giovedì 30 settembre 2010

TED - 2° parte

Salve a tutti. Anche oggi ho un po' di video-chicche tratte da quel capolavoro mediatico che è TED. Anche questa volta l'argomento ruota intorno alle strepitose potenzialità educative di Internet. Qui viene però posto l'accento sulle straordinarie capacità di auto-apprendimento che i bambini mostrano se lasciati liberi di interagire tra di loro in gruppo e a contatto con Internet. Pensate sia possibile far imparare a bambini del 3° e del 1° mondo concetti, anche complessi, senza una scuola vera e propria e senza l'aiuto di nessun insegnante?

Credo che ben difficilmente qualcuno avrebbe azzeccato la risposta giusta a questa domanda senza la possibilità di collegarsi proprio ad Internet. Una Singolarità Tecnologica benevola, da raggiungere per via sociale ed innescata dall'auto-apprendimento tramite Internet, è probabilmente molto più vicina di quanto si possa immaginare. Questa è l'impressione che si ricava da video "succulenti" come questi. Sulla Singolarità Tecnologica circolano un sacco di teorie, ma, come si suol dire, "un immagine val più di mille parole", quindi buona visione a tutti.

P.S. - In entrambi i casi, grazie al generoso contributo di tanti volontari che sostengono TED, è possibile vedere il video con i sottotitoli in italiano.

Un saluto a tutti dal Panda.




mercoledì 29 settembre 2010

TED

Poco tempo fa Pandemica-mente si è occupata del tema della Singolarità Tecnologica, sostenendo con convinzione l'enorme potenziale umano, oltre che tecnologico, insito in Internet e nei suoi possibili sviluppi. Pandemica-mente è da sempre un convito sostenitore di TED ( che oltre a figurare tra "Gli amici del Panda" è stato spesso fonte di ispirazione e materiale video per diversi post). Il video qui sotto, ha il vantaggio di condensare in pochi piacevolissimi minuti questi due aspetti. Il video, infatti, esprimere, attraverso le illuminanti parole di Chris Anderson (ossia il curatore stesso di TED), un concetto analogo a quello espresso dal vostro umile Panda sulla Singolarità. Pur rimanendo circoscritto all'impatto socio-culturale dei video su Internet (e non parlando mai di Singolarità Tecnologica), Anderson esprime con passione e sagacia quanto sconfinato ed imprevedibile sia il potenziale di Internet. Senza timore d'esagerare si può sostenere che si tratta senza dubbio di un potenziale culturale impressionante, allo stesso livello dell'invenzione della carta stampata e forse anche maggiore. Internet ha già accelerato il processo d'innovazione, ma, grazie ai video caricati in rete e alla loro espansione, tale proceso non è che agli inizi. Nella sua breve presentazione, Chris Anderson porta alcuni sorprendenti esempi pratici di tale affascinante fenomeno e le sorprese non mancano.

P.S. - Il video ha la possibilità d'essere visto con i sottotitoli in italiano.

Buona visione e un saluto a tutti dal Panda.

martedì 28 settembre 2010

Perchè lavoriamo come schiavi? Il PIL e altre cosucce stuzzicanti

La nostra società, che piaccia o no, ruota ossessivamente attorno al dio denaro. Non è certo un segreto. Quando però si parla di economia in tv o sui giornali, quasi mai si parla del denaro nominandolo direttamente. Politici, giornalisti, opinionisti, persino sindacalisti ed ecologisti preferiscono parlare di crescita economica o, se le cose vanno male come ora, di ripresa economica. Questi semplici ed apparentemente innocui concetti sono un po’ come la foglia di fico aggiunta sulle pubenda dei capolavori della storia dell’arte: servono a nascondere ciò che non deve essere visto. Sono parole vuote e false che servono unicamente a censurare. Tali parole, infatti, servono a raccogliere facile consenso tra i “villici” (anche se oggi ci chiamano con maggior garbo “lavoratori”) mascherando interessi consistenti con una moralità ipocrita e posticcia. Dire cose del tipo “Dovete fare dei sacrifici per farci arricchire oscenamente” non suona bene alle orecchie di noi “lavoratori”. Quindi i più preferiscono frasi del tipo: “Occorre impegnarsi tutti insieme per aumentare la crescita economica ed il bene del paese”. La litania della crescita economica è ripetuta ossessivamente. Crescita e ripresa, tuttavia, diversamente da quello che credono i più, non coincidono affatto con il progresso, con il benessere e men che meno con la felicità. Peggio ancora: la crescita economica, misurata e considerata così come avviene fatto oggi (cioè solo tramite il PIL), non ha nulla a che fare neppure con la ricchezza reale del paese in cui essa dovesse manifestarsi.


