subito dopo questo gravissimo affronto al volere popolare, è servito a far desistere i sardi. L’offensiva visione, sostenuta paradossalmente dal governo più populista della storia repubblicana, che vorrebbe il popolo italiano come una massa di poveri ignoranti inopportunamente suggestionati "dall'irrilevante" disastro di Fukushima non ha scoraggiato i sardi dall’andare in massa a dire la propria sul nucleare.

Sarebbe bene che l’Italia imparasse dalla lezione sarda. Ai referendum di giugno bisogna andare a votare, nonostante il fastidioso espediente governativo di scorporare i referendum abrogativi dalle elezioni amministrative, espediente per altro costosissimo per le già magre casse statali e che denota una volontà malevola di far mancare il raggiungimento dei quorum costi quel che costi. Bisogna andare a votare nonostante la truffa mediatica che vorrebbe far credere agli italiani che il referendum sul nucleare sia già decaduto. Bisogna andare a votare nonostante il silenzio che è calato sul caso di Fukushima e nonostante si lascino cadere nell’ombra le affermazioni anti-nucleariste di fisici del tenore del Nobel Carlo Rubbia. Insomma, nonostante tutto…

…hanno ragione i sardi: conviene andare a votare sempre e comunque!

Ed ha ragione anche Adriano Celentano ad invitare gli italiani a votare persino nell’ipotesi in cui fossero chiusi i seggi, perché, come cantava Giorgio Gaber: la libertà è partecipazione!


Un salutone a voi tutti dal Panda.

lunedì 16 maggio 2011

A tutto G.A.S.!



No, no, non parliamo di metano! Parliamo di Gruppi d'Acquisto Solidali. Il video qui sopra spiega ben bene e rapidamente cosa siano. Per chi fosse interessato a saperne di più può vedere anche qui .

Che bello poter mangiare a chilometri zero, biologico, economico e solidale! Cosa vuol dire? Vuol dire consumare in modo sociale, consapevole, ma anche interessato, ossia risparmiando denaro e salute e guadagnandoci al tempo stesso in qualità. Vuol dire abbracciare uno stile di consumo che tende a dar fiato all'agricoltura virtuosa, senza strangolare il contadino, ma piuttosto scavalcando gli inutili, inquinanti e costosissimi intermediari che si frappongono tra il contadino ed i consumatori finali. Come noto, infatti, gli intermediari della distribuzione, approfittandosi sfacciatamente dell'indifferenza, dell'ignoranza e della frammentazione di chi produce e di chi acquista, riescono a lucrare gonfiando a sproposito i prezzi del venduto. L'intermediazione dei grandi gruppi industriali strangola da una parte i produttori sfruttando la propria enorme capacità d'acquisto e dall'altra i consumatori con prezzi altissimi e qualità scadente. L'intermediazione selvaggia, infine, sfrutta pure la società nel suo complesso scaricando gli insostenibili costi sanitari ed ecologici sull'intera comunità.

I G.A.S. si muovono in senso opposto: dialogano direttamente con i produttori, stabilendo prezzi equi per entrambi, regole condivise e verificandone di persona il rispetto. A differenza dei gruppi d'acquisto tradizionali, lo scopo finale dei G.A.S. non è il profitto economico (benchè vi sia pure quello), ma il profitto in tutti i sensi: salutistico, solidaristico, ambientale, ecc...

E' bello sapere che, al di là dei tanti che si lamentano (continuando però a ripetere giorno dopo giorno gli stessi errori), c'è pure chi realiza ciò in cui crede e sono pure tanti, felici ed organizzati. Se è vero che si è ciò che si mangia... se è vero che occorre un cambiamento... se è vero che siamo esseri umani e non consumatori... se occorre far presto, altrimenti... ...beh, allora è giunto il momento di andare a tutto G.A.S. non trovate?

Un saluto a voi tutti dal Panda.

World Peace Game



Forse la Pace, quella con la P maiuscola, non può essere insegnata, ma, paradossalmente, può essere appresa e, com’è noto, non c'è modo migliore d'apprendere qualcosa di farlo in compagnia e divertendosi. World Peace Game è esattamente questo: un bellissimo gioco educativo che insegna ai bambini a cercare e creare insieme la Pace, affrontando e sorpassando le complessità del mondo. Non stiamo parlando di semplici pensierini infantili stile preghierina della buonanotte. Il gioco comporta strategie da ideare ed attuare in un contesto ampio, collettivo e complesso che simula un “micro-mondo” sotto tutti i principali punti di vista (compreso quello militare).

L’insegnamento che si può trarre dall'esperienza pluridecennale di World Peace Game ha a che fare ovviamente con i bambini, tuttavia dovrebbe andar ben oltre il mondo scolastico e dell’infanzia. Vedere bambini di 7 anni studiare ed applicare nel gioco gli insegnamenti de “L’arte della guerra” di Sun Tzu oppure affrontare e risolvere problemi complessi quali i cambiamenti climatici, le relazioni internazionali, la redistribuzione dei redditi oppure i conflitti militari dovrebbe far riflettere molto gli adulti. C'è un'infinità di considerazioni che gli adulti potrebbero e dovrebbero trarre da questo splendido gioco.

Si potrebbe tenere un convegno internazionale su World Peace Game e le sue implicazioni, ma, come questo video mostra tramite il racconto del suo stesso inventore, è bene che gli adulti si accostino con umiltà a tale realtà. Per prudenza, quindi, ci si può limitare a dire che World Peace Game è un piccolo e straordinario gioiello di speranza, cultura e divertimento, che merita di essere conosciuto e diffuso il più possibile, quindi…

…buona visione a tutti dal vostro affezionato Panda.


P.S. – Il video è tratto da TED e sottotitolato anche in italiano.

martedì 10 maggio 2011

Internet non è una rete mondiale

Nonostante il giusto entusiasmo per la rete delle reti, bisogna pur sempre ricordarsi che Internet non è veramente una rete mondiale, come spesso si sente dire. Certamente i computer collegati ad Internet sono distribuiti sull’intero globo e sono collegati gli uni agli altri. Il vostro affezionato Panda non intende certo negare questa ovvia constatazione, tuttavia, ciò che è vero per i pc, non lo è affatto per le persone che navigano sulla rete. Certo, è possibile, ad esempio, che alcuni utenti italiani visitino siti cinesi, arabi, russi, ecc… affidandosi alle proprie capacità linguistiche ed è anche possibile che, di quando in quando, altri utenti facciano lo stesso affidandosi in toto od in parte a traduttori automatici. Nessun essere umano tuttavia conosce tutti gli idiomi del mondo e, presumibilmente, la stragrande maggioranza dei navigatori visita solo siti scritti nella sua lingua madre. Per quanto concerne i traduttori automatici, poi, nonostante gli innegabili passi in avanti compiuti, rimangono tuttora inaffidabili e, a volte, persino comici nello svolgere “alla meno peggio” il loro arduo compito.

Considerare Internet esclusivamente come un mezzo tecnologico, ossia una rete di computer e nulla più, significa vedere molto meno della metà di ciò che Internet è effettivamente, ossia una rete di computer e persone. Una visione tanto menomata e limitata da escludere gli utenti dal funzionamento complessivo della rete tende a crere un blocco: da un certo punto di vista non si vedono le opportunità più ghiotte che la rete potrebbe offrire e dall'altra non si colgono le sfide ed i limiti dell'attuale situazione. Una visione della Rete che comprenda anche le persone, oltre ai cavi in fibra ottica ed i computer, conduce inevitabilmente ad accorgersi che la Rete è attualmente non è veramente globale o lo è solo in una minima e risibile parte rispetto al suo complesso.

A questo punto si impone la necessità di una doverosa precisazione: constatare che Internet non sia a tutti gli effetti una rete globale, non significa affatto sminuirne l’importanza, ma, al contrario, vuol dire rilevarne l’incredibile potenziale tuttora inespresso. Tutto quello che è successo fino ad oggi, ossia tutti i record, i successi, le sorprese e le meraviglie a proposito dell’impetuoso sviluppo di Internet non è che un pallido preludio di quello che la grande rete potrebbe rapidamente divenire se solo si riuscisse a risolvere una volta per tutte il limite delle differenze linguistiche. Una rete realmente e genuinamente globale spalancherebbe su ognuno di noi un’incredibile e sconfinato universo culturale, economico e sociale composto, potenzialmente, da 7 miliardi di anime. Una tale svolta donerebbe al pianeta intero la possibilità, per la prima volta nella storia, di un’unità ed una fratellanza senza precedenti. Donerebbe inoltre la possibilità di creare un’intelligenza collettiva mai vista, con tutto ciò che ne consegue. E’ bene ricordarsi, infatti, che ciò che qualche milione di persone può fare all’interno delle proprie “anguste” reti nazionali (condizione attuale), non è nulla a confronto di quello che potrebbero generare miliardi di menti su una rete veramente globale (condizione futura). Per avere un termine di paragone storico, la cosa avrebbe esiti paragonabili all’introduzione della carta stampata: un’incredibile aumento della circolazione delle idee, per tacer della loro creazione e conservazione. La carta stampata ha generato conoscenza, benessere e sviluppo grazie alla possibilità effettiva di espandere l’intelligenza collettiva oltre i nostri limiti fisiologici (memoria e tradizione orale). Quell’accelerazione intellettiva è durata per secoli e, nonostante che per tutto quel tempo ci si sia costantemente lamentati della decadenza dei tempi, quella deflagrazione culturale non accenna neppure oggi a rallentare. Ciò detto, immaginatevi cosa potrebbe succedere passando dal torchio di Gutenberg ad un’Internet globale, in cui chiunque possa leggere e scrivere con la certezza d'essere inteso da chiunque altro.

Matematici, programmatori, linguisti e persino politici non hanno mai avuto prima una sfida tanto ardua né un traguardo tanto nobile di fronte a sé. Una sfida ardua ma non impossibile. Un traguardo elevato, ma non irraggiungibile.


In bocca al lupo, quindi, a tutti loro e a tutti noi, dal Panda.

domenica 8 maggio 2011

L'agricoltrura del contadino libero



L'agricoltura sinergica (cui questo video si riferisce) è strettamente imparentata con la Permacultura (di cui Pandemica-mente già si è occupata in preceddenza). Tralasciando i motivi tecnici di questa affermazione, il vostro affezionato Panda si limita a constatare che l'agricoltura sinergica, analogamente alla Permacultura, è molto più che un modo sano, ecologico, equo e colto di far fruttare la terra. Agricoltura sinergica e Permacultura sono Libertà!
Che c'entra, direte voi, la Libertà con l'agricoltura? C'entra e come!
Il fatto è che...

venerdì 6 maggio 2011

Oggi, venerdì 6 maggio 2011: SCIOPERO GENERALE !

Che altro dire?
Il vostro affezionato Panda aderisce.
Per maggiori informazioni vedi qui o, meglio ancora, qui.


Buona giornata a voi tutti dal Panda.

giovedì 5 maggio 2011

Al Gore, il libro digitale ed il futuro



Parlando di libri digitali è facile dividersi tra sostenitori e detrattori, ma la realtà è che non siamo che agli inizi, o, per meglio dire, non è ancora ben chiaro fin dove si potrà giungere con questa nuova tecnologia. Data la precocità del fenomeno, il sospetto è quindi che buona parte delle critiche, in quest’ambito, siano mosse più dall’ignoranza e dal timore di cambiare piuttosto che non dall’osservazione diretta. Dato che i pregiudizzi non hanno mai portato nulla di buono, capire dove va questa tecnologia è assai importante. Per farsene un’idea non serve diventare smanettoni od ingegneri informatici. Basta poco. Per farsi una prima, vaga idea sull’editoria elettronica, ad esempio, basta guardare il video qui sopra (tratto da TED e sottotitolato anche in italiano). Nel video, infatti, lo sviluppatore di software Mike Matas mostra il nuovo libro digitale "Our Choice", scritto da Al Gore, soffermandosi sulle caratteristiche tecniche piuttosto che sul contenuto del libro, regalandoci in questo modo una bella carrellata su ciò che è possibile fare.

Bastano i pochi minuti del filmato per comprendere che l'editoria elettronica spalanca le porte su un nuovo orizzonte culturale, le cui future meraviglie pare saranno limitate solo dalla creatività degli autori. I libri digitali interattivi, insieme agli e-book e ad Internet, probabilmente rivoluzioneranno l'editoria nei prossimi anni e con essa la cultura stessa. Capire il fenomeno è importante, ma, quel che è più importante ancora, è comprendere che queste nuove tecnologie potrebbero rendere l’editoria stessa molto più libera, veloce ed economica. Questo aspetto potrebbe rendere possibile una diffusione ed una circolazione delle idee e della conoscenza senza eguali nella storia. Inutile dire che, anche dal punto di vista meramente didattico, le opportunità si sprecano (a partire dall’interattività stessa, passando alla riduzione di prezzo dei testi scolastici, fino alla riduzione di peso di zaini inutilmente sovraccarichi di milioni di studenti). Un potenziale cultural-tecnologico niente male!

Tornando al libro digitale ed interattivo di Al Gore, questo potenziale tecnologico viene sfruttato per diffondere la causa ecologista, tanto che "Our Choice" può essere visto come un seguito editoriale del famosissimo film-documentario "An Inconvenient Truth" (Una Scomoda Verità). La diffusione dell'editoria elettronica, tuttavia, potrebbe giovare all'ambiente anche in modo assai più diretto. L’eventuale contrazione dell'editoria tradizionale (quella basata sulla carta stampata) a favore di quella elettronica potrebbe regalarci incredibili risparmi in termini di legname abbattuto e lavorato, emissioni di gas serra, trasporti, inchiostri tossici, scaffali, imballaggi, ecc...  Insomma, il futuro della cultura non è mai stato tanto verde, quindi...


...buon futuro a tutti dal Panda.

martedì 3 maggio 2011

Open Source Ecology spiegata dal suo fondatore



Rieccoci con un nuovo ed affascinante video tratto da TED (sottotitolato anche in italiano). In questo caso si tratta di una simpatica presentazione di Open Source Ecology fatta nientepopodimeno che da Marcin Jakubowski, ossia il suo stesso fondatore. Il vostro affezionato Panda si era già occupato di Open Source Ecology pochi giorni fa (qui), ma l’occasione era troppo ghiotta per lasciar perdere.

Open Source Ecology è un'esperienza preziosa e stupefacente. Dato però che il vostro Panda non desidera annoiare con le sue chiacchiere chi già la conosce, né tanto meno togliere la sorpresa a chi non ne ha mai sentito parlare, non gli resta altro da fare se non augurare a tutti una buona visione, lasciando che a parlarne sia lo stesso Marcin Jakubowski .


Un saluto a tutti dal Panda.

Venerdì 6 Maggio 2011 - Sciopero Generale



Dodici buone ragioni per lo sciopero generale di venerdì 6 maggio:


1. Per uscire dalla crisi e avviare la crescita - Difendere il lavoro con un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti coloro che lo hanno perso. Promuovere buona occupazione e nuove occasioni di impiego. Potenziare l’economia con investimenti, spesa in opere pubbliche, innovazione e ricerca, controllo sui prezzi e qualificazione della Pubblica Amministrazione.

2. Per difendere i redditi - Un fisco giusto attraverso una vera lotta all’evasione. Un fisco più leggero per le famiglie dei lavoratori e dei pensionati. Un fisco più pesante sulle transazioni speculative, sulle rendite e sulle grandi ricchezze.

3. Per una nuova politica industriale e per rilanciare gli investimenti - Riordino degli incentivi per un maggiore e migliore sviluppo, puntando su ricerca e innovazione industriale, con particolare attenzione al Mezzogiorno. Nuove misure per il sistema produttivo per portarlo verso settori e prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico e di conoscenza. Favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese.

4. Per la scuola pubblica, l’università e la ricerca - Investimenti sulla conoscenza e sul diritto allo studio. Sviluppo della qualità per la scuola pubblica, l’università e la ricerca. Considerare la cultura come un investimento per la crescita civile, morale ed economica. Valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale del paese.

5. Per un welfare diffuso e di qualità - Rifinanziare adeguatamente il servizio sanitario, il fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza. Definire un piano nazionale contro la povertà e l’esclusione sociale.

6. Per un adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro - Meccanismi di rivalutazione delle pensioni e il riconoscimento della quattordicesima. Garantire alle future generazioni un reddito da pensione adeguato. Ripristinare la flessibilità dell’età pensionabile.

7. Per i giovani e per il futuro - Avviare interventi straordinari per creare occupazione e sradicare la precarietà. Costruire un sistema di welfare che dia ai giovani autonomia dalla famiglia.

8. Per le donne, una battaglia per la dignità - Introdurre incentivi fiscali all’occupazione. Garantire la tutela concreta della maternità e introdurre il congedo obbligatorio di paternità. Una legge che impedisca il licenziamento preventivo come le dimissioni in bianco.

9. Per il lavoro pubblico - Rinnovo dei contratti nazionali e dei contratti integrativi contro ogni accordo separato. Blocco dei licenziamenti dei precari e definizione di un piano occupazionale.

10. Per una nuovo politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti - Regolarizzare i lavoratori immigrati per sconfiggere la piaga del lavoro nero. Fornire i livelli essenziali di welfare. Regolare i diritti di cittadinanza per superare le discriminazioni a partire dal diritto di voto.

11. Per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale - Definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali affinché il federalismo non divida ulteriormente il paese. Garantire agli enti locali le risorse per i diritti sociali, il welfare e l’equità della tassazione. Promuovere l’integrazione socio-sanitaria investendo nei servizi territoriali e nella riqualificazione della rete ospedaliera.

12. Per più democrazia nei luoghi di lavoro - Eleggere ed estendere le Rsu in tutti i settori privati. Misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali sulla base degli iscritti e dei voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu. Garantire ai lavoratori la possibilità di esprimere un voto vincolante sugli indirizzi e sugli esiti contrattuali, ancora di più in presenza di accordi separati.

A queste ottime motivazioni il vostro affezionato Panda ne aggiungerebbe un'altra, perennemente valida, ossia: è bene partecipare allo sciopero generale del 6 maggio perchè nessuno acquisisce diritti, dai più piccoli ai più basilari, per nascita; i diritti o si difendono con impegno, unità e dignità o si perdono. Difenderli richiede sempre qualche sacrificio, ma perderli vuol dire subirne molti di più e non per propria scelta.

Un saluto a tutti dal Panda

4 calcoli e la mega festa dei disoccupati

Secondo la CGIL, per avere una visione d'insieme realistica del fenomeno disoccupazione, si dovrebbero conteggiare anche gli inattivi ed i cassintegrati. Ai 2,1 milioni di disoccupati "ufficiali", in altre parole, andrebbero sommati 1,5 milioni di italiani che, sebbene disposti a lavorare, sono ormai tanto scoraggiati in merito alla ricerca di un posto di lavoro da aver smesso di cercarlo. Se questi dati vi sembrano esagerati, si noti che, al di la delle diverse definizioni statistiche di "disoccupato", secondo l'Istat gli italiani che si percepiscono come "in cerca d'occupazione" sono nel complesso ben 4.397.000. Tornando al calcolo della CGIL e sommando a questa triste contabilità anche i 576.000 cassintegrati si giunge infine a constatare che in Italia, il tasso di disoccupazione del 2010 non è un pari all'8,42%, ma raggiunge invece il 18,32%.
Il dato è deprimente ed allarmate, ma è un dato complessivo. Se si differenziano le persone in base all'età, il dato diviene ancora più cupo. Secondo  l'Istat, infatti, come noto, il 28,7% dei giovani è senza lavoro. Quasi 1 giovane su 3 che cerca lavoro non ne trova nessuno. Se è drammatico, ma comprensibile che, in un momento di profonda crisi come l'attuale, si innalzi il livello di disoccupazione tra chi è avanti con gli anni e gode quindi di stipendi e trattamenti onerosi per le aziende, lo è assai di meno pensando alle giovani generazioni le quali, per altro, oltre ad un minor livello salariale scontano anche il peso di un precariato e di una flessibilità mai viste in precedenza.
Se il 1° maggio è l'unico giorno di festa per i lavoratori (anche quando cade di domenica), se ne potrebbero fare altri 364 per i disoccupati. 364 giorni di festa! Una mega festa! Perchè? Così, giusto per ricordare a chi ci governa che c'è un'enorme differenza tra essere ottimisti ed essere ciechi. Una differenza grande almeno quanto quella che corre tra l'essere positivi e propositivi sulle soluzioni rispetto a tendere a minimizzare i problemi o a negarli. Chi pensa che, con questo, il Panda voglia criticare l'attuale maggioranza si sbaglia, così come chi pensasse l'opposto: destra e sinistra sono solo parole, pane e salario no!


Un saluto a tutti dal Panda