giovedì 16 settembre 2010

Singolarità Tecnologica in avvicinamento a babordo!

La Singolarità Tecnologica  è un concetto della futurologia che prevede l'esistenza, nel corso dello sviluppo di una civiltà, di un punto in cui l'accelerazione tecnologica è tanto profonda e rapida da oltrepassare e trascendere totalmente le capacità umane di comprensione e previsione.
L'argomento, per quanto possa sembrare astruso a chi non ne ha mai sentito parlare prima, è serissimo e vastamente discusso. Inoltre è certamente troppo vasto per poter essere sufficientemente trattato in un unico e misero post. Nonostante l’oggettiva difficoltà, tenterò tuttavia di tracciare per sommi capi i concetti base della Singolarità Tecnologica, poiché ritengo che l'argomento sia ingiustamente relegato in un ambito di nicchia da “tecnofili incalliti”.

martedì 14 settembre 2010

Climatologia e geologia nemici pubblici? E l'economia? ...e la pigrizia?

E' sconfortante constatare in Intenet quanta gente appaia sinceramente convinta che i cambiamenti climatici siano una finzione (o per lo meno una palese esagerazione) ordita dalla 'casta' dei climatologi. Ancor più sconfortante verificare quanta gente, contemporaneamente, crede con altrettanta buona fede ed ostinazione che il picco del petrolio sia una 'panzana', una cospirazione ordita da crudeli geologi al soldo di speculatori privi di scrupolo. Geologi e climatologi hanno indubbiamente una gravissima responsabilità che condividono con gli economisti: quella di aver creato una sorta di scisma del sapere. Ormai da tempo infatti appaiono come due eserciti schierati e fermi su apposte trincee: da una parte climatologi ed esperti di geologia e dall'altra parte gli economisti (meno numerosi, ma molto più agguerriti). Da una parte gli ammonimenti, gli allarmi e gli appelli, dall'altra le rassicurazioni e gli inviti a non farsi prendere inutilmente dal panico. Fra tanto 'catastrofismo', in effetti,  l'unica ancora di salvezza per il buon umore della gente sembrerebbero essere solo gli economisti. Questi, di fronte a tanta 'negatività', sentono il dovere di ergersi a paladini del genere umano, 'ingiustamente' terrorizzato e vessato da tanti, troppi, 'inutili' allarmismi.

Apprezzo sinceramente l'intenzione di calmare le fantasie e gli animi suggestionabili  e vivaci di noi misera gente comune, ma sono un po' perplesso: che ne sa un economista di clima e di geologia? Voglio dire che se ho male ad un ginocchio vado da un medico, non da un economista. Se mi si rompe un tubo chiamo un idraulico, non un economista. Sbaglio?


martedì 7 settembre 2010

W la Scienza

Sempre più spesso si sentono discorsi di forte critica al metodo scientifico. Critica aspra e rabbiosa. In molti siti e blog, gli scienziati "ortodossi" sono considerati come una sordida ed arrogantissima casta pseudo-sacerdotale dedita a dominare e terrorizzare la povera gente comune con paure d'ogni tipo. Paure create ad uso e consumo degli interessi potenti che segretamente li finanzierebbero. Personalmente credo che questo genere di ragionamenti sia insopportabilmente immaturo e semplicistico. Gli scienziati sono esseri umani nè più nè meno di altri, con tutti i difetti e le brutture degli esseri umani. Non voglio difendere la scienza mitizzando la figura dello scienziato e non lo farò. Amo il metodo scientifico per la sua concretezza ed efficienza e per il suo volto democratico. Per la scienza infatti non ci sono idee migliori o peggiori a prescindere, ma solo dimostrate oppure no. Mi piace la scienza.

Tuttavia, sembrerà strano, ma rispetto profondamente ed ammiro chi propaga l'oscurantismo come una novità rivoluzionaria e si batte ed adanna per portarlo avanti. Lo dico senza ironia. Bisogna infatti essere veramente convinti in quel che si dice per rinunciare a frigo, lavatrice, telefono, computer, televisione, medicine, radio, carta stampata, macchina, ecc... Bisogna essere determinati per rinunciare all'elettricità e all'acqua corrente (he sì, perchè anche le pompe che spingono la purissima acqua potabile nei nostri w.c. ed i sofisticati sistemi di depurazione posti a monte sono un prodotto dell'odiata scienza). Prendere l'acqua a mano, da pozzi scavati a mano, tutti i giorni richiede un impegno ammirevole. Vestirsi solo di tessuti in fibbra naturale filata e tessuta a mano richiede una disciplina ferrea. Tenersi un banale mal di denti rifiutando stoicamente qualsiasi antidolorifico è una prova di determinazione. Rinunciare alla moderna dormia in caso di interventi chirurgici (praticati per di più non dagli odiatissimi medici, ma da saggi guaritori) sa addirittura di eroico. Per questi e tantissimi altri motivi rispetto ed ammiro profondamente chi in fatto di scienza la pensa diversamente da me. Apprezzo la scienza, ma ancor di più chi è disposto a spendersi per le proprie idee e convinzioni.


sabato 4 settembre 2010

Il Cambiamento

Che le cose a questo mondo non vadano bene è cosa nota. Molti si limitano a lamentarsene e a sospirare, molti altri invece si danno un gran da fare per tentare di rendere il mondo un posto migliore. Tra questi ultimi si annovera senza dubbio Paea, un'associazione nata nel 1999 per "promuovere lo sviluppo, la crescita e lo scambio personale e culturale perseguendo finalità di tutela ambientale e utilità sociale". L'associazione, la cui sigla significa "Progetti Alternativi per l'Energia e l'Ambiente", oltre alla sua solita e febbrile attività di formazione, divulgazione e consulenza, ha da poco intrapreso un nuovo ambizioso progetto: Il portale del cambiamento. Il portale partirà a breve, ma ha bisogno del sostegno di tutti coloro che vogliono un reale e concreto cambiamento. Il conto alla rovescia è già partito (al momento mancano poco più di 10 giorni) e noi di Pandemica-mente facciamo il tifo per l'iniziativa. La speranza è che, quanto prima, questo modo di vedere, agire e sentire entri a far parte della cultura di massa (italiana e non).
Il Panda è da tempo uno dei tanti amici di Paea e ne condivide e sostiene i valori di fondo e la concretezza con cui vengono portati avanti. Come Paea, inoltre, anche il Panda crede che: "solo un individuo informato, consapevole e concreto possa progettare un mondo che funziona". Per questo motivo, prima di tutto, vi invito a visitare il sito di  Paea e quello del suo nuovo progetto (Il portale del cambiamento). Per chi già conosce la serietà dell'associazione o comunque desiderasse sostenere economicamente l'iniziativa, ecco spiegato qui come fare.

Come sempre, un saluto a tutti voi, dal Panda.

venerdì 3 settembre 2010

Internet candidato al Nobel per la Pace

Perchè candidare al Nobel per la Pace proprio Internet?
Qualcuno dirà che Internet non è una persona e quindi non gli si può attribuire il premio Nobel, ma ciò è falso perché già in passato esso fu assegnato ad organizzazioni ed Istituti. Il problema del “a chi dare il premio in denaro”, è un problema di poco conto e facilmente superabile nel momento in cui si convenga che Internet meriti il Nobel per la Pace. Credo quindi che la vera domanda dovrebbe essere: perchè non farlo? Perché non candidare Internet